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Coppa del Mondo di Panettone: la finalissima a Milano

La Cucina Italiana

Si tiene per la prima volta a Milano, dal 4 al 6 novembre la finale della Coppa del Mondo di Panettone, il concorso internazionale realizzato in collaborazione con Associazione Maestro Martino e con il patrocinio di Regione Lombardia, che celebra il celebre dolce lievitato lombardo. Giunto alla terza edizione, l’evento si terrà al Palazzo delle Stelline e sarà per la prima volta aperto al pubblico offrendo per una tre giorni di eventi, presentazioni e workshop, e con la possibilità di acquistare e assaggiare i panettoni selezionati tra 11 Paesi di Cinque Continenti.

Marino Sanvito

Tra le novità ci sarà anche un’area sarà dedicata ai laboratori per i bambini: i piccoli potranno infatti decorare con lo zucchero un piccolo panettone.   

Quest’anno, la kermesse dedicata al panettone sarà infatti sempre più interattiva e permetterà al pubblico pagante un biglietto di ingresso, oltre che di partecipare alle degustazioni, di seguire i laboratori e di assistere in diretta alla votazione della giuria.

Carlo Cracco: il segreto nel lievito madre

«La produzione artigianale sta superando quella industriale nel gradimento: il pubblico sta premiando sempre più la qualità» sottolinea Carlo Cracco, presidente dell’Associazione Maestro Martino che si prefigge l’obiettivo da anni di tutelare la preziosa lavorazione artigianale. «Il panettone a differenza dell’Italia, è consumato nel mondo tutto l’anno ed è un nostro grande valore da proteggere con leggi e un disciplinare che ne tuteli la ricetta, pur condividendola col mondo. Chi fa il panettone di solito è chi fa il pane, chi lavora il lievito, che è un lavoro diverso da chi fa il panettone tradizionale. E accudire un lievito madre è come accudire gli animali in campagna, non c’è sabato né domenica».

Brasile e Perù i più grandi produttori al mondo

«Se state pensando l’Italia in testa ai più grandi produttori, state prendendo un abbaglio, in testa ci sono Brasile e Perù», racconta invece Giuseppe Piffaretti, per tutti Mastro Piff, eclettico patron della Coppa del Mondo del Panettone nonché titolare de La Bottega del Fornaio di Mendrisio, in Svizzera, che della celebrità del panettone fa un dato di fatto. «In Brasile ogni anno si consumano oltre 450milioni di panettoni e l’abitudine ad avere in tavola il dolce lievitato ha valicato i confini delle festività natalizie e si può gustare durante tutto il periodo dell’anno. Inoltre, il Brasile esporta verso il Nord America circa 10 milioni di panettoni. Segue il Perù, che ogni anno ne produce e consuma oltre 35 milioni. Altri grandi produttori del Sud America sono Argentina e Uruguay dove si apprezza maggiormente il panettone tradizionale ma anche quello al cioccolato. Il panettone si contende la tavola durante le festività natalizie con il prodotto tipico il Bolo de Reis, simile a quello portoghese con il quale si festeggia il 6 gennaio. Di questo passo il panettone tra 5 o sei anni sarà famoso come la pizza».

I finalisti: debutta l’Africa 

Due le categorie dei panettoni giudicati: classico e al cioccolato.
Saranno 24 i pasticceri in finale per la categoria panettone tradizionale e 18 per la categoria panettone al cioccolato, selezionati da Europa, Asia, America Latina e Stati Uniti ma anche Australia e, per la prima volta, concorre anche l’Africa rappresentata dall’Algeria con Ahmed Nezzar della pasticceria Panettone Toute L’année, il Belgio con Samuel Bellini e la Romania con Claudio Perrando. Una curiosità? L’Asia concorrerà con il panettone dal Giappone di Shinichiro Kojima della Boulangerie Grand Homm, che prepara il suo lievitato usando l’acqua ottenuta dai ghiacciai. 

Ricerche frequenti:

Fulvio Marino, Pizza per tutti: intervista, 2 ricette e 5 consigli

Fulvio Marino, Pizza per tutti: intervista, 2 ricette e 5 consigli

L’entusiasmo di Fulvio Marino è contagioso e sfogliando il suo nuovo libro Pizza per tutti. Ricette impasto e metodo di cottura, (ed. Mondadori), la voglia di mettersi a impastare è difficile da contenere! 

L’abbiamo incontrato per voi, ecco l’intervista:

La pizza è per tutti?

«Certo, non ho dubbi in proposito. Sono un mugnaio panificatore. Nasco nel mulino di famiglia fondato da mio nonno nel 1956, il Mulino Marino, e rappresento la terza generazione». Così si presenta Fulvio Marino e continua: «Invece dei castelli di sabbia facevo montagne di farina, giravo in bicicletta dentro il mulino e consideravo la pizza una cosa buona e accessibile a tutti, qualcosa di cui non si poteva fare a meno. A casa mia nessuno impastava il pane o la pizza e così mi sono buttato: a 12 anni ho fatto il mio primo impasto, un vero disastro. A 14 anni ho preparato il mio primo lievito madre e da allora non ho più smesso. Essendo costantemente in contatto con chi usa le nostre farine, la grande passione per la panificazione è diventato un mestiere».

Che cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

«Durante la pandemia tanti amici mi chiedevano consigli per fare il pane e la pizza a casa. Questo periodo così difficile ha riportato il pane al centro della tavola e la cucina è tornata a essere il cuore della casa. Così ho usato il  mio profilo Instagram per raggiungere più persone facendo tante dirette che provavano a spiegare come realizzare un lievitato buono anche nel forno di casa».

Già, il forno di casa… 

«Qui sta la vera sfida! Tanti pizzaioli professionisti fuori dal loro laboratorio avrebbero qualche difficoltà. Io stesso, prima di trovare le ricette giuste per gli strumenti domestici, ho fatto tanti errori. Ma è così che si arriva al risultato perfetto. Per questo nel mio libro sono indicate temperature diverse per strumenti diversi: fornetto, forno tradizionale, pietra refrattaria… C’è un mondo di possibilità, tutte affascinanti. Per questo la pizza è buona ed è per tutti, perché ciascuno può calibrare la ricetta a ciò che ha a disposizione, sia ingredienti, sia strumenti». 

Quante pizze ci sono allora? 

«Ognuno ha la sua, pensiamo in Italia quante versioni ne esistono: focaccia genovese, pizza napoletana, focaccia barese, pizza alla pala romana, solo per citare le più famose!».

Ricerche frequenti:

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