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Come preparare il riso al salto

Come preparare il riso al salto

Considerato un modo per non buttare il risotto avanzato, il riso al salto è diventato una vera delizia ed è presente nelle carte di tantissimi ristoranti lombardi

È sempre stato un piatto di “riciclo”, senza una dignità specifica, considerato semplicemente il miglior modo per non buttare il riso allo zafferano che rimaneva dal giorno prima. E poi, come succede per molti piatti di recupero, il riso al salto è diventato una vera prelibatezza, presente sulla carta di tanti ristoranti tipici lombardi. Schiacciato e saltato nel burro, il riso al salto si caratterizza per quella crosticina croccante che si forma sulla superficie. Prepararlo è semplice e veloce, occorre soltanto un poco di manualità nel rigirarlo senza che si rompa. Seguite i nostri consigli e avrete un risotto al salto perfetto.

Come preparare il riso al salto

Prendete una padella, ungetela con del burro, stendete il riso allo zafferano avanzato e schiacciatelo bene con il dorso di un cucchiaio. Accendete il fuoco e fate dorare il riso, sino a che si compatterà ben bene, formando una crosta croccante. Serviranno 10-12 minuti. Togliete la padella dal fuoco, posatevi sopra un piatto dello stesso diametro e rovesciate il riso sul piatto, facendo attenzione a non romperlo. Mettete dell’altro burro nella padella e poi, con delicatezza, fateci scivolare il riso dentro, perché si abbrustolisca anche su questo lato. Altri dieci minuti di cottura e poi il vostro risotto al salto sarà pronto.

Sfogliate il tutorial con i passaggi illustrati

Sanremo 2022: una ricetta per ogni canzone in gara

Sanremo 2022: una ricetta per ogni canzone in gara

Per la 72esima edizione del Festival, abbiamo fatto un gioco molto appetitoso: accostare un piatto ad ogni canzone, in abbinamento ai testi e alle melodie

Nel 2019 avevamo giocato ad accostare ogni artista ad un piatto, in base alla sua provenienza geografica. Gioco facile. La sfida di questo Sanremo 2022, invece, è stata fatta per libere associazioni, parecchio personali ma sempre ispirate da dettagli presi da testi e recensioni di chi ha avuto la fortuna di ascoltare le canzoni in gara prima di noi. Buon appetito, ops… buon Festival!

Achille Lauro – “Domenica”

Achille Lauro torna per la terza volta a Sanremo e la sensazione è che questa volta possa stupire tutti mantenendo un basso profilo. Chi vivrà, vedrà. Nel testo di “Domenica” risuona una tipica domenica anni ’60, a colpi di frasi come “E mamma guarda come dondolo” e “Negli occhi è rock ’n’ roll”. Le fettuccine al doppio burro del Ristorante Alfredo di Roma – diventate estremamente popolari dopo il 1960 – sono il miglior abbinamento per questa canzone.

Giusy Ferreri – “Miele”

La regina dei tormentoni estiva torna al Festival di Sanremo con un pezzo che i critici musicali hanno descritto come (ma pensa un po’) romantico-latino, con sentori spagnoleggianti. Da gustare non insieme a del miele, bensì a un piatto di gramigna alla spagnola; magari muovendo sensualmente le anche.

Michele Bravi – “Inverno dei fiori”

Il titolo fa già venire un po’ di sete, sarà per l’accostamento della stagione della neve con i fiori, che sanno di freschezza e eterea dolcezza. Con la canzone di Michele Bravi suggerisco di bere un buon Gin tonic, dove i cubetti di ghiaccio sono fatti con petali di geranio.

Rkomi – “Insuperabile”

Per niente facile abbinare una ricetta a questa canzone del debutto di Rkomi a Sanremo: il testo è sincopato, i colori sono prima freddi, poi caldi, poi di nuovo freddi. A questo pezzo convulso immagino di poter abbinare un piatto che surriscalda le papille gustative, delle penne all’arrabbiata.

Irama – “Ovunque sarai”

Vento, acqua, luce, luna, terra, freddo… Un testo perfettamente sanremese, che però fa venire in mente paesaggi lontani dai nostri, magari quelli peruviani? Tanto stiamo giocando. Un piatto di ceviche peruviano è consigliato in accostamento a questa canzone di Irama.

Noemi – “Ti amo non lo so dire”

“Le notti a camminare – Un po’ stanchi e felici – Sulle strade romane”, canta Noemi. Assaporiamo l’estate romana insieme alla carbonara romana originale.

Massimo Ranieri – “Lettera di là del mare”

La canzone di Massimo Ranieri, uno dei super big più attesi di questo Sanremo, è socialmente impegnata e parla del tema dell’emigrazione. Il piatto più iconico dell’emigrazione italiana in America è sicuramente quello degli spaghetti meatballs. Enjoy!

Aka 7even – “Perfetta così”

AKA 7even, pseudonimo di Luca Marzano, è nato nel 2000: avanguardia della Gen Z. Sono abbastanza sicuro che una ricetta plant-based si possa sposare molto bene col suo pezzo, perché i ragazzi di questa generazione, dicono, sono più sensibili al tema. Provate le patate al forno con maionese veg e cipolla all’agro.

Emma – “Ogni volta è così”

Il pezzo si preannuncia come un assaggio di San Valentino: sensuale, drammatico, quasi afrodisiaco. Come afrodisiache sono le ostriche e sorbetto mojito.

Highsnob e Hu – “Abbi cura di te”

La canzone d’esordio al Festival di questi due artisti è descritta come una ballad con tratti club music. Il testo parla di shibari, di sogni e del farsi male. Serve un anestetico, serve un po’ di pepe di sichuan in questa ricetta di gamberi crudi con pepe di Sichuan, sale rosa e semi di finocchio.

Iva Zanicchi – “Voglio amarti”

Il pezzo sanremese del ritorno di Iva Zanicchi parla di amore. C’è amore nel titolo, nel testo e nelle vene blues della canzone. Più facile da accostare ad un drink che a un piatto, così sono arrivato a un compromesso: un mangia-e-bevi elegante, uno spiedino di aragosta con Bloody Mary.

Dargen D’Amico – “Dove si balla”

Qui è dove il pubblico da casa inizierà a ballare. Servono mani poco impegnate e niente posate, e un tocco di kitsch da locale notturno. Provate a fare una copia low-cost dell’hamburger più costoso del mondo, quello dello chef olandese Diego Buik, con la foglia d’oro 24 carati come topping.

Sangiovanni – “Farfalle”

E si balla anche con Sangiovanni, ma a dispetto di quanto il titolo della canzone possa suggerire, non vi consiglierò un piatto di farfalle. Sangiovanni è giovane, fresco ed emana tante good vibes quanto questo dolce kitsch a forma di farfalla.

Yuman – “Ora e qui”

Grazie alla vittoria di Sanremo Giovani, Yuman debutta con questo pezzo soul il cui titolo ci rammenta di guardare al qui e ora. Anzi, ora e qui. Quale cibo più attuale della moringa dallo Sri Lanka? Da assaggiare nella cake alla moringa di Mattia Albertin.

La Rappresentante di Lista – “Ciao ciao”

C’è chi ha presagi di Eurovision per questo nuovo pezzo di Veronica e Dario. Inaccostabile a qualsiasi piatto, tranne quando cantano “mentre mangio cioccolata in un locale”. Un dolcetto ci mancava, facciamo un tortino al cioccolato dal cuore morbido?

Mahmood e Blanco – “Brividi”

I due artisti cantano di brividi, presumibilmente di freddo. Un altro dolce per voi, da accostare a questa canzone che parla anche di un letto macchiato di vino. Il tutto mi rimanda al colore e alle sensazioni di un panettone ghiacciato ai frutti di bosco.

Matteo Romano – “Virale”

Ancora Gen Z, per il più giovane artista in gara in questo Sanremo 2022. Uno dei piatti preferiti dai giovani d’oggi – e non solo – è il poké. “Virale” è da mangiare con un poké all’italiana, per rimanere in tema.

Le Vibrazioni – “Tantissimo”

Le Vibrazioni si riferiscono al male, quando cantano di “tantissimo”. Presumo la fine di un amore. Ma quando un amore finisce, non si ha fame. Allora giochiamo per opposti e assaporiamo un bel piatto di pasta alla zozzona, mentre ascoltiamo la voce di Francesco Sarcina.

Fabrizio Moro – “Sei tu”

Una bellissima dedica d’amore, che va abbinata a una ricetta d’amore neutro, per un* partner o per un amic*. La torta tenerina all’emiliana è un gesto dolce tanto quanto lo è questa canzone.

Elisa – “O forse sei tu”

Elisa è forse l’artista più attesa quest’anno, con un pezzo che, secondo il parere dei giornalisti, all’inizio fatica a convincere ma ad un secondo ascolto potrebbe schizzare verso il podio. “Tra le luci di mille città” mi ha fatto pensare a un urban cocktail all’italiana, un Coffee Negroni.

Ditonellapiaga e Donatella Rettore – “Chimica”

Che soddisfazione il ritorno della Rettore alla musica, con un pezzo tra ska e dance insieme alla giovane cantante Ditonellapiaga. Chimica chimica chimica e una bomba di tè.

Giovanni Truppi – “Tuo padre, mia madre, Lucia”

“Quando ti ho incontrata per la prima volta Ad una cena di sconosciuti in un bar di Torino” Per questa canzone è più adatto un bar tour di Torino che una ricetta. Ma se fosse una ricetta, vi consiglierei un tramezzino.

Tananai – “Sesso occasionale”

Sesso occasionale sa poco di cibo e più di drink, rosso passione. Lo consiglio anche a Tananai, prima della sua performance canora.

Ana Mena – “Duecentomila ore”

Ana Mena è una cantante andalusa, il suo “Duecentomila ora” ricorda le sue origini e allora chiudiamo in bellezza con le melanzane fritte con miele.

Ricetta Finocchi al forno con pane alle erbe e mandorle

Ricetta Finocchi al forno con pane alle erbe e mandorle
  • 30 g mandorle pelate
  • 3 fette di pancarré
  • 2 finocchi
  • sale
  • prezzemolo
  • aneto
  • olio extravergine di oliva

Per la ricetta dei finocchi al forno con pane alle erbe e mandorle, pulite i finocchi, conservando le barbe e le estremità, e tagliateli a rondelle di 4-5 mm.
Frullate le fette di pancarré con le mandorle, un bel ciuffo di prezzemolo, uno di aneto con il suo gambo e parte delle barbe dei finocchi, regolando di sale.
Disponete i finocchi in una teglia rivestita con carta da forno e leggermente unta. Infornateli a 190 °C con un pentolino di acqua per 15 minuti. Cospargeteli poi con il pane alle mandorle ed erbe e cuocete ancora per 5 minuti.
Da recuperare: gli scarti del finocchio, i gambi, le guaine più esterne e le barbine si possono utilizzare per preparare un’insalata: tagliate molto finemente gambi e guaine; tritate le barbine grossolanamente al coltello. Pelate 3 arance (potete trattare la scorza come nel risotto di pag 81), tagliatele prima a fette poi a triangoli; unitele ai finocchi, condite con un filo di olio e un pizzico di sale e completate con 30 g di olive taggiasche tagliate a metà.

Ricetta: Sauro Ricci, Foto: Riccardo Lettieri, Styling: Beatrice Prada

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