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Mangia, Puglia, Ama: la tavola creolo-pugliese sbarca in TV

La Cucina Italiana

Mangia, Puglia, Ama: è questo il nome del nuovo format TV che richiama il celebre film con Julia Roberts (Mangia, Prega, Ama, del  2010, diretto da Ryan Murphy, basato sul libro autobiografico di Elizabeth Gilbert) dove si racconta che la buona tavola è prima  di tutto «una questione di sentimento» e di sapori che si contaminano da tutto il mondo. 
Il programma, in onda dal 14 ottobre su FoodNetwork, canale 33 alle 17,45, presenta i sapori pugliesi, con un tocco ayurvedico e speziato, attraverso le ricette della coppia (anche nella vita) composta dagli chef Antonella Ricci e Vinod Sookar, protagonisti della trasmissione.

Puglia chiama Mauritius

Ma soprattutto, il format ci racconta, in primis, il sodalizio culinario sentimentale dei protagonisti. Brindisina lei, mauriziano lui, al suo fianco da oltre 20 anni, il duo composto da Antonella Ricci e Vinod Sookar, svela la propria filosofia attraverso una serie di ricette a quattro mani: insieme hanno fatto splendere la stella Michelin del ristorante di famiglia (Antonella Ricci & Vinod Sookar), a Ceglie Messapica (Brindisi) e si sono divertiti a preparare menù che partono dalla tradizione per poi «volare con la fantasia». 

Menù più casalinghi, ma con altrettante contaminazioni invece nel loro locale milanese, la Ricci Osteria, una storia nata da un sogno condiviso di una cucina «concreta, sincera, eseguita con ingredienti di produttori pugliesi, nel rispetto delle materie prime. Perché ci sono tradizioni che non basta raccontare, meritano di essere vissute: come il pranzo della domenica in Puglia, quando ci si riunisce attorno alla tavola per ritrovarsi e stare insieme» raccontano. 

D’altronde Antonella è l’erede di uno storico nome della ristorazione pugliese, Al Fornello da Ricci dal 1966, detentore della Stella Michelin più longeva di Puglia, ed è proprio lì che iniziano le sue prime esperienze in cucina.

Un percorso di studio e passione, che la porta a conoscere Vinod. I due, infatti, si incontrano durante un seminario che lei tiene alle Mauritius nel 1998. Inizia un sodalizio lavorativo che l’anno successivo si consolida con il matrimonio.
La loro cucina poi sbarca appunto a Milano con  la collaborazione dello chef Francesco Bordone, con cui ideano i piatti della Ricci Osteria.

Il programma 

In ogni puntata gli chef prepareranno un menù diverso che parte dal ricettario segreto della sua famiglia, tra i classici della tradizione pugliese, i profumi dell’orto e le specialità di casa Ricci. Tra le ricette protagoniste di puntata: orecchiette con broccoli e pomodorini abbrustoliti, cavatelli affogati nella salsa di pomodori, carciofi farciti in tiella, capunti con cozze, fagioli e rape, bombette in salsa al vincotto. Il tutto nel nome della stagionalità e della leggerezza: Antonella infatti racconta una cucina pugliese saporita ma leggera, che punta tutto sulla stagionalità e all’uso anti-spreco degli ingredienti.

Ricerche frequenti:

S. Pellegrino Young Chef Academy 2023: vince Nelson Freitas

S. Pellegrino Young Chef Academy 2023: vince Nelson Freitas

Il concorrente dei Paesi Iberici Nelson Freitas si aggiudica la S. Pellegrino Young Chef Academy 2023. Il suo piatto Triglia rossa croccante, riccio di mare e aglio nero fatto in casa ideato in collaborazione con il mentore Filipe Carvalho ha conquistato la Giuria, composta dai rinomati chef internazionali Pía León, Riccardo Camanini, Hélène Darroze, Vicky Lau e Nancy Silverton.

A sorprendere i giudici, la selezione attenta degli ingredienti e la bellezza del piatto, oltre alla forza dei messaggi che ha saputo trasmettere. Una creazione che profuma di oceano e che vede protagonista il pesce, arrivato direttamente dalla sua terra natale, il Portogallo, per la competizione, di cui viene utilizzata ogni parte.

I premi collaterali

Oltre al Premio S.Pellegrino Young Chef Academy, S.Pellegrino ha assegnato altri tre premi collaterali per riflettere la convinzione nel potere della gastronomia e il suo impatto positivo nella società attraverso il cibo. Il Premio Fine Dining Lovers Food for Thought, votato dai lettori di Fine Dining Lovers, è stato assegnato a Ian Goh con il suo “Heritage Lamb”, per aver saputo rappresentare la propria filosofia culinaria attraverso il piatto. Liu He-Sen, con il suo piatto distintivo ‘Homemade oyster sauce with Shandong wagyu’, si è aggiudicato il Premio Acqua Panna Connection in Gastronomy, per aver rappresentato al meglio l’equilibrio tra tradizione e innovazione, esprimendo al contempo l’eredità gastronomica della cultura culinaria cinese. Infine, Artur Gomes, con il suo ‘Vale das Lobas’, vincitore del Premio S.Pellegrino Social Responsibility, assegnato dalla Sustainable Restaurant Association per il messaggio significativo di sostenibilità trasmesso attraverso il suo piatto signature.

Il viaggio di Michele Antonelli, il concorrente italiano

L’Italia è stata in gara con Michele Antonelli, chef del GastroBi di Loreto, che supportato da chef Andrea Aprea ha presentato il piatto Spin the cauliflower. “Un piatto circolare, che esprime il mio forte legame con il territorio marchigiano e i suoi prodotti locali”, spiega Antonelli. “È composto da tre portate, fatte con tutte le parti del cavolfiore, senza scarti: uno snack a base di cavolfiore marinato, tartare di canocchia dell’Adriatico e foglia di cavolfiore; un piatto principale con cavolfiore arrosto, crema di limoni bruciati, mela rosa dei Monti Sibillini, gambo di cavolfiore e salsa di canocchie con la loro colatura; un drink preparato con il resto del cavolfiore. Il piatto ideato da me è al 100% compostabile, stampato in 3D in fibre di mais”.

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