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Bruno Barbieri e i consigli per fare i tortellini in casa: video

La Cucina Italiana

Il mitico chef Bruno Barbieri è venuto nella nostra cucina di redazione e ha preparato i tortellini con il Direttore, Maddalena Fossati Dondero. Il servizio completo di ricetta è sul numero di dicembre 2023, in edicola dal 21 novembre.

Oltre che sul nostro canale Instagram (da seguire per essere sempre aggiornati), qui di seguito trovate chef Bruno Barbieri in video e i suoi preziosi consigli extra:

  1. La sfoglia non deve essere secca, deve essere tendenzialmente morbida. Quindi, quando si fanno i tortellini se fuori piove, se c’è l’umidità è molto meglio
  2. Se volete creare dell’umidità in cucina, basta mettere una pentola d’acqua a bollire
  3. Bisogna fare i quadrati della pasta tutti uguali, poi si mette al centro il ripieno, si prende un lembo da una parte e un lembo dall’altra, si uniscono insieme, si schiaccia con le dita e si arrotolano. Guardate il video!

Alain Ducasse, l’intervista: «La cucina italiana è di tutti»

La Cucina Italiana

Ama tanto l’Italia…
«Ho sempre guardato all’Italia con molto affetto, non a caso il mio primo libro s’intitola La Riviera di Alain Ducasse. È il mio secondo Paese, il più vicino al cuore e al gusto. La trovo sempre interessante, da sud a nord, ogni regione con la sua identità, il cibo, la cultura».

Non a caso in dicembre arriva a Roma dove ha aperto i suoi ristoranti all’interno dell’hotel Romeo. Teme la capitale?
«Sono già stato dieci anni in Italia, all’Andana, con la famiglia Moretti, ma Roma è Roma. Faremo una cucina che si iscrive in quella locale senza toccare i piatti tipici della città, altrimenti sarebbe come competere con la pasta preparata dalla mamma o con il sushi a Tokyo. Saranno piuttosto sapori della tradizione mediterranea, come ho già fatto a Montecarlo al Louis XV, il ristorante dell’hotel de Paris (tre stelle della guida Michelin nel 1990, il primo ristorante d’albergo a ottenere il riconoscimento massimo della “Rossa”, ndr). E di certo non sarà cucina francese».

Quanto la cucina francese influenza quella italiana e viceversa?
«La Francia ha influenzato la cucina italiana nella tecnica, non certo nel gusto. Abbiamo il cosiddetto professionismo. Pensi che nella mia scuola a Meudon (vicino a Parigi), ho persone di 74 nazionalità diverse e tutte imparano le basi; è come il solfeggio per la musica, poi ognuno suona la sua. Abbiamo codificato certi passaggi secoli fa, anche se poi va detto che uno dei primi libri di cucina della storia con ricette è italiano (si riferisce allOpera di Bartolomeo Scappi, mi dirà poi, ndr)».

E l’italiana?
«La vostra è una cucina matriarcale, che proviene dalla mamma…».

Vero, però le cucine stellate sono più che altro piene di uomini…
«Ah, les machos! In Francia sono ancora molto maschilisti, l’Italia segue, la Spagna è pure peggio! Ma gli ultimi sono i catalani!».

Trova che la cucina di casa sia protagonista nella cosiddetta «alta cucina»?
«Sì, solo che devi eseguire tutto perfettamente, sublimarlo. Ricordo una pasta con il lievito di birra e il burro di Riccardo Camanini. Rigore, perfezione… ero sedotto dalla semplicità e dalla bontà allo stesso tempo. Amo la semplicità quando diventa assoluta e si trasforma in perfezione. O, ancora, penso ai “ragazzi” come Davide Oldani che da un piccolo ristorante in un paesino ha creato una destinazione con una professionalità fuori del comune. Fa un buonissimo lavoro, buonissimo! E non parliamo di Massimò (Bottura), straordinario! Sono stati tutti con me a Monaco, anche Gennarino (Esposito di Vico Equense)».

Faraona arrosto – Ricetta di Misya

Faraona arrosto

Condite l’interno della faraona con sale e pepe, quindi fatela rosolare in un tegame antiaderente con poco olio, lasciandola dorare in maniera uniforme a fiamma vivace, in modo da sigillarne i succhi.

Nel frattempo preparate gli altri ingredienti: spremete il succo dall’arancia, mondate carota e sedano, lavate bene le patate novelle.

Disponete la faraona in una teglia leggermente unta d’olio, aggiungete carota, sedano e patate, irrorate con il succo d’arancia e cuocete per circa 50 minuti, mescolando ogni tanto gli ortaggi e capovolgendo la carne verso metà cottura.

Una volta cotta la carne, tagliate la seconda arancia a fettine dopo averla lavata bene, quindi impiattate la gallina su di un piatto da portata disponendole intorno arancia, patate e ribes.

La faraona arrosto è pronta, non vi resta che spennellarla con il fondo di cottura e servirla.

Ricerche frequenti:

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