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L’insalata capricciosa di Chef Giancarlo Perbellini

La Cucina Italiana

Giancarlo Perbellini con Federico Zonta

Il tutto in un’atmosfera informale, rilassata e conviviale, ma fortemente connotata e personalizzata nel design, con la possibilità di fermarsi a pranzo o a cena per degustare una combinazione di due o tre piatti più il dessert, proposte a 29 e 38 euro. Una formula “smart” perfetta per chi non vuole rinunciare alla qualità e al gusto senza appesantirsi troppo, e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. 

Non manca un’ampia selezione di vini in carta: ovviamente si parte dai veronesi ma si allarga ad altre 20 etichette esclusive dal mondo e dall’Italia: «Puntiamo alla valorizzazione del nostro territorio e delle sue eccellenze vitivinicole, riconosciute in Italia e nel mondo, dal Valpolicella al Soave, dal Custoza al Bardolino”, afferma Perbellini, e conclude: “La proposta varierà ogni giorno, con una rotazione dei vini in mescita, offerti al calice e a bottiglia», ha specificato lo chef.

Per l’arrivo della primavera, lo chef Perbellini ha pensato di suggerire una ricetta facile e gustosa, da preparare velocemente ma con la giusta accuratezza, soprattutto sulla scelta degli ingredienti.

Insalata capricciosa

Insalata capricciosa

Ingredienti

4 cuori di lattuga
per la polvere di olive: 500 g di olive taggiasche 
per la polvere di pomodoro: 1 kg di pomodori datterini
per la maionese di acciughe: 
6 acciughe dissalate del cantabrico
40 g di latte di soia 
170 g di olio di vinaccioli
q.b. sale e limone
per la vinaigrette:
20 g di aceto bianco
80 g di soia 
75 g di aceto balsamico 
2 gocce di tabasco 
200 g di olio evo

Procedimento

Sfogliate la lattuga tenendo il cuore, lavatela e scolatela. Per la polvere di olive: disidratate le olive in forno a 85° per una notte e in seguito frullatele fino a ottenere una polvere finissima. Per la polvere di pomodoro: lavate i pomodori, tagliateli in due e privateli dei semi. Fateli disidratare in forno per una notte e frullateli al mixer. setacciate la polvere ottenuta. Per realizzare la maionese di acciughe: frullate con il mixer le acciughe e il latte di soia emulsionando l’olio e sistemate di sapore. Per la vinaigrette: emulsionate aceto bianco, soia, aceto balsamico, olio di oliva e 2 gocce di tabasco fino a ottenere una salsa omogenea e riporre in un dosatore. Condite l’insalata all’interno e all’esterno facendo scolare la vinaigrette in eccesso. Riponetela al centro del piatto. Cospargete con polvere di pomodoro e olive. Infine guarnite con alcune gocce di maionese di acciughe.

La Milanese cotta e cruda (pure brevettata) di Giancarlo Perbellini

La Milanese cotta e cruda (pure brevettata) di Giancarlo Perbellini

Dallo chef bistellato una versione rivoluzionaria della cotoletta dove il morbido della metà cruda e il croccante della metà cotta creano un gioco piacevole. La ricetta? Solo indizi. Coperta dal brevetto, sarà pubblica tra vent’anni…

«Tutto è partito dall’apertura di Locanda Perbellini a Milano e dallo studio dei piatti della tradizione lombarda», racconta Giancarlo Perbellini. «Come non pensare alla cotoletta? Difatti l’ho messa subito in carta, in una mia versione ed è richiestissima. Ma poi ho deciso di andare oltre, ricordandomi di quella geniale, divisa a cubi e ricomposta, di Gualtiero Marchesi. Da lì è partito un percorso di mesi per riscrivere, in chiave moderna, il metodo di preparazione di questo piatto simbolo della città più internazionale in Italia». È una bella provocazione: il cuoco scaligero per eccellenza, bistellato Michelin con Casa Perbellini, uno dei maestri della Nuova Cucina Italiana che si cimenta su un piatto simbolo di Milano, sempre popolare. Così è nata la sua Milanese cotta e cruda che abbiamo assaggiato in anteprima.

Un lungo studio

Perbellini non nasconde un certo orgoglio nella realizzazione. «Dietro a questo piatto ci sono molte riflessioni, molte sperimentazioni e anche molta tecnica. La Milanese cotta e cruda, così come l’ho pensata, coniuga insieme sapori, consistenze e apporti nutritivi. Per crearla mi sono concentrato sui contrappunti, a partire dalla combinazione di elementi opposti e complementari per far vivere al palato una doppia sensazione, gustosa, netta ed equilibrata», afferma. Detto che nel piatto risulta elegante e stilosa, convince subito all’assaggio. Il gioco di contrasti è notevole: il morbido crudo con la sua freschezza esalta la parte cotta, porosa e croccante, in un connubio che fa emergere il sapore deciso del filetto di vitello e la distintiva leggerezza conferita dalla speciale panatura.

Doppia cottura

Abbiamo incalzato Perbellini sulla preparazione per sapere il massimo consentito dal segreto professionale. A lui la parola. «Il filetto viene tagliato in cilindretti da tre cm di altezza, successivamente impanato a metà, per rendere visibile la doppia cottura, nella farina, nell’uovo e nel panko. Nella cottura nel burro chiarificato, ovviamente, si deve curare la metà impanata e lasciare morbida l’altra. Il passaggio finale è per qualche istante nella salamandra. La serviamo tagliata in due parti, accompagnata da patate all’olio di pistacchio, abbondante maionese di limone e un velo di salsa di pollo allo sweet chili».

Servita in due locali

Perbellini ha deciso di tutelare con un brevetto il processo di preparazione con grande dovizia di dettagli, e nel contempo il design, ovvero lo stile d’impiattamento. E si è affidato a un’azienda specializzata quale Bugnion. «Questo brevetto per noi rappresenta un unicum e quindi lo chef appare come un vero e proprio innovatore in questo ambito», spiega l’ingegner Marco Lissandrini, direttore della sede veronese. «Curiosamente nella nostra città , nel 1894, Domenico Melegatti brevettò l’intero processo di produzione del suo pandoro. Quindi abbiamo anche un fil rouge». Per conoscere la ricetta in dettaglio, bisognerà attendere vent’anni, allo scadere del brevetto. Intanto la Milanese cotta e cruda entrerà fuori menu della Locanda Quattro Cuochi a Verona e ovviamente di Locanda Perbellini a Milano, a partire dal mese di aprile. A introdurlo ci sarà un libretto che racconterà storia e segreti di questa creazione gastronomica.

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