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Bonus chef fino a 6mila euro: come richiederlo

La Cucina Italiana

È approdato in Gazzetta Ufficiale il decreto applicativo del bonus chef, che definisce i criteri e le modalità di erogazione dei tre milioni di euro per il periodo 2021-2023 ai cuochi professionisti – siano essi dipendenti o autonomi – per le spese effettuate dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, con un massimo di spesa di 1 milione di euro per ciascuna delle annualità 2021, 2022 e 2023. 

Una boccata d’ossigeno per i lavoratori della ristorazione, che negli ultimi anni sono stati segnati prima dalle chiusure obbligatorie dovute alla pandemia da Covid-19, poi dalle riaperture ma sempre con le restrizioni imposte dallo Stato per la salvaguardia pubblica (in molti hanno dovuto ridurre di moltissimo i post per mantenere i distanziamenti, e di conseguenza i coperti) e infine, oggi, dalle bollette a tanti zeri di luce e gas. Alcuni ristoratori, nelle scorse settimane, hanno anche appeso alle vetrine dei loro negozi le bollette di luce e gas ricevute per manifestare il proprio dissenso. L’iniziativa, che prende proprio il nome di “Bollette in vetrina”, è sostenuta dalla Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – per accendere i riflettori sulla drammatica situazione che stanno vivendo i lavoratori del settore. 

Un periodo non felicissimo insomma per la categoria, che però grazie a questo intervento relativo al credito d’imposta potranno perlomeno provare a recuperare qualche spesa sostenuta negli anni precedenti.

Che cos’è il bonus chef

Il bonus chef è l’intervento relativo al credito d’imposta a favore dei cuochi professionisti introdotto con la Legge di Bilancio 2021 (art. 1, comma 122) e prorogato per tutto il 2022. È un credito di cui possono beneficiare i lavoratori della categoria fino a un massimo di 6 mila euro e viene riconosciuto nella misura del 40% da calcolare sui costi sostenuti per acquistare beni strumentali durevoli o per partecipare a corsi di aggiornamento professionale, strettamente funzionali all’esercizio dell’attività di cuoco.

Chi può richiederlo

L’agevolazione spetta ai cuochi professionisti che stanno svolgendo la propria professione negli alberghi o nei ristoranti, siano essi lavoratori autonomi con partita IVA – anche nel caso in cui non siano in possesso del codice ATECO 5.2.2.1.0, ovvero il codice che corrisponde all’attività di cuochi in alberghi e ristoranti – o dipendenti. 

Come può essere utilizzato

Il bonus chef può essere utilizzato – fino ad un massimo di 6.000 euro – per le seguenti spese effettuate dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022:

Alta Badia: 5 rifugi dove mangiare

Alta Badia: 5 rifugi dove mangiare

Rifugio Alpino Pralongià 

Dieter è l’oste che tutti desiderano: dolce, premuroso e simpatico. I cieli immensi e l’orizzonte con le cime dolomitiche sono il premio per chi arriva al Rifugio Alpino Pralongià in Alta Badia, il primo e il più alto (2157 m s.l.m.) sull’altipiano del Pralongià tra CorvaraLa Villa e San Cassiano, detto anche l’anfiteatro delle Dolomiti per la stupefacente bellezza dei panorami.
È dal 1932 che il Rifugio Pralongià, situato sull’Alta Via dell’Alta Badia e sull’Alta Via n.9 (Trasversale), propone delizie gastronomiche e la possibilità di alloggiare nelle camere.
Antichi sapori ladini si mescolano a ricette mediterranee e a piatti gourmet. Gestito ormai dalla terza generazione della famiglia Pescollderungg-Niederkofler, il Rifugio Alpino Pralongià in Alta Badia vanta una lunga tradizione di ospitalità. Oggi è Dieter Niederkofler e la sua famiglia a condurlo assieme alla mamma Erica.

Rifugio Ütia Lé

Una Volta arrivati a Badia, prendete la seggiovia quadriposto S. Croce e trovate il Rifugio Ütia Lé a destra della stazione a monte dell’impianto. Cucina che offre specialità tradizionali ladine del Sudt Tirolo con ingredienti tipici come patata, orzo, carne, latticini che vengono valorizzati dalle ricette locali, utilizzando prevalentemente prodotti di qualità dell’Alto Adige. Ad arricchire il tutto alcune ricette gourmet, per apportare un’evoluzione creativa alla nostra cucina.

Rifugio Ütia de Bioch

Una baita di montagna, la tipica ütia ladina appena ristrutturata. Il rifugio Ütia de Bioch è a gestione familiare, sempre comodamente raggiungibile con l’omonima seggiovia, il rifugio dispone di una grande terrazza soleggiata con servizio di bar e ristorante. Da aperitivi a piatti semplici e genuini della cucina ladina, altoatesina e mediterranea, dolci fatti in casa, una grande scelta di vini, nonché i piatti gourmet “Sciare con Gusto” e “PicNic Gourmet” dello chef Norbert Niederkofler, 3 stelle Michelin del ristorante St. Hubertus (Hotel Rosa Alpina di San Cassiano). D’estate, servendosi degli impianti di risalita e dopo una breve e salutare passeggiata sugli alpeggi dolomitici, si arriva facilmente sia da San Cassiano che da La Villa o da Corvara. 

Ütia I Tablá

Ambiente informale, stile rustico e una cucina verace e saporita ecco gli elementi che si trovano al Rifugio I Tablà in Alta Badia sia d’estate sia d’inverno. Il rifugio I Tablà in Alta Badia è ubicato sull’altipiano tra Corvara, La Villa e San Cassiano, a un’altezza di 2040 m s.l.m. che consente un’unica e insuperabile vista sulle circostanti Dolomiti. Il rifugio si trova direttamente sulle piste da sci dell’Alta Badia, nonché al centro di una rete di sentieri escursionistici e ciclabili. 
All’interno, un’accogliente stube tirolese arredata con una tipica stufa e mobili in legno. All’esterno, rustiche tavolate e, d’estate, un curatissimo prato con sedie a sdraio e un recinto con conigli e caprette. Il vero segreto di questa atmosfera genuina ed accogliente è l’autentica gestione familiare, con tutti i membri della famiglia impegnati in diversi ruoli. 

Bavarese al pistacchio – Ricetta di Misya

Bavarese al pistacchio - Ricetta di Misya

Innanzitutto ricavate il vostro disco di pan di Spagna: se non avete un pan di Spagna già pronto, trovate qui la ricetta.

Preparate la crema bavarese: scaldate il latte in un pentolino (o nel microonde) e nel frattempo montate i tuorli con lo zucchero, quindi incorporate il latte caldo.

Trasferite il composto di uova in un pentolino e fatelo scaldare quasi fino all’ebollizione (se avete un termometro per dolci, portatelo a 85°C).
Incorporate la gelatina, che io ho usato al posto della gelatina (se usate la colla di pesce ricordatevi di lasciarla a bagno in acqua fredda per almeno 10 minuti e di strizzarla delicatamente prima di incorporarla) e mescolate per farla sciogliere bene, quindi incorporate anche la pasta di pistacchio.

Montate la panna ben fredda di frigo e incorporatela alla crema al pistacchio ormai fredda, con movimenti delicati dal basso verso l’alto, in modo da non farla smontare.

Versate il composto nello stampo leggermente unto con olio di semi, aggiungete il disco di pan di Spagna (con la mollica verso la crema) e riponete in congelatore a rassodare per almeno 2-3 ore.
(Se preferite potete bagnare il disco di pan di Spagna con un po’ di latte prima di poggiarlo sulla crema.)
Nel frattempo preparate la glassa al cioccolato bianco.

Riprendete la torta, toglietela delicatamente dallo stampo e poggiatela su una gratella per dolci (con il pan di Spagna verso il basso).
Riprendete anche la glassa, mescolatela bene con la spatola, quindi
usatela per glassare la torta.
Infine spostate la torta su un piatto da portata e lasciatela in frigo per almeno 2 ore.

La bavarese al pistacchio è pronta: decoratela a piacere e servitela.

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