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Come funziona il panettone sospeso

L’iniziativa promossa da Vergani per offrire un panettone anche a chi non può acquistarlo e come contribuire al progetto

Siamo sempre più vicini al Natale ed è tempo di grandi preparativi. Invitare gli ospiti, accordarsi sul migliore menu per il pranzo e scegliere il dono perfetto per ognuno. Calde sciarpe, biglietti per il teatro, libri, gioielli, calici di vino e panettoni.
Senza canditi, con la frutta secca, farcito con crema o sospeso?

Dopo il caffè e il pane, è ora il momento di acquistare un panettone per chi non può farlo. Fino al 22 dicembre potremo lasciare un panettone sospeso nei negozi Vergani di via Mercadante 17 e Corso di Porta Romana 51 a Milano. Acquistando un Panettone Vergani da 1 kg sarà possibile partecipare alla raccolta di beneficienza di Pane Quotidiano.
La Onlus, milanese proprio come l’azienda che produce i panettoni, si occupa sin dalla sua fondazione di distribuire cibo ai più bisognosi, anche e soprattutto nei periodi di festa. Grazie all’iniziativa del panettone sospeso, al termine della raccolta, riceverà il doppio dei panettoni acquistati dai donatori (a raddoppiare la quantità sarà Vergani) che verranno distribuiti a chi è in difficoltà per celebrare il Natale con un po’ di dolcezza.

«Quest’anno Pane Quotidiano festeggia i 120 anni di attività, al servizio dei più deboli – commenta Pier Maria Ferrario, Presidente di Pane Quotidiano Onlus – Stiamo celebrando questo importante traguardo con una serie di iniziative speciali, all’interno delle quali abbiamo il piacere di poter annoverare il “Panettone Sospeso” promosso da Vergani Milano che, come Pane Quotidiano Onlus, è una realtà storica della nostra città. Il panettone, dolce natalizio per antonomasia, non può mancare sulle tavole dei milanesi e, anche grazie alla generosità di Vergani, regalerà anche a chi è più in difficoltà un momento prezioso di festa e condivisione».

 

“Il Panettone – spiegano Lorella e Stefano Vergani, cugini e nipoti del fondatore Angelo – è il simbolo del Natale e della condivisione: in ognuno di noi evoca il calore degli affetti più cari e la dolcezza dello stare in famiglia. Purtroppo però, soprattutto in questi ultimi anni, sono sempre di più le persone che si trovano a vivere sotto la soglia di povertà. Questo per noi è un piccolo gesto in risposta a un grande bisogno che, forse, può aiutare queste persone a sentirsi meno sole nel giorno di Natale. Abbiamo pensato all’Associazione Pane Quotidiano per onorare il lavoro e l’impegno che da 120 anni mette a disposizione della nostra città”.

 

Come si cucinano le rape? Ve lo diciamo noi

Come si cucinano le rape? Ve lo diciamo noi

A servirla cruda in insalata non si sbaglia mai. Ma la rapa è una verdura che si presta a vari usi in cucina. Dal sapore dolce e talvolta piccante, può riservare delle interessanti sorprese per il palato

Ortaggio dalle umili origini, la rapa fa parte della famiglia delle Brassicaceae, la stessa del cavolo. Si mangiano sia le radici che i fiori (le famose cime di rapa). La bellezza non è il suo forte, essendo un tubero per lo più tozzo, bianco e, in alcuni casi, con qualche sfumatura violacea. Il suo sapore è molto connotato, prevale il dolce, a volte anche con delle punte di piccante. Ma come si cucinano le rape? Servendole crude in insalata si va sul sicuro ma ci sono tanti altri modi per rendere accattivante questa verdura che si trova tutto l’anno, anche se le stagioni ideali per consumarla sono la primavera e l’autunno.

Al gratin, per iniziare

Uno dei modi più semplici per cucinare la rapa è di farla al gratin. Si inizia pulendo 600/700 g di rape. Una volta asciutte, tagliarle a fette dello spessore di mezzo centimetro. Versarle in un tegame antiaderente insieme a 2,5 dl di latte, un cucchiaio di curry, una foglia di alloro e un pizzico di sale e far cuocere per 15 minuti. A questo punto scolare le rape e disporle in una pirofila. Versare tre o quattro cucchiai del fondo della cottura precedente, spolverare con pangrattato, parmigiano e qualche fiocchetto di burro. Infornare a forno caldo e cuocere per 10 minuti a 220°. Lasciare intiepidire prima di servirle. E poi mangiatele con gusto!

Rape alla trentina

In Trentino le rape si cucinano con la pancetta. Un piatto della cucina povera ma dal gusto molto ricco. In un tegame scaldare l’olio, un paio di cucchiai, e aggiungere 100 g pancetta tagliata a cubetti. Far cuocere fino a che non sarà dorata. A questo punto aggiungere 800 g grammi di rape precedentemente lavate, sbucciate e fatte a dadini. Salare e versare dell’acqua fino a ricoprirle completamente. Insaporire con un pizzico di pepe macinato e un cucchiaio di zucchero semolato. Coprire con un coperchio e cuocere a fuoco basso per circa 45 minuti. Il piatto si presenta come un ottimo contorno. In Friuli, invece, le rape si fanno macerare nella vinaccia, nasce così la brovada.

Risotto con la rapa

Molto spesso la rapa viene usata, insieme ad altre verdure, come ingrediente base per delle gustose zuppe o minestre. Ma può anche diventare l’ingrediente principale di un risotto. Scaldare in una casseruola due cucchiai di olio, far soffriggere mezza cipolla dorata e una rapa di medie dimensione, entrambe tagliate a fettine sottili. Salare a piacere, aggiungere un po’ di pepe e cuocere per una decina di minuti. Unire il riso e tostarlo. Versare il brodo vegetale (in tutto un paio di litri) fino a ricoprire il riso. Far cuocere a fuoco medio fino a quando il riso non è pronto. Appena prima di servire, mantecare con un paio di cucchiai di parmigiano o pecorino.

Ecco qui altre ricette con le rape provate dalla nostra redazione

 

 

 

» Brioche al cardamomo – Ricetta Brioche al cardamomo di Misya

Brioche al cardamomo

In un pentolino mettete il latte, l’essenza di vaniglia, il burro e fate sciogliere sul fuoco.
1 sciogliere burro e latte

In un’ampia ciotola mescolate la farina e lo zucchero ed aggiungete poi il lievito sbriciolato.
Dopo aver rigirato aggiungete il latte con il burro e lavorate l’impasto.
2 farina e lievito

Mettete ora l’uovo e amalgamate il tutto con un cucchiaio.
Lavorate successivamente l’impasto fon quando non avrà una consistenza liscia.
Se necessario aggiungete un po’ di farina.
3 aggiungere uova e impastare

Ricoprite con un canovaccio pulito e lasciate lievitare per 1 ora o fin quando non raddoppierà di dimensione.
Trascorso questo tempo riprendete l’impasto e stendetelo, in forma rettangolare, fino a 25 x 45 cm.
5 stendere impasto

In una ciotolina unite lo zucchero con il burro.
Aggiungete poi il cardamomo e la cannella e amalgamate.
4 burro zucchero cardamomo

Stendete il ripieno su tutto il rettangolo.
Piegate un lato di quest’ultimo su a metà e fate lo stesso con l’altro lato, sovrapponendolo.
6 distribuire ripieno

Tagliate prima a metà e poi dividete in tante strisce spesse circa 2 cm.
Tagliate ogni striscia nel centro, lasciando il bordo unito.
Create quindi, con ognuna, dei torciglioni.
7 piegare impasto

Formate ora le brioche prendendo le estremità di ogni torciglione, rigiratele nel lato opposto e chiudete con un nodo.
8 attorcigliare

Trasferite le brioche su una leccarda rivestita di carta forno, ricoprite con un canovaccio pulito e fate lievitare da 30 a 60 minuti.
9 dare forma

Mettete i panini su una teglia ricoperta di carta da forno, coprite con un panno pulito, e lasciate lievitare da 30 min a 1 h.
Cuocete quindi a 220 °C per 10 minuti.
10 cuocere briochine

Le vostre brioche al cardamomo sono pronte per essere gustate.
Brioche al cardamomo
Brioche-al-cardamomo

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