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» Zeppole dell’Immacolata – Ricetta Zeppole dell’Immacolata di Misya

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Mettete in una ciotola farina, zucchero e lievito, mescolate e poi incorporate l’acqua: dovrà risultare una pastella piuttosto liquida.
Coprite la ciotola con pellicola trasparente e lasciate lievitare per 2-3 ore o finché l’impasto non sarà triplicato e pieno di bollicine.

Fate scaldare l’olio in una casseruola e cuocete le zeppole poche per volta, formando delle con 2 cucchiai, quindi scolatele su carta da cucina.

Preparate la glassa facendo scaldare a fiamma bassa acqua, zucchero e miele finché non saranno ben sciolti, quindi spegnete il fuoco e aggiungete il liquore.
Passate le zeppole nella glassa, una per volta, ricoprendole interamente.

Le zeppole dell’Immacolata sono pronte: decorate subito con codette o confettini di zucchero e servite.

» Calendario dell’Avvento di biscotti

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Unite zucchero e miele in un pentolino e scaldate a fiamma bassa, in modo che si sciolgano, ma senza arrivare a bollore.

Mettete le farine e il bicarbonato in una ciotola, incorporate prima l’uovo, poi il burro leggermente ammorbidito, poi il mandarino con le spezie e infine la miscela di miele e zucchero.
Avvolgete il panetto con pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per almeno 3 ore.

Riprendete l’impasto, stendetelo sul piano leggermente infarinato con uno spessore di circa 3mm e ritagliate innanzitutto un rettangolo da 13×20 cm e poi dei quadratini da 3×3 cm. Con la frolla avanzata create dei biscottini con le formine natalizie.

Spennellate con il latte e cuocete a 180°C in forno ventilato già caldo: il rettangolo per circa 10-15 minuti…

… e i quadratini per 8 minuti, quindi fate raffreddare per bene.

Preparate la ghiaccia mescolando albume e zucchero a velo e decorate a piacere i vostri biscottini, numerandoli dall’1 al 24 e attaccandoli poi sul rettangolo con un pochino di ghiaccia (in modo che per mangiare ogni biscottino dovrete staccarlo dal rettangolo), quindi lasciate asciugare.

Il calendario dell’Avvento di biscotti è pronto, non vi resta che godervelo.

Cosa fare dopo aver bevuto e mangiato troppo

Cosa fare dopo aver bevuto e mangiato troppo

Come smaltire gli eccessi di pranzi e cene particolarmente elaborati? Ecco come ritrovare benessere ed energia e liberarsi dal senso di pesantezza

Non eccedere a tavola quando si è in compagnia è impossibile. A chi non è capitato di esagerare nei giorni di festa? Il cibo, qualunque sia l’occasione, è innanzitutto convivialità e piacere. Ma cosa fare dopo aver bevuto e mangiato troppo? Quali sono gli accorgimenti da seguire il giorno stesso e in quelli successivi per contrastare gli effetti di un pasto particolarmente elaborato? «La prima cosa da evitare è mangiare solo un’insalata o della frutta, un errore che spesso si commette dopo pranzi e cene in cui si è esagerato con porzioni di cibo e quantità di vino e in generale di bevande alcoliche e gassate», dice la dietista Patrizia Gaballo. Meglio invece ridurre semplicemente le porzioni nel pasto successivo e portare in tavola menù equilibrati. «Un altro suggerimento utile da seguire è scegliere cibi in grado di dare una mano all’organismo a liberarsi delle sostanze “tossiche” prodotte dai processi metabolici, che rischiano di favorire un senso di malessere generalizzato che può manifestarsi con pesantezza, mal di testa, stanchezza e gonfiore», dice l’esperta. Ecco dunque cosa fare dopo aver bevuto e mangiato troppo.

Le dritte da seguire subito

Dopo aver bevuto e mangiato troppo occorre evitare di consumare gli eventuali avanzi, che rischiano di affaticare ancora di più l’organismo e sentirsi appesantiti. Se si è mangiato e bevuto troppo a pranzo, si può anche saltare la cena. In questo modo si aiuta l’organismo a ripulirsi delle tossine accumulate. Se invece si è esagerato a cena, al risveglio si può saltare la colazione. Per compensare ed eliminare il sodio in eccesso e contrastare la ritenzione dei liquidi il consiglio è di bere tanta acqua anche grazie al consumo di infusi e tisane a base di erbe e piante dall’azione detox. «Il finocchio, per esempio, favorisce la diuresi e contrasta il senso di gonfiore. La malva è invece ottima per l’intestino, mentre il carciofo grazie alla sua azione colagogo stimola il lavoro del fegato, un organo coinvolto nella metabolizzazione dei grassi e di sostanze come l’alcol».

Il menù su misura per il giorno successivo

Il giorno successivo è fondamentale portare in tavola pasti facilmente digeribili. A pranzo e a cena sì a un’abbondante porzione di verdure. «Grazie alla ricchezza di fibre aiutano a ripristinare gli squilibri ormonali dovuti a un eccessiva assunzione di carboidrati a elevato carico glicemico presenti per esempio nei primi piatti particolarmente elaborati e ricchi di sughi, salse e dolci», dice l’esperta. «L’apporto di antiossidanti di cui sono anche delle ottime fonti contrasta invece la produzione di radicali liberi e di sostanze infiammatorie che danneggiano le cellule. L’ideale è associarli a una sola fonte di proteine facilmente digeribili. Quindi no alla classica insalata con mozzarella e prosciutto. Meglio scegliere del pesce, da condire con l’olio extravergine d’oliva, per fare il pieno di grassi che agevolano il metabolismo». Due menù tipo da seguire il giorno successivo? «A pranzo un’insalata di finocchi e agrumi con salmone, a cena invece del radicchio crudo condito con olio extravergine d’oliva e delle uova strapazzate».

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