Tag: ricette carne veloci

la ricetta di Claudio Sadler

la ricetta di Claudio Sadler

Una ricetta che interpreta la Milano di ieri, oggi e domani: nervetti come tradizione, astice come l’amata Catalana, e ceviche. Perché Milano è sempre più internazionale, e così anche la sua cucina. Parola del maestro Claudio Sadler

«Mi piace definire la mia cucina “moderna in evoluzione” perché la considero un contributo al rinnovamento. Non mi piace cucinare solo piatti tradizionali, voglio dare spazio anche alla modernità perché questi due estremi, se sapientemente dosati, possono regolare gusti unici e innovativi pur mantenendo il rispetto della tradizione. Considero le radici della cucina nostrana un punto di inizio, ma trasgredisco in qualche modo le regole per ottenere un risultato più accattivante», così Claudio Sadler descrive la propria cucina.

Claudio Sadler è uno dei padri della cucina milanese e italiana, da quando ha aperto il suo primo locale nel 1982, la Locanda Vecchia Pavia, a Pavia. Per primo apre a Milano “il bistrot di uno chef”, scrive libri, si occupa di formazione e nel 2018 viene insignito dell’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza elargita dal Comune di Milano. Due ristorante, Sadler, lo stellato, e a fianco la trattoria moderna Quick’n’chic. Piatti creativi che si alternano velocemente durante le stagioni, carta dopo carta, e ricette della tradizione in trattoria.

Uno dei nuovi piatti ispirati a Milano, e profondamente milanesi, è questa ceviche: astice e nervetti. Astice, come l’astice alla catalana, uno dei piatti più amati degli anni Novanta, i nervetti tipici della tradizione e poi la ceviche, contaminazione di una città sempre più internazionale. Ecco la ricetta.

Cevice di astice, salsa verde e veli di nervetti di vitello

Ingredienti per 4 persone

2 astici
100 g di nervetti in terrina
½ cipolla
1 cavolo fiolaro
250 g di patate
5 rametti di erba cipollina
½ mazzetto di coriandolo
50 g di panna
50 cl di latte
Worcester sauce q.b.
Salsa di soia q.b.
1 lime n

Per la salsa verde
200 g di prezzemolo
2 fette di pan carrè
un cucchiaio di aceto bianco
50 g di filetti di acciuga sottt’olio
25 g di olio extravergine
50 g di cetriolini e cipolline sott’aceto
10 g di capperi
5 g di coriandolo

Procedimento

Cuocere le patate in un composto di acqua, panna e latte, salare a dovere e una volta cotte passarle allo schiacci patate, unire poi la panna, la scorza di lime grattugiata, l’erba cipollina tagliata finemente, un poco di peperoncino e la worcester sauce. Mettere il composto in un sac à poche e conservare al caldo.

Preparare una salsa verde mettendo nel minipimer il prezzemolo sfogliato, il coriandolo, i filetti di acciuga, il pane intriso con l’aceto bianco, le cipolline, i capperini e i cetriolini sott’aceto, aggiungere un poco di olio e frullare fino a ottenere una salsa cremosa.

Pulire gli astici eliminando il carapace, cuocere le chele per 6 minuti in acqua salata o al vapore, raffreddarle in acqua e ghiaccio e quindi sgusciare il tutto, tenendo la polpa.

Sbianchire in acqua bollente le code per 1 minuto, quindi raffreddare in acqua e ghiaccio, sgusciarle, eliminare il budellino e tagliare la polpa a dadini. Condire la polpa con succo e scorzetta di lime grattugiata, olio, peperoncino tritato, un poco di salsa di soia e worcesterer, mescolare e lasciare marinare per qualche minuto.

Cuocere una cipolla rossa in forno a 200° per 30 minuti, quindi raffreddarla e tagliarla a spicchietti. In alternativa, usatela cruda dopo averla affettata e messa a bagno in acqua fredda e sale.

Cuocere il cavolo fiolaro in acqua bollente e raffreddarlo in acqua e ghiaccio, dopodiché asciugarlo.

Tagliare i nervetti preparati a fettine sottilissime

Nei singoli piatti disporre alcuni piccoli spuntoni di crema di patate, distribuire la polpa di astice con il succo di marinatura, versare un pochino di salsa verde, la cipolla tagliata a spicchietti, qualche fogliolina di coriandolo, disporre anche le chele tagliate a tocchetti, e infine coprire con i veli di nervetti tagliati finemente alla affettatrice.

la ricetta più buona che c’è per la Festa della Donna

la ricetta più buona che c'è per la Festa della Donna

Pan di Spagna, crema pasticcera e un tocco di liquore: ecco come preparare il dessert per eccellenza della Festa della donna

Pan di Spagna e crema pasticcera sono gli ingredienti principali per preparare un’ottima torta Mimosa, il dolce ideale da dedicare a una mamma, una figlia o un’amica in occasione della Festa della donna.

Torta Mimosa, una storia avventurosa

La Giornata internazionale della donna è una celebrazione nata negli Stati Uniti per ricordare un gruppo di operaie morte l’otto marzo 1908 in una fabbrica durante una protesta per le pessime condizioni in cui erano costrette a lavorare. Simbolo della Giornata è divenuto nel tempo la mimosa Acacia dealbata, caratterizzata da un profumo intenso e da fiori gialli riuniti in capolini sferici. Il colore e forma di questo fiore sono stati di ispirazione per la torta Mimosa, che nasce in realtà senza alcun legame con la Festa della donna. A inventare il dolce sembra sia stato un pasticciere italiano, Adelmo Renzi, proveniente da un paese in provincia di Rieti, negli anni Cinquanta. Il debutto ufficiale della torta Mimosa sarebbe invece avvenuto a Sanremo, nel 1962, durante un concorso dolciario vinto dalla creazione di Adelmo Renzi. Il nome era stato scelto in realtà per omaggiare la città dei fiori: Adelmo Renzi pensò di ricoprire l’intera superficie della torta con pezzetti di pan di Spagna che potevano ricordare i piccoli fiori gialli. La ricetta autentica della torta Mimosa non fu mai svelata, ma da quel momento venne associata con grande fortuna alla Festa della donna.

Come preparare la torta Mimosa, la ricetta

Per cucinare la torta Mimosa è necessario come prima cosa preparare il pan di Spagna, da utilizzare sia come base che come decorazione del dolce: la copertura dovrà infatti ricordare i fiori della mimosa. Per la farcitura, le varianti sono davvero molte, ma quella classica prevede la crema pasticcera: dovrete poi preparare anche la bagna al liquore e la panna montata. Le dosi sono calcolate per circa 6 persone.

Come preparare la torta Mimosa: il pan di Spagna

Iniziate preparando il pan di Spagna: mettete in una terrina i tuorli di sei uova e 250 grammi di zucchero, da mescolare energicamente. Poi unite 300 grammi di farina setacciata a pioggia e una bustina di vanillina; incorporate delicatamente gli albumi e montate a neve: potete anche aggiungere la buccia grattugiata di un limone. Imburrate e infarinate una teglia a bordi piuttosto alti, del diametro di circa 24 centimetri, quindi infornate a 180 gradi per circa 30 minuti. Una volta cotto, sfornatelo, sformatelo e lasciatelo raffreddare.

Come preparare la torta Mimosa: la crema pasticcera

Approfittate del tempo in cui cuoce il pan di Spagna per preparare la sua farcitura. In una casseruola mescolate quattro tuorli d’uovo con cinque cucchiai di zucchero, aggiungete poi 40 grammi di farina, la buccia di un limone grattugiata e una punta di vanillina. Mettete sul fuoco 400 ml di latte e quando sarà quasi bollente versatelo a piccole quantità sul vostro composto, continuando a mescolare con la frusta. A questo punto, mettete la casseruola sul fuoco, girando con un cucchiaio di legno. A poco a poco, la crema si addenserà: toglietela quindi dal fuoco e lasciatela freddare, continuando a mescolare di tanto in tanto per evitare che si formi una pellicola sulla superficie. Mentre aspettate che si raffreddi (per velocizzare il processo potete anche metterla in frigorifero), montate a neve 250 gr di panna fresca e poi amalgamatela alla crema pasticcera.

Come preparare la torta Mimosa: il tocco di liquore

Per ottenere la bagna al liquore, fate sciogliere in un pentolino due cucchiai di zucchero insieme a 200 ml di acqua e due cucchiai di liquore: la scelta libera, ma sono caldamente consigliati il cointreau all’arancia o il limoncello.

Assemblare la torta Mimosa

Non vi resta ora che assemblare la torta: prendete il pan di Spagna e tagliate orizzontalmente la parte superiore, come se fosse un coperchio. Svuotate poi la base con molta cautela  e tenete da parte la mollica: vi servirà per la copertura della torta. Inumidite quindi il pan di Spagna spennellando la bagna al liquore, poi riempite la base con la crema pasticcera, senza finirla del tutto. Chiudete la torta con la calotta di pan di Spagna, anch’essa bagnata con il liquore; ricoprite tutta la torta con la crema pasticcera rimasta e poi decoratela con le molliche di pan di Spagna, che andranno distribuite uniformemente in superficie, formando una soffice cupola. Lasciate la torta Mimosa in frigo per almeno un’ora prima di servirla, sia per la Festa della donna che in ogni altra occasione.

Alla scoperta dei dolci al cucchiaio tradizionali greci

Alla scoperta dei dolci al cucchiaio tradizionali greci

Alla scoperta dei tradizionali dolci al cucchiaio greci, tante varietà di frutta in barattolo caratterizzate e arricchite con ingredienti locali

Fin dall’antichità i greci sono esperti nella conservazione della frutta, sviluppando e via via affinando tecniche e ricette che costituiscono una parte essenziale della cucina tradizionale. I dolci al cucchiaio (glyko tou koutaliou), amatissimi e diffusi in tutto il paese, sono realizzati con un’ampia gamma di frutta che, oltre alla frutta stagionale e locale, durante la preparazione può essere arricchita e aromatizzata con altri ingredienti quali miele, fiori, spezie, erbe e frutta secca. Non mancano poi ricette speciali che le famiglie greche passano di generazione in generazione. Andiamo allora a scoprire caratteristiche e varietà dei dolci al cucchiaio tradizionali greci, incluse le ricette tipiche di alcune zone e di alcune isole della Grecia.

Preparazione, caratteristiche e varietà

I cosiddetti dolci al cucchiaio sono quindi preparazione in cui la frutta, lasciata intera o tagliata, viene bollita nello sciroppo di zucchero con una scorza o succo di limone e un’eventuale aggiunta di aromi, spezie o altri ingredienti, e poi versata in barattoli di vetro sterilizzati, come la marmellata. Un buon dolce al cucchiaio prevede che la frutta sia solida e succosa e lo sciroppo in cui è immersa chiaro, denso e molto aromatico.
La procedura differisce leggermente a seconda dell’ingrediente principale, poiché alcuni frutti possono richiedere quantità diverse di zucchero e di acqua nonché diversi tempi di cottura. La frutta fresca utilizzata può differire da stagione a stagione, ma in generale tra le più utilizzate ci sono le arance amare, l’uva, i fichi, le amarene, le ciliegie e le mele cotogne, mentre tra gli aromi utilizzati in fase di ebollizione e poi tolti abbiamo erbe quali menta e maggiorana, spezie varie tra cui cannella e chiodi di garofano, o anche fiori e piante che possono comprendere la rosa, il gelsomino, i fiori di limone e la vaniglia. Sempre durante l’ebollizione viene talvolta aggiunta una piccola quantità di frutta secca sbollentata e versata a scaglie o intera, in genere noci o mandorle, così da aggiungere sapore e croccantezza al prodotto finale.

Insomma, preparare i dolci al cucchiaio è un’arte e le varianti possono essere molte, come dimostrano le tante specialità tipiche sparse per il paese. Tra queste le più note sono quella fatta con i pistacchi non maturi dell’isola di Egina, quella con zucca e mandorle dell’isola di Milo, quella con noci intere non mature, miele e chiodi di garofano dell’isola di Andros, quella aromatizzata al basilico dell’isola di Naxos, quella fatta con amarene e noci sull’isola di Icaria e, infine, le conserve di agrumi acerbi del Peloponneso. Molto amata dai greci anche la specialità realizzata con petali di rosa (un ingrediente tradizionale spesso usato anche per i dolcetti loukoumi), di cui è particolarmente nota quella prodotta dal monastero di Taxiarchon in Lakonia nel Peloponneso.

Storia ed evoluzione di un dolce dalle origini antiche

I dolci al cucchiaio sono da sempre sinonimo di tradizione, di ospitalità e di accoglienza, tutti concetti storicamente radicati nella cultura della Grecia. Questi dolci affondano infatti le proprie radici nell’antichità, epoca in cui prendeva gradualmente forma un tipo di dieta sana e bilanciata, oggi nota come dieta mediterranea, caratterizzata tra le altre cose da un grande impiego di frutta e frutta secca, ma anche di erbe aromatiche, spezie e condimenti vari. Non a caso, si è scoperto che gli antichi greci inventarono varie forme di conservazione della frutta, tra cui appunto l’ebollizione seguita dalla conservazione in miele o melassa di uva e solo più avanti nello sciroppo di zucchero. Una delle ricette più antiche di dolci al cucchiaio era chiamata melimilon e consisteva in mele cotogne bollite nel vino e poi riposte in barattoli pieni di miele. Storicamente il periodo d’oro di questi dolci fu negli anni 50, epoca in cui il barattolo in cui era conservato era un vanto per le casalinghe e mangiare questi dolci fatti in casa, serviti agli ospiti su piattini di cristallo accompagnati da cucchiaini da tè e un bicchiere di acqua fredda, costituiva un rituale importante.
Se negli anni 60 grazie all’introduzione del frigorifero elettrico la loro fama subì un netto calo, tornarono poi gradualmente a essere riscoperti e apprezzati, insieme a molte altre preparazioni culinarie casalinghe decisamente più sane e meno caloriche di quelle che si erano andate diffondendo. Fu allora che le bisnonne e le nonne dei nostri tempi ripresero questa tradizione, sperimentando sempre di più e utilizzando frutta e verdura prodotte in luoghi diversi e in stagioni diverse, tra cui fichi, mele cotogne, angurie, ma anche zucchine, melanzane, pomodori.
Al giorno d’oggi questa pratica casalinga è meno diffusa di prima, ma comunque presente e tanti sono i dolci al cucchiaio prodotti in Grecia, con ogni tipo di ingrediente e caratteristiche.

Per assaggiare questa specialità, oltre ad acquistare quelli artigianali, è possibile trovare i dolci al cucchiaio nel menu di alcuni ristoranti e caffetterie, in genere serviti in estate come guarnizione di coppe di yogurt cremoso fresco o di gelato aromatizzato al mastice di Chios.

Foto: dolce al cucchiaio tipico greco_Veranet.jpg
Foto: dolce al cucchiaio greco alle ciliegie_Greekbreakfast.jpeg
Foto: dolce al cucchiaio grecia_giorgos tsoulis.jpg

Ricerche frequenti:

Proudly powered by WordPress