Tag: minestrone di verdure

Ricetta Risotto patate e timo

Ricetta Risotto patate e timo
  • 600 g patate
  • 300 g riso Vialone nano
  • 160 g latte
  • farina
  • olio di semi
  • timo
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • sale grosso

Per la ricetta del risotto patate e timo, pelate 500 g di patate, tagliatele a fette e lessatele in abbondante acqua bollente salata per 20 minuti. Scolatele e frullatele con 1 mestolo della loro acqua di cottura e il latte. Portate a ebollizione una casseruola di acqua con una presa di sale grosso. Tostate il riso in una casseruola con 2 cucchiai di olio di oliva e un pizzico di sale per 2-3 minuti; bagnate con 2 mestoli di acqua bollente salata
e cuocete il riso per 13-14 minuti, mescolando di tanto in tanto e bagnando con l’acqua salata.
Tagliate le patate rimaste, senza pelarle, a fettine molto sottili (l’ideale sarebbe usare una mandolina)
e sciacquatele in acqua.
Asciugatele su carta da cucina, infarinatele leggermente e friggetele in abbondante olio di semi per un paio di minuti, finché non cominceranno a diventare dorate. Mantecate il risotto con la crema di patate e profumatelo con le foglioline di un paio di rametti di timo. Distribuitelo nei piatti, guarnite con le patatine croccanti e portate in tavola.

Anna in Casa: ricette e non solo: Pasta fresca con albumi

Anna in Casa: ricette e non solo: Pasta fresca con albumi

E se avanzano gli albumi?
Detto fatto! Aggiungiamo un po’ di farina e il gioco è fatto.

Ingredienti

La farina deve essere il doppio del peso degli albumi
100 g di albume
200 g di farina

Preparazione

In una ciotola versiamo la farina e gli albumi.

Iniziamo a lavorare gli ingredienti con la forchetta e

quando l’impasto comincia a legare, trasferirlo sulla spianatoia.

Lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Formare un panetto,

avvolgerlo nella pellicola trasparente  e lasciarlo riposare per almeno 30 minuti.

se prevedete di utilizzare l’impasto più tardi, ponetelo in frigorifero, nella parte meno fredda.

Trascorso il tempo di riposo, riprendere il panetto 

e metterlo sulla spianatoia leggermente infarinata;

schiacciarlo un po’ con il palmo della mano  e

iniziare a tirarlo con il matterello.

Tirare la sfoglia fino a quando

non sarà liscia e sottile: ponendo la mano sotto la sfoglia, 

dovrete vederla in trasparenza.

A questo punto infarinare pochissimo la sfoglia 

e arrotolarla su se stessa.

Tagliare la sfoglia a formare delle tagliatelle.

Riporre le tagliatelle su un piano leggermente infarinato, 

io ho utilizzato farina di semola.

È arrivato il momento di preparare il gulasch (e mangiarlo lentamente)

È arrivato il momento di preparare il gulasch (e mangiarlo lentamente)

Tutti i segreti del piatto tradizionale ungherese e la ricetta per preparare un gulasch a regola d’arte e innamorarsene

Un buon piatto di carne fumante è quello che ci vuole per ritemprarci dai primi freddi dell’autunno che, anche dal punto di vista climatico, presto o tardi arriverà. Con un sapiente tocco di paprica, poi, la situazione si fa più intrigante: assaggiare per credere.
Il piatto che ci sta facendo battere il cuore è il tradizionale gulasch ungherese che nella lingua originale si chiamerebbe gulyás. Il nome arriva da gulya che significa mandria di bovini. La carne solitamente utilizzata per prepararlo infatti è il manzo, meglio se con la parte del geretto anteriore, collo o spalla.

In tutta l’Europa centro-orientale, però, se ne possono trovare interessanti varianti a base di pesce, carne bianca e ovina. La ricetta classica è nata dai mandriani ungheresi che cucinavano la carne in un grosso paiolo messo sul fuoco insaporendola con strutto, cipolle e paprica. In patria vengono inserite sovente anche patate tagliate a spicchi o a dadi grossolani e carote sminuzzate. La ricetta, nata nel Medioevo e consumata fino al XVIII secolo solo dagli allevatori delle praterie, si diffuse poi anche nelle case borghesi e oltre i confini della nazione. Tra tutti gli stufati di carne ungheresi, tra cui la pörkölt e paprikás (che contiene anche panna acida), il gulasch è emerso, diventando simbolo della cultura gastronomica ungherese. Ma non è un caso. Durante il conflitto politico con l’Austria nel tardo 1700, l’Ungheria aveva esigenza di dimostrarsi indipendente culturalmente e di differenziarsi dagli usi austriaci. Il gulasch venne scelto come uno dei simboli dell’Ungheria e divenne presto celebre in tutta Europa e nel mondo.

Nella gallery qui sotto trovate una versione più contemporanea del piatto tradizionale ungherese dove allo strutto è stato sostituito il burro. L’aggiunta di pomodoro, non presente nella ricetta tradizionale, consentirà di “alleggerire” i condimenti necessari a non fare asciugare le carni.

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