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Ricetta Cartoccio di pescatrice alle verdure

  • 4 tranci di pescatrice
  • 200 g patata
  • 100 g zucchina
  • 70 g verza
  • 20 olive verdi snocciolate
  • aglio
  • prezzemolo
  • vino bianco secco
  • olio d’oliva
  • sale

Per la ricetta del cartoccio di pescatrice alle verdure, private i tranci di pescatrice di eventuali scarti: lavateli e asciugateli. Tagliate le foglie di verza a striscioline. Spuntate la zucchina e riducetela a rondelle; sbucciate la patata e fatela a fettine. Sistemate su una placca un ampio foglio d’alluminio sul quale preparerete una base con tutte le verdure già preparate.
Aggiungete anche le olive e uno spicchio d’aglio, a fettine sottili. Su questo letto verde, adagiate i tranci di pescatrice. Salate e irrorate con 4 cucchiaiate d’olio e un terzo di bicchiere di vino. Coprite la preparazione con un secondo largo foglio d’alluminio che congiungerete a quello sottostante ripiegandoli insieme lungo i bordi.
Passate nel forno già a 200 per circa 30′. Sfornate, disponete il cartocci parzialmente aperto su un piatto da portata e servite con un pizzico di prezzemolo tritato.

Le regole per servire in modo perfetto il tè delle cinque

Temperatura dell’acqua, tempi di infusione, teiere smaltate o in porcellana, bustine o foglie sciolte: il servizio del tè sembra cosa semplice e invece, come per ogni rito, nasconde piccoli segreti. Scopriteli con noi

Nulla più di una tazza di tè alle cinque del pomeriggio dà l’idea di cosa sia un rito. Un momento tutto a sé, fatto di gesti e di regole sempre uguali derivanti dalla tradizione british. Sì, perché si fa presto a dire “Facciamoci una tazza di tè”, senza però avere l’idea esatta di un atto all’apparenza così semplice, come quello di immergere delle foglie essicate in acqua bollente, che in realtà richiede attenzioni particolarissime. Che siate tè addicted o soltanto estimatori, leggete e mettete in pratica!

George Orwell docet

Persino il romanziere inglese George Orwell si prese la briga di scrivere un piccolo libello come “A Nice cup of tea”, in cui spiegava, da amante vero, l’importanza di alcuni gesti per poter sorseggiare un’intensa e persistente tazza di tè, invece di un semplice infuso in acqua calda. Orwell raccomandava, tra le altre cose, di scegliere soltanto tè indiano o di Ceylon, perché, diceva, quello cinese non faceva sentire più saggio, più coraggioso o più ottimista, dopo averlo bevuto; di utilizzare una teiera in porcellana invece di una in argento o, peggio, in latta, per non snaturare il gusto dell’acqua; di adoperare tè sciolto invece delle più comuni bustine, perché le foglie devono essere lasciate libere e non imprigionate in filtri e infine di versare il latte nella tazza, dopo aver versato il tè e non prima, per evitare che se ne metta troppo.

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I 7 step per un perfect tea tasting secondo gli esperti di Dammann Frères

A Milano esiste un angolo delizioso dove poter soddisfare qualunque curiosità in merito a miscele di tè, profumi e fragranze provenienti da Giappone, Corea, Africa e Ceylon, oltre alle più caratteristiche teiere: è Dammann Frères, il luogo per gli amanti del tè, dove poter degustare le miscele più prelibate e dove scoprire i segreti per un servizio perfetto. A partire dalla temperatura dell’acqua, che cambia a seconda della tipologia di tè e dai tempi di infusione. Vediamo insieme.

TEMPERATURE E INFUSIONE. Per il tè verde, la temperatura dell’acqua deve essere di 70-80° e l’infusione delle foglie deve durare almeno 4 minuti. Il tè nero ha invece bisogno di una temperatura dell’acqua di 90° e di 4-5 minuti di infusione. Il tè bianco vuole acqua a 80° e dai 4 ai 7 minuti di infusione. Il tè Oolong se puro vuole acqua a 100° e 5 minuti di infusione, se miscelato con altri tè, l’acqua può arrivare a 90° e 3 minuti di infusione. Il Rooibos invece ha bisogno di acqua a 90° e di 5 minuti di infusione per dare il meglio di sè.

ACQUA DEL TE’. Lasciate stare l’acqua del rubinetto, senza dubbio perfetta da portare in tavola ma troppo dura, cioè ricca di calcare, per una semplice tazza di tè. Optate quindi per una minerale naturale e scegliete quella con il residuo fisso più basso. Sarà più leggera ed esalterà maggiormente il gusto del vostro tè.

BOLLITORE SI’, PENTOLINO NO. Come abbiamo visto ogni tè ha una propria temperatura dell’acqua per consentire a tutti gli aromi e oli essenziali di sprigionarsi al meglio. Con il bollitore sarete sicuri di aver raggiunto la giusta temperatura, con il pentolino sarà tutto più impreciso.

ACQUA BOLLENTE SULLE FOGLIE, NON IL CONTRARIO. Il servizio perfetto prevede che l’acqua caldissima si versi sulle foglie del tè. Il conto del tempo di infusione deve partire da questo momento. Vietato quindi versare prima l’acqua nella teiera e poi immergervi il tè, che deve essere rigorosamente sfuso (consentiti soltanto i sacchettini di garza, ma mai le bustine).

LE DOSI. Per un tè non troppo carico o troppo leggero, oltre ai tempi di infusione occorre considerare anche la quantità. Il giusto rapporto è di 2 g di tè in 15 cl di acqua a persona. In questo modo sarete certi di sorseggiare la vostra tazza di tè nel migliore dei modi.

LATTE, LIMONE O ZUCCHERO? Per i puristi della tazza di tè l’unico elemento che si possa aggiungere è il latte. Niente da fare per zucchero o limone, che altererebbero troppo il gusto. E il latte ricordatevi di mettetelo dopo aver versato il tè, non prima.

DIVERSI TE’ PER DIVERSI MOMENTI DELLA GIORNATA. Ogni tè ha un momento dedicato nel corso della giornata. Per il mattino è perfetto un tè nero, più forte, adatto a dare una carica di energia. Per il pranzo, ottimo un tè nero o uno verde. Al pomeriggio invece è più adatto un tè aromatico e delicato come può essere un tè bianco. Se desiderate qualcosa di caldo anche alla sera, meglio preferire una tisana, senza teina e quindi senza rischi di non prendere sonno.

Ricetta Financier alle nocciole – La Cucina Italiana

  • 300 g zucchero semolato
  • 200 g burro
  • sale
  • 200 g zucchero a velo
  • 150 g farina 00
  • 150 g farina di nocciole
  • 70 g succo di limone
  • 35 g miele di arancio
  • 10 g lievito in polvere per dolci
  • 5 albumi
  • nocciole pelate
  • fettine di limone disidratato

Per la ricetta dei financier alle nocciole, partite dallo sciroppo di limone. Filtrate il succo di limone, mescolatelo con 80 g di acqua e scaldatelo in un forno a microonde. Tostate in un pentolino 100 g di zucchero semolato; quando comincerà a dorarsi, toglietelo dal fuoco, unite il succo di limone e 100 g di acqua; mescolate e fate ridurre per 2-3 minuti sul fuoco. Fate raffreddare.
Per i financier: fondete il burro in un pentolino, finché non sarà diventato di colore nocciola, e lasciatelo intiepidire. Sbattete leggermente gli albumi. Mescolate in una grande ciotola la farina di nocciole, la farina 00, il lievito, lo zucchero a velo, il miele di arancio e un pizzico di sale; usando una frusta incorporate gli albumi e, quindi, il burro nocciola, continuando a mescolare finché non otterrete un impasto morbido e colloso.
Coprite il recipiente con la pellicola e fate riposare l’impasto in frigo per 10 ore. Imburrate 20 stampini rettangolari (10×5 cm), distribuitevi circa 35 g di impasto per ciascuno e infornateli a 160°C per 15 minuti. Togliete i financier dal forno, sformateli, spennellateli con abbondante sciroppo di limone e lasciateli raffreddare.
Per le nocciole al caramello: infilzate una ventina di nocciole su altrettanti stecchi per spiedini. Preparate un caramello sciogliendo in un pentolino 200 g di zucchero con 40 g di acqua, mescolando di tanto in tanto finché non otterrete un caramello dorato. Intingetevi le nocciole creando dei fili di zucchero, lasciatele asciugare, poi eliminate gli stecchini. Servite i financier con le nocciole, fettine di limone e decorate a piacere.

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