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15 torte per la Festa della Mamma buonissime

La Cucina Italiana

Il 14 maggio è la Festa della Mamma. Per festeggiarla nel migliore dei modi vi proponiamo 15 torte per la Festa della Mamma perfette per dirle quanto le vogliamo bene. Festeggiare la persona che ci ama di più al mondo è un piacere, ma anche un dovere. Per farlo, noi abbiamo scelto 15 dolci deliziosi tra crostate, torte morbide, cheesecake, millefoglie, pavlove, chiffon cake e tante altre. E lo facciamo per dimostrarle tutta la nostra riconoscenza, tutto l’affetto e mille altre ragioni, ma sicuramente ci sono in particolare tre buoni motivi che vogliamo condividere con voi.

Perché festeggiare la mamma con una torta?

Per il tempo che le dedichiamo

Donandole una torta, le doneremo il tempo dedicato alla sua preparazione. Ma anche quello che impiegheremo ad assaggiarla insieme, a parlarne e a ricordarla. Portargliela poi sarà un’occasione per vedersi, magari concedersi un pranzo lentissimo come non facevamo da un po’.

Per farle vedere che abbiamo imparato da lei

Le torte più buone che abbiamo mangiato, sono le sue. Perché sapevano di casa, di momenti semplici e speciali ed erano fatte solo per noi. In tutti questi anni l’abbiamo vista impastare, montare, infornare e sfornare e abbiamo mangiato. Tantissimo. Per la Festa della Mamma però invertiremo i ruoli (e ci prepareremo a una pioggia di complimenti).

Perché in quel dolce c’è un pezzo di noi

Chi cucina per gli altri, crea qualcosa di unico e irripetibile. In un dolce c’è infatti tutta la personalità, la passione e la creatività di chi lo prepara che potrà esprimersi con piccole variazioni, decorazioni personalizzate e confezioni originali. Insomma la vostra torta parla di voi e la mamma vorrebbe rimanere ore ad ascoltarla.

15 torte per la Festa della Mamma

Ora non resta che decidere quale torta preparare. Fatene una che rispecchi i suoi gusti: le piace il cioccolato? Oppure preferisce la frutta? Meglio una crostata o una torta soffice? Ama le cose semplici o più elaborate? Siamo sicuri che troverete quella giusta per lei, perché nessuno meglio di voi conosce la vostra mamma. E allora: ai fornelli!

Festa della Mamma

15 torte per la Festa della Mamma

Dieta disintossicante dopo le feste di Pasqua

La Cucina Italiana

Senso di pesantezza, gonfiore addominale, difficoltà nel digerire: sono i classici segnali che ci manda il corpo dopo le abbuffate dei giorni di festa. Riuscire a perdere quei due o più chili accumulati e a ritrovare un benessere generale non è un’impresa impossibile: basta seguire per alcuni giorni una dieta disintossicante, oltre a svolgere quotidianamente dell’attività fisica.

Ma cosa si intende per dieta disintossicante? Significa prediligere cibi freschi invece di quelli preconfezionati, preferire proteine e fibre ai carboidrati e se proprio non potete rinunciare a questi ultimi, consumate quelli integrali. Evitare l’uso di alcol e di bevande gassate, rinunciare ai fritti e ai cibi ricchi di grassi, e bere tanta acqua. Qualche giorno di attenzione e poi potrete tornare al vostro solito regime alimentare senza nessuno sforzo.

Frutta e verdura in quantità, quindi, soprattutto mele, pere e uva, oltre ai cibi ad alto contenuto di fibre e proteine, come i legumi. Questi alimenti infatti ci mettono più tempo a essere digeriti rispetto ai carboidrati, e donano un senso di sazietà più a lungo.

Tra i vegetali preferite quelli a foglia verde: verze, cavoli, spinaci, oltre ai broccoli. Sono ricchi di enzimi che aiutano il corpo a smaltire le tossine e a depurarsi. Anche i carciofi con la loro azione diuretica aiutano a eliminare le sostanze nocive e a purificare il fegato.

Scorzonera, porri, barbabietole e songino sono un toccasana per stimolare il sistema linfatico perché contengono antiossidanti, oltre a potassio, vitamina B6 e B9 e C. Fate scorta anche di frutta secca, con mandorle, noci, pinoli, nocciole, per un carico di minerali come rame e selenio.

Non rinunciate poi a una colazione a base di yogurt e avena, due alimenti indicati per dare una mano all’intestino pigro o infiammato e per stimolare il metabolismo e i processi depurativi.

Durante la giornata bevete molti liquidi, acqua preferibilmente, ma anche centrifugati di frutta e verdura, soprattutto di finocchio, sedano, carote e kiwi, tutti cibi altamente purificanti. Condite poi le insalate con olio extravergine di oliva e limone: quest’ultimo aiuterà ad assorbire il ferro presente nelle verdure.

Scegliete infine di pranzare e cenare a casa invece di andare al ristorante: saprete selezionare voi gli ingredienti migliori e controllare le giuste quantità per ogni porzione.

Pandoro, l’anima soffice delle feste | La Cucina Italiana

Pandoro, l'anima soffice delle feste
| La Cucina Italiana

È la volta del pandoro. Non c’è Paese al mondo con tanta ricchezza e varietà di prodotti, naturali come li regala il territorio o i lavorati da mani esperte in modi semplici, che sono antichi e insieme i più contemporanei. Prosegue il viaggio alla scoperta delle nostre bontà, da quelle più conosciute a quelle meno note lontano dalla zona di produzione.

Il pandoro

È il cugino giovane tra i grandi dolci di Natale essendo nato «solo» nel 1894. Rimanda all’antica tradizione veronese del medievale Nadalin, un lievitato a forma di stella a otto punte ricoperto da un impasto di pinoli lavorati con zucchero e granella di mandorle. Il consumo di pandoro continua a crescere perché, soffice com’è, piace particolarmente ai bambini, con la stella – le punte devono essere nette e ben regolari – che fa pensare alla Cometa dei re Magi. Uniformità della doratura esteriore del «pan de oro» e mancanza di chiazze sono la prima evidenza di qualità già a occhio. Inoltre, non deve dare l’impressione di sudare: né unto, né umido. L’alveolatura interna, a differenza del panettone, deve essere molto fitta e con buchetti minuscoli. La leggerezza, quasi fosse una nuvola, dipende dalle proporzioni usate di burro e uova. Il burro rilascia il tradizionale aroma dei croissant, mentre il profumo della vaniglia dell’impasto deve essere appena accennato. Artigianale o industriale che sia, viene venduto sempre insieme con lo zucchero a velo, che non è un di più facoltativo, ma un ingrediente da aggiungere prima di servirlo per completare e bilanciare la dolcezza. Dal 1894, una delle icone identitarie del Bel Paese.

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