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Tiramisù World Cup 2023: definiti i giudici della competizione

La Cucina Italiana

Tiramisù è sinonimo di festa: ed è proprio l’atmosfera di una grande festa quella che si respire durante la TWC, la Tiramisù World Cup 2023, giunta alla sua settima edizione, che si svolgerà a Treviso da giovedì 5 a domenica 8 ottobre

I giudici della finale: La Cucina Italiana

A decidere quale tiramisù sarà il vincitore dell’edizione 2023, una giuria composta da esperti del settore, presieduta come l’anno scorso dalla testata La Cucina Italiana, media partner d’eccellenza. Di ritorno dal SDG Summit 2023 delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro di NYC, il direttore Maddalena Fossati Dondero sottolinea ancora una volta il valore della cucina italiana nel mondo, qui rappresentato dal Tiramisù quale dolce al cucchiaio italiano più amato all’estero:

«Dopo oltre tre anni di lavoro, nel 2023 siamo riusciti a portare la cucina italiana alla candidatura Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Perché la cucina è di tutti noi, proprio come il tiramisù, che ci rappresenta in tutto il mondo. Raccontare questa gara così seguita e sempre più internazionale è parte del percorso»

Maddalena Fossati Dondero

Presidente di giuria la redattrice esperta Laura Forti, pronta a partire dalle cucine milanesi della redazione per la Finale di Treviso, che consegnerà il Premio Speciale LCI a uno dei tiramisù creativi, oltre che un abbonamento annuale omaggio alla rivista: 

Uno storico della Cucina

Fra i giudici, anche Alberto Grandi, docente di Storia dell’Alimentazione all’Università di Parma, autore di libri che trattano le origini antiche delle ricette italiane e co-autore con Daniele Soffiati di un podcast di successo (oltre 2 milioni di download) giunto alla terza stagione. Nel programma di appuntamenti “Tiramisù Extra”, Alberto Grandi presenterà il suo ultimo libro “Storia delle nostre paure alimentari” (Aboca, 2023) sabato 7 ottobre alle ore 17,00 presso Palazzo della Luce a Treviso. 

Un esperto di caffè

Nella grande orangerie che viene allestita in piazza dei Signori, a fare da giudice ci sarà anche James Hoffmann, imprenditore inglese, editore e youtuber (quasi 2 milioni di follower) del mondo del caffè dal 2003. Vincitore del World Barista Championship nel 2007, l’anno dopo ha co-fondato Square Mile Coffee Roasters, azienda pluripremiata di caffè con sede nell’East London. Inoltre, l’autore ha pubblicato due libri con Octopus Hachette: il libro del 2014 “The World Atlas of Coffee” è stato tradotto in dodici lingue; “How To Make The Best Coffee At Home” (2022) è stato uno dei dieci bestseller del Sunday Times. Negli scorsi mesi, Hoffmann e il suo staff avevano già incontrato la Tiramisù World Cup durante la loro venuta per assaggiare i migliori Tiramisù di Treviso. 

«Sono felice di partecipare alla TWC e sono incredibilmente entusiasta di assaggiare alcuni dei migliori tiramisù del mondo e di scoprire quanto possano essere buoni. Come amante del caffè, il Tiramisù è ovviamente uno dei miei dessert preferiti e sono sicuro che imparerò tantissimo strada facendo».

James Hoffmann

Altri giudici

Fra gli altri giudici già in lista per la finale: Manuel Gobbo (chef del ristorante “Le Beccherie”, dove è ufficialmente nato il tiramisù a Treviso), Giuseppe D’Avino (amministratore delegato Strega), Dania Sartorato (presidente Fipe e Confcommercio Unione provinciale Treviso).

I giudici di Bake Off Italia: «Le nostre merende perfette»

La Cucina Italiana

I giudici di Bake Off Italia ci svelano: «Le nostre merende perfette? Quelle indimenticabili della nostra infanzia». In un’intervista a tre voci infatti Damiano Carrara, Ernst Knam e Tommaso Foglia, pastry chef del programma Bake Off Italia- Dolci in forno, ci raccontano in anteprima qualche dettaglio del dietro le quinte del longevo format che torna l’8 settembre, ogni venerdi alle 21.10 su Real Time per 16 puntate. Ad accompagnarli, come ogni anno, nelle vesti di conduttrice e “madrina buonaanche Benedetta Parodi. In lizza 15 nuovi concorrenti che si sfideranno su un tema che più onirico non si può “Il sogno”. In palio, come sempre, il titolo di miglior pasticciere amatoriale d’Italia e un futuro, chissà, in questa professione.

A fare da sfondo la consueta serra allestita a laboratorio di pasticceria, nel grande parco della Villa Borromeo D’Adda (ad Arcore). Proprio da lì sono giunti, nelle nostre cucine di redazione, i tre giudici, portando ognuno con sé il necessario per realizzare tre torte d’autore, autunnali, solo per noi (le ricette le trovate in edicola nel numero di settembre) e raccontandoci un po’ del collaudato cooking show targato BBC, prodotto da Banijay Italia, giunto all’undicesima edizione.

C’è Tommaso Foglia, di Nola, campano doc, che armeggia sul suo babà al piatto e ci racconta: «Il più goloso tra noi tre? Damiano! Sta sempre assaggiando qualcosa. Però rimane sempre in forma: per quanto si alleni, per me resta un mistero». Il miglior pasticciere italiano 2022 ci svela anche una novità: «A dicembre aprirò un luogo speciale, dove si potranno mangiare una selezione dei miei dolci. Per ora però non posso dire di più». Ci regala invece un trucco salvadolce: «Prima di fare il pan di Spagna scaldate le uova a 40° C e poi montatele con lo zucchero: vedrete che meraviglia».

Tendenza in pasticceria: hamburger dolce e panettone tutto l’anno

Tommaso Foglia: «I dolci al piatto e il mondo dei grandi lievitati che io adoro e che rientra anche nel mio dna. Sentiremo parlare sempre più di panettone: alcuni dei più buoni ora si fanno al Sud».

Ernst Knam: «Il panettone, confermo, è una delle nuove star della pasticceria. In tutte le stagioni: non a caso io mi sono divertito a proporlo, rivisitato, anche a San Valentino».

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