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Jalisse a Sanremo 2024: il ritorno… in cucina!

La Cucina Italiana

I Jalisse a Sanremo. Sì, senza punto di domanda. Stavolta non è solo il tormentone che ogni anno ci tiene occupati alla vigilia del festival. Il duo formato da Alessandra Drusian e Fabio Ricci, coppia anche nella vita, torna per davvero al Festival della canzone italiana. Torna dopo 27 anni dalla vittoria con il brano Fiumi di parole (era il 1997), ma soprattutto dopo altrettanti no alle richieste di calcare ancora il palcoscenico con nuove canzoni, da parte di direttori artistici che in oltre un quarto di secolo non li hanno mai più voluti in gara.

Una storia di resistenza, resilienza, l’esempio perfetto che non bisogna mai perdere la speranza, ma soprattutto che perservare non deve essere poi così diabolico, dato che in qualche modo loro l’obbiettivo lo hanno raggiunto. Ci sono riusciti con una bella (e soprattutto invidiabile) dose di autoirona. Se i Jalisse a Sanremo non sono più una leggenda è perché sono riusciti a mettere d’accordo tutti nell’unico modo possibile. Quale se non la cucina? Sì, nella città dei fiori, sulla riviera ligure così famosa (anche) per il suo meraviglioso pesto, si sono messi a preparare proprio un bel piatto di spaghetti al pesto, omaggiando ovviamente la tradizione ligure per prendere per la gola Amadeus, conduttore e direttore artistico del festival della canzone da ben cinque anni (in cui non ha mai voluto Jalisse tra i concorrenti).

Jalisse a Sanremo

Una trovata di Pasta Garofalo che ha messo su un’iniziativa digitale ideata da Xister Reply tra l’ironico e il provocatorio dal titolo evocativo “Ama non m’Ama” con protagonisti i Jalisse ai fornelli per preparare gli “Spaghettoni XXL Garofalo al pesto d‘Ariston”: un video postato sui profili social dei cantanti e su quelli della storico pastificio di Gragnano (@pastagarofaloit e www.facebook.com/PastaGarofaloItalia/), in cui finalmente Alessandra Drusian e Fabio Ricci hanno l’aria scanzonata (è il caso di dirlo).

«Dopo 27 anni di no, non portiamo rancore», dicono i cantanti, rivolgendosi ad Amadeus. Prima per tranquilizzarlo – «Senti qua… no, tranquillo: non è una nuova canzone….» – e poi per lanciare una provocazione: «Ama a questi non puoi dire no» (in effetti come si potrebbe dire no a un piatto di spaghetti?!).

Giusina in Cucina: la pasta a taianu (e il ritorno in tv)

La Cucina Italiana

«Per me è stato molto emozionante. Io nelle Madonie ci sono cresciuta. Ho vissuto la mia infanzia a Cerda, fino agli otto anni, e ritornarci è stato un grande regalo. In generale credo che visitare queste zone sia una meravigliosa scoperta per tutti: borghi come Petralia Soprana, Geraci Siculo, Castelbuono o Pollina, solo per citarne alcuni, sono posti magnifici e lontani dal turismo di massa», dice Giusi Battaglia, che ci mostrerà questa zona della Sicilia andando alla ricerca di materie prime speciali per i suoi piatti. «È un’area ad altissima vocazione agricola e pastorizia, con verdure e frutti pieni di sapore, e poi i formaggi sono un capolavoro. A Petralia per esempio, ho preso la caciotta madonita, formaggio a pasta filata con solo latte madonita, poi sono tornata proprio a Cerda per comprare la tuma dove la comprava il mio papà. È stata una festa: a Cerda ho avuto l’onore di ritirare un premio e la città mi ha accolta con un abbraccio che non dimenticherò mai. Nel programma mostreremo anche alcune immagini».

In attesa delle nuove puntate, ecco un assaggio, con la ricetta della pasta a taianu.

Pasta a taianu

 Ingredienti

  • 500 gr di rigatoni
  • 2 melanzane
  • 600 gr di iudisco di vitello
  • 500 gr di costine di maiale
  • 100 gr di pecorino grattugiato
  • Mezzo  bicchiere di vino rosso
  • 800 ml  di salsa di pomodoro
  • 300 gr di concentrato di pomodoro
  • 2 spicchi di aglio
  • Zucchero qb
  • basilico
  • olio per friggere
  • Olio evo
  • Sale
  • Pepe

Procedimento

1.Tagliate a fette le melanzane e mettetele sotto sale, fino a far perdere bene l’acqua di vegetazione. Quindi sciacquatele, asciugatele e friggete in olio evo. Tenete da parte.
2.In una pentola, versate olio evo con due spicchi d’aglio, fate imbiondire, togliete l’aglio e fate rosolare la carne per una decina di minuti.
3.Sfumate con il vino rosso, lasciate evaporare, quindi aggiungete l’estratto di pomodoro (dopo averlo sciolto in un po’ acqua tiepida), la salsa di pomodoro, abbondante basilico. Aggiustate di sale e zucchero. Fate cuocere a fuoco dolce fino a quando la carne non sarà sfilacciata (ci vorranno almeno due ore). Appena si sarà raffreddata un po’, togliete la carne dal sugo e tenetela da parte.
4. Cuocete per 5 minuti i rigatoni in acqua bollente e salata, quindi scolateli. Prendete il tegame di terracotta e iniziate a comporre il timballo. Versate un po’ di salsa alla base, quindi mettete uno strato di pasta, la carne, le melanzane, la carne e ancora un po’ di sugo, il pecorino e un po’ di basilico. Ripetete l’operazione fino a completare il tegame. L’ultimo strato sarà composto da carne, sugo e pecorino. Coprite con il coperchio e infornate per 15/20 minuti a 180°. Servite dopo aver fatto intiepidire.

Ricerche frequenti:

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