Tag: cucina italiana pesce

gli involtini di verza che scaldano l’inverno

gli involtini di verza che scaldano l'inverno

Deliziose foglie di verza ripiene di carne, per un piatto unico invernale dal sapore irresistibile: i verzolini richiedono tempo, ma sono semplici da preparare

I verzolini sono un piatto tipico della cucina invernale della zona del piacentino, ma si preparano in tutto il nord Italia. Se avete dei nonni che abitano in Lombardia, sicuramente li avrete assaggiati perché fanno parte di quelle ricette di una volta che vengono tramandate nelle famiglie e che ognuno poi adatta in tante varianti. La regola che ci si racconta da sempre è una: la verza, per essere morbida e avvolgere gli involtini al meglio, si utilizza solo dopo una gelata. Servono quindi temperature basse per il verzolino perfetto e non può essere altrimenti vista la ricchezza del ripieno, che appaga il palato nelle stagioni fredde.

Cucinare la verza: 5 consigli

Sfoglia la gallery

La ricetta dei verzolini

Ingredienti

1 verza non troppo grande
400 grammi di carne trita (può essere lessata avanzata oppure semplice macinato o ancora delle bistecchine di lonza da cuocere e poi tritare)
100 grammi di mortadella
burro qb
metà cipolla
1 uovo
3 cucchiai di pangrattato
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano
noce moscata a piacere
sale e pepe qb
olio extravergine qb
burro qb
brodo qb
1 confezione di passata di pomodoro
spago

verzolini

Procedimento

Se non utilizzate carne lessata, cuocete la trita o delle fettine di lonza in padella con burro e cipolla tagliata fine e precedentemente soffritta. Tritate la lonza una volta cotta. Tritate a parte la mortadella.
In una ciotola mettete la carne e la mortadella, il pangrattato e il Parmigiano Reggiano, la noce moscata, l’uovo, regolate di sale e pepe.
A parte lessate le foglie di verza, scegliendo quelle più interne (attenzione però che non siano troppo piccoli perché dovranno avvolgere i verzolini, che avranno la dimensione di metà di un pugno) e morbide. Scottatele soltanto così da renderle più facili da maneggiare.
Su un piano stendete tutte le foglie di verza e dividete l’impasto ponendolo al centro, poi richiudete le foglie come fossero tanti pacchetti e, aiutandovi con lo spago, sigillate i verzolini così che l’impasto non scappi.
Potete cuocerli sia in forno che in padella. Per farlo in padella, mettete un cucchiaio d’olio e una noce di burro, fateli soffriggere lentamente e posizionate i verzolini. Aggiungete poi il sugo di pomodoro (non è necessario ricoprirli, ma solo distribuirne poca su ciascun involtino). E lasciate cuocere per una mezz’ora. Se si asciugano bagnateli con del brodo.

Il tocco goloso? Serviteli con la mostarda di Cremona.

Panettone gastronomico: 4 idee salate

Abbonamento annuale
(12 numeri) solo € 26,40

45%sconto

Ogni anno oltre 1.000 nuove ricette provate per voi nella cucina di redazione.
Spunti, idee e suggerimenti per divertirsi ai fornelli e preparare piatti di sicuro successo.
La Cucina Italiana, recentemente rinnovata nella veste grafica, propone anche rubriche
che vanno dalla scuola di cucina all’educazione alimentare dei più piccoli, dal turismo enogastronomico
alle nuove tendenze.

I vantaggi sono tantissimi, inclusa la possibilità di leggere la tua rivista su tablet!

Servizio clienti

Ti vuoi abbonare? Sei abbonato ma la copia non ti è arrivata? Hai cambiato indirizzo?
Per queste e altre domande il Servizio Abbonamenti è a tua disposizione:
E-mail: abbonati@condenast.it
Telefono: 199 133 199* dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 18.00.
Fax: 199 144 199

Vai al servizio clienti
Vuoi richiedere un arretrato, di un numero in edicola o di uno speciale?
Vai al servizio arretrati

* Il costo della chiamata per i telefoni fissi da tutta Italia è di 11,88 centesimi
di euro al minuto + iva senza scatto alla risposta. Per le chiamate da cellulare
i costi sono legati all’operatore utilizzato.

Le regole per servire in modo perfetto il tè delle cinque

Temperatura dell’acqua, tempi di infusione, teiere smaltate o in porcellana, bustine o foglie sciolte: il servizio del tè sembra cosa semplice e invece, come per ogni rito, nasconde piccoli segreti. Scopriteli con noi

Nulla più di una tazza di tè alle cinque del pomeriggio dà l’idea di cosa sia un rito. Un momento tutto a sé, fatto di gesti e di regole sempre uguali derivanti dalla tradizione british. Sì, perché si fa presto a dire “Facciamoci una tazza di tè”, senza però avere l’idea esatta di un atto all’apparenza così semplice, come quello di immergere delle foglie essicate in acqua bollente, che in realtà richiede attenzioni particolarissime. Che siate tè addicted o soltanto estimatori, leggete e mettete in pratica!

George Orwell docet

Persino il romanziere inglese George Orwell si prese la briga di scrivere un piccolo libello come “A Nice cup of tea”, in cui spiegava, da amante vero, l’importanza di alcuni gesti per poter sorseggiare un’intensa e persistente tazza di tè, invece di un semplice infuso in acqua calda. Orwell raccomandava, tra le altre cose, di scegliere soltanto tè indiano o di Ceylon, perché, diceva, quello cinese non faceva sentire più saggio, più coraggioso o più ottimista, dopo averlo bevuto; di utilizzare una teiera in porcellana invece di una in argento o, peggio, in latta, per non snaturare il gusto dell’acqua; di adoperare tè sciolto invece delle più comuni bustine, perché le foglie devono essere lasciate libere e non imprigionate in filtri e infine di versare il latte nella tazza, dopo aver versato il tè e non prima, per evitare che se ne metta troppo.

tè-delle-cinque

I 7 step per un perfect tea tasting secondo gli esperti di Dammann Frères

A Milano esiste un angolo delizioso dove poter soddisfare qualunque curiosità in merito a miscele di tè, profumi e fragranze provenienti da Giappone, Corea, Africa e Ceylon, oltre alle più caratteristiche teiere: è Dammann Frères, il luogo per gli amanti del tè, dove poter degustare le miscele più prelibate e dove scoprire i segreti per un servizio perfetto. A partire dalla temperatura dell’acqua, che cambia a seconda della tipologia di tè e dai tempi di infusione. Vediamo insieme.

TEMPERATURE E INFUSIONE. Per il tè verde, la temperatura dell’acqua deve essere di 70-80° e l’infusione delle foglie deve durare almeno 4 minuti. Il tè nero ha invece bisogno di una temperatura dell’acqua di 90° e di 4-5 minuti di infusione. Il tè bianco vuole acqua a 80° e dai 4 ai 7 minuti di infusione. Il tè Oolong se puro vuole acqua a 100° e 5 minuti di infusione, se miscelato con altri tè, l’acqua può arrivare a 90° e 3 minuti di infusione. Il Rooibos invece ha bisogno di acqua a 90° e di 5 minuti di infusione per dare il meglio di sè.

ACQUA DEL TE’. Lasciate stare l’acqua del rubinetto, senza dubbio perfetta da portare in tavola ma troppo dura, cioè ricca di calcare, per una semplice tazza di tè. Optate quindi per una minerale naturale e scegliete quella con il residuo fisso più basso. Sarà più leggera ed esalterà maggiormente il gusto del vostro tè.

BOLLITORE SI’, PENTOLINO NO. Come abbiamo visto ogni tè ha una propria temperatura dell’acqua per consentire a tutti gli aromi e oli essenziali di sprigionarsi al meglio. Con il bollitore sarete sicuri di aver raggiunto la giusta temperatura, con il pentolino sarà tutto più impreciso.

ACQUA BOLLENTE SULLE FOGLIE, NON IL CONTRARIO. Il servizio perfetto prevede che l’acqua caldissima si versi sulle foglie del tè. Il conto del tempo di infusione deve partire da questo momento. Vietato quindi versare prima l’acqua nella teiera e poi immergervi il tè, che deve essere rigorosamente sfuso (consentiti soltanto i sacchettini di garza, ma mai le bustine).

LE DOSI. Per un tè non troppo carico o troppo leggero, oltre ai tempi di infusione occorre considerare anche la quantità. Il giusto rapporto è di 2 g di tè in 15 cl di acqua a persona. In questo modo sarete certi di sorseggiare la vostra tazza di tè nel migliore dei modi.

LATTE, LIMONE O ZUCCHERO? Per i puristi della tazza di tè l’unico elemento che si possa aggiungere è il latte. Niente da fare per zucchero o limone, che altererebbero troppo il gusto. E il latte ricordatevi di mettetelo dopo aver versato il tè, non prima.

DIVERSI TE’ PER DIVERSI MOMENTI DELLA GIORNATA. Ogni tè ha un momento dedicato nel corso della giornata. Per il mattino è perfetto un tè nero, più forte, adatto a dare una carica di energia. Per il pranzo, ottimo un tè nero o uno verde. Al pomeriggio invece è più adatto un tè aromatico e delicato come può essere un tè bianco. Se desiderate qualcosa di caldo anche alla sera, meglio preferire una tisana, senza teina e quindi senza rischi di non prendere sonno.

Proudly powered by WordPress