Tag: Roma

Pizza romana a Roma: i 5 forni migliori

Pizza romana a Roma: i 5 forni migliori

A Roma la pizza al taglio è un’istituzione. Dagli studenti agli impiegati dei Ministeri, nessuno rinuncia a un trancio di bianca o rossa per la ricreazione e la pausa pranzo

A Roma la pizza romana al taglio spesso viene comprata nei forni. Di tradizione o moderni. Nel centro storico o nei quartieri residenziali. Sempre più con tavolini all’aperto. Ne abbiamo selezionati cinque sconosciuti ai turisti italiani e internazionali (che stanno tornando nella Capitale).

Il Gianfornaio Spagna

Ultima apertura in ordine di tempo (e settimo punto vendita di questa insegna di qualità nata negli anni Ottanta), sfida le vetrine griffate a due passi dalla celebre Scalinata di Trinità dei Monti. Qui si sfornano una trentina di tipi diversi di pizza alla pala. La più gettonata? Quella rossa. La lievitazione varia dalle 24 alle 72 ore, a seconda della lavorazione e, in alternativa all’impasto classico, ne viene usato uno a base di farina ai cinque cereali. Nota green: per limitare l’uso delle bottiglie di plastica, Il Gianfornaio offre un erogatore d’acqua gratuito ai possessori di borracce.Il Gianfornaio Spagna, Via San Sebastianello 6b. Tel. 0623487006. Orario: 8-21 (tutti i giorni).

Antico Forno Urbani dal 1927

In pieno ghetto ebraico, a due passi dall’isola Tiberina, questo forno di tradizione è gestito dai fratelli Urbani, di origini marchigiane come molti panificatori romani, dal 2003: il nonno Torello e il papà Adolfo avevano aperto la prima attività a piazza Bologna. Una fila ordinata attende la pizza bianca e rossa, decisamente scrocchiarella (9,90 euro al kg la prima, 11,90 la seconda). «Non usiamo lieviti secondo la tradizione kosher e condiamo il pomodoro pelato in base a una ricetta segreta», racconta Marcello Urbani, che panifica con passione dalla natte alle 3 fino al pomeriggio alle 16. Antico Forno Urbani, Piazza Costaguti 30. Tel. 066893235. Orario: sempre aperto (sabato e domenica mezza giornata).

Bottega Popolare

Aperto da sei mesi, questo forno (con caffè ottimo) di fronte al Teatro Argentina offre uno spazio esterno da cui godere l’area archeologica con i resti dei quattro templi romani e il ponentino. Agli impasti, Daniele De Santi, cresciuto alla scuola di Heinz Beck e dei ristoranti stellati di Manfredi Collection (Aroma a Roma e Monzù a Capri). «Vogliamo offrire ai nostri clienti un prodotto di alta qualità a prezzi accessibili», racconta De Santi che per la pizza bianca, rigorosamente in teglia classica, usa grani antichi poveri di glutine (9 euro al kg). «Lo spessore varia dai 6 agli 8mm, per il condimento preferisco la passata cilentana, olio e sale. Doppia cottura con forno statico». Bottega Popolare, via San Nicola de Cesarini 5. Orario: 9-21,30 (sempre aperto).

Forno Ottavi 1921

Compie 100 anni questa insegna storica nel cuore del quartiere San Lorenzo, fra l’ex Pastificio Cerere, oggi sede di mostre e studi d’artista, e il condominio dove Mario Monicelli girò I soliti ignoti con Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni. Rinnovato con gusto nel 2020, il locale ha conservato i pavimenti di cementine e il fascino di una Roma ormai sparita. Tavolini open air all’ombra degli alberi, servizio accogliente e supervisione di Samuele Vinci, 23 anni, allievo di Simone Braghetta. «Sforniamo pizza alla pala, bianca e rossa (rispettivamente vendute a 10 e 15 euro al kg, ndr), anche la sera. Impasto semi integrale con farine italiane dei Molini Cavanna, Mariani e Riggi, pomodori pelati Serafino DOP, un pizzico di origano. E 48 ore di lievitazione», spiega Vinci che ha già fidelizzato un pubblico di giovani, complice la vicinanza con la città universitaria. Forno Ottavi 1921, via dei Dalmati 3. Tel. 0665498083. Orario: 8-24 (chiuso la domenica).

Forno Lucarelli

Se avete deciso di fare una passeggiata nel polmone verde di Villa Torlonia e visitare le mostre in programma, non potete non fermarvi in questo moderno forno del quartiere Trieste a due passi da quel liceo Giulio Cesare cantato da Antonello Venditti che in questa strada è nato e cresciuto. «Sforniamo almeno 30 kg di piazza bianca e 20 kg di pizza rossa romana al giorno», racconta il titolare Fabrizio Lucarelli, figlio di Umberto che aprì il negozio 40 anni fa. Anche loro originari delle Marche. «La nostra pizza alla pala bianca (8,50 euro al kg, ndr) è un po’ più alta delle altre perché molti clienti la riempiono con salumi e formaggi». Una delizia che in parecchi gustano sul marciapiede. Lucarelli, via Alessandria 218, Tel. 0644250622. Orario: 7,30-19,30 (in estate: 7,30-15,30; chiuso la domenica).

Delivery Roma, le 10 migliori nuove proposte

Delivery Roma, le 10 migliori nuove proposte

Idee brillanti e servizi speciali, dalla paella alla pizza in kit, passando per le cucine stellate e i poke che stanno facendo impazzire i romani

Il Lazio entra in zona arancione e ai ristoranti non rimane che asporto e delivery. Nel frattempo, le chiusure serali che persistono ormai da diversi mesi avevano convinto molti a implementare questo servizio, spesso aguzzando l’ingegno e tirando fuori delle ottime idee. Senza contare le coraggiose nuove aperture, che nonostante tutto stanno rivoluzionando il panorama romano. Il risultato? All’elenco già parecchio nutrito di aprile (vedi qui), si sono aggiunti altri dieci nuovi ristoranti che meritano la menzione per le proposte, spesso innovative, per tutti i gusti e tutte le tasche.

Baby Bao

Ha appena aperto in piazza Trilussa e già promette di diventare locale di successo. Intanto, è partito con la consegna casalinga per farsi conoscere. Il progetto è stato ideato dalla proprietà di Meccanismo e Café Friends insieme a Marco Del Vescovo, che già aveva sondato la cucina orientale con il progetto Yugo. Oggi ci riprova con questo indirizzo pop, la cui cucina è affidata ad Andrea Massari (esperienza appunto da Yugo), che ha ideato un menu con quattro tipologie di Dim-Sum, cinque di Bao, due piatti principali Baby Specials come Ramen e Ribs in salsa agrodolce e due tipologie di dolci tradizionali o che ammiccano alla tradizione: i Mochi in tre diversi gusti e un Bao ripieno di gelato. Il consiglio è di acquistare la vaporiera al primo ordine, così si potranno rinvenire al meglio i prodotti in casa sia al momento che in futuro.

Pokè Don

Prima del Pokè, che dalle Hawaii ha conquistato il mondo, in Giappone si usava il Donburi, in pratica ciotole di riso con sopra ingredienti diversi come carne, pesce e verdure. In origine ingredienti per lo più cotti, poi la variante hawaiana si è imposta con quelli crudi. Da Pokè Don, che nasce come costola del vicino Akira Ramen, della stessa proprietà, si trovano entrambe le cose ed ecco il perché del nome, che è una crasi dei due piatti, Pokè e Donburi. In menu, a parte le bowl, alcuni temaki con gli stessi ingredienti e qualche antipasto giapponese, come gli ottimi takoyaki. Da non perdere, come dolce, il Dorayaki, il pancake giapponese che fa impazzire Doraemon e che qui è proposto in due versioni, tradizionale con fagioli azuki e con crema di nocciola.

Mandala Pokè

«Fresco, sostenibile, made in Italy»: questo il pay-off per il locale che ha già conquistato prima la zona Laurentina e poi la zona Ostiense con i suoi ambienti moderni. Benché tutto ruoti attorno alle bowl hawaiane, la sensibilità è quella italiana e precisamente quella di mare di Romolo al Porto, famoso locale di Anzio che ha fatto tesoro degli anni di esperienza nella scelta dell’ottimo pesce dal mercato ittico più fornito del Lazio. Base riso (bianco, integrale o basmati) e abbinamenti a piacere o scelti dalle proposte in menu. In lista anche le ottime tartare. Si segnala il packaging compostabile.

Wizard Pokè / Sushi Kong

Nata come dark kitchen (prima a Roma), ha rapidamente preso piede ed è uscita allo scoperto, aprendo un locale in zona Monteverde. Oggi è da lì che partono i menu di Wizard Pokè e Sushi Kong due brand per lo stesso delivery in salsa orientale. Due tipi di menu, quello dedicato ai pokè e l’altro focalizzato sul sushi, che si integrano perfettamente. Dal Classic Pokè a base di riso bianco, salmone fresco marinato nella soia e avocado, tobiko alla versione Vegan con riso venere e verdure. Non mancano le versioni spicy e quelle “internazionali” come la Thai Pokè, a base di bocconcini di pollo in salsa di cocco. Nella carta di Sushi Kong spazio a sashimi, roll e tartare, ma meritano l’assaggio soprattutto le Sushi Kong Box, in cui spiccano i roll creativi impreziositi dal tartufo.

Treefolk’s

Il gastropub di Trastevere conquista la clientela anche a casa con le box dall’aperitivo alla cena. Dai tipici accompagnamenti alla bevuta da pub come gli hamburger e il fish & chips alle box Aperitozzo, che propongono gli ottimi maritozzi dello chef da degustare con i drink imbottigliati o le birre in lattina. In lattina anche il buonissimo tiramisù, la zuppa inglese e i maritozzi, che naturalmente si propongono anche in versione dolce. L’ordine può avvenire attraverso Just Eat, oppure utilizzando l’app che Treefolk’s ha appena lanciato e che è gestita nelle consegne dal personale interno, coprendo un raggio di circa 7 km.

Magnifica

La pizza diventa componibile, ovvero pizza in kit, come quella che ha lanciato Maurizio con il delivery all’avanguardia e attento all’ambiente, dal momento che il packaging è totalmente plastic free. Quindici varianti da prenotare entro le ore 18,30 contattando direttamente la pizzeria, per gustarle a ora di cena (consegne nel raggio di 4 km dal locale): la base pizza va rigenerata in forno a 220° per 3 minuti, quindi va condita con gli ingredienti forniti con relative istruzioni. Dalla classica Margherita alle pizze più creative, sempre con ingredienti d’eccellenza, fra cui diversi presidi Slow Food.

Antica Fonderia

Dalla Valenciana (con pollo, coniglio e fagioli) a quella con mariscos, la chef spagnola Alba Esteve Ruiz, non poteva non puntare sulla paella, piatto iconico del suo paese, per la sua proposta delivery. Dalle cucine di Antica Fonderia, le sue proposte di paella sono consegnate con tanto di paella (inteso come la pentola) e ricetta annessa, per provare la volta successiva a riprodurre il piatto in casa. Nelle proposte di Alba, però, non c’è solo il piatto della tradizione spagnola, ma anche una selezione di antipasti gustosi come i Carciofi alla brace, paté di fegatini, crema di ricotta e agrumi; il Carpaccio di carne salata, cremoso di ostriche ed arachidi; il salmone marinato o il tataki di ricciola.

Hotel Eden

Il delivery in guanti bianchi. Se c’è qualcosa che ci ha colpito di questa box è proprio il servizio: impeccabile. Le box sono talmente belle che vien voglia di conservarle e il cibo è all’altezza di un ristorante cinque stelle della Dorchester collection. Ovviamente niente potrà mai sostituire la meraviglia di un pranzo affacciati alle loro magnifiche vetrate con vista su Villa Borghese e sull’Accademia di Francia (il brunch è l’occasione ideale), ma i sapori dell’ottima cucina dello chef Fabio Ciervo ci sono tutti. Si può ordinare chiamando direttamente il ristorante, oppure attraverso il servizio di Cosaporto.

Piperhome

Per i fanatici delle trasmissioni televisive, nonché della cucina stellata, un’esperienza da non perdere: chiami il ristorante, ordini i piatti di Ciro Scamardella (aka Ciro a Mammà del programma del Gambero Rosso Channel) e ci sono altissime probabilità che la box delivery la porti Alessandro Pipero in persona, che il pubblico di Real Time conosce come maître di Primo Appuntamento. Da non perdere la Lasagna alla carbonara, Pipero suggerisce la Fettina Panata (per chi lo segue sui social, una sua ossessione) e ci sono anche alcuni cavalli di battaglia dello chef di Bacoli come il Maritozzo alla Sca-pesce.

Molto

Questo ristorante elegante dei Parioli si è lanciato nelle consegne stuzzicando soprattutto il suo pubblico affezionato, con un servizio che va ben oltre le consegne food. Basta accedere al sito dedicato al delivery di Molto (Molto a casa tua) per vedere tutti i servizi che vengono offerti per un pranzo o una cena in grande stile: l’apparecchiatura, i fiori, lo chef o il sommelier a domicilio sono altri sfizi che ci si può togliere ordinando da mangiare da Molto. Fra i piatti del menu, le loro carni cucinate al girarrosto, le selezioni di prodotti d’eccellenza, i primi della tradizione e i piatti più creativi.

Roma d’estate: aperitivo in terrazza con vista

Roma d’estate: aperitivo in terrazza con vista

Cresce la voglia di stare all’aperto, con le terrazze più belle della capitale che aprono per godersi fresco e distanziamento

L’estate 2020 probabilmente sarà un unicum. Una Roma così dedicata ai romani non si era mai vista e sono in molti a sperare che mai si rivedrà, se non altro per motivi economici. Nascono locali in luoghi solitamente dedicati a eventi e matrimoni, si aprono giardini e terrazze che dominano la Grande Bellezza della città. I posti più belli sono quelli più pieni, ma sempre con le opportune misure di sicurezza, perché la parola d’ordine di questa estate è “distanziamento”.

Vista 101 – Rome Cavalieri

L’hotel Cavalieri ha notoriamente una delle terrazze più belle della città. Sicuramente quella che può vantare una vista a 360°, che abbraccia in un unico colpo d’occhio il cupolone di San Pietro, il Vittoriano e il Colosseo, mostrando la maestosità dell’Urbe. Proprio accanto alla terrazza su cui La Pergola domina la città, c’è un’altra terrazza che solitamente è utilizzata dalla proprietà per eventi e matrimoni. E se di norma bisogna essere invitati per accedervi, ecco che quest’anno apre al pubblico sotto il nome di Vista 101 (numero che non esiste fra le stanze dell’hotel, ma è il civico di via Alberto Cadlolo da cui si entra al Cavalieri). Qui si può sorseggiare un drink al tramonto sul rooftop, a scelta tra i cocktail creati da Angelo Severini, bartender del Tiepolo Lounge & Terrace, accompagnato dai side preparati dallo chef Fabio Boschero e dalle dolcezze del pastry chef Dario Nuti.

Hi-Res

Atmosfere internazionali, pubblico locale. Questa è la caratteristica dell’Hi-Res, ristorante/cocktail bar in cima all’Hotel Valadier, che ha riaperto con grande successo la sua bellissima terrazza in pieno centro a Roma, a due passi da piazza del Popolo. A caratterizzare il locale, una struttura mobile all’avanguardia, che consente di chiudere e aprire in base al vento i pannelli di vetro e chiuderla completamente d’inverno, lasciando invariata la vista. La serata all’Hi-Res si snoda fra aperitivi e cene, a cura dello chef Gabriele Cordaro, che propone un menu ricercato a base di pesce, per arrivare al dopocena fra un cocktail e un bicchiere di vino (oltre 600 etichette in cantina). A curare l’aspetto creativo e culturale della lounge, dove non manca mai il dj-set, il patron Daniele Lassalandra, sempre alla ricerca di atmosfere internazionali.

The Court

Torna il cocktail bar di Palazzo Manfredi, dalla cui terrazza ammezzata si può quasi toccare il Colosseo, sorseggiando champagne o uno dei cocktail del barman internazionale Matteo Zed. L’atmosfera è da lusso discreto e per l’occasione si può anche scegliere uno dei terrazzini appartati che afferiscono alle suite accanto al bar, momentaneamente chiuse in attesa del gran ritorno dei turisti. Specializzato in amari, sui quali ha anche scritto un libro, il bar manager Matteo Zed ha impostato una carta dei drink che spazia dai suoi cocktail signature denominati “Untouchables”, intoccabili, ai classici e ai twist on classic. Non mancano tocchi di alta miscelazione, grazie al The Court Lab, con l’uso di macchine come il rotovapor o tecniche come il fat washing e la fermentazione.

Acquaroof Terrazza Molinari

Altro giro, altro cocktail bar sul rooftop di un hotel di lusso. In questo caso siamo ai margini di via di Ripetta, nel The First Roma Arte Hotel, che già dall’anno scorso è diventata Acquaroof Terrazza Molinari. Alessandro Simeone accompagna con i suoi ottimi drink le proposte food pensate per la terrazza dallo chef stellato Daniele Lippi. A proposito, una nota sul ristorante Acquolina, che rimane chiuso in attesa di tempi migliori, ma nel frattempo propone un’esperienza super-esclusiva con il format “Suite & Star”. In pratica è possibile riservare per cena una delle suite con terrazza privata, avendo lo chef Daniele Lippi a disposizione.

Madeiterraneo/Up Sunset Bar

Questa volta non siamo in cima a un hotel, bensì a un grande magazzino, anche se la Rinascente di via del Tritone è molto di più: meta per lo shopping di lusso della capitale, merita il viaggio anche solo per l’architettura e il design e può vantare una posizione d’eccezione in pieno centro a Roma. Necessario concedersi una sosta al piano superiore, dove le due terrazze al sesto e settimo piano sono gestite dalla coppia di All’Oro, Riccardo Di Giacinto e Ramona Anello. Lo chef stellato per la sua insegna pop ha pensato a un menu mediterraneo (per non smentire il nome), accompagnato da una selezione di proposte veloci, che ben si accompagnano all’aperitivo. L’ideale è godersi un cocktail su una delle terrazze che dominano i tetti di Roma e magari assaggiare uno dei famosi maritozzi salati dello chef.

Jacopa

In attesa che riapra i battenti l’omonimo ristorante, al momento gli sforzi degli chef Jacopo Ricci e Piero Drago sono concentrati sulla terrazza che domina i tetti di Trastevere. Qui, sul rooftop dell’Hotel San Francesco, si possono assaggiare gli ottimi cocktail del bar manager Giordano Cioccolini, accompagnati dagli sfizi preparati dagli chef per l’occasione, dalle zeppoline ai bun farciti “alla romana”, per esempio ripieni di coda alla vaccinara. In aggiunta, si possono ordinare anche gli sfiziosi fritti, oppure piatti come l’hamburger o il coccio di rigatoni (all’amatriciana o alla norma).

Gnoccheria @ Giulia Restaurant

Un altro ristorante che piace molto ai gourmet della capitale, Giulia, e che per l’estate 2020 ha puntato tutto sulla terrazza, sacrificando momentaneamente gli spazi all’aperto del b&b che sovrastano il locale. In questo caso le terrazze sono due, con affaccio sul Lungotevere dei Tebaldi, collegate alle cucine del Giulia Restaurant, da cui provengono le proposte food e gli abbinamenti beverage. Nel primo caso, a parte il menu dello chef Pierluigi Gallo, si aggiunge la novità della proposta della gnoccheria, gustosi e sfiziosi gnocchi in doppia versione, ripiena o alla romana, da assaggiare nelle innumerevoli varianti pensate dallo chef. Un side sfizioso per accompagnare uno dei drink del bartender Gianluca Storchi o un bicchiere di vino suggerito dal sommelier Fabio Romolo Buratti.

Ricerche frequenti:

Proudly powered by WordPress