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Calza della Befana salata

Mondate e lavate la scarola, quindi fatela appassire per un paio di minuti in pentola con un po’ d’acqua e il coperchio.

Scolatela bene e tagliatela a pezzi.
Preparate un soffritto con aglio, olio e i filetti di acciuga tritati. Quando le acciughe si saranno sciolte nell’olio, aggiungete la scarola.
Lasciate insaporire la scarola per una decina di minuti, quindi unite le olive tagliate a metà e i capperi e lasciate asciugare bene l’acqua.
Infine aggiustate di sale e pepe e lasciate intiepidire.

Sovrapponete i 2 fogli di pasta brisée tenendoli separati con un foglio di carta forno in modo che non si attacchino tra loro, quindi disegnate la vostra calza con una lama appuntita.
Mettete da parte i ritagli di pasta, separate i due fogli di brisée e farcite una delle due calze, lasciando 1-2 cm liberi lungo i bordi: disponetevi sopra la scarola, poi aggiungete il formaggio in pezzi.

Delicatamente, prendete il secondo foglio di pasta e coprite la farcia, pressando leggermente per far uscire l’aria.
Quindi sigillate bene i bordi con i rebbi di una forchetta.
Sbattete l’uovo in una ciotolina e spennellate la calza. Usate la pasta avanzata per decorare la calza, spennellate anche i decori e aggiungete i semi di papavero a piacere.
Cuocete in forno ventilato preriscaldato a 200°C, per 30 minuti circa o fin quando non sarà ben dorata.

Una volta pronta, lasciate intiepidire la vostra calza della Befana salata prima di servirla.

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Il cotechino, i consigli per sceglierlo e per abbinarlo

Il cotechino, i consigli per sceglierlo e per abbinarlo

Morbido, succulento e dolcissimo: il cotechino è la tradizione di Capodanno. Scegliete il migliore e abbinatelo a un purè di patate, di topinambur, a lenticchie e verdure come fagiolini e spinaci

Il cotechino è un insaccato di origine emiliana, composto da un impasto di carne di maiale, cotenna e lardo, oltre a sale e spezie. A differenza dei salami comuni, prima di essere consumato deve essere cotto. Nel 1999 il Cotechino Modena ha ricevuto il riconoscimento Igp e viene prodotto, tra le altre, nelle province di Modena, Ferrara Ravenna, Rimini e Forlì. Ma come si sceglie e come si abbina un cotechino? Vediamolo insieme.

Come sceglierlo

Se si tratta di un prodotto artigianale, fate attenzione alla percentuale di grasso rispetto alla carne più magra: meglio un cotechino più magro rispetto a uno con molto grasso. Quest’ultimo poi deve essere a trama fine, ben macinato. Il colore deve tendere al rosato e non al rosso scuro e il profumo rimane delicato e dolciastro.

La cottura migliore

Il modo migliore per preservare al meglio le caratteristiche organolettiche del cotechino è quello di cuocerlo a vapore. Naturalmente questa tecnica presuppone tempi più dilatati rispetto a quella di immersione: per un pezzo di 500 g occorre considerare 3 ore invece di 2. Per la cottura si utilizza una pentola grande, con un piccola quantità di acqua, dentro cui si posiziona una griglia dove porre il salume. Si fa cuocere a fuoco dolce per 3 ore, e comunque sino a che i rebbi di una forchetta affonderanno delicatamente nella carne.

E se non avete quello artigianale…

Come per molti prodotti, i salumi artigianali sono da privilegiare rispetto a quelli industriali. Anche in questo caso uno fatto con procedimenti tradizionali, con carni super selezionate, è preferibile rispetto a uno precotto, senza dubbio più semplice da cucinare e più veloce. Ma i cotechini precotti non sono tutti uguali. ce ne sono anche di qualità. Scegliete sempre un prodotto fatto da una azienda seria e conosciuta. Lasciate stare i superscontati. Se poi volete un consiglio da chef, non vi resta altro da fare che seguire le indicazioni di Davide Oldani.

Cotechino e….

L’accostamento più indicato, soprattutto in tempi di veglioni è con le lenticchie, specialmente quelle di Castelluccio di Norcia. Ottimo anche servito con un purè di patate, o di topinambur, o ancora di ceci. Se vi piacciono gli spinaci, lessateli, fateli saltare in un filo di olio con uno spicchio di aglio e poi serviteli con il cotechino. Altrimenti un’altra verdura che ben si accompagna a questo salume sono i fagiolini. Anche in questo caso passati in padella con aglio e un poco di burro.

20 ricette con il cotechino

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Nel tutorial scoprite qualche consiglio per cucinare al meglio il cotechino

 

 

 

 

 

 

Anna in Casa: ricette e non solo: Mandorle pralinate al cacao

Anna in Casa: ricette e non solo: Mandorle pralinate al cacao

A Natale non poteva mancare il croccante e a Capodanno non possono mancare le mandorle pralinate.
Le preparo ogni anno ma queste sono diverse, hanno tra gli ingredienti il cacao che le rende ancora più golose, ancora più da una tira l’altra.

Ingredienti

500 g di mandorle con la buccia
500 g di zucchero semolato
2 cucchiai
1 cucchiaino di cacao

Preparazione

Prima di iniziare la preparazione, scaldare il forno a 180°C e raggiunta la temperatura tostare le mandorle, sistemate in uno strato solo su una teglia foderata con carta forno, per 5 minuti.
Mantenete le mandorle in caldo.
In una pentola antiaderente versare tutti gli ingredienti in ricetta, anche le mandorle e tenere sulla fiamma bassa sempre mescolando.
All’inizio lo zucchero cristallizzerà e non si attaccherà alle mandorle; continuando a mescolare vi accorgerete che inizierà a sciogliersi diventando liquido per poi addensarsi avvolgendo le mandorle.
A questo punto le mandorle si separeranno, continuare a mescolare tenendo sempre la fiamma bassa.
Quando inizierete a sentire un leggero scoppiettio, togliere subito dalla fiamma e rovesciare il tutto su una placca coperta da carta forno.
Con un cucchiaio di legno allargare le mandorle separandole e lasciarle raffreddare bene.

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