Tag: piatto regionale

La zuppa di fagioli e castagne scaldacuore della Basilicata

La zuppa di fagioli e castagne scaldacuore della Basilicata

Impegno Medio
Tempo 1 ora e 20 minuti

Ingredienti per 4 persone

Per il cestino di pasta frolla
200 g farina 00
120 g burro
100 g farina di castagne
50 g panna fresca
5 g sale
2 uova intere
1 tuorlo

Per la crema di castagne
250 g latte
200 g castagne lessate
burro
sale

Per completare
500 g fagioli lessati
100 g pancetta
10 castagne lessate
1 gambo di sedano
1 carota
1 cipolla
olio extravergine di oliva
rosmarino
sale

Procedimento

Per il cestino di pasta frolla
Mescolate le due farine, quindi unitevi le 2 uova sbattute con il sale, infine il burro freddo a pezzettini. Impastate tutto, aggiungendo anche 2-3 cucchiai di acqua. Quando avrete ottenuto un panetto omogeneo, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare per circa 20 minuti. Stendetelo quindi in uno strato spesso circa 5 mm, tagliatelo in 4 parti e foderate l’esterno di 4 ciotoline a semisfera (ø 12 cm), piegando la pasta in modo un po’ irregolare. Spennellate la pasta con 1 tuorlo sbattuto con la panna, così il cestino acquisterà l’aspetto di una terracotta. Infornate a 180 °C per 15 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare completamente, quindi sformate, ottenendo i cestini.

Per la crema di castagne
Raccogliete le castagne in un pentolino con una noce di burro e un pizzico di sale. Unite il latte e portate a bollore, mescolando. Spegnete e frullate con il mixer a immersione, fino a ottenere una crema liscia. Lasciatela raffreddare.

Per completare
Mondate sedano, carota e cipolla e tritateli finemente. Fateli soffriggere in una padella con un filo di olio e un pizzico di sale. Aggiungete i fagioli, un pizzico di sale, 1 rametto di rosmarino e ½ bicchiere di acqua. Cuocete per circa 10-15 minuti, quindi spegnete. Abbrustolite intanto la pancetta tagliata a fettine, in una padella con un filo di olio per 2-3 minuti. Distribuite nei cestini la crema di castagne e completate con i fagioli, la pancetta abbrustolita; guarnite con rametti di rosmarino e pezzettini di castagna lessata.

Ricerche frequenti:

Pollo ai peperoni alla romana: ricetta di Sora Lella e di chef Mariola

La Cucina Italiana

Quanti menù di Ferragosto vedranno il pollo ai peperoni alla romana sulle tavole imbandite a festa? Certamente in Lazio saranno tantissimi perché le ricette regionali sono sempre le preferite – dalla caponata siciliana al coniglio all’ischitana fino alle lumache di Belluno. 

Il pollo con i peperoni alla romana è una ricetta tradizionale molto amata non solo in Lazio, rivisitata anche da chef stellati come Francesco Apreda e Oliver Glowig. Prima di arrivare ai ristoranti stellati, il pollo ai pepperoni aveva due P proprio come nella video ricetta di Sora Lella andata in onda il 12 agosto 1967 sulla Rai per la trasmissione Linea Contro Linea con Gigi Ballista. Da questa clip cult apprendiamo insieme a Sora Lella come cucinare questo splendido piatto, che pare sia nato ai Castelli Romani, a sud della Capitale, e consiste nell’utilizzo del pollo intero (anche in parti) con protagonisti assoluti i peperoni e i pomodori. Con il suo modo di fare e quell’accento romanesco, la ricetta acquista ancora più sapore!

Per una versione contemporanea, invece, lo chef Max Mariola svela la sua versione del piatto capitolino per la community di W il pollo che vede protagonisti i peperoni gialli e rossi arrostiti (rigorosamente quelli a quattro punte) serviti a parte con basilico e aglio.

Ecco le ricette, una dopo l’altra, per imparare a fare il pollo ai peperoni alla romana più buono di sempre!

Pollo ai peperoni, la ricetta di Sora Lella

«A Roma se magna così: lei taglia il pollo a pezzi, poi lo mette sul fuoco, ce mette sale e pepe, sempre il pepe ce vo’ perché sta bene dappertutto! Poi lo fa bene rosolare, quando è bello rosolato lei ce mette ‘na bella schizzata de vino, lo fa rosolare bene co ‘sto vino almeno viene il pollo bello e croccante, dorato! Quando che il pollo è dorato, mettete giù il pomodoro, fate coce bene sto pomodoro, quando è bello fitto fitto viè sto pollo che è n’amore! Io poi lo dicono tutti che so’ speciale a fa il pollo alla romana, modestia a parte! Io poi dato che bisogna aggiunge i peperoni faccio tutto a parte: cioè, prendo i peperoni, li faccio a pezzi, li metto dentro ad una teglia, ci metto olio, cipolla, pomodoro e sale, faccio cocere tutto insieme per un po’ di minuti; poi quando il pollo de là è cotto lo unisci insieme ai peperoni, si cucina ancora bene per altri 5 minuti, proprio bello ammaganato, bello rosolato. Quando è pronto il pollo coi peperoni sentirete che roba è! È una cosa straordinaria.»

Bombette pugliesi: dove mangiarle in Puglia, in 10 indirizzi

Bombette pugliesi: dove mangiarle in Puglia, in 10 indirizzi

Quando si parla di Puglia e bombette pugliesi si rischia un incidente diplomatico. Le bombette infatti sono un cibo famosissimo che oramai è possibile trovare in tantissimi ristoranti, bracerie, macellerie della Puglia e anche fuori dalla Puglia, come dimostra Il Mannarino a Milano che ci ha spiegato come prepararle in casa. Già ma noi le bombette vogliamo mangiarle in Puglia per cui, prima di procedere con gli indirizzi, vediamo di cosa stiamo parlando.

Nella tradizione gastronomica pugliese c’è uno spazio davvero infinito per le verdure. Alla carne però viene destinato un altro posto d’onore, soprattutto se fatta al fornello, una cottura tipica in cui la carne viene arrostita su uno spiedo messo in verticale all’interno di un forno. Assomiglia alla brace, ma non è propriamente una brace. Le bombette pugliesi sono degli involtini di carne di capocollo di maiale farciti e cotti. Le farciture e le tipologie possono variare da zona a zona, ma spesso si trovano ripiene di formaggio, erbe e spezie. Sono un vero e proprio street food da mangiare camminando, in piedi, a casa propria dopo averle prese take away da una macelleria pugliese, ma anche seduti a un tavolino per i vicoletti della Puglia. Da piatto servito in un ambiente rustico e veloce, oggi si trovano anche nei veri e propri ristoranti, senza aver perso la loro vocazione di cibo del conforto, cotto espresso e mangiato ancora fumante.

Oggi meta ideale per le bombette pugliesi è Cisternino, dove i fornelli e le bracerie che le servono sono tantissimi. Così anche Martina Franca, che proprio con Cisternino si contende la paternità della ricetta, e diversi altri paesini della Valle d’Itria. Vero è che le bombette sono richiestissime in tutta la Puglia per cui non stupitevi di trovarle dal Gargano a Santa Maria di Leuca, accompagnate anche da altre specialità di carne della tradizione regionale, come gli gnummareddi e i torcinelli. Ecco alcuni indirizzi in Puglia per le bombette:

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