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Ferrero usa nocciole (anche) turche. Ma…

Ferrero usa nocciole (anche) turche. Ma...

Ma il colosso di Alba lo fa perché il suo fabbisogno industriale supera l’intera produzione nazionale e perché se acquistasse tutte le nocciole italiane violerebbe le norme antitrust (e nessuna altra azienda ne avrebbe per fare dolci o altri prodotti a base di nocciole)

Niente più Nutella in casa Salvini. A un comizio a Ravenna, rispondendo a una fan che gli suggeriva di mangiare la crema firmata Ferrero, per vincere il freddo, il segretario della Lega ha replicato: «La Nutella no, sa che ho cambiato?». E ha aggiunto. «Perché ho scoperto che la Nutella usa nocciole turche e io preferisco aiutare le aziende che usano prodotti italiani, aiutare gli agricoltori italiani, perché ce n’è bisogno». Molto meglio, secondo Matteo Salvini, «mangiare pane, salame e due sardine».

Abbiamo chiesto una replica al gruppo di Alba, ma la Ferrero ha deciso di non commentare. Proprio come non lo aveva fatto quando ancora Salvini era innamorato della sua crema, e scriveva su Twitter di mangiare «Brioche alla #Nutella», perché «per rimediare agli errori del PD e aiutare gli Italiani c’è bisogno di tanta energia» (9 agosto 2018). O quando (1 dicembre 2018) si chiedeva: «A chi non piace la crêpe alla Nutella?». O, ancora, il 26 dicembre 2018, quando annunciava: «Il mio Santo Stefano comincia con pane e Nutella».

La Ferrero non ha commentato nemmeno pochi giorni fa, dopo che il segretario della Lega, sul suo nuovo profilo Tik Tok, ha pubblicato un video a tema Nutella Biscuits.

Come stanno le cose

Ha ragione Salvini, quando dice che il gruppo di Alba usa nocciole provenienti dalla Turchia. Ma non è un segreto: è scritto anche sul sito dell’azienda.

Una nocciola su tre, fra tutte quelle coltivate nel mondo, viene acquistata da Ferrero: il suo fabbisogno industriale eccede l’intera produzione italiana. Se si considerano le dimensioni del colosso dolciario (10,7 miliardi di fatturato e stabilimenti in tutto il mondo), risulta chiaro che neppure la totalità delle nocciole italiane basterebbe per preparare tutti i prodotti Ferrero che sono sul mercato. Il gruppo, in ogni caso, non potrebbe farlo perché violerebbe la legge antitrust (il complesso delle norme che regolamentano e limitano la concentrazione del potere economico per salvaguardare la libera concorrenza delle imprese nel mercato), oltre al fatto che nessun’altra azienda italiana potrebbe più preparare alcun prodotto a base di nocciole.

Cinque anni fa, il gruppo piemontese ha acquisito la Oltan, azienda leader nella coltivazione e nella commercializzazione di nocciole in Turchia (il principale produttore al mondo): è stata una scelta fatta per rafforzare la filiera e poter controllare direttamente la qualità.

Questo significa che Ferrero volta le spalle all’Italia? Sembra di no: il gruppo sta lavorando al Progetto Nocciola Italia per sviluppare il settore corilicolo italiano di qualità e creare maggiore redditività per il comparto agricolo. Intanto, visto che su questo emisfero la nocciola si raccoglie solo una volta all’anno (tra agosto e la fine di settembre), Ferrero sta avviando la coltivazione con aziende agricole del gruppo anche in zone nuove e potenzialmente produttive come il Cile, il Sudafrica e l’Australia: nell’emisfero meridionale le nocciole potranno essere raccolte tra febbraio e marzo e, in questo modo, lo stabilimento si garantirebbe l’approvvigionamento di frutti più freschi. Con buona pace di Salvini.

Ricetta Filetto in crosta di mais tostato

Ricetta Filetto in crosta di mais tostato
  • 1 Kg filetto di manzo
  • 200 g chicchi di mais tostati
  • 150 g burro chiarificato
  • 24 foglie di verza
  • 5 tuorli
  • un uovo

Per la ricetta del filetto in crosta di mais tostato, Salate e pepate il filetto e rosolatelo vivacemente in padella con un filo di olio su tutti i lati; trasferitelo in una teglia. Aggiungete nella padella ancora
un filo di olio e abbrustolitevi 4-5 foglie di verza private della costa centrale, bagnate con un goccio di acqua, coprite e brasate per un di acqua, coprite e brasate per 1 minuto. Ripetete l’operazione fino a esaurire le foglie. Infornate il filetto a 200°C per 10 minuti. Frullate il mais in granella. Spennellate il filetto con uovo sbattuto, impanatelo nel mais e rinfornatelo sempre a 200°C per altri 6-7 minuti. Montate a bagnomaria i tuorli con il burro chiarificato, sale e pepe, fino a ottenere uno zabaione di consistenza cremosa; alla fine unite scorza di lime, di pompelmo e il succo di mezzo limone. Distribuite le foglie di verza su un piatto di portata, adagiatevi sopra il filetto e completate con qualche noce spezzettata. Servite a parte lo zabaione.

» Cardinali – Ricetta Cardinali di Misya

Misya.info

Iniziate a preparare le tortine: in una ciotola, unite uova, zucchero, vaniglia e buccia grattugiata di limone.
Lavorate con le fruste fiuno ad ottenere un composto ben montato, quindi unite a filo olio e latte, sempre continuando a montare, e infine aggiungete anche farina, amido e lievito.

Una volta che il composto risulterà ben omogeneo, riempite i pirottini per 3/4 e infornate.
Cuocete a per circa 15 minuti a 180°C, sfornate e lasciate raffreddare.

Preparate quindi la crema pasticciera: lavorate i tuorli con lo zucchero, quindi aggiungete latte e aromi e iniziate a scaldare.

Poi unite la farina e lavorate con le fruste finché la crema non sarà ben densa.
Lasciate raffreddare completamente.

Quando tortine e crema saranno entrambi freddi, potrete riprendere con l’esecuzione della ricetta.
Con la lama di un coltellino a punta ritagliate la parte centrale dei dolcetti, inclinando la lama per ottenere dei coni di mollica.

Allungate l’alchermes con l’acqua, quindi, con cautela, bagnate solo la parte interna delle tortine, in modo la lasciare il contorno esterno di colore neutro.
Farcite quindi con la crema per riempire i fori.

Bagnate anche i coni nell’alchermes, colorandoli uniformemente, quindi adagiateli sulla crema, esercitando una lieve pressione.

I vostri cardinali sono pronti: potete servirli anche subito, ma se riuscirete ad aspettare, lasciandoli riposare in frigorifero per almeno 6-8 ore, saranno ancora più buoni!

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