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Minestrina: come farla perfetta | La Cucina Italiana

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La minestrina è il comfort food di molti. Brodo e pastina sono quel piatto che scalda le serate nella stagione fredda, cancella la stanchezza di una giornata andata storta, risolve malanni e influenze. Ma anche se sembra facile da preparare, la minestrina viene bene solo se si seguono determinate regole. Ma prima di spiegarvi quale siano le nostre, ecco cosa diceva l’Artusi sulla minestra: «Una buona e generosa minestra per chi ha uno scarso desinare sarà sempre la benvenuta, e però fatele festa».

Il brodo di carne

La base ideale per una minestrina scalda ossa è il brodo di carne, da preparare seguendo la ricetta più classica: tutto va a crudo in acqua fredda, carne (scegliete tagli diversi, come biancostato, cosce di pollo, gallina), verdure (carota, sedano, cipolla e, se vi va, patata) e aromi (alloro e, se vi va, prezzemolo). Una volta pronto lasciatelo raffreddare, così da sgrassarlo prima di aggiungere la pastina.

Pastina e brodo: la giusta proporzione

Troppo asciutta o troppo brodosa: la minestrina non viene mai come si vorrebbe. Molto dipende anche dal tipo di pastina che si sceglie: leggete sempre le indicazioni sulla confezione per essere certi di un risultato perfetto. La regola di base prevede 40 grammi di pastina per 250 di brodo.

Quale pastina scegliere?

Capelli d’angelo, stelline, tubetti, ditalini, filini: sono tantissime le varianti di pastina che si trovano in commercio. Scegliete quella che preferite con un’accortezza: la pastina all’uovo assorbe più brodo e cresce maggiormente, quindi dovrete fare attenzione alle proporzioni per non rischiare di ottenere un piatto asciutto.

Verdure… sì o no?

Gli unici ingredienti in più ammessi in una minestrina classica sono la patata e la carota, tagliate a cubetti piccoli e fatte lessare direttamente nel brodo. Non esagerate nelle quantità: in un litro di brodo sono sufficienti una patata e una carota piccola.

L’aroma in più

Prima di una grattugiata generosa di parmigiano, potete aggiungere un rametto di rosmarino, che dona al brodo un aroma fresco e particolare. State attenti però ad aggiungerlo all’ultimo, in cottura infatti il rosmarino perde i suoi aghi e diventa amaro, oltre a essere difficile pescare un aghetto alla volta nel brodo!

Minestrone freddo: la ricetta della mamma di Davide Oldani

La Cucina Italiana

«Alla domenica la ricordo ancora all’opera, con i numeri di La Cucina Italiana aperti sul tavolo, a preparare il grande pranzo della settimana, quello come si deve», racconta Davide Oldani di sua mamma Maria Luigia Brivio.

«Io spesso le stavo intorno ed è lì che ho cominciato a conoscere questa rivista. In casa mia ha sempre circolato, già mia nonna la comprava. Erano tempi di guerra, però, e non sempre si aveva la possibilità di acquistarla. Mia mamma, invece, la leggeva ogni mese, e la collezionava. L’abbiamo addirittura rilegata, per non rovinare troppo i fascicoli, così spesso consultati. Guai a chi gliela tocca. Ancora oggi prepara ricette tratte da numeri storici, come la torta di mele degli anni Sessanta. E un’altra, tipica dell’autunno, con la crema e l’uva: la ricordo, perché spesso la faceva per il mio compleanno il primo ottobre, giorno in cui un tempo si tornava a scuola dopo le vacanze estive».

Dal numero di agosto 2020 de La Cucina Italiana, foto Guido Barbagelata

Anche il minestrone con il cucchiaio in piedi arriva dal nostro giornale, seppure ormai sia diventato una ricetta di famiglia, tanto che anche chef Oldani lo ha incluso, negli anni, tra le sue proposte. Luigia potrebbe prepararlo a occhi chiusi, oggi per la sua nipotina Camilla, figlia di Davide, e per la nuora Evelina, che ormai lo conoscono bene. 

Anche per questo minestrone, Luigia dalla rivista ha preso solo l’idea. «Come per tutte le ricette, poi le modifico e le adatto in base a quello che ho in casa, o a quello che mi piace di più. Per esempio, nel minestrone si usa mettere il lardo, ma a me non piace proprio, come neanche la pancetta. Perciò non lo metto, la mia è una versione tutta vegetale. Mentre cucino tiro via, aggiungo… sempre così. In inverno la verza e i fagioli secchi, in estate via la verza dentro le erbette, i borlotti freschi. Certo, adesso viene meglio perché in questa stagione c’è la verdura migliore e si mangia freddo, bello denso, ci sta il cucchiaio in piedi, anzi, ce ne stanno tanti, così si può gustare in compagnia».

» Minestra di semolino – Ricetta Minestra di semolino di Misya

Misya.info

Lavate e mondate le verdure, tagliatele a pezzi e mettetele in una pentola con acqua, 1 cucchiaio di olio e un pizzico di sale.
Portate a bollore e lasciate cuocere a fiamma media per circa 30 minuti, quindi scolate via le verdure, conservando il brodo (potete riciclare le verdure facendone delle polpettine).

Incorporate il semolino nel brodo versandolo a pioggia, mescolando nel frattempo con le fruste, a fiamma bassa.

Continuate a cuocere a fiamma bassa, sempre mescolando, finché non otterrete una bella crema non troppo densa: a quel punto togliete dal fuoco e mantecate con olio e parmigiano.

La minestra di semolino è pronta, non vi resta che servire.

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