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» Rotolo di patate in crosta

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Innanzitutto lavate bene le patate sotto acqua corrente, mettetele in un’ampia pentola piena di acqua fredda, portate a ebollizione e cuocete per circa 35 minuti o finché le patate non risulteranno ben fatte (potete testare la cottura con i rebbi di una forchetta: quando i rebbi entrano ed escono facilmente dalle patate, sono pronte), quindi pelatele.

Schiacciate le patate con uno schiacciapatate o un passaverdure, poi aggiungete parmigiano, pangrattato, sale, pepe e uovo, e impastate: dovreste ottenere un composto compatto ma morbido.

Srotolate la pasta sfoglia sul piano di lavoro, sopra la sua carta forno, adagiate il composto al centro, coprite con un secondo foglio di carta forno e stendetelo fino a ricoprire quasi tutta la superficie della sfoglia, lasciando 2 cm liberi lungo i bordi.
Farcite con prosciutto e formaggio.

Arrotolate sfoglia e composto, insieme, attorno al ripieno, quidni sigillate bene i bordi.
Posizionate il rotolo, con tutta la carta forno, in uno stampo per plumcake (in questo modo manterrà meglio la forma), spennellate con il tuorlo leggermente sbattuto e cuocete per 25-30 minuti (o fino a doratura) in forno ventilato preriscaldato a 180°C.

Il rotolo di patate in crosta è pronto: lasciatelo riposare qualche minuto prima di tagliare a fette e servire.

Come fare delle cotolette vegane con i ceci

Come fare delle cotolette vegane con i ceci

Servite con un accompagnamento di patatine fritte nessuno si accorgerà della differenza, nemmeno i bambini più scettici. Provate per credere!

Le cotolette di ceci sono un secondo vegano che piace a grandi e bambini, esattamente come le cotolette di carne.
A colpo d’occhio non vi accorgerete nemmeno della differenza e anche la consistenza e il gusto sono molto particolari.
Da provare subito!

Farina di ceci o ceci cotti

Potete fare queste cotolette in due modi: utilizzando la farina di ceci oppure i ceci cotti.
Nel primo caso otterrete un composto più compatto che in cottura prende consistenza, nel secondo caso un composto più umido e morbido.
Secondo noi per ottenere un risultato quanto più simile alla vera cotoletta è meglio optare per la prima soluzione.
La farina di ceci si trova in tutti i supermercati, è ricca di fibre e proteine e potete utilizzarla per preparazioni dolci e salate. Assolutamente da avere in dispensa.

Come fare le cotolette di ceci con la farina

Ingredienti

150 g di farina di ceci, 100 ml di acqua, 1 cucchiaio di fecola di patate, 1 cucchiaio di pangrattato + altro per la panatura, paprika, sale.

Procedimento

Mescolate la farina di ceci con la paprika, la fecola e il pangrattato e aggiungete l’acqua.
Dovrebbe bastare la quantità indicata, ma se necessario aggiungetene ancora poca.
Il composto deve risultare morbido.
Salate e poi versate una cucchiaiata di composto alla volta nel pangrattato e formate delle cotolette schiacciandole leggermente e dando proprio la forma di una fettina di carne.
Cuocetele in padella con olio extravergine di oliva circa due minuti per lato oppure in forno a 180° per 15 minuti.

Come fare le cotolette di ceci con ceci cotti

Ingredienti

200 g di ceci cotti e scolati, 1 patata bollita, pangrattato qb, sale.

Procedimento

Frullate i ceci con la patata bollita e regolate di sale.
Aggiungete il pangrattato poco alla volta fino a raggiungere una consistenza compatta.
Formate delle cotolette e panatele ancora con del pangrattato.
Come le precedenti, potete deciderle di cuocerle in padello o in forno.

L’ingrediente in più

Se volete dare uno sprint in più alle vostre cotolette conditele con del succo di limone come si fa con tutte le fritture.
Ma potete anche dare un aroma particolare all’impasto base con un cucchiaio di senape o un mix di erbe aromatiche, soprattutto se non amate molto il gusto dei ceci o se volete proporre queste cotolette ai bambini che non mangiano legumi.

Cotolette di legumi

Potete sostituire la farina di ceci con quella di lupini, anche se è più difficile da reperire.
Se invece utilizzate legumi in scatola potete provare la variante con i fagioli rossi che una volta frullati sembrano davvero carne, oppure con i cannellini che sono più dolci.
Anche le lenticchie si prestano benissimo alla preparazione di burger e cotolette vegetali.
Quanto alla panatura, oltre al pangrattato potete utilizzare granella di frutta secca, chips e cornflakes.

Vanity Fair: doppio appuntamento con la sostenibilità

Vanity Fair: doppio appuntamento con la sostenibilità

Il nuovo numero speciale di Vanity Fair è dedicato all’azione ambientalista e si inserisce all’interno del percorso dedicato alla sostenibilità iniziato nel 2019. Giovedì 15 Aprile sarà invece il momento dell’evento digitale Vanity Fair Green – From challenge to change, aperto a tutti

Vanity Fair prosegue il percorso nella sostenibilità – dopo la #vanitychallenge del 2019, una call to action per liberare le spiagge italiane dalla plastica, e la green issue del gennaio 2021, seguita da 90 giorni di webinar, reel, dirette – con un numero speciale completamente dedicato all’azione ambientalista. In copertina l’attrice e ambasciatrice dell’Onu Angelina Jolie racconta la sua famiglia sostenibile e il suo nuovo progetto da madrina di «Women for bees», un programma dell’Unesco per promuovere l’empowerment femminile e la protezioni delle api. Sempre a salvaguardia degli impollinatori è la nuova campagna «Bee Safe» del WWF, che spiega Eva Alessi, responsabile Consumi Sostenibili e Risorse Naturali dell’ente ambientalista. A seguire: l’intervista di Michele Masneri a Bill Gates, autore del libro Clima. Come evitare un disastro; il direttore Simone Marchetti incontra la stilista Stella McCartney da sempre paladina dei consumi sostenibili; il portfolio del fotografo Andrea Frazzetta che ritrae la nuova generazione che salverà il pianeta, i ragazzi di Fridays For Future Italia; le battaglie a Bruxelles della europarlamentare Eleonora Evi dei Verdi Europei; la trasformazione necessaria del mondo del lusso per arrivare rinnovati agli obiettivi dell’Agenda 2030, spiegata da Francesca Romana Rinaldi, docente di Fashion Sustainability Management dell’Università Bocconi; infine le azioni salva-pianeta di alcune star italiane, da Piero Pelù a Caterina Balivo.

Giovedì 15 aprile sarà poi il momento dell’evento digitale Vanity Fair Green – From challenge to change, aperto a tutti e dedicato all’azione: che cosa possiamo fare tutti noi, subito, per diventare sostenibili. L’appuntamento cade nel mezzo dell’evento digitale del Salone del Mobile, la Milano Design City, e sarà fruibile sulla nuova piattaforma vanityfairgreen.vanityfair.it. Il palinsesto prevede talk ed interviste esclusive accessibili a tutta la community di Vanity Fair – in live streaming durante la giornata-evento dalle ore 13.30 e on demand nelle settimane a seguire. Attori, cantanti, attivisti, influencer, divulgatori, esperti si alternano sul palco virtuale per raccontare la loro azione che salva l’ambiente. Alcuni nomi: la direttrice del WWF Alessandra Prampolini, l’attivista Javier Goyeneche, i cantanti Nina Zilli e Piero Pelù, gli influencer Matt The Farmer e Giulia Torelli, la conduttrice Filippa Lagerback e il creativo Andrea Rosso, la cuoca vegana Carlotta Perego e lo chef Simone Rugiati.

Sulla piattaforma gli utenti potranno anche calcolare il loro «livello» di sostenibilità affrontando il test realizzato da WWF in esclusiva per Vanity Fair. Perché uno stile di vita virtuoso non passa solo attraverso la raccolta differenziata e lo spegnere le luci di casa: il test fa capire anche che scegliere la giusta colazione o affrontare il guasto del proprio portatile è un’occasione da non sottovalutare per salvare il pianeta.

All’interno della piattaforma, Vanity Fair coltiverà anche un proprio giardino digitale, uno spazio interattivo ideato e realizzato dallo studio display.xxx, che darà agli utenti la possibilità di scegliere un’ area in cui piantare il proprio albero virtuale e a contribuire così a un’ azione reale: Vanity Fair, in partnership con Green Future Project, pianterà infatti 5 mila alberi di diverse specie, tra cui Polylepis, Magnolia Dixonis, Mangrovia, Tectona grandis e Pterocarpus Indicus, in veri e propri progetti agroforestali, che favoriranno l’interazione virtuosa tra diverse specie ed un uso sostenibile delle risorse e dei terreni. Green Future Project è infatti una piattaforma online che permette a individui e società di avere un ruolo attivo e collaborativo nella sfida decisiva di questo millennio: ridurre le emissioni di CO2 ed accelerare la transizione verso la clean energy. Il modello si basa su tre principi: Riforestazione, Protezione di aree a rischio e Transizione ad energia pulita.

L’evento è reso possibile grazie al supporto di: Flowe, il conto che aiuta a sviluppare il tuo potenziale prendendoti cura del Pianeta, in un talk dedicato racconterà il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità. Proprio per la Giornata della Terra che si celebra il 22 aprile, insieme a zeroCO2, durante tutto il mese ha organizzato una serie di eventi per fare una vera e propria azione rivoluzionaria sostenibile. A raccontarlo sul palcoscenico digitale di Vanity Fair il CEO (Cultural Energy Orchestrator) Ivan Mazzoleni. ŠKODA porta sul palcoscenico digitale di Vanity Fair Green Simone Rugiati per parlare di come si costruisce un futuro sostenibile, di alimentazione sana, a km 0 e biologica, di social farming e del tema Recharge Life, fondamento dell’ idea di mobilità responsabile di ŠKODA. Il noto chef e presentatore tv è stato scelto dal Brand come uno dei volti del lancio del nuovo SUV ENYAQ 100% elettrico. Inoltre, ŠKODA coinvolgerà tutti i partecipanti all’evento a mettersi alla prova in prima persona con un quiz, incentrato sulla mobilità elettrica, per scoprire che tipo di guidatori eco-friendly siano.

Iniziative speciali:
Acqua Alma, attraverso le voci della sciatrice Federica Brignone e del CEO del Gruppo Celli Mauro Gallavotti, parlerà dei progetti Green Building e Green Family: la prima soluzione per l’erogazione dell’acqua dedicata ai condomini e alla casa. Un servizio che rappresenta la comodità di avere un’acqua buona e sicura, sempre disponibile, che fa bene all’ambiente. La missione è infatti quella di attuare una conversione culturale dei consumi, per riportare anche l’acqua alla sua migliore natura – rispettata, controllata, a km zero e senza sprechi. Recarlo, che affonda le proprie radici nel territorio valenzano e trae la sua forza dall’eccellenza del famoso distretto orafo, durante l’evento attraverso la voce del CEO Paolo Re racconterà l’importante traguardo raggiunto nel suo percorso di crescita sostenibile. Recarlo è una tra le prime aziende italiane nel settore dei gioielli ad aver intrapreso un percorso di sostenibilità 10 anni fa. Nel 2020 l’azienda ha ottenuto la certificazione da parte del Responsible Jewellery Council. Recarlo come membro certificato di questa organizzazione no profit, nata nel 2005 per promuovere, nel contesto della lavorazione di gioielli in oro e diamanti, pratiche responsabili da un punto di vista etico, sociale ed ambientale, che rispettino i diritti umani, dall’estrazione alla vendita, si attiene a queste pratiche,
attraverso prassi gestionali efficienti.

Sviluppo piattaforma digitale Vanity Fair Green a cura di WITHOUT Production e lo studio display.xxx

Hashtag ufficiale dell’evento: #vanityfairgreen

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