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Un nachos tira l’altro (specialmente se li abbiamo fatti noi)

Un nachos tira l'altro (specialmente se li abbiamo fatti noi)

Le “patatine” messicane più famose nel mondo si preparano anche in casa con soli tre ingredienti!

I nachos, anche noti come tortilla chips, sono degli snack tipici del cucina messicana, compatti e croccanti, di un colore giallo intenso e con un inconfondibile sapore di mais tostato. In genere vengono serviti con formaggi e salse, ma sono ottimi anche da sgranocchiare da soli. Prepararli in casa è molto semplice. Bastano tre ingredienti: farina di mais, acqua e olio.

Storia dei nachos

Queste croccanti patatine di mais nascono nel 1943 in Messico, a Piedras Negras, al confine con il Texas. Ad inventarle fu un tal Ignacio Anaya, conosciuto da tutti come Nacho. Da qui il nome nachos. Oggi i nachos sono famosi in tutto il mondo e sono il piatto tipico di molti ristoranti messicani.

xxx nachos

Nachos: la ricetta

Per preparare in casa i nachos basta mescolare 200 gr farina di mais bianco con 200 ml di acqua e un pizzico di sale. Una volta realizzato il composto stendetelo tra due fogli di carta forno con un mattarello.
La sfoglia deve essere spessa circa 3-4 millimetri e, una volta pronta, va ritagliata con un coppapasta circolare e poi ancora a spicchi.
Friggete i nachos nell’olio di arachidi caldo. L’olio deve solo coprire il fondo di una padella, non è necessaria la frittura in immersione.
L’alternativa è la cottura in forno. Spennellate i nachos con un po’ di olio e poi cuoceteli a 180° per circa 8 minuti.

Come servire i nachos

La salsa d’accompagnamento più famosa è la guacamole che si prepara con la polpa di avocado schiacciata, i pomodorini a pezzetti, la cipolla, il succo di lime e il tabasco.
I più golosi invece possono cospargere i nachos con del formaggio tipo fontina lasciato sciogliere in un pentolino insieme a del parmigiano e del latte.
Se preferite, invece, un accompagnamento più leggero, preparate una sorta di insalatina di pomodori, cipolla rossa, peperoni, sedano, olio e succo di lime. Tutte le verdure devono essere tagliate finemente in pezzi piccolissimi.
Per mantenere i nachos sempre croccanti è meglio ripassarli per pochi minuti in forno prima di servirli.
Sono ottimi anche come accompagnamento ad un piatto di fagioli neri, o al classico chili con carne, in tipico stile tex-mex.

Scoprite nel tutorial qualche idea per portare i nachos a tavola e far felici i vostri ospiti!

Anna in Casa: ricette e non solo: Zeppole di San Giuseppe

Anna in Casa: ricette e non solo: Zeppole di San Giuseppe

 

Oggi a Brescia si festeggiano i Santi Faustino e Giovita, patroni della città.

E’ una festa molto amata che trasforma per un giorno il centro della città in una immensa distesa di bancarelle ricche di prodotti tipici della zona e di tutto il territorio nazionale. Purtroppo quest’anno, data la situazione sanitaria, ovviamente la grande fiera che tutti qui attendono non ci sarà, però almeno a tavola non ci faremo mancare le mie zeppole con la crema. 

Le zeppole quest’anno vanno bene per tutti e tre i giorni di festa: San Valentino, Santi Faustino e Giovita e Carnevale. Forse è meglio rimettermi al lavoro e prepararne anche per domani perchè non faccio in tempo a riempirle che spariscono in un lampo.

Ingredienti

 

per le zeppole
125 gr di farina

190 gr di acqua
50 gr di burro
3 uova
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

per la crema

Procedimento

Preparati gli ingredienti, mettere sul fuoco una casseruola,

versare l’acqua, il sale e il burro a pezzetti. Portare ad ebollizione, 

tutta d’un colpo versare la farina

 mescolando velocemente .

Cuocere 2 minuti, sempre mescolando, fino a quando il composto si stacca dalle pareti.

Trasferire il composto in una ciotola e lasciarlo intiepidire.

Una volta che il composto è tiepido 
aggiungere un uovo alla volta, 
senza passare al successivo fino a completo assorbimento.

Aggiungere la vaniglia.

Mettere il composto in una tasca da 
pasticceria con inserita una bocchetta a stella.

Foderare una teglia con un foglio di carta forno e

formare le zeppole lasciando spazio tra una e 
l’altra visto che cresceranno in cottura.

Con la punta delle dita leggermente inumidita,
 abbassare il ciuffo di pasta di quando si stacca la bocchetta dall’impasto.

Infornare a 190° per 20 minuti. 
Sono pronte quando non si formano più bollicine.

Sformare, lasciare raffreddare.

Nel frattempo preparare la crema pasticcera seguendo la ricetta nel link tra gli ingredienti.

Una volta anche la crema si è raffreddata, versarla in una tasca da pasticceria con beccuccio a stella.

Tagliare le zeppole a metà come se fossero dei panini e farcire la base con crema, richiudere la zeppola con la parte superiore. 


Decorare con un ciuffetto di crema e con zucchero a velo e servire.

perché festeggiare il Capodanno cinese

perché festeggiare il Capodanno cinese

Il 12 febbraio comincia l’anno del Bufalo secondo il calendario lunare cinese e le celebrazioni sono diventate oramai un affare planetario. A Milano si festeggia come un rito ambrosiano, anche a pranzo o via delivery

«Il bufalo è simbolo di pazienza, instancabilità nel lavoro e resilienza, rappresenta la prosperità, la forza d’animo e il momento del raccolto. L’anno del bufalo significa quindi un anno in cui raccogliere quanto seminato, contare su se stessi e diventare persone migliori, per produrre ancora di più per il tempo che verrà. È un anno di riscatto dai momenti difficili».

L’astrologia ha parlato chiaro e visto che in Cina l’oroscopo è una cosa serissima, la frenesia per l’arrivo dell’anno del bufalo è tanta. La Festa di Primavera, alias “capodanno cinese”, è la più importante e sentita del Paese. Dura ben 15 giorni, dai fuochi d’artificio della vigilia al Festival delle Lanterne, scuole e uffici chiudono i battenti e ci si dedica a stare in famiglia, pregare nei templi, visitare parenti… e fare shopping. Per quella che è stata definita una “settimana d’oro” la seconda economia mondiale smette di produrre e si mette a spendere e viaggiare, dando il via ogni anno a un boom di Pil e alla più grande migrazione umana della storia. Anche a Milano, grazie alla più grande e antica presenza cinese d’Italia, il loro capodanno è diventato una nostra nuova festa comandata.

Capodanno cinese, una festa ambrosiana

«Quella di Chinatown, contro ogni stereotipo, non è una comunità chiusa, ma una cultura diffusa e radicata», mi aveva spiegato il professor Francesco Boggio Ferraris, direttore della Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina. Altro che Halloween, da 15 anni oramai in via Paolo Sarpi viene organizzata la parata con dragoni e leoni, musica e costumi tradizionali, così amata da essere più frequentata della sfilata del Carnevale Ambrosiano; una tradizione sospesa purtroppo solo a causa del Covid. La zona è diventata trendy, la cucina cinese è un fenomeno gastronomico e i milanesi non mancavano di festeggiare con i menu a tema proposti dai molti ristoranti, che quest’anno lo serviranno però a pranzo o via delivery, come Mu Dim Sum e Bon Wei, pioniere dell’alta cucina cinese in Italia e il primo a voler spiegare una ricchissima cucina regionale a noi italiani; proprio con l’aiuto del professor Boggio.

La cucina della tradizione

Le feste sono sempre lo specchio di un Paese, e il cenone di capodanno con la sua ritualità è la quintessenza della lunga tradizione culinaria, della filosofia e della cultura di questo immenso popolo. «Sulla tavola ci deve essere prima di tutto grande abbondanza e l’imperativo è non scacciare la fortuna. Per non farlo la lista di tabù di cose da non fare o da non dire, è infinita”, spiega il professore. «Ma non è superstizione. La loro lingua è scritta in ideogrammi, quindi simbolica per definizione. Si mangiano alcuni alimenti come le arance e il pesce, perché il suono di queste parole ricorda anche la pronuncia di termini come successo, fortuna, benessere e sono quindi immancabili portafortuna. Si mangiano i ravioli e si decora tutto di rosso, per attirare ricchezza, si usano cibi sferici, simbolo di eternità, e di color oro…». Si mangiano anche ravioli, simbolo di prosperità, e palline di riso ripiene, ma in realtà spopolano i Ferrero Rocher. E se si vuole fare un regalo davvero attuale, meglio le ciliegie. Rosse, tonde, in Cina sono costosissime e la cosiddetta cherry freedom è diventata il simbolo del nuovo lusso, di una nuova libertà, e di nuovi auguri per l’anno nuovo.

Il menu regionale firmato Bon Wei

Il ristorante Bon Wei (bon dal francese buono, e wei dal cinese gusto), sinonimo di buon gusto, cultura ed eleganza della Cina contemporanea, anche quest’anno festeggia con una cena in delivery o asporto composta dai piatti più amati di chef Zhang Guoqing e i cioccolatini della pastry chef Sonia Latorre Ruiz. Negli ultimi due anni (Bon Wei ha aperto nel 2010), chef Zhang Guoqing (nato nel 1957 sotto il segno del Gallo), complice un viaggio di aggiornamento pre-pandemia nel proprio paese, ha cominciato a elaborare piatti in evoluzione rispetto alla tradizione più classica dei Niángāo (gli gnocchi di riso di Capodanno) o delle Tāngyuán (e Polpette dolci di riso), spostando sempre più lo sguardo sulla Cina contemporanea. «In Cina oggi», racconta chef Zhang, «al ristorante si mangia diversamente. I piatti della tradizione restano, ma solo tra le mura casalinghe o in trattoria. Quando si esce a un certo livello le ricette spaziano tra gli ingredienti, prediligendo materie prime pregiate anche di altri paesi, come tartufo e foie gras, spesso impreziosite dall’abbinamento con grandi vini». Dopo aver dimostrato che la cucina cinese poteva essere anche “alta”, che non era unica, ovvero cantonese, ma una poliedrica cucina regionale, l’ultima sfida di Bon Wei è diventata far apprezzare la Cina contemporanea, che ovviamente qui reca l’impronta di chef Zhang Guoqing. Ne è emblema Riso e Foie gras (piatto di successo del Capodanno 2020) dove il riso, immancabile presenza di un pasto cinese, viene reso sontuoso, arricchendolo con carne di maiale glassata a miele, crunch di carne di maiale essiccata e dadini di foie gras. La zuppa Hong Tang (Capodanno 2019) ovvero Zuppa rossa con manzo stufato nel vino, anice stellato, carote, patate sedano e pomodorini», servita insieme a un bicchierino di vino cinese, riporta invece alla tradizione di casa e al colore rosso. Protagonisti immancabili gli Gnocchi di Riso con verdura, funghi shitake e gamberi essiccati (Capodanno 2018) preceduti da raffinati Fingers di branzino con zenzero ed erba cipollina. Quest’ultimo un piccolo dim sum, un “boccone che scalda il cuore” che ben si accompagna a un calice di bollicine come a una tazza di tè cinese. Come piatti principali, chef Zhang, considerando che si tratta di delivery/asporto e non di servizio a tavola, quest’anno propone un piatto “celebrativo” quale l’Anatra affumicata con salsa di piselli ed edamame, e saporiti Calamari con brunoise di verdura e salsa nera di chili. Infine quale augurio di un 2021 ricco e fortunato, ci sono i golosi Cioccolatini rosso e oro a forma di dim sum con l’ideogramma del Bufalo 牛 (pronuncia niù), creati per l’occasione dalla pastry chef di Bon Wei, Sonia Latorre Ruiz.

Gong: tutti i cibi portafortuna in un menù

Perché il nuovo anno sia positivo, sulla tavola non possono mancare mai i 7 cibi portafortuna: il pesce, simbolo di prosperità, i tangyuan, palline dolci di riso che rappresentano l’unione familiare, il niangao, la torta di riso glutinoso che promette prosperità e la pasta lunga, simbolo e augurio di longevità. Infine, i mandarini, gli involtini primavera e i ravioli che portano ricchezza. Da Gong si trovano così in menù gli involtini primavera, preparati con una sfoglia croccante e profumata di pasta fillo, farciti con un ripieno di cavolo cinese leggero e delicato dalle note succose e una julienne di verdure, lavorate assieme con neutri spaghetti di soia; i ravioli rossi, farciti con un ripieno pregiato di king crab e tobiko nero con una pasta colorata con barbabietola rossa, rosso come il colore rosso prediletto di buon auspicio e porta fortuna. E poi gnocchi di riso con un ragout goloso di funghi asiatici e crema di edamame , il pesce ombrina, con petali di daikon marinato all’aceto di riso, carciofi e crema di zucca e soia scura, e dei lunghissimi Lamien all’astice simbolo di longevità. I piatti del Capodanno Cinese saranno disponibili da Gong tutta la settimana dal 10 febbraio al 17.

Il menu bene augurale del nuovo chef di Mu Dim Sum

Fino al 12 febbraio MU Dim Sum celebra il Capodanno cinese con un menu studiato da chef Chang Liu: otto i piatti per otto portate che rappresentano quell’evoluzione nella cucina promessa da Suili Zhou, patron del ristorante. Sapore, presentazione e spiccata personalità sono gli elementi alla base dei piatti di chef Chang Liu, che si presenta con un menu che saprà conquistare per la sua capacità di mettere in atto una crescita senza tradire il senso di autenticità che ha reso MU Dim Sum il punto di riferimento in città per gli amanti della cucina cinese tradizionale. Ogni piatto è un augurio tradizionale che ci scambia a Capodanno, di prosperità, fortuna e salute e l’ispirazione passa anche per i Congyoubinin , pancakes cinesi con cipollotto serviti “in busta rossa” come quella con cui si è usi regalare denaro a bambini e parenti. Il menu di Capodanno è disponibile tutti i giorni a pranzo presso il ristorante e, dal 5 al 14 febbraio, anche a casa, con il servizio di delivery curato dal personale di MU Dim Sum o da asporto. Nella gallery, i piatti e gli auguri di chef Chang e Suili.

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