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Verdure ripiene alla ligure: la ricetta originale 

Verdure ripiene alla ligure: la ricetta originale 

Le verdure ripiene alla ligure sono un piatto tipico amato da tutti. In Liguria sono chiamate anche “i ripieni” e possono essere un antipasto, un secondo o un piatto unico. Semplici da realizzare potete cucinarle anche il giorno prima e sono buone sia tiepide sia fredde tanto che spesso vengono consumate anche durante i picnic.

Si tratta anche di una ricetta antispreco che consente di smaltire gli avanzi in quanto per realizzare il ripieno delle verdure si utilizza anche la mollica di pane raffermo ammollata nel latte ed eventuali rimanenze di salumi disponibili nel frigo.

Verdure ripiene alla ligure: quali verdure utilizzare

Zucchine, cipolle e peperoni sono le verdure che tradizionalmente vengono utilizzate per fare i ripieni di verdure alla ligure. In alcuni casi si usano anche le melanzane e i pomodori. L’erba aromatica che invece non deve mai mancare nel ripieno è la maggiorana che in dialetto genovese si chiama “erba persa”.
Le verdure ripiene alla ligure devono essere cotte in forno e il segreto affinché siano morbide è scottarle in acqua bollente prima di farcirle.

Verdure ripiene alla ligure: la ricetta

Per fare a casa i ripieni di verdure alla ligure seguite la nostra ricetta. Se volete, in base ai vostri gusti e in base alle vostre disponibilità, potete apportare piccole variazioni agli ingredienti per il ripieno.

Ingredienti per 8 persone

  • 1 kg di zucchine
  • 1 kg di cipolle
  • 1 kg di peperoni
  • 300 g di mortadella
  • 200 g di parmigiano grattugiato
  • 200 g di mollica di pane raffermo
  • 200 g di pangrattato
  • 150 ml di latte
  • 70 g di funghi porcini secchi
  • 9 uova
  • 3 spicchi di aglio
  • maggiorana fresca qb
  • olio extravergine di oliva qb
  • sale qb

4 Ristoranti: il miglior ristorante di Monza, qual è il più chic?

4 Ristoranti: il miglior ristorante di Monza, qual è il più chic?

Da teatro de I Promessi Sposi a sede dell’Autodromo Nazionale, eccellenza italiana dei motorsport, Monza è anche una delle aree più produttive d’Europa. È qui che 4 Ristoranti ha fatto tappa per la penultima volta. Ieri sera, il van dello chef Alessandro Borghese si è fermato nel cuore della Brianza, nella città delle mille anime, ricca di spazi verdi e di monumenti storici notevoli come il Duomo e la Reggia.

Alessandro Borghese è andato alla ricerca del miglior ristorante chic di Monza. Un’impresa non semplice, perché fra locali tradizionali che offrono risotti alla luganega, cassoeule e torte paesane, e ristoranti all’avanguardia che guardano all’innovazione, la proposta è ampia e di alto livello.

La sfida al risotto alla monzese

Quattro ristoratori hanno invitato a pranzo, ciascuno, i tre competitor e Alessandro Borghese: se lo chef si occupa anche dell’ispezione delle cucine, ognuno dei commensali (compreso lui) assegna un punteggio da 0 a 10 per la location, il menu, il servizio e il conto, e anche a un piatto particolare – che differisce in ogni puntata – tipico del territorio e proposto da tutti i locali in gara. Questa volta la sfida si giocava sul risotto alla monzese, preparato con la luganega, tipica salsiccia lombarda che viene aggiunta a pezzettini. Ci sono, però, diverse versioni della ricetta tradizionale, che ogni ristoratore custodisce gelosamente.

I locali in gara

A Monza, i quattro locali in gara erano Ristorante Mamíe di Maria Rosaria, Seta Monza di Giorgia, La cantina della monaca di Giordano e OrsoBRUNO di Matteo, che si è aggiudicato il primo posto. Nella gallery andiamo a conoscere meglio i ristoratori e le loro proposte.

Intanto, il viaggio gastronomico di Alessandro Borghese 4 Ristoranti, che ha già esplorato le proposte gastronomiche della Costa Azzurra, dell’Oltrepò Pavese, di Lisbona, del centro storico di Ravenna, dell’Ogliastra in Sardegna, di Gorizia e di Lucca, si prepara all’ultima tappa, che sarà quella di Mantova.

Cioccolato: 20 torte golose per far tornare il buonumore

La Cucina Italiana

Se cercate un cubetto di cioccolato quando tornate dal lavoro, appena svegli la domenica o in quei pomeriggi dove tutto sembra nero, quando scende la pioggia e il lavoro vi stressa, tranquilli: fate bene, perché il cioccolato mette di buon umore.

E ogni morso è un abbraccio, un conforto, un sorriso. E se da una parte è l’effetto positivo di ogni comfort food che si rispetti, dall’altra non si può negare che quella del cioccolato è anche una questione di chimica.

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Si dice cioccolato o cioccolata?

La serotonina

Partiamo da qui, ovvero dall’ormone del buonumore. Uno dei principali motivi per cui ci sentiamo più felici quando mangiamo cioccolato è che è capace di alzare i livelli di serotonina. Ma all’interno di questo goloso elisir di felicità è presente anche il triptofano, ovvero la molecola utile al nostro corpo per sintetizzare la serotonina. Morso dopo morso, dunque, aumentiamo le nostre possibilità di aumentare la presenza dell’ormone del buonumore nel nostro organismo. E sorridere un po’ di più. Ma non solo. Il cacao contiene infatti anche modeste dosi di salsolinolo e salsolina ovvero degli alcaloidi dopamina-derivati che funzionano da antidepressivi naturali.

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