Tag: corsi di cucina

Ricetta Pescatrice alla luciana e carciofi croccanti

Ricetta Pescatrice alla luciana e carciofi croccanti

Pescatrice alla luciana, una reinterpretazione del secondo piatto di pesce tipico della cucina napoletana, il polpo alla luciana

  • 1 Kg trancio di pescatrice
  • 150 g passata di pomodoro
  • 80 g olive taggiasche
  • 30 g capperi dissalati
  • 3 carciofi
  • 1 limone
  • 1 spicchio di aglio
  • maggiorana
  • timo
  • alloro
  • sedano
  • olio extravergine di oliva
  • olio di arachide
  • sale

Per la ricetta della pescatrice alla luciana pulite il trancio di pescatrice, eliminando le pellicine; voltatelo, praticate due incisioni lungo l’osso centrale, estraetelo e tenetelo da parte.
Legate il trancio di pescatrice come un arrosto: in questo modo manterrà maggiore succulenza in cottura.
Preparate un mazzetto aromatico con un rametto di maggiorana, uno di timo, un paio di foglie di alloro e un gambo di sedano.
Scaldate una padella, meglio se di ghisa o acciaio, con 2 cucchiai di olio; rosolatevi l’arrosto di pescatrice per 1 minuto, salatelo, unite l’aglio, sbucciato e schiacciato, e il mazzetto aromatico, le olive e i capperi dissalati, quindi ricoprite tutto con la passata di pomodoro; aggiungete 50 g di acqua, l’osso della pescatrice, coprite e lasciate cuocere per 50 minuti a fiamma dolce.
Mondate i carciofi, eliminando le spine e la barbina interna; tagliateli a spicchi e tuffateli via via in acqua acidulata con il succo del limone.
Friggete i carciofi in abbondante olio di arachide per 5-6 minuti, poi scolateli su carta da cucina e salateli.
Affettate l’arrosto di pescatrice e servitelo con la sua salsa e i carciofi croccanti.

Ricetta: Giovanni Rota, Foto: Claudio Tajoli, Styling: Fabio Finazzi

La prima fattoria che produce formaggi… di mandorla

La prima fattoria che produce formaggi… di mandorla

Fattoria La Mandorla, in Puglia, è la prima azienda al mondo con filiera corta ed economia circolare che produce formaggi senza animali, grazie alle mandorle

Per fare il formaggio non servono capre, mucche o pecore. Neanche bufale: servono mandorle. È così che una fattoria nel territorio pugliese della Murgia oggi è diventata la prima azienda al mondo a conduzione familiare a coltivare e trasformare le mandorle in alternative vegetali al formaggio biologici.
Circa 30mila mandorli, 75 ettari di terreno e 3mila metri quadrati di stabilimento per un’economia circolare a filiera corta in cui tutto inizia e finisce in Fattoria della Mandorla, attraverso un processo che preserva e valorizza la biodiversità del territorio di Murgia. Tutte le fasi di preparazione si svolgono nell’azienda agricola, mettendo insieme il sapere antico degli agricoltori, la mandorla di Toritto, cultivar antica e autoctona, con le più moderne tecnologie di lavorazione delle mandorle.

Dalle mandorle ai formaggi vegetali

Le mandorle non vengono solo vendute tostate, intere o sgusciate, ma anche sotto forma di olio di mandorla, di pasta di grano Senatore Cappelli e mandorle, di creme spalmabili a base di mandorla con altra frutta secca o cioccolato, latte di mandorla e formaggi vegetali spalmabili, aromatizzati, di Maciotta – che ricorda la consistenza della ricotta – e poi di grattugiabili come il Mandorino e il Gran Murgiano. A differenza di tutti gli altri mandorlicoltori, Fattoria ha visto nel piccolo seme della Mandorla Filippo Cea la base per creare prodotti innovativi. E così, nel 2013 è stato avviato il progetto per la produzione di latte di mandorla solubile, che sta poi alla base di tutta la produzione: viene utilizzato per creare gli spalmabili nel 2015 e gli stagionati nel 2021. La loro caratteristica principale? Assomigliare in tutto e per tutto al formaggio, essere altamente proteici, ma con il vantaggio di non contenere colesterolo e lattosio e quindi essere adatti a tutti gli intolleranti o allergici e a chi ha scelto di non mangiare derivati animali.

Fattoria Delle Mandorle.

Una storia di innovazione green

Tutto è cominciato nel 1989 a Quasano-Toritto (BA), nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, grazie all’intuizione di Dino e Isabella Latrofa, decisi a fondare un progetto proprio nel rispetto dell’ambiente, per la valorizzazione del territorio e la sostenibilità. «Grazie al sapore e alle proprietà della Mandorla di Toritto, abbiamo creato una linea di alimenti biologici di alta qualità, interessanti dal punto di vista nutrizionale e amici dell’ambiente, con una filiera corta circolare, biologica al 100% e dalla massima tracciabilità. Dalla raccolta delle mandorle alla smallatura, dalla pelatura alla trasformazione nel laboratorio alimentare, tutte le fasi di preparazione dei nostri prodotti si svolgono nella nostra azienda agricola. L’economia circolare invece è un sistema in cui tutte le fasi di produzione sono organizzate per ridurre o azzerare gli scarti. Nella filiera il mallo, il guscio e il tegumento del seme mandorla sono utilizzati come concime e ammendante per i mandorleti. La filiera circolare è un modello che si basa sul recupero di ogni materia prima, con un impatto positivo sul piano sociale, economico e ambientale. Grazie all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili si eliminano le sostanze dannose per l’ambiente e si riduce la produzione di rifiuti». Spiega Gabriele Latrofa, uno dei figli della coppia e CEO dell’azienda.

Mandorland

Oggi sono la prima azienda al mondo a conduzione familiare a coltivare e trasformare le mandorle in alternative vegetali al formaggio biologici, ma puntano a diventare un’azienda leader nel settore del mercato vegan e free from. Nel frattempo oltre alla distribuzione online e in 800 punti vendita come NaturaSì e CuoreBio, hanno fondato l’Accademia della Mandorla, il Club della Mandorla, fanno attività di turismo esperienziale a Mandorland – alias, la Fattoria – e promuovono il Metodo Mandorla, ossia una dieta sana e bilanciata che ha come obiettivo primario il raggiungimento d’assunzione di minimo 30 g di mandorle al giorno.

Crema mascarpone e pistacchio

Misya.info

La crema mascarpone e pistacchio è una preparazione base perfetta per farciture, ma deliziosa anche da consumare come dolce al cucchiaio, magari accompagnata da qualche lingua di gatto. Tra gli ingredienti troverete la crema al pistacchio: se non la trovate già pronta potete prepararla in casa con questa ricetta. Vedrete che in pochi minuti otterrete una mousse al mascarpone e pistacchio assolutamente favolosa!

 

Procedimento per preparare la crema mascarpone e pistacchio

Montate il mascarpone con le fruste, quindi incorporate la crema di pistacchi.

Tutto qua: la crema mascarpone e pistacchio è pronta, non vi resta che decorarla con granella di pistacchi e servirla, o usarla per le vostre creazioni.

Ricette correlate

Proudly powered by WordPress