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Mariette, i consigli in cucina delle cuoche di Casa Artusi | La Cucina Italiana

Mariette, i consigli in cucina delle cuoche di Casa Artusi
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A quindici anni dalla fondazione di Casa Artusi a Forlimpopoli (FC) e dalla nascita dell’Associazione Mariette, abbiamo accolto in occasione del ricettario del numero di ottobre 2022 per tre giorni nella nostra cucina di redazione tre tutor dell’associazione Mariette che collaborano con Casa Artusi. Le ha accompagnate Mattia Fiandaca, che ha fatto da «ponte» tra loro e la redazione, seguendo con competenza, entusiasmo (e molta pazienza!) tutta la produzione di questo ricettario, un’occasione condivisa per mostrare ancora una volta come La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi sia uno strumento di conoscenza gastronomica, che educa alla pratica e al buon gusto in cucina. Durante le tre giornate passate insieme, Mattia ci ha spiegato come la missione del grande gastronomo continui ogni giorno in Casa Artusi.

«Siamo il primo centro di cultura gastronomica che opera nel mondo in nome di Pellegrino Artusi promuovendo le infinite variabili della cucina di casa italiana e che, con un bel gruppo di appassionate tutor dell’Associazione Mariette, in Casa Artusi, mette in pratica, nella sua Scuola di cucina, il saper fare tramandato di generazione in generazione, come l’arte della pasta fresca al matterello».

Che cosa significa parlare di Artusi oggi?
«Non disperdere questo patrimonio, ma espanderlo. Cucinare le ricette del suo manuale La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene vuol dire renderle attuali senza snaturarle, perché sono parte integrante
della nostra identità. È solo conoscendole, studiandole e provandole che ci si può rendere conto della loro straordinaria contemporaneità, di quanto siano magmatiche, capaci di prendere la forma del tempo».

Che cosa ha orientato la scelta delle ricette che avete proposto per il nostro giornale?
«Si ispirano tutte a La Scienza in cucina o ai ricettari di famiglia di alcune delle cuoche invitate, sono state scelte per trasmettere la loro capacità di far affiorare ricordi ed emozioni di gioia. Una cena italiana con il coniglio fritto, con la trippa di zia Rodolfa e con la torta di noci, le risate tra amici con i crescioncini e un bicchiere di Sangiovese o ancora la felicità di una merenda dalla nonna con il latteruolo. L’invito è di provarle tutte, di modificarle come piace, senza paura. È l’unico modo di rendersi conto di quanto siano concrete, versatili e senza tempo, perché in fondo non parlano solo di Artusi ma di tutti gli italiani di sempre».

Trovate tutte le ricette sul numero di ottobre 2022.

Testi di Laura Forti e Angela Odone

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Taste the Architect: architetti in cucina

Taste the Architect: architetti in cucina

Ingredienti per due persone

190 g spaghetti
30 g foglie di limoni non trattati
1 spicchio d’aglio
Scorza di 2 limoni non trattati
70 g bottarga
Olio extravergine d’oliva

Procedimento

Scaldate in una pentola con dell’acqua e una volta raggiunta quasi l’ebollizione inserire 30 g di foglie di limoni non trattati.

Rosolate a parte, in una casseruola, uno spicchio d’aglio in camicia delle scorze di limone (non trattato), aggiungendo anche un mestolino d’acqua.

Cuocete gli spaghetti per 3 minuti circa in acqua bollente salata.

Trasferiteli nella casseruola ultimate la cottura, nel frattempo grattugiate 40 g di bottarga e tagliatene 30 g a cubetti.

Mantecate gli spaghetti con olio a filo, un goccio d’acqua di cottura, la scorza di un limone non trattato grattugiato e la bottarga, avendo cura di conservarne una parte a cubetti per la decorazione.

Ricetta 2: I fashion- gyoza 

Da un’idea di Alvin Grassi di Design Studio, è tratta dalla sesta puntata. «In cucina come nel design la scelta giusta è mescolare gli elementi» racconta Alvin Grassi, designer con un background nella moda. Ecco allora che lo chef propone una rivisitazione glamour di un piatto tradizionale: gli gnudi, tipici della cucina toscana, vengono tostati in padella come i classici ravioli giapponesi gyoza e proposti con ricotta, funghi e nocciole. 

Ingredienti per due persone

300 g ricotta pecora
100 g porcini
100 g finferli
Santoreggia
20 g ricotta
30 g parmigiano
Olio
Nocciole

Procedimento

Pulite bene i funghi con panno e spazzola. Tagliarli, quindi scaldare in una padella con un filo d’olio qualche rametto di santoreggia e spadellare i funghi a fiamma vivace. Tenere in caldo.

Lavorate, in una ciotola, con un cucchiaio la ricotta, passata al setaccio, unendo la farina, il Parmigiano e un pizzico di pepe.

Ricavate delle quenelle e rosolatele in una padella con un filo d’olio sui tre lati.

Impiattate i gyoza di ricotta, aggiungendo i funghi e le nocciole divise a metà.

Completate con un goccio d’olio a crudo e fiori di borragine.

Prodotti tipici del Piemonte: la guida ai migliori produttori

La Cucina Italiana

Una terra ricca di buon cibo conosciuto in tutta Italia, ma non solo. Girando in lungo e in largo questa regione, ecco 9 prodotti tipici del Piemonte e i produttori cui andare per assaggiarli. Dai famosi ortaggi come il peperone di Carmagnola ai prodotti iconici come il cioccolato, la terra piemontese si distingue per ingredienti di grande qualità da inserire nella nostra lista della spesa, oltre a quelli già iconici come il vino che hanno fatto la storia di questa regione. Vediamo quindi una serie prodotti, alcuni più noti e altri meno, e relativi produttori dove potersi rifornire.

9 prodotti e produttori da conoscere in Piemonte

Birra

La birra non è sicuramente un prodotto distintivo del Piemonte, ma sempre di più la birra artigianale si sta diffondendo in Italia, come prodotto a grande richiesta dai consumatori. Due piccoli produttori e chicche: Birrificio Sagrin e Canediguerra. Entrambi con sede in provincia di Alessandria, si distinguono per le loro birre: da quelle più particolari particolari a quelle più classiche, ognuna con la propria firma.

Ortaggi

Ci sono diversi segni distintivi quando parliamo di ortaggi piemontesi, che quasi tutti ormai conoscono: sono infatti il Porro di Cervere e il Peperone di Carmagnola, le due rock star piemontesi in termini di verdure. Entrambi tutelati da un Consorzio, hanno diversi produttori che producono e vendono i distinti prodotti.

Affinatori di formaggio

Quando si parla di formaggi, il Piemonte sa di vantare formaggi di vario genere dai più ai meno stagionati. La presenza dei monti porta infatti ad avere diversi formaggi d’alpeggio in zone distinte della regione, ma chi fa un vero e proprio lavoro di ricerca produttori e prodotti sono gli affilatori, coloro i quali lavorano direttamente con i produttori prendendo loro i vari formaggi freschi appena prodotti e trasformandoli in quelli che conosciamo noi come prodotto finito, grazie al giusto affinamento. Due esempi sono Luigi Guffanti, ormai noto affilatore e distributore di formaggi per tanti ristoranti, con sede nel Novarese, e il giovane Matteo di Le Tome di Villa, affinatore ai piedi della Val Chiusella.

Dolci e gelato

Su una cosa siamo certi: i dolci in Piemonte vanno per la maggiore. Sotto il cappello dolciario vi sono sia gelati che pasticceria. Partendo dal primo, un prodotto di grande qualità è quello di Alberto Marchetti, il gelataio che ha conquistato per i gusti Presidi Slow Food, ma non solo, e che si è ormai esteso anche fuori regione (Milano). Nella sezione dolci, una grande novità è Mamù, una piccola realtà a conduzione familiare nel Monferrato, che crede nella materia prima locale e quindi nel rapporto diretto con i produttori.

Cioccolato

Il cioccolato in Piemonte è una sezione a parte. Il culto di questo frutto pregiato è di grande importanza nella tradizione regionale, soprattutto Torinese. Due esempi? Guido Castagna e Guido Gobino, che non hanno bisogno di presentazione alcuna. Oltre a loro spicca anche La Perla di Torino, azienda nota per i suoi variegati Tartufi di cioccolato.

Farina

La farina è un prodotto derivato dal grano di forte rilevanza in tutta Italia. In Piemonte ci sono due virtuosi esempi di Mulini, che hanno spopolato in Italia, ma non solo: Mulino Marino e Mulino Sobrino, entrambi nel cuneese.

Riso

Per questo prodotto ci spostiamo più verso la Lombardia, nella famosa zona atta alla produzione di riso: Vercelli e Novara. Due sono i noti produttori che si sono fatti largo nei mercati nazionali e non:  Riso Buono e Acquerello.

Tartufo e altro

Chi non conosce la Fiera del Tartufo di Alba? Il tartufo è un ingrediente rinomato nella zona delle Langhe, che ha spopolato in tutto il mondo per la sua essenza pregiata e il suo gusto saporito ed elegante. Un’azienda che è stata in grado di prendere quest’ ingrediente e trasformarlo nelle sue diverse declinazioni è proprio Tartuflanghe, che si è distinta nella produzione di prodotti quali: olio al tartufo, tajarin al tartufo e condimenti vari, insieme a tanti altri prodotti.

Carne 

Ultimo, ma non per importanza, abbiamo la carne, ingrediente forte nella tradizione gastronomica Piemontese. Quasi tutti conoscono infatti la carne cruda battuta al coltello o la salsiccia cruda di Bra. Ecco che la La granda si è distinta come azienda di qualità di settore, insieme a Luiset, nota principalmente per i salumi, ma non solo .

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