Tag: prova

Una dispensa a prova di farfalline

Una dispensa a prova di farfalline

Nel periodo primaverile questi insetti si annidano nei nostri cibi rendendoli inutilizzabili. Ecco tutte le strategie per correre ai ripari e ridurre il rischio che accada

Potreste dover affrontare una situazione da incubo se non doveste decidere di correre ai ripari in tempo: il problema sarebbe l’avere a che fare con uno strano svolazzare d’insetti all’interno della vostra dispensa e subito dopo nell’intera cucina. Stiamo parlando delle farfalline, quegli odiosi insetti che in primavera si annidano nelle confezioni di cibo e che vi possono dare il tormento per settimane.

Chi sono questi insetti

Si chiamano farfalline del cibo, ma sono anche conosciute come tarme della farina e si cibano di tutti i grani, che siano integri o macinati. Farine, pasta, riso, ma anche biscotti, frutta secca, cereali da colazione, fette biscottate: tutto è un possibile cibo per questi insetti che annidano le loro larve nelle pieghe delle confezioni. Una volta che i prodotti ne sono stati intaccati non c’è rimedio, occorre buttare tutto. Per questo è fondamentale agire d’anticipo.

farfalline-in-dispensa

Una dispensa a prova di farfalline

Il primo passo da fare è svuotare tutto e disinfettare. Le larve potrebbero avere già infestato gli scaffali della vostra dispensa e allora tutto potrebbe essere inutile. Quindi svuotate mensole e armadi e con uno straccio imbevuto di acqua e aceto passate tutte le superfici: in questo modo del tutto naturale avrete disinfettato ogni angolo della dispensa. Il secondo step consiste nel passare al miscoscopio ogni confezione, soprattutto quelle già aperte: se vedete delle piccole larve, anche soltanto sulla superficie dei pacchetti, buttate tutto, potrebbero essercene anche all’interno.

Come conservare correttamente i cibi

Una volta che vi sarete assicurati di non avere alimenti intaccati dalle farfalline, versate il contenuto di sacchetti già aperti in barattoli, meglio se di vetro, con un tappo a chiusura ermetica. In questo modo sarete certi che le odiose farfalline non potranno contaminare nulla.

Nel tutorial qualche altro consiglio per tenere lontane le farfalline dalla vostra dispensa

Matcha cocktail: prova questo – La Cucina Italiana

Matcha cocktail: prova questo - La Cucina Italiana

Metà gin tonic, quasi uno spritz e con il colore verde brillante del tè matcha. Ecco la ricetta super facile per un cocktail a tutto pasto made in Napoli

Non in tazza, né caldo, ma in versione cocktail. Il tè matcha detta tendenza nella mixology. A Napoli il primo noodle bar (Staj, inaugurato lo scorso giugno), propone una cocktail list che strizza l’occhio all’Oriente e dove il pregiato tè verde giapponese in polvere, dalla potente azione antiossidante, è protagonista.

Il matcha tea, ottenuto dalle foglie della pianta cotte al vapore, asciugate e ridotte in polvere finissima, è considerato infatti un vero e proprio elisir di salute, ricco di antiossidanti, polifenoli e diversi aminoacidi, capaci di disintossicare in maniera naturale l’organismo, stimolare energia e concentrazione. La polvere, color verde smeraldo, fine e profumata del matcha – ricca di vitamine, sali minerali, clorofilla e carotene – dal sapore molto particolare, dolce che ricorda le alghe e gli spinaci, viene accuratamente dosata dalla bar lady di Staj, Oriana Esposito, per realizzare tre tipi di drink: il Matcha Mule, realizzato con vodka e polvere di matcha tea, succo di lime e ginger beer; il Matcha Highball con whisky, succo limone, sciroppo agave, polvere di matcha e seltz; il Ritual Matcha Cocktail preparato con gin, matcha tea, prosecco, lime, zucchero.

Macha drinks

Il rito del tè e il fascino di questa bevanda millenaria si rinnovano dunque nel bicchiere a colpi di shaker e nuovi abbinamenti. Il Matcha mule, ad esempio, fresco ed energizzante, si abbina al singolare piatto del takoyaki, tipico streetfood giapponese composto da polpo in pastella, mayo al wasabi, takoyaki sauce e katuobushi. Il Matcha Highball, a base di whisky giapponese, è adatto al soba freddo, dove cipollotto, alga nori, miso e sesamo regalano un gusto fresco e deciso. Il Ritual matcha cocktail, adatto a piatti di pesce, è proposto in abbinamento al bao bun con salmone marinato, mayo piccante, pomodorino semidry e sesamo.

Il noodle bar Staj

Staj è un progetto che nasce dall’idea di due giovani napoletani con anima cosmopolita, Lucio Paciello chef e Rosario del Priore, imprenditore. Nasce per promuovere una cucina diversa, ma dall’identità chiara e precisa: il nome evoca la parola Thay, ma è soprattutto un invito a “stare”, “indugiare”, per scoprire e assaporare una cucina altra che è un viaggio verso Oriente pur sempre partendo da Occidente. Lo chef Lucio Paciello, napoletano, classe 1985 e formazione internazionale, ogni giorno realizza a mano i noodle serviti in brodo (ramen) o saltati nel wok, bao (panini morbidi cotti al vapore) farciti di carne, pesce e verdure, dumplings (ravioli cotti al vapore) e pollo fritto. Vario anche il ventaglio di proposte orientate al gluten free e alla cucina vegan, disponibili da asporto mediante un pratico takeaway e un affidabile delivery service.

Ritual matcha cocktail

Ingredienti per un cocktail

1 dose di gin
1/4 cucchiaino di tè matcha in polvere
½ lime
2 cucchiai di zucchero canna liquido
ghiaccio
1 1/3 prosecco

Procedimento

Mettere in un ballon la polvere di te, il succo di lime e lo zucchero. Frullare o mescolare vigorosamente fino a che il tè si sarà sciolto completamente. Aggiungere il ghiaccio, il gin, mescolare e completare con il prosecco. Decorare con una fetta di limone sul bicchiere.

CIAMBELLA ai MIRTILLI e CIOCCOLATO

Ingredienti: 200g farina OO, 50g farina integrale, 3 uova, 200g zucchero di canna, 100ml olio di semi, 100ml latte, 250g composta di mirtilli (la mia), 80g cioccolato fondente a pezzettini, 8g lievito per dolci, zucchero a velo, sale

Sbattere a crema gonfia e spumosa le uova con lo zucchero e un pizzico di sale; diluire con l’olio e il latte, unire la composta, e per ultimo le farine setacciate con il lievito, mescolando bene il tutto. Versare l’impasto in uno stampo per ciambella di silicone, cospargervi sopra i pezzettini di cioccolato (affonderanno in cottura), e cuocere il dolce in forno già caldo a 180° per 50 minuti (fare la prova stecchino). Togliere la ciambella dal forno e metterla a raffreddare su una gratella; capovolgerla su un piatto e cospargere la ciambella con lo zucchero a velo, prima di servirla in  tavola.

Proudly powered by WordPress