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Ferma tovagliolo commestibile – Ricetta di Misya

Ferma tovagliolo commestibile - Ricetta di Misya

Innanzitutto preparate l’impasto: sciogliete zucchero e lievito nel latte e unitelo alla farina, quindi aggiungete anche burro a pezzetti e sale e lavorate fino ad ottenere un panetto omogeneo.
Coprite la ciotola con pellicola per alimenti e lasciate lievitare per almeno 2 ore o fino al raddoppio.

Nel frattempo prendete dei tubolati e abbinateli a 2 a 2 avvolgendoli con carta di alluminio, in modo da ottenere delle formine larghe e schiacciate.

Riprendere l’impasto ormai ben lievitato e sgonfiatelo con le mani sul piano di lavoro infarinato.
Dividete l’impasto in 9 parti più o meno uguali tra loro, quindi dividete ognuna di esse in 3 parti uguali, sagomateli creando dei salsicciotti e intrecciateli per creare delle normalissime trecce.

Chiudete le trecce intorno ai tubolari, posizionate le ciambelle sulla teglia rivestita di carta forno e lasciate lievitare ancora per 1 ora in un posto caldo, coperto con pellicola.

Infine spennellate con uovo sbattuto, decorate con i semini e cuocete per circa 15 minuti o fino a doratura in forno ventilato preriscaldato a 200°C, quindi sfornate e lasciate raffreddare completamente prima di sfilare i tubolari.

Il ferma tovagliolo commestibile è pronto, non vi resta che portarlo in tavola.

Come piegare il tovagliolo per la tavola di Natale: 10 modi

La Cucina Italiana

È tutto pronto per la tavola di Natale, manca solo… il tovagliolo. Vi state domandando come piegare il tovagliolo? Magari per rendere la tavola ancora più elegante. Perché che sia di cotone o di seta, decorato o no, il tovagliolo rappresenta un tocco in più in grado di dare risalto alla tavola delle Feste. Soprattutto quando si tratta di un’occasione speciale, come il Natale, contribuirà ad aggiungere eleganza e cura. Che cosa consiglia a questo proposito il galateo? La disposizione dipende dal tipo di pasto: quando l’incontro è importante, come un pranzo di gala, va disposto sopra al piatto.

Per un Natale più informale

Semplice, elegante, utile. Puoi piegare il tovagliolo a metà e disporlo a sinistra, o destra, come è consuetudine per i pranzi informali. Se ami le creazioni originali personalizza utilizzando gli elementi di stagione: pigne, un rametto sempreverde magari di abete ma anche di rosmarino, o bacche rosse sono una ventata di poesia e fanno festa. In mezzo potrai disporre un centrotavola realizzato con candele e legno, in grado di richiamare la natura e accendere l’atmosfera grazie a una luce calda e per questo anche molto accogliente.

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Come scegliere il tovagliolo per Natale

Il tovagliolo si prende con la mano destra e si dispiega con delicatezza sulle ginocchia.  Quale scegliere? Vietata la carta, soprattutto quando si tratta di una cena importante. Opta per tovaglioli in tessuto, bianchi e colorati. Oggi si preferisce una disposizione essenziale e forme non troppo complesse. Piegate il tovagliolo secondo la lunghezza oppure per la diagonale. In alternativa, arrotolate e fermate con un nastro colorato o inserite in un anello da personalizzare con le vostre sfumature preferite: blu, oro, argento, rosso, verde… i colori della tavola della Feste portano gioia e accendono il Natale.

Sfoglia la gallery per vedere 10 modi per piegare il tovagliolo 

Come piegare il tovagliolo per la tavola di Natale

Perché il tovagliolo a destra non è sbagliato

Perché il tovagliolo a destra non è sbagliato

Storia e bon ton del tovagliolo, dalla fetta di pane… fino alla mise en place più moderna

Fino all’epoca tardo medievale il tovagliolo non esisteva e ci si puliva la bocca con la tovaglia (quando c’era). In sostituzione si chiamava “pane da bocca” una fetta di pane che si usava per pulirsi le labbra per poi mangiarla.
Leonardo da Vinci fu il primo a interessarsi alla progettazione di “mini tovaglie”, stanco della sporcizia che imperava durante i banchetti rinascimentali. Fu così che progettò il primo tovagliolo, da porre sopra il piatto dell’ospite, ma non ebbe il successo auspicato… gli ospiti, non abituati a quell’oggetto, lo usarono nei modi più disparati.

Solo successivamente iniziarono a comparire pezzette di stoffa: da prima appoggiate sulla spalla destra, per pulirsi la bocca con la mano sinistra, poi poste nell’incavo del gomito destro e solo successivamente si iniziarono a porre sul tavolo.

Dove si mette il tovagliolo a tavola oggi?

Spesso ce lo si chiede come dubbio esistenziale mentre si sta preparando la tavola per gli ospiti che stanno per arrivare.
La risposta a questa domanda non è però univoca, tutto dipende dal tipo di mise en place che si vuole presentare.

Prima di tutto bisogna sempre tenere a mente che il galateo non è una serie di regole imposte, ma piuttosto il frutto di ragionamenti puramente logici che hanno portato la società a stabilire il modo più evoluto di utilizzare gli strumenti a disposizione, per condividere la tavola nel modo più civile possibile.

Elisa Motterle, consulente di etiquette e bon ton, durante i suoi corsi online avvalora sempre questo pensiero: «Non esiste giusto o sbagliato in assoluto nel bon ton. La funzionalità e il buon senso sono le uniche vere regole del galateo».
Suggerisce inoltre: «Meglio piuttosto concentrarsi su quello che assolutamente è da evitare: come porre il tovagliolo sotto il piatto o sotto le posate, poiché totalmente illogico. Dispiegare il tovagliolo è il primo gesto che dobbiamo fare una volta che abbiamo ordinato al ristorante, e sarebbe meglio farlo senza spostare tutta la mise en place!».

Ci sono alcuni casi in cui è concesso posizionare il tovagliolo sul piatto: «Ad esempio», spiega Elisa, «nel banqueting, durante matrimoni o eventi, dove bisogna ottimizzare al massimo gli spazi dei posti a sedere».

Bisogna inoltre valutare una cosa fondamentale di ordine igienico: passata (fortunatamente) la moda dei tovaglioli piegati in modo molto creativo e posti sul piatto, ora è preferibile piegarli nel modo più semplice (a forma di rettangolo). In questo modo il tovagliolo viene toccato il meno possibile da mani altrui.

«Il tema si presentava già nel Rinascimento», racconta sempre l’esperta di galateo Elisa Motterle, «quando i tovaglioli con forme artistiche, che erano delle vere e proprie sculture di tessuti ripiegati, rimanevano sul tavolo come decorazione, e successivamente i camerieri passavano a lasciare ai commensali seduti delle pezzette di stoffa per pulirsi la bocca».
Dopo queste premesse veniamo alle differenze tra le mise en place più utilizzate oggi.

La mise en place all’inglese: tovagliolo a sinistra

La mise en place più utilizzata è quella detta “all’inglese”, riconoscibile per porre le posate con i rebbi rivolti verso l’alto, i bicchieri in ordine raggruppati in alto a destra, il coltello e cucchiaio a destra del piatto e la forchetta a sinistra.
Il tovagliolo in questo caso andrebbe quindi a sinistra per un equilibrio dello spazio della mise en place, che in caso contrario sarebbe sproporzionato a destra, ma soprattutto per un motivo di carattere logico-funzionale: afferrando un lembo del tovagliolo con la mano destra, con un unico semplice gesto lo si può facilmente dispiegare e appoggiare sulle gambe.

La mise en place all’inglese.
La mise en place all’inglese.

La mise en place alla francese: il tovagliolo a destra

Alla corte francese si usava porre le posate con i rebbi all’ingiù verso il tavolo, per diversi motivi: per evitare che i rebbi si intrappolassero nei pizzi delle maniche e per enfatizzare la propria ricchezza.
Ponendo i rebbi all’ingiù, infatti, non ci si curava del rischio di rovinare le tovaglie, sottolineando così il proprio status sociale. Successivamente anche l’incisione dello stemma nobiliare iniziò a essere posta dietro le posate per adeguarsi a questo tipo di apparecchiatura.
La mise en place alla francese è quindi facilmente riconoscibile, anche se oggi poco utilizzata, dal posizionamento delle posate all’ingiù e dai bicchieri disposti in fila sopra il piatto. In questo modo non si ha più la necessità di ottimizzare lo spazio e il tovagliolo può essere messo a destra. Questa tipologia di messa in tavola alla francese fu molto utilizzata anche in Italia in epoca sabauda, mentre oggi si ritrova perlopiù in Francia durante eventi formali.
Non esiste quindi una regola standard per la posizione del tovagliolo, lo si può mettere dove si vuole, purché siano presi in considerazione il buon senso e la funzionalità, che sono le uniche vere regole del bon ton!

La mise en place alla francese.
La mise en place alla francese.

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