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Sbrisolona contemporanea: la ricetta – La Cucina Italiana

Sbrisolona contemporanea: la ricetta - La Cucina Italiana

Un classico della cucina lombarda, in una versione a doppio strato e farcita di Nutella®. Perché a Milano si è creativi con tutto, anche con la tradizione

Milano è una città in continuo movimento: ha fretta di fare, di cambiare, di reinventarsi.  È la città dei creativi, dei giovani imprenditori, della moda e del design. Ma è anche la città dell’aperitivo, dei ristoranti gourmet, del brunch e di nuovi riti. Perché Milano reinventa le sue tradizioni, anche a tavola.

I milanesi sono diversi variegati, arrivano ogni giorno dall’hinterland, ci si trasferiscono da tutta Italia o da altri continenti, ma hanno tutti una cosa in comune: hanno cambiato vita e sono arrivati qui per seguire le proprie passioni. Cucine regionali, spezie e sapori dal mondo, Milano è una città cosmopolita che non pone limiti alla fantasia, e che non ha nessun timore di infrangere le regole per scriverne nuove.  Dal risotto giallo alla cotoletta, nulla è sacro e tutto è materia di sperimentazione – sbrisolona inclusa.

La sbrisolona è una torta a base di mais e mandorle tipica della Lombardia: è un dolce antico, friabile e dal sapore ricco  e che, lo dice il nome, si sbriciola facilmente. Si spezza e si mangia con le mani, si prepara in modo molto facile, e per dargli un tocco contemporaneo, l’abbiamo rivisitata nella forma rendendola ancora più golosa: a due strati e farcita con Nutella®.

Per farlo abbiamo chiesto una mano a due milanesi doc: Sergio e Monica, designer e fondatori di un marchio di accessori milanese, iconico e oramai famoso in tutto il mondo. Milano reinventa le sue tradizioni? Loro hanno cominciato ripensando le tristi cover per computer e il solito neoprene, dandogli finalmente uno stile (e un’anima). Per noi hanno reinterpretato la sbrisolona.

Ingredienti per 6 persone

125 g farina di grano tenero
100 g mandorle sgusciate
100 g zucchero
75 g farina di mais fioretto
110 g burro a pomata
1 tuorlo d’uovo
un pizzico di sale
scorza di limone
1/2 pz bacche di vaniglia
90 g Nutella®
zucchero al velo

Procedimento

Tritare le mandorle grossolanamente. In una ciotola, unire le farine ed il burro e sbriciolare in punta di dita, unire lo zucchero continuare a impastare. Unire il tuorlo la scorza grattugiata di mezzo limone e i semi di mezzo baccello di vaniglia, per ultime le mandorle tritate e un pizzico di sale. Distribuire l’impasto, sbriciolandolo in 2 tortiere (ø 16/18 cm) foderate con carta da forno, stendendolo in uno strato di 1,5 cm. Infornate a 160 °C per 25 minuti in forno statico.

Una volta terminata la cottura togliete dalla tortiera, fate raffreddare e distribuite Nutella® su di una delle due torte restando a un cm dal bordo, adagiatevi sopra l’altra sbrisolona e premete leggermente.

Prima di servire aggiungete una leggera spolverata di zucchero a velo in superficie.

Credits:
Protagonisti: Monica Battistella – Sergio Gobbi
Casa di produzione: MIA production
Executive producer: Vanessa Valerio – Luca Caliri
Regia: Alberto Cozzutto
Food stylist: Elisa Lanci

Come cucinare il riso basmati: 15 ricette

Come cucinare il riso basmati: 15 ricette

Chicchi lunghi e frangranza inconfondibile, il riso basmati che viene dall’India ha conquistato la nostra cucina. Ecco come prepararlo per servirlo come accompagnamento o come piatto unico

Viene coltivato in India e in Pakistan e il suo nome significa “ricco di fragranza”. Stiamo parlando del riso basmati, una varietà di riso inconfondibile grazie ai suoi chicchi dalla forma allungata e affusolata e al suo sapore aromatico. Abbiamo imparato a conoscerlo, a gustarlo e ad apprezzarlo sempre più, soprattutto quando siamo a dieta e dobbiamo tenere sotto controllo la glicemia: questo riso vanta infatti un basso indice glicemico (tra 56 e 69 contro 89 di media delle altre varietà).

Come cuocere il riso basmati

Per cuocere correttamente il riso basmati occorre prima sciacquarlo con acqua fredda per eliminare parte dell’amido, poi va fatto bollire utilizzando acqua in abbondanza: l’acqua deve essere circa due volte il peso del riso. Una volta cotto, il riso va sgranato leggermente con una forchetta prima di condirlo e servirlo.

Riso basmati: accompagnamento o piatto unico

Il riso basmati può essere servito semplicemente bollito per accompagnare un’altra pietanza, come della carne o del pesce, ma anche come ingrediente principale se condito a dovere: in entrambi i casi possiamo ottenere un piatto unico che apporta carboidrati, proteine e grassi buoni. Il riso basmati è molto utilizzato in India dove viene prodotto, ma anche in Oriente e nel sud est asiatico, dunque vale la pena apprezzarlo nelle ricette esotiche abbinato ad esempio a latte di cocco, lime, soia, ma si tratta di un riso davvero versatile che si abbina con le verdure e le erbe, con i legumi, con molti tipi di pesce e crostacei come salmone e gamberi, e con diversi tipi di carne, dal pollo al coniglio.

Le nostre ricette con il riso basmati

Se siete in cerca di ricette per cucinare il riso basmati, ecco qualche idea dal nostro archivio: Riso Basmati con pepite di salmone, Insalata con code di gambero, soia e riso Basmati, Riso basmati con pollo, Capesante e calamaretti con riso basmati, Riso basmati con erbe e verdure, Riso basmati profumato e spezzatino di pesce al limone, Spezzatino di pollo al latte di cocco e lime con Basmati, Polpette di pesce e riso basmati nei loro cartocci, Coniglio al lime e riso Basmati agli ortaggi, Riso basmati con gamberi e verdure, Riso Basmati, lattughino e calamari, Gazpacho e riso Basmati al salto, Insalata di riso Basmati e salmone, Tacchino alle mandorle e riso Basmati, Girelle di pollo e riso basmati.

Vanessa Incontrada posa nuda su Vanity Fair

Vanessa Incontrada posa nuda su Vanity Fair

“Nessuno mi può giudicare”: sulla nuova cover di Vanity Fair, Vanessa Incontrada posa nuda contro haters e bullismo, in favore della bellezza di tutte le donne

«Questa copertina è il momento più bello degli ultimi anni», racconta sul numero di Vanity Fair in edicola dal 30 settembre l’attrice e conduttrice Vanessa Incontrada che in cover si mostra completamente nuda. «È il punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per tutte le donne (e per tutti gli uomini): dobbiamo tutti affrontare, capire e celebrare una nuova bellezza». Con orgoglio e coraggio, l’artista insieme a Vanity Fair diventa l’emblema della body positivity, movimento che mette al bando il body shaming, ovvero ogni forma di bullismo contro il corpo e le sue forme, promuovendo al contrario un’idea di bellezza più inclusiva. “Nessuno mi può giudicare” recita lo strillo sulla cover: è il messaggio che il giornale veicolerà anche sui suoi canali digitali con un video-monologo scritto dall’attrice più una serie di incontri, dibattiti e interviste sui propri canali social e sui sito vanityfair.it.

«Abbiamo voluto questa copertina e abbiamo chiesto a Vanessa Incontrada di posare nuda per noi per riflettere sul tema della Body Positivity e sulle implicazioni del concetto classico di bellezza sulle nostre vite», dichiara il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti. «La questione è complicata, vede il corpo delle donne in prima linea e annovera tutto quello che ci è stato insegnato con libri, spot, film, moda, cartoni animati e condizionamenti sociali, culturali e famigliari dagli anni Cinquanta a oggi. In fatto di bellezza, oggi sta succedendo quello che è successo alla terra dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo: là dove si pensava finisse il mondo, ne è iniziato un altro. E là dove si pensava finisse la bellezza forse e finalmente ne sta sorgendo una tutta nuova».

Nell’intervista rilasciata al direttore del settimanale Vanessa Incontrada racconta l’inizio di tutte le critiche: «Nel 2008 ho avuto mio figlio Isal. La maternità, come per altro succede a tutte le donne, trasforma il tuo corpo. E il mio si trasformò molto. Partirono le critiche. Critiche feroci. Critiche crudeli. Si dice sempre, che i peggiori attacchi arrivino da chi conosci. Io non la penso così: le parole che mi ferirono di più arrivarono da chi non conoscevo. Ero delusa, ferita e disorientata: ma perché essere così cattivi?». E continua: «A volte prendi peso, altre lo perdi. Un mese sei in dieta e vuoi perdere quei tre chili, un altro ti senti a posto con te stessa. Siamo donne, il nostro corpo funziona così. È naturale, va accettato e va soprattutto rispettato. Nessuno ti può né ti deve giudicare».
Vanessa Incontrada, poi, spiega il momento in cui ha fatto pace col suo corpo: «Ho finalmente capito che la battaglia del corpo non riguardava più me ma tutte le donne. E che se potevo mettere a disposizione di altre la mia esperienza, be’ era arrivato il momento di farlo».

Sul tema, infine, intervengono altre scrittrici e storiche del costume. Tra loro, la scrittrice Barbara Alberti, che riflette sulle dittature estetiche, da quella della magrezza alle esagerazioni femministe; la scrittrice Teresa Ciabatti che racconta la sua storia di dimagrimento e autostima; Maria Luisa Frisa, critico e fashion curator, che esamina il superamento dell’idea stereotipata di bellezza; e Sara Gama, capitana Juventus Women e Nazionale calcio femminile. Simbolo di body positivity, poi, sono anche le 12 modelle scelte per un servizio di moda che celebra la bellezza non convenzionale e fuori dagli schemi.

Completano il numero l’intervista al premio Nobel per la Letteratura Olga Tokarczuk che racconta come la lotta al patriarcato si faccia anche attraverso la lingua; un’intervista ad Alessandro Gassman, acclamato protagonista alla Mostra del cinema di Venezia di “Non odiare”, che racconta il rapporto padre e figlio, nei fili delle relazioni con il padre Vittorio e il figlio Leo; e il reportage fotografico di Marta Bellingreri che ripercorre la storia di un circo, che la pandemia blocca in un paesino del messinese, e cambia la vita degli abitanti per sempre.

Vanity Fair per l’occasione organizza il suo primo webinar, una tavola rotonda che coinvolge personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e del mondo dei social per parlare di Body Positivity e innescare una conversazione sul tema. La tavola rotonda sarà aperta al pubblico che potrà partecipare con domande e riflessioni, e sarà moderata dal direttore Simone Marchetti. Il video della round table sarà poi disponibile sul sito di Vanity Fair e sui canali social del brand. A questo si affiancano 12 interviste fatte a donne che con la loro bellezza fuori dagli schemi raccontano di come cambia e si evolve il concetto di bellezza per renderlo contemporaneo e inclusivo.

Il sito di Vanity Fair Italia raggiunge 9,7 MIO di utenti in aumento rispetto al periodo passato e quasi 86 MIO di Pagine viste con un +17% MoM. La social fanbase complessiva è di 3.1 MIO – con una crescita YOY del +15%.

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