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Hotel Il Salviatino: la cucina dall’orto alla tavola

Hotel Il Salviatino: la cucina dall'orto alla tavola

È come il rassicurante accompagnamento di basso-continuo il concerto delle cicale che ci accoglie varcando il cancello dell’hotel Il Salviatino, sulla collina di Fiesole, oggi albergo di raffinata eleganza firmato Tearose. Il marchio, fondato nel 1994 da Alessandra Rovati Vitali, abbraccia tutte le arti, dalla ristorazione nelle tante declinazioni di Giacomo all’accoglienza in allestimenti floreali e ambientazioni da sogno.

All’hotel Il Salviatino, il rigoglio della natura si concentra nell’orto-giardino in permacoltura (un metodo che crea sistemi produttivi in grado di sostenersi da soli), come racconta Carola Rovati, solare figlia di Alessandra, supervisore food & beverage di tutta la struttura. «Ci sono più di tremila piante, messe a dimora secondo le indicazioni di Michelangelo Pistoletto per dare vita al suo Terzo Paradiso, un intervento di land art che rappresenta la fusione tra il primo eden, in cui uomo e natura erano totalmente integrati, e il paradiso artificiale generato dall’intelligenza umana. Nel terzo, l’artificio dell’uomo restituisce vita alla Terra. Con questo intento coltiviamo gli ortaggi, la frutta e le erbe aromatiche che riforniscono le nostre cucine, e i fiori che decorano le tavole e gli ambienti della casa». Un concentrato di bellezza e bontà che si riverbera nel menù messo a punto dallo chef Angelo Mancuso, che riprende con mano contemporanea e leggera i classici della tradizione italiana. E rinnova lo stile di Giacomo Bulleri, cuoco e imprenditore toscano, un riferimento della ristorazione milanese dalla trattoria degli anni Sessanta fino al Giacomo Milano di oggi.

La bomba di Giacomo, la ricetta

Cuoco: Paolo Curzi. Impegno: Facile. Tempo: 1 ora e 30 minuti. Vegetariana

Ingredienti per 4 persone

Come pelare a vivo gli agrumi e usarli in cucina: 25 ricette

La Cucina Italiana

Saper pelare a vivo gli agrumi può rivelarsi molto utile in cucina. Definiti così per il sapore “agro”, gli agrumi sanno essere in realtà anche molto dolci: arance, mandarini, clementine e tanti altri sanno regalare delle ottime sferzate di sapore ai piatti dolci e salati. A patto, però, che vengano privati dell’albedo, spesso chiamata genericamente pellicina, la parte bianca che ricopre ciascuna fetta che, specialmente nelle preparazioni, può rivelarsi un po’ fastidiosa e anche molto antiestetica. 

Che cosa significa “pelare a vivo” gli agrumi?

Nulla da temere, non si tratta di una pratica cruenta. Con l’espressione “pelare a vivo” si suol indicare una tecnica usata in cucina per ricavare dagli agrumi solo la polpa senza la pellicina che la riveste e senza danneggiare gli spicchi.

Come si procede quando si vuole pelare a vivo?

Per prima cosa bisogna munirsi di un coltellino molto affilato e appuntito e con questo bisogna pelare l’agrume, eliminando la scorza colorata e la parte bianca sottostante. Poi, infilando il coltellino tra la pellicina bianca che riveste ogni spicchio e la polpa, si deve procedere a separarle staccando quest’ultima.

Fase finale del pelare a vivo

Gli spicchi così preparati saranno pronti e perfetti per essere aggiunti a insalate e macedonie, anche se una volta applicata la tecnica della pelatura a vivo, sono ideali anche da mangiare così, da soli, con tutte le loro fantastiche e straordinarie virtù! Anche i bambini, che solitamente sono un po’ restii a mangiare le parti bianche degli agrumi, vi ringrazieranno.

Pelare a vivo un agrume.

Maria_Lapina

Il video tutorial degli chef della nostra scuola

Per spiegarvi ancora meglio come pelare a vivo un agrume, vi mettiamo a disposizione anche il video fatto dai cuochi di La Scuola de La Cucina Italiana.

25 ricette con gli agrumi

Gli agrumi sono perfetti con i dolci, ma non soltanto. Sono fantastici nelle insalate, danno un tocco di freschezza ineguagliabile ai piatti di pesce e poi, sotto forma di marmellata, sono perfetti da spalmare sul pane al mattino o per farcire deliziose crostate. Ecco 25 ricette a base di agrumi, ottime per tutti i palati.

Turismo sostenibile: il futuro dei viaggi

Turismo sostenibile: il futuro dei viaggi

Sentiamo sempre più spesso parlare di turismo sostenibile o turismo green e di tutti gli ambiti relazionati al turismo che lavorano per essere sempre più green. Ma cosa significa oggi lavorare nell’ottica di un turismo eco-sostenibile ed esserlo in primis come visitatori?

Il 29 settembre 2022 ad Atene sul tema si è tenuto il primo vertice sul futuro del turismo The Future of Tourism Summit Athens 2022: Creating Climate of Collaboration. Il summit ha infatti riunito ONG, comunità, destinazioni e industria dei viaggi intorno alla resilienza climatica, per sbloccare nuove possibilità e raggiungere gli obiettivi delle zero emissioni. Con questa conferenza si è dimostrata la necessità di una “collaborazione radicale” per adattarsi alle esigenze future. Il tema centrale della giornata è stato infatti l’azione per il clima, nel quadro della Dichiarazione di Glasgow

Future of Tourism è stato un evento parte della Conferenza Green Destinations 2022, ospitata dalla città di Atene presso l’iconica sede di Technopolis, con Beyond Green come sponsor, esempio a livello globale di hotel, resort e alberghi che lavorano per proteggere la biodiversità e celebrare il patrimonio culturale di tutto il mondo. Il cuore dell’evento ha visto la co-partecipazione dei partner della Coalizione – ONG leader a livello mondiale, rappresentanti di aziende impegnate nel turismo insieme agli ideatori dell’evento: Travel Foundation, nato nel 2020. Insomma, è stato dunque l’insieme di sei organizzazioni non governative a unirsi per lanciare un appello al cambiamento nel mondo del turismo.

Jeremy Sampson, presidente della Future of Tourism Coalition, aggiunge:
«Il primo summit globale della nostra Coalizione è una pietra miliare, e non posso immaginare un ospite migliore di Atene, una città ammirata non solo per la sua notevole storia e cultura, ma anche per la sua vivacità e capacità di adattamento, con una leadership dimostrata su questioni chiave come il cambiamento climatico. Non vediamo l’ora di riunire gli stakeholder locali insieme ad altri leader ed esperti globali per esplorare come i viaggi e il turismo possano avvicinarsi a un futuro che abbia al centro le esigenze delle comunità e dell’ambiente».

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