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I maccheroncini al fumè: la ricetta originale di Maciste

Altro che carbonara o amatriciana, il maccheroncino al fumè è un classico marchigiano. Inventato da Maciste, e da mangiare da Mac Iste’s, a Castelplanio (o da fare con la sua ricetta originale)

Di fronte a una comitiva numerosa, magari con molti bambini, il cameriere suggerisce il piatto capace di accontentare il maggior numero di ospiti. Uno di questi è il maccheroncino al fumè – nelle Marche, oltre che in una buona porzione del centro Italia, il fumé è un primo piatto immancabile.

Altro che carbonara, questa è la ricetta di Maciste

Ma forse in pochi sanno che questo primo pasticciato, fatto di pancetta affumicata, pomodoro, formaggio e panna, è nato nel 1978 dalla pentola di Stefano Marzi.
Classe 1948, meglio conosciuto come Maciste, in virtù dei suoi muscoli possenti, Marzi non ha mai abbandonato la passione per il culturismo, tanto che la primavera prossima competerà ancora una volta per lo scettro di Mister Universo. Nel 2013 Maciste ha ricevuto dal comune di Castelplanio, in provincia di Ancona, l’attestato che lo consacra come l’inventore del maccheroncino al fumè. E in effetti, legare una ricetta al proprio nome e costruire un rapporto indissolubile con i clienti che dura da quasi quaranta anni è un po’ il sogno di tutti gli chef. Oggi nel suo locale ci sono circa cento coperti che diventano centocinquanta in estate, e il novanta per cento delle comande che arrivano in cucina contemplano il celebre primo piatto.

La ricetta e il segreto del fumè

La pancetta tesa affumicata viene tagliata a cubetti grossolani; la si frigge in poco olio extravergine di oliva fino a diventare quasi croccante. A questo punto, per ogni porzione si aggiunge mezzo cucchiaino di spezie in polvere. Il segreto è proprio qui. Maciste ha ideato il mix di polveri che rappresenta la sua firma sul fumè. Possiamo dire soltanto che ci sono sette spezie, tra cui peperoncino, noce moscata e coriandolo. Le altre rimangono top secret, come pure i tre formaggi che vengono fatti sciogliere nella salsa di pomodoro, aggiunta quando la pancetta sarà già rosolata e speziata.
Se si vuole creare un buon fumè anche a casa, il consiglio è quello di scegliere almeno un emmenthal. Il formaggio va mescolato rapidamente alla salsa di pomodoro fino a farlo filare. L’aggiunta di panna fresca a fine cottura completa il condimento. I sedanini scolati vengono messi nella padella a fuoco medio. Inutile provare a saltarli. L’amalgama è troppo consistente. Il risultato finale è un’esplosione di sapore. Un liberatorio e gradevole eccesso gastronomico.

Come è nato il fumè

Dopo aver lavorato in grandi alberghi di Roma e Firenze, nel 1978 Stefano Marzi aprì il suo snack bar con cucina nell’entroterra anconetano, a Castelplanio. E andando letteralmente “a naso” ha perfezionato la sua ricetta, che è poi rimasta immutata fino ad oggi. Da non confondere con la celebre pasta all’uovo di Campofilone, quello di Maciste altro non è che un classico sedanino di semola di grano duro, condito con uno dei sughi più ricchi e calorici che si possano concepire. Oggi la formula è quella del risto-pub per famiglie e comitive. L’insegna del locale riporta uno strano gioco di parole “Mac’Iste”, retaggio degli anni ottanta; un chiaro riferimento all’avvento del colosso del fast food che proprio in quegli anni faceva il suo ingresso in Italia.
“Ogni porzione viene cucinata espressa. Niente preparati e niente precotti – spiega Stefano Marzi – ho sempre fatto così. I clienti sentono la più piccola differenza e a me piace rassicurarli. Di recente, abbiamo anche iniziato a proporre il maccheroncino nella versione senza pomodoro. Il fumè bianco. Ce lo chiedono sempre di più”.
La sua maggiore soddisfazione, confessa Marzi, è quando allo stesso tavolo siedono tre generazioni di mangiatori di maccheroncini. Nonni e genitori che insegnano ai propri bambini come quel cuoco con i muscoli sia l’unico a farli così buoni. Famiglie riunite per il rito iniziatico del maccheroncino al fumè.

» Insalata di gnocchi – Ricetta Insalata di gnocchi di Misya

Misya.info

L’insalata di gnocchi è un’idea talmente tanto geniale, pure nella sua semplicità, che non so perché non ci abbia pensato prima… Voglio dire, facciamo normalmente insalate di pasta o di riso, persino di cereali… e perché non di gnocchi?? Insomma, sono qui con questa ricetta, oggi, per ovviare a questa mancanza nella mia gallery, per cui vi presento ufficialmente la mia prima insalata di gnocchi. Quella degli gnocchi all’insalata naturalmente vuole essere soprattutto un’idea, uno spunto per le vostre creazioni: quello che voglio dire, è che se anche voi non avevate mai pensato di servire degli gnocchi freddi, magari ci penserete, la prossima volta che ne avrete l’occasione, ma che non dovete condirli per forza come ho fatto io. Insomma, il principio è quello della pasta all’insalata, per cui cuocete normalmente gli gnocchi, li scolate, li fate raffreddare e li condite a piacere o in base a quello che avete in casa, tutto qui 😉

  • Tempo di preparazione preparazione: 15 min
  • Tempo di cottura cottura: 5 min
  • Tempo totale totale: 20 min
Insalata di gnocchi
Insalata di gnocchi

Procedimento

Come fare l’insalata di gnocchi

 

Innanzitutto lessate gli gnocchi in un’ampia pentola piena di acqua bollente salata, mescolate ogni tanto e scolateli quando salgono a galla, quindi passateli sotto acqua fredda (mentre sono ancora nello scolapasta) e conditeli subito con un filo d’olio.

Nel frattempo che gli gnocchi si raffreddano, preparate gli altri ingredienti: lavate sedano e pomodorini e tagliate tutto a pezzetti (pomodorini, sedano, bresaola, carciofini, grana).

Unite tutti gli ingredienti in una ciotola, mescolate e aggiustate di sale.

L’insalata di gnocchi è pronta: prima di servirla aggiungete basilico e rucola ben lavati.

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5 errori del gelato fatto in casa

5 errori del gelato fatto in casa

Fare il gelato in casa, con o senza gelatiera, è diventata un’abitudine di tante persone. Si possono scegliere ingredienti di qualità e si possono creare gusti insoliti e particolari. Ma quali sono gli errori che si devono assolutamente commettere? Noi ne abbiamo trovati cinque.

Errore 1: I grassi

Il gelato per essere cremoso ha bisogno di una parte grassa.
Se volete un dessert privo di grassi forse il gelato non è quello che fa per voi.
Certo potete preparare un sorbetto che però è ricco di zuccheri e comunque non è un gelato.
Che sia quindi la panna nei gusti cremosi o l‘olio di cocco in quelli alla frutta, è necessario aggiungere un grasso nella preparazione di base.

Errore 2: La crema

Parliamo ancora di base del gelato perchè alla fine è quella che conta di più.
La base di tutti i gelati è praticamente sempre una crema inglese. Alcuni gusti non hanno le uova, ma hanno la panna, ma comunque si tratta sempre di una preparazione che prevede una prima fase di cottura.
Questa crema deve avere una consistenza perfetta e deve essere filtrata se necessario per evitare la presenza di grumi.

Errore 3: Ingredienti a caso

Dato che avete la possibilità di preparare un buon gelato in casa, non sprecatela utilizzando ingredienti scadenti.
Se scegliete il cioccolato fate in modo che sia il migliore.
Se scegliete la frutta seguitene la stagionalità.
Se il gelato è un semplice gusto crema, utilizzate uova freschissime.
La materia prima fa la differenza!

Errore 4: La temperatura

Per preparare un buon gelato casalingo bisogna utilizzare cestelli freddissimi, che sono rimasti in freezer per almeno un’ora.
Questo vale per le gelatiere, ma anche per i food processor che hanno cestelli in acciaio, come il Bimby per esempio.
E poi occhio alle cotture. Una volta preparata la crema base cuocendo panna, zucchero e uova, dovete lasciarla raffreddare perfettamente prima di lavorarla per trasformarla in gelato.

Errore 5: Congela-scongela

Una volta congelato il gelato può essere conservato in freezer per alcuni giorni.
Se lo tirate fuori dal freezer per porzionarlo, fatelo nel più breve tempo possibile.
Qualora dovesse essere troppo freddo per essere porzionato aspettate che si ammorbidisca un po’, ma poi consumatelo tutto.
I gelati alla frutta, avendo meno grassi, sono quelli che restano congelati già a lungo quindi se ne fate una grande quantità congelatela in porzioni piccole. Una buona abitudine che valo lo stesso per quelli alla crema. Le coppette monoporzione sono sempre la soluzione migliore… anche per non mangiarne troppo!

Come fare il gelato alla crema in casa

500 ml latte intero o panna fresca
100 g tuorli
175 g zucchero
Baccello di vaniglia

Per prima cosa scaldate in una casseruola il latte o la panna e sciogliete lo zucchero.
Poi aggiungete i tuorli mescolando con una frusta e mantenendo il fuoco molto basso.
Una volta raggiunta la temperatura di 85° spegnete il fuoco e mescolate ancora per evitare che le uova coagulino.
Sì, è fondamentale disporre di un termometro da cucina.
Lasciate raffreddare il composto prima fuori dal frigorifero e poi in frigorifero per un paio di ore.
Una volta freddo lavoratelo nella gelatiera con il cestello congelato.
Riponete il gelato in freezer e consumatelo entro 7 giorni.
Se preferite, dividetelo in pratiche monoporzioni.

La ricetta del finto gelato alla frutta

È il gelato più furbo che ci sia.
Si prepara in casa senza gelatiera e può essere la base per tante varianti diverse.
Le banane congelate sono la base. Basta tagliarle a rondelle e riporle in freezer.
Frullatele una volta congelate aggiungendo dell’olio di cocco per rendere il composto cremoso e dei datteri per dare un po’ di dolcezza. A questo punto potete creare il gelato che preferite arricchendolo con il cacao e le gocce di cioccolato per esempio, oppure con l’avocado congelato o i frutti di bosco sempre congelati.
Questo dessert è perfetto per la merenda dei bambini perché nasconde la frutta!

Sfogliate il tutorial per scoprire altri consigli sulla preparazione casalinga del gelato

 

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