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Cuore di rose con glassa

Cuore di rose con glassa

Mi adeguo e aggiungo alla miriade di dolci a forma di cuore anche il mio.
Basta poco, è un dolce semplice ma soprattutto è un dolce molto goloso.

Ingredienti

Per l’impasto:

100 g di farina 00
250 farina Manitoba

20 g di zucchero

150 g di latte 

30 g di olio

3 tuorli d’uovo

1 cubetto di lievito di birra

un pizzico di sale

1 bacca di vaniglia di vaniglia 

Per la farcitura di burro:

80 g di burro morbido

80 g di zucchero
1 cucchiaino di cannella in polvere
Per la glassa
4-5 cucchiai di zucchero a velo
2 cucchiai scarsi di latte


Preparazione tradizionale

Nel latte fatto intiepidire appena (al dito) fare sciogliere il lievito di birra con 1/2 dello zucchero. Sulla spianatoia fare la fontana di farina e all’interno mettere sale e zucchero, l’olio, i tuorli, il latte con il lievito e i semi della bacca di vaniglia. Impastare fino ad ottenere una pasta liscia e morbida, lavorarla per qualche minuto per renderla elastica. Formare una palla e fare riposare in luogo caldo per circa 1 ora o fino al raddoppio del volume. Trascorso il tempo di lievitazione stendere la pasta in uno strato sottile aiutandosi con il mattarello, cercando di ottenere il più possibile una forma rettangolare. Preparare la farcitura montando il burro con lo zucchero. Aggiungere alla crema di burro la cannella, dosandola in base al proprio gusto. Spalmare il composto ottenuto sulla pasta. Arrotolare la sfoglia su se stessa, formando un cilindro. Tagliare dei tronchetti alti circa 3 cm, sigillarli bene nella parte inferiore e sistemarli in una teglia imburrata ed infarinata lasciando dello spazio fra una rosa e l’altra. Lasciare lievitare ancora per circa 1 ora.

Accendere il forno a 180°. La torta è pronta da infornare quando le rose si sono unite lievitando. Infornare per circa 30 minuti.


Preparazione con il Bimby

Versare nel boccale il latte, lo zucchero, i semi della bacca di vaniglia, il lievito, i tuorli e l’olio, unire anche le farine e il sale. Azionare a velocità spiga per 1 minuto. Formare una palla e fare riposare in luogo caldo per circa 1 ora o fino al raddoppio del volume. Trascorso il tempo di lievitazione stendere la pasta in uno strato sottile aiutandosi con il mattarello, cercando di ottenere il più possibile una forma rettangolare.

Preparare la farcitura lavorando il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto montato. Aggiungere alla crema di burro la cannella, dosandola in base al proprio gusto. Spalmare il composto ottenuto sulla pasta. Arrotolare la sfoglia su se stessa, formando un cilindro. Tagliare dei tronchetti alti circa 3 cm, sigillarli bene nella parte inferiore e sistemarli in una teglia imburrata lasciando dello spazio fra una rosa e l’altra. Lasciare lievitare ancora per circa 1 ora.

Accendere il forno a 180°. La torta è pronta da infornare quando le rose si sono unite lievitando. Infornare per circa 30 minuti.


Preparazione della glassa semplice


In una scodella versare lo zucchero a velo e aggiungere a poco a poco il latte mescolando; si deve ottenere una crema più densa del miele.


Una volta che il dolce è ben raffreddato, guarnirlo con la glassa precedentemente versata in una tasca da pasticcere, o cospargendola sul dolce semplicemente con una spatola per dolci.

Le lasagne al radicchio e gorgonzola, per un gusto invernale

Le lasagne al radicchio e gorgonzola, per un gusto invernale

Sono una versione vegetariana del classico piatto preparato con ragù e besciamella. Da provare in queste giornate fredde

Quando si parla di lasagne bisogna farlo con tono reverenziale, visto quello che rappresentano per la cucina italiana. Vero comfort food, la cui ricetta viene tramandata di madre in figlia, sono il piatto per eccellenza che ricorda l’atmosfera intima e familiare di casa. La versione tradizionale contempla l’uso di ragù e besciamella, ma le varianti possono essere ancora più gustose, soprattutto se a base di verdure e formaggi saporiti, come quelle al radicchio e gorgonzola. Proviamo a prepararle insieme.

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Lasagne radicchio e gorgonzola.

La besciamella, fatta a casa è più buona

Non lasciatevi sopraffare dalla pigrizia, comprando una besciamella industriale. Se decidete di mettervi all’opera per preparare le lasagne, che tutto sono tranne che un piatto semplice e veloce, non rovinate tutto con una besciamella racchiusa in un tetra pack. Mettete in un pentolino 100 g di burro e subito dopo 100 g di farina. Fate sciogliere il burro mescolando con una frusta perché non si formino grumi. Aggiungete della noce moscata e a filo, 1 l di latte. Continuate a mescolare sino a che non vedrete il latte addensarsi. Spegnete, aggiungete un pizzico di sale e lasciate intiepidire. Avete preparato in 5 minuti una besciamella che renderà le vostre lasagne ancora più buone.

Gorgonzola, perfetto anche per chi non tollera il lattosio

Lo sapevate, voi intolleranti al lattosio che il gorgonzola lo potete mangiare? Questo formaggio, grazie alla triplice fermentazione cui è sottoposto il latte che serve per farlo (lattica, con i lieviti e infine con le muffe), è del tutto privo di lattosio ed è quindi consigliabile a tutti coloro che pur essendo intolleranti a questo zucchero non vogliono rinunciare a mangiare un buon formaggio.

La ricetta delle lasagne al radicchio e gorgonzola

Ingredienti per 4 persone: 500 g di sfoglia per lasagne, 500 g besciamella, 250 g gorgonzola dolce, 800 g radicchio rosso, 100 g noci sgusciate, parmigiano grattugiato, olio extravergine di oliva, una noce di burro, sale e pepe.

Procedimento: in una padella fate appassire in poco olio il radicchio lavato e tagliato a listarelle. Salate e tenete da parte. Imburrate una teglia per le lasagne e iniziate a comporre la ricetta disponendo una sfoglia di pasta. Stendete sopra questa alcune foglie di radicchio, la besciamella pronta e qualche pezzetto di gorgonzola. Unite due cucchiai di noci tritate grossolanamente e poi ricominciate da capo sino a che avrete terminato tutti gli ingredienti. Finite con la besciamella, una spolverata di parmigiano grattugiato e qualche fiocco di burro. Infornate a 180° per 30 minuti e poi gustatevi questo piatto pieno di gusto.

Nel tutorial qualche suggerimento in più per preparare le lasagne al radicchio e gorgonzola

Ricerche frequenti:

Come assaggiare l’olio extravergine d’oliva e perché acquistarne varie tipologie

Come assaggiare l'olio extravergine d'oliva e perché acquistarne varie tipologie

Una mini guida all’assaggio dell’olio extravergine d’oliva e come valorizzarne differenti tipologie con ricette che sapranno ispirarvi

L’olio extravergine d’oliva è uno dei tesori della nostra gastronomia che non deve mai mancare in dispensa. Lo utilizziamo per cucinare, condire a crudo e completare tutti i piatti che sono alla ricerca di quel qualcosa in più che li renda perfetti. Come una goccia di olio buono e selezionato con cura.

Ed è proprio qui che nascono i primi dubbi. Quale olio devo acquistare? Ho scelto un prodotto buono?
Per capirlo insieme, ci siamo lasciati guidare dall’esperienza di Olio Sagra, un prodotto che affonda le sue radici nell’autentica Lucca del 1959. Decenni di lavorazioni, ricerche e tradizioni consolidate da non perdere. Proprio come quella di assaggiare l’olio e provare a capirlo più a fondo.

I passaggi e le regole dell’assaggio

Quando: le ore migliori per assaggiare l’olio extravergine d’oliva, sono quelle del mattino. Dovrete quindi dedicarvi a questa operazione lontano dai pasti ed evitare sin dal giorno precedente di assumere alcolici mangiare cibi fortemente aromatizzati e speziati. Anche l’utilizzo di dopobarba, profumi e il tabacco potrebbe compromettere il risultato.

Come: tra un assaggio e l’altro, lasciate passare qualche minuto in modo che le sensazioni del primo assaggio non condizionino il successivo. Si consiglia di masticare un pezzetto di mela o di pane per aiutare la bocca a trovare il giusto equilibro tra un assaggio e l’altro.

La vista: ora che siamo pronti, procediamo all’esame visivo. L’olio extravergine d’oliva risulterà limpido se è stato filtrato o se ha subito un processo di decantazione naturale. Sarà velato se è un olio nuovo e non filtrato mentre si presenterà torbido se caratterizzato da striature filamentose e impurità. In questo caso ci troviamo davanti a un olio che è stato conservato male o prodotto con insufficiente attenzione e pulizia.
Per quanto riguarda il colore, dovremo ricercare tutte le tonalità che vanno dal giallo al verde, allarmandoci nel caso in cui il nostro olio extravergine d’oliva risulti incolore. Questo è infatti indice di scarsa qualità o illecita manipolazione. Nel caso in cui si presentasse aranciato invece, significa che è ossidato.

L’olfatto: passiamo ora alla seconda fase preparando il nostro campione in un bicchierino che copriremo con la mano e terremo a contatto con i palmi sottoponendolo a lievi movimenti circolari. Quando sarà caldo (la temperatura ottimale è 28 °C) procediamo aspirando profondamente con entrambe le narici almeno tre volte. In questa fase cercheremo le note olfattive di riferimento e proveremo a percepire le differenti fragranze e maturazioni delle olive.

Al palato: eccoci alla fase più attesa della nostra analisi sensoriale. Versiamo l’olio extravergine d’oliva in un piccolo bicchiere (circa 15 ml). Manteniamolo alla temperatura di 28 °C in modo da percepirne al meglio tutte le caratteristiche organolettiche. Annusiamolo e proviamo a carpire sensazioni olfattive gradevoli e sgradevoli. Assumere ora l’olio aspirando dell’aria con una suzione prima lenta e delicata, poi più vigorosa, in modo da vaporizzarlo nel cavo orale portandolo a diretto contatto con le papille gustative. Ora lasciamo riposare la bocca muovendo lentamente la lingua contro il palato.
A questo punto aspiriamo nuovamente con la lingua contro il palato e le labbra semi-aperte. Ora espellere l’olio.
Infine, concentriamoci sul retrogusto ovvero la sensazione gustativa e olfattiva che permane dopo la deglutizione.

Quale scegliere

Dopo aver assaggiato l’olio, vi sarete resi conto che ne apprezzate alcune qualità più di altre e avete identificato una precisa tipologia che risponde alle vostre preferenze. Scegliere un solo olio però, potrebbe rappresentare un limite in fase di consumo. Idealmente infatti, per apprezzare fino in fondo le potenzialità di un buon olio extravergine d’oliva, dovremmo metterlo alla prova fornendogli le condizioni migliori. Questo significa che ad esempio un olio delicato non è adatto alla preparazioni di piatti dal gusto intenso, ma è perfetto per donare freschezza a piatti leggeri ed equilibrati. Allo stesso modo, un olio intenso potrebbe risultare troppo invadente se servito a crudo su un filetto di pesce cotto al vapore, mentre potrebbe risultare perfetto su cotture più complesse o preparazioni regionali. Vediamo allora di seguito 5 tipologie di oli differenti e a quali preparazioni si sposano al meglio.

Gli oli e le ricette

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Come usare un olio extravergine dal gusto vibrante, ma equilibrato?
Il suo impiego
ideale è in piatti leggeri che permettano di risaltarne il sapore delicato. Il pesce ad esempio, richiede un olio che sappia esaltarne il gusto senza coprirlo. Perfetto anche in cottura, dà il meglio di sé con una piccola aggiunta a crudo a fine preparazione (ne basta un cucchiaino a porzione).
La ricetta scelta per esaltare l’olio extravergine Sagra Bassa Acidità è la zuppa di pesce esotica.
Gli ingredienti per 6 persone: un cucchiaio olio extra vergine di oliva Bassa Acidità, 1kg di pesce da zuppa (preferibilmente Cernia), pomodori pelati, mezzo kg di manioca, 1 kg di patate, mezzo kg di zucca, mezzo kg di banane verdi, una cipolla, 2 spicchi d’aglio, alloro, salvia, peperoncino, sale.
ProcedimentoFar insaporire il pesce con olio, aglio e alloro. Tritare la cipolla, il restante alloro, la salvia e l’aglio e farli rosolare nell’olio con il peperoncino ed i pomodori. Aggiungere le patate, le banane, la manioca e la zucca tagliate a cubetti e far insaporire. Aggiungere dell’acqua a coprire il preparato. Quando gli ingredienti stanno per terminando la cottura, salare, aggiungere il pesce e portarlo a cottura. Si può servire accompagnato da riso bianco o fette di pane abbrustolite e condite con un filo d’olio extravergine Sagra Bassa Acidità.

 

Quali sono le preparazioni ideali per un olio biologico dal gusto deciso ma equilibrato?
Un olio pregiato come l’extravergine Biologico Sagra prodotto con olive provenienti da Agricoltura Biologica e di esclusiva produzione italiana, merita di essere valorizzato con preparazioni che non ne alterino il sapore. Potremo apprezzarlo a crudo su verdure, carni bianche e primi a base di pomodoro, ma anche in ricette sfiziose come il pesce finto a base di tonno.
Gli ingredienti per 6 persone: un bicchiere di olio extra vergine di oliva Biologico, 600 g di tonno, 500 g di patate, mezzo bicchiere di maionese, un barattolo di acciughe, un barattolo di capperi, 200 g di burro.
Procedimento: preparare la maionese, lessare le patate, sbucciarle, passarle con il passaverdure e condirle con il burroIn una terrina mettere il tonno sgocciolato con 5 acciughe lavate e frullare tutto: non deve diventare una crema troppo omogenea. Tritare la metà dei capperi con la mezzaluna e aggiungerli al composto. Aggiungere alle patate la crema di tonno, acciughe e capperi e 2/3 della maionese. Mescolare delicatamente e in un vassoio di portata dare all’impasto la forma di un pesce. Coprire con la restante maionese e decorare con i capperi rimasti interi o, a piacere, con sottili fette di ravanello che richiamano le squame. Servire freddo con crostini di pane tostato.

 

Come utilizzare in cucina un olio fruttato intenso?
L’extravergine 100% italiano Sagra è un olio nel quale ritroverete un gusto rotondo che rispecchia le caratteristiche del tipico olio italiano. Prodotto da olive provenienti dal nostro territorio, è perfetto per essere utilizzato tutti i giorni in cucina per arricchire le ricette più semplici o regalare una nota intensa alle preparazioni tradizionali come i matuffi di polenta.
Ingredienti per 6 persone: un bicchiere di olio di oliva extra vergine Sagra 100% Italiano, 500 g di farina gialla, 2 l di acqua, 2 scatole di pomodori pelati, 3 carote, una cipolla, 2 mazzi di basilico, sale, pepe e parmigiano q.b.
Procedimento: preparare una pomarola con i pomodori pelati, le carote tagliate sottilissime, la cipolla a pezzetti, il basilico e il bicchiere di olio. Portare a ebollizione e far cuocere per 25 minuti circa, aggiungendo sale, pepe e un po’ di zucchero. Spegnere il fuoco.Appena la salsa si sarà raffreddata, passarla con il passatutto e tenerla da parte. Mettere a bollire l’acqua con sale e olio. Raggiunto l’ebollizione versarvi a pioggia la farina gialla e, dopo averla ben sciolta, lasciar cuocere per 45 minuti c.a. Nel frattempo, imburrare una teglia da forno od una pirofila e disporvi dei piccoli cumuli di polenta tiepida, aiutandovi con due cucchiai. Condire i matuffi così ottenuti con la salsa pomarola, cospargere di parmigiano grattugiato e gratinare in forno a 250 °C. Servire molto caldi. 

In quali ricette utilizzare un olio dal profumo fragrante di oliva matura?
Equilibrato, delicato, ma allo stesso tempo complesso. L’olio extravergine d’oliva Sagra Classico è adattabile a differenti preparazioni ed è ideale per finire i piatti a crudo o per preparare le basi in cottura. Dà il meglio di sé in piatti semplici e mediterranei come il farro con pomodorini, zucchine e ricotta.
Ingredienti per 6 persone: Olio Extra Vergine di oliva “Il Classico” Sagra, 200g di farro perlato, un cipollotto, 150g di pomodorini gialli e rossi, 150g di ceci, 2 zucchine, 2 cucchiai di capperi, 150g di ricotta, basilico, sale e pepe
Preparazione: cuocete il farro in abbondante acqua salata. Nel frattempo tagliate il cipollotto e fate soffriggere in padella con 2 cucchiai di olio. Tagliate le zucchine a bastoncini e aggiungetele in padella insieme ai pomodorini tagliati a metà. Cuocete per circa 5 minuti aggiustando di sale e pepe. Aggiungete anche i ceci, i capperi e il farro. Mescolate bene, cuocete per 1 minuto e spegnete il fuoco. Servite con ricotta sbriciolata e basilico e condite con un filo di Olio Extra Vergine.

Quali sono le preparazioni adatte a un olio fragrante e gustoso?
Il colore giallo oro con riflessi verdi, il profumo fragrante e il gusto equilibrato di Sagra Grandulivo lo rendono l’extravergine perfetto per i condimenti a crudo. Dà il meglio di sé su carne e pesce, ma è ottimo anche sul pane abbrustolito che si serve come accompagnamento a zuppe e piatti alla griglia. Uno dei piatti perfetti per apprezzarne le qualità, è la carne di vitello alla pizzaiola.
Ingredienti per 6 persone: 6 cucchiai di olio di oliva extra vergine Sagra Grandulivo, 900 g di fettine di vitella, un kg di pomodori freschi maturi,2 mozzarelle fiordilatte, un tubo di concentrato di pomodoro, uno spicchio d’aglio, sale ,pepe e origano
ProcedimentoStendere le fettine sul tagliere e spianarle con un batticarne.Tagliare la mozzarella a fettine.In una padella mettere a scaldare i 6 cucchiai di olio, lo spicchio d’aglio e i pomodori spellati tagliati a pezzetti. Condire il tutto con sale, pepe e una buona manciata d’origano.Appena la salsa comincerà a bollire buttare le fettine di carne e girarle di tanto in tanto perché prendano sapore. Cuocere a fuoco moderato fino a quando il sugo di pomodoro si sarà un po’ ristretto (20 min. circa). Coprire ogni fettina con una fetta di mozzarella, coprire la padella, già a fuoco spento e, appena la mozzarella avrà cominciato a sciogliersi, disporre la carne sul vassoio, coperta con la salsa di pomodoro e servire subito.

 

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