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Ciambella di pandoro – Ricetta di Misya

Ciambella di pandoro

Innanzitutto preparate il frosting al formaggio semplicemente lavorando il mascarpone con lo zucchero a velo.

Eliminate il fondo dal pandoro, poi tagliatelo per il lungo a fette sottili.

Sovrapponendole leggermente tra di loro, usate le fette di pandoro per foderare lo stampo (se non avete uno stampo a cerniera vi consiglio di foderarlo prima con pellicola per alimenti, in modo che sia più agevole sformare il dolce alla fine).

Usate il latte per bagnare leggermente il pandoro, quindi aggiungete metà della crema nel guscio di pandoro.
Aggiungete anche uno strato di Nutella e completate con la crema restante.

Coprite la farcia con altre fette di pandoro per chiudere la ciambella, bagnate anche queste fette con il latte e lasciate riposare in frigo per almeno 2 ore prima di sformare la ciambella e rovesciarla su di un piatto da portata.

Preparate le 2 ganache: tritate, separatamente, i due tipi di cioccolato; a parte, scaldate la panna quasi fino all’ebollizione, quindi versatene metà sul cioccolato fondente e metà sul cioccolato bianco.
Mescolate (sempre separatamente) fino a far sciogliere completamente il cioccolato e ottenere 2 creme lisce.


Decorate la ciambella facendoci colare sopra prima il cioccolato fondente e poi quello bianco.

La ciambella di pandoro è pronta, non vi resta che decorarla a piacere con il ribes e servirla.


Burro: storia, produzione e qualità

La Cucina Italiana

È il turno del burro. Non c’è Paese al mondo con tanta ricchezza e varietà di prodotti, naturali come li regala il territorio o lavorati da mani esperte in modi semplici, che sono antichi e insieme i più contemporanei. Prosegue il viaggio alla scoperta delle nostre bontà, da quelle più conosciute a quelle meno note lontano dalla zona di produzione. 
La ricchezza del burro è il risultato di lavorazioni essenziali che aggiungono solo quel poco che serve per trasformare in gioia la materia prima.

Il burro

Il burro – prima immancabile, poi criminalizzato – è prepotentemente tornato. Anche nell’alta cucina, dove c’è chi lo miscela con acqua e poi lo monta per dargli leggerezza e chi preferisce quello più saporito di bufala campana. Il sociologo Enrico Finzi parla di «revanche del burro, che deriva dalle caratteristiche organolettiche spesso connesse al piacere (di mangiare e – più in generale – di vivere) e al contributo che dà alle ricette». Il +6,7% di consumo nel 2022 ha riguardato pure il Centro-Sud Italia, storicamente legato all’olio di oliva: Plutarco narra che Giulio Cesare, ospite di Valerio Leonte a Milano, dovette richiamare alle buone maniere i suoi ufficiali, contrariati nell’assaggiare quel che a loro sembrava un unguento per il corpo.

La rivalutazione del burro (e delle sue tante varianti) cammina di pari passo con il miglioramento qualitativo e la diversificazione delle produzioni. Ritenuto (a torto e a lungo) sottoprodotto del formaggio, la grande semplicità della lavorazione ne garantisce la naturalità: emerge in centrifuga o per affioramento lavorando la panna pastorizzata o cruda. Di minore qualità i derivati dal siero; i migliori quelli delle sperdute malghe sulle Alpi. Essendo un grasso, veicolo di sapori, esalta le caratteristiche degli ingredienti. Per questo è ideale nei risotti, indispensabile negli impasti dolci, e una spennellata va bene anche sulla carne.

Carta d’identità del burro

COME SI PRODUCE – Per affioramento della panna, grazie ai tempi lunghi, acquista maggiore aromaticità. In centrifuga (ad almeno 6500 giri al minuto) garantisce la purezza della materia.

ASPETTI NUTRIZIONALI – È ricco di vitamine A, D, K ed E, essenziali per il sistema nervoso e immunitario. Va usato con moderazione perché accusato di far aumentare il colesterolo e i grassi nel sangue.

CARATTERISTICHE – Il colore varia dal bianco al giallo oro. Il profumo è armonioso e delicatamente aromatico, senza punte. In bocca ha sapore neutro. Non devono esserci gocce di liquido. Sentori di formaggio al naso sono sintomi di alterazione.

CHIARIFICAZIONE – Per le fritture si usa il burro chiarificato che ha un punto di fumo molto alto (non brucia fino a 200 °C). È un normale burro, privato di acqua e caseina (la proteina del latte).

Antipasti di Natale: il nostro super speciale che aspettavate

La Cucina Italiana

Telefonate di auguri. Conversazioni emozionanti. Incontri importanti. Acquisti. Piccole creazioni artigianali. Dettagli scintillanti. C’è posto per gli antipasti di Natale tra tutti questi preparativi? Noi diciamo di sì. Anzi, diciamo di più. Ovvero che la definizione stessa di antipasto (qualcosa che anticipa il pasto) in questa festa non è corretta. Gli antipasti per Natale sono una parte fondamentale del menù e vanno scelti con molta attenzione.

Antipasti di Natale.

NelliSyr

Il primo piatto che accoglierà gli ospiti a tavola, infatti, non avrà la funzione di riempire un buco allo stomaco, ma di anticipare la festa. Dovrà mettere tutti i commensali a proprio agio, essere la cornice ideale per intavolare una conversazione allegra e annunciare con discrezione le portate che seguiranno.

Come servire un antipasto di Natale

Un tempo, durante i pranzi di festa, si usava apparecchiare la tavola predisponendo già l’antipasto per ogni posto. Oggi però tra decorazioni abbondanti, tavole ricche di dettagli e la presenza quasi scontata di frutta disposta sulla tavola per colorarla e renderla più allegra, non abbiamo bisogno di utilizzare il cibo come riempitivo e possiamo portarlo in un secondo momento, quando tutti saranno già seduti. Questo favorirà un notevole effetto sorpresa oltre a permetterci di servire gli antipasti caldi all’ultimo senza temere che si freddino. Appoggeremo il piatto sul set di sottopiatti e piatti piani che avremo predisposto, sostituendo i segnaposto con cui avremo personalizzato i tovaglioli in tessuto.

Il richiamo sulla tavola

Un dettaglio raffinato che potrebbe accompagnare la scelta degli antipasti per Natale è il richiamo di uno o più ingredienti sulle decorazioni della tavola. Se nella ricetta è previsto l’uso dei chicchi di melagrana, ad esempio, ne distribuiremo un paio tagliate a metà sulla tavola. Lo stesso discorso vale per frutta secca, agrumi e tutte le pietanze che possono essere considerate decorative. Abbinarle a piccoli rametti di abete o rosmarino è l’idea giusta per dare un twist rustico ed elegante al tempo stesso alla vostra tavola di Natale.

Ecco le nostre ricette per gli antipasti di Natale

 antipasti per Natale Flan di erbette con cialda croccante e salsa all’uovo

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