Tag: ricette di cucina con foto

» Frittelle ai wurstel – Ricetta Frittelle ai wurstel di Misya

Misya.info

Innanzitutto preparate la pastella: mettete farina, lievito e zucchero.
Aggiungete uovo e olio e iniziate a mescolare, quindi unite sale e pepe e incorporate gradualmente anche l’acqua.
Dovrete ottenere una pastella liscia e omogenea.

Tagliate i wurstel a pezzetti e incorporateli nella pastella, quindi lasciate lievitare per almeno 2 ore o fino al raddoppio.

Fate scaldare l’olio di semi in una casseruola e iniziate a friggere il composto a cucchiaiate, poche frittelline per volta in modo che non si attacchino fra loro e l’olio non si raffreddi.

Man mano che sono pronte, sollevatele con una schiumarola e lasciate a scolare su carta da cucina.
Le frittelle ai wurstel sono pronte, servitele subito.

Carciofi alla giudia o carciofi alla romana?

Carciofi alla giudia o carciofi alla romana?

Da “re dell’orto” a “re della tavola”. A Roma il carciofo, comunque lo si cucini, è una cosa seria. Lo dimostrano due ricette della tradizione gastronomica capitolina, in cui quest’ortaggio è protagonista assoluto

A Roma il carciofo è una cosa seria, un ingrediente basilare della gastronomia tradizionale che viene elevato da “re dell’orto” a “re della tavola”. Ma è più buono cucinato alla giudia o alla romana? A questa domanda potrebbe seguire un dibattito di quelli che non si esauriscono mai, anche perché i gusti sono soggettivi e sulla soggettività del gusto c’è poco da discutere. Meglio, allora, assaggiarli e lasciar decidere il palato.

Fried young artichokes -Carciofi alla Giudia - Roman Jewish Artichoke

Carciofi alla giudia

Una scorza croccante, il cuore morbido, una punta di amarognolo che evolve in dolcezza. Il tutto aggiustato con un pizzico di sale. L’essenza di questo piatto è racchiusa in tornanti di piccole contraddizioni che lo rendono unico. Carciofi – romaneschi ovviamente, detti anche mammole o cimaroli – olio, acqua, limone, sale e pepe nero. Bastano questi pochi ingredienti per trasformare un ortaggio in una leccornia. Per iniziare a prepararli bisogna eliminare le foglie esterne fino ad arrivare a quelle più tenere. Quindi incidere con un coltellino, procedendo a spirale, fino a dare al carciofo una forma arrotondata, simile a una rosa. Togliere la parte più coriacea del gambo e la barbetta al centro del fiore. Terminata la pulizia, occorre immergere i carciofi, per una decina di minuti, in acqua e limone per evitare che si anneriscano. Una volta scolati bisogna sbatterli a testa in giù sul tavolo per far sì che si che si aprano il più possibile. Dopo aver fatto scaldare l’olio (non deve essere bollente ma a una temperatura di 140°/150°) immergeteli per 10/15 minuti, facendo attenzione a non farli diventare troppo molli. Toglieteli dall’olio e disponeteli capovolti su un vassoio finché non avranno perso l’olio in eccesso. Dopo aver aperto ulteriormente il fiore con una forchetta e averli salati, fateli passare nuovamente nell’olio, un po’ più caldo di prima, per friggerli definitivamente. Il trucco per renderli croccanti? Una spruzzata d’acqua durante la cottura, ma attenzione a non scottarsi. Serviti bollenti sono irresistibili.

Carciofi alla romana

I carciofi alla romana sono tutt’altro che contraddittori, ma spiazzanti, in quanto contengono una piacevole sorpresa. Agli ingredienti della ricetta precedente si vanno ad aggiungere solamente aglio, prezzemolo e mentuccia (ma andranno stufati, anzichè fritti). Il procedimento di pulitura è il medesimo di prima. Tritate la mentuccia, l’aglio e il prezzemolo, mettete il composto in un recipiente, salatelo, pepatelo e aggiungete due o tre cucchiai di olio. Aprite un poco i carciofi con un cucchiaino e riempiteli del trito di sapori, richiudeteli bene e sistemateli, capovolti, in un tegame dai bordi alti, facendo in modo che i carciofi siano ben vicini l’un l’altro e non avanzi spazio. Versate una bicchiere d’acqua e mezzo di olio, ricopriteli con un coperchio o con la carta da forno e lasciate stufare a fuoco basso per 45 minuti. Quando la forchetta affonderà dolcemente nel carciofo, vorrà dire che potrete servirli in tavola.

E qui per voi le ricette preparate nella nostra redazione

Ricetta Albero di natale di panbrioche

Ricetta Albero di natale di panbrioche
  • 400 g panna fresca
  • 400 g farina, circa
  • 60 g burro
  • 60 g zucchero semolato
  • 18 g lievito di birra
  • 4 tuorli e un uovo
  • miele
  • vanillina Bertolini
  • zucchero a velo
  • meringhette
  • arancia
  • essenza di arancia
  • Grand Marnier
  • sale
  • burro e farina per lo stampo

Preparate la brioche: sciogliete g 15 di lievito e un pizzichino di sale in g 50 d’acqua tiepida. Raccogliete nella ciotola dell’impastatrice g 80 di farina e il lievito sciolto; lavorate con la frusta a gancio per ottenere un panetto molto morbido; incidetelo con un taglio a croce e lasciatelo nella ciotola, a lievitare in luogo tiepido (circa 28°), finché sarà raddoppiato di volume, quindi aggiungete la restante farina (g 320), il burro morbido, i tuorli, l’uovo, un cucchiaio di miele, lo zucchero, una bustina di vanillina e il lievito rimasto (g 3) sbriciolato. Avviate l’apparecchio e lavorate questo impasto finché sarà molto elastico e morbido (eventualmente aggiungete un paio di cucchiai d’acqua tiepida). Lasciatelo lievitare per 3-4 ore, quindi lavoratelo brevemente formando una palla che deporrete in uno stampo da pandoro, ben imburrato e infarinato. Fate lievitare per la terza volta, finché la pasta avrà quasi riempito lo stampo, quindi infornate a 175° per circa un’ora. Allora sfornatela e lasciatela raffreddare. Al momento di costruire l’albero di Natale, montate la panna, aromatizzatela con poche gocce di essenza di arancia e un cucchiaio di Grand Marnier, quindi coloratene circa la quinta parte con alcune gocce di succo d’arancia rossa. Tagliate la brioche (che assomiglierà a un pandoro) in 8 fette orizzontali di circa mezzo centimetro di spessore, in modo che vi resti una base piuttosto alta che sistemerete nel piatto da portata. Spalmatela con parte della panna montata e appoggiatevi sopra le 8 fette, ricoperte di panna, disponendole una sull’altra, ma con le punte sfalsate (per creare l’effetto albero). Decorate l’albero con le palline (meringhette), i fili dorati (la panna colorata usata con un cornetto per decorare) e la neve (una spolveratina di zucchero a velo). Volendo, guarnite il piatto con uva brinata, ciuffi di panna e arancia candita.

Proudly powered by WordPress