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Ricetta Dessert al panettone | La Cucina Italiana

Ricetta Dessert al panettone | La Cucina Italiana

Il dessert al panettone è un’idea perfetta per portare in tavola in modo originale uno dei dolci tradizionali di Natale e anche per riciclare il panettone avanzato durante le Feste

Il dolce si ispira alla ricetta del panettone ghiacciato alle tre creme di Iginio Massari, nato a Brescia nel 1942 e oggi riconosciuto tra i più grandi pasticcieri del mondo, nonché uno dei «padri» del panettone e del pandoro contemporanei.

Preparare il dessert al panettone è semplice: il panettone va tagliato a cubi che vanno rosolati nel burro, spruzzati con un alcolico e spolverizzati di zucchero a velo; questi vanno poi disposti in un piatto o in una coppa inframmezzandoli con crema alla vaniglia, crema al cioccolato e panna montata.

Ricerche frequenti:

Mangiare in via Veneto, aspettando la rinascita della dolce vita

Mangiare in via Veneto, aspettando la rinascita della dolce vita

Mangiare in via Veneto a Roma, la via più famosa della Capitale, non era cosa facile. Ma qualcosa sta cambiando. Perché via Veneto sta rinascendo dopo anni di oblio e lo sta facendo proprio a partire dalla cucina. Romana e italo-americana.

Il primo scandaloso spogliarello

Tutto era cominciato, ufficialmente, il 5 novembre del 1958, con la festa per il ventiquattresimo compleanno della contessina Olghina di Robilant al Rugantino di Trastevere: qui si esibì nel celebre spogliarello la ballerina turco-armena Aïché Nana, finendo mezza nuda su tutti i giornali dell’epoca. Roma era diventata la capitale internazionale del divertimento e della mondanità, e il suo epicentro era proprio via Veneto. Per la presenza degli hotel più lussuosi e dei locali aperti fino all’alba, via Veneto è stata per un ventennio il punto di ritrovo di vip, attori, nottambuli e paparazzi. Qui soggiornavano e passavano le serate, fra i bar, le lobby e le camere degli hotel che hanno fatto la storia della via. All’Harry’s Bar Frank Sinatra suonava il pianoforte e ancora oggi la sera si cena con il sottofondo del piano bar. Dal 1962 ha animato la Roma by Night e ospitato gli attori di Hollywood in visita alla Capitale, ma non c’entra nulla con quello di Venezia, quindi inutile cercare un piatto di carpaccio.

La grande bellezza: un cantiere

Nel 2013 è stato il set di La grande bellezza di Paolo Sorrentino, film che ha fotografato la upper class dei salotti romani, buoni e anche decadenti. «La grande bellezza sta a La dolce vita come la via Veneto di oggi sta alla via Veneto del 1959. Adesso è solo una strada di hotel di lusso dove è vano ricercare il clima notturno di un tempo» aveva scritto Alessandra Levantesi Kezich, critica cinematografica per “La Stampa”, in occasione della sua uscita. Ebbene sì, perché è davvero inutile venire in via Veneto alla ricerca di caffè affollati di artisti, intellettuali, divi e fotografi. Negli anni altri quartieri si sono fatti largo nelle preferenze di romani e turisti e via Veneto è rimasta accomodata sugli allori. Oggi via Veneto è un cantiere.

Fra pubblico e privato, c’è il progetto (già avviato) di riqualificare l’aspetto urbanistico e di rilanciare i locali storici per riportare via Veneto great again. Molti hotel prestigiosi sono attualmente chiusi o in ristrutturazione: il primo hotel di via Veneto, l’Hotel Majestic, inaugurato nel 1889 e progettato dall’architetto Gaetano Koch, autore tra gli altri del vicino palazzo dell’ambasciata americana e del palazzo della Banca d’Italia (Palazzo Koch), ha chiuso i battenti ed è stato acquisito da Boscalt Hospitality (Rothschild) e verrà ristrutturato. Il Westin Excelsior Rome, disegnato dall’architetto Otto Mariani ai primi del Novecento in stile neobarocco, è stato comprato e chiuderà a breve per lavori. Il Grand Hotel Via Veneto si trasformerà in un Nobu Hotel and Restaurant, anche se non si sa ancora quando. Poco distante, in via Boncompagni, sono iniziati i lavori per il nuovo Mandarin Oriental. Unica nota stonata, per il Cafè de Paris invece dopo il sequestro e dieci anni di chiusura, la serranda resta ancora abbassata e tutto tace. La via è ancora divisa in due, a sud a parte Signorvino è ancora tutto un cantiere o bar che servono American Breakfast a pochi euro, verso nord invece la rinascita è già cominciata.

Make dolce vita Great Again

Primo a guidare la cordata della rinascita, l’InterContinental Rome Ambasciatori Palace, così chiamato proprio in onore della vicina ambasciata americana. Costruito come residenza dell’ambasciatore, poi trasformato in biblioteca, è il primo cinque stelle a inaugurare il nuovo corso della via più famosa della capitale. Centosessanta camere a pura vocazione leisure, un design che riprende gli stilemi della romanità, un rooftop con vista e il ristorante Scarpetta NYC che attrae un pubblico di turisti americani e local; che in via Veneto significa ancora americani. Scarpetta NYC è un cortocircuito: un ristorante di cucina italo-americana, voluto da un newyorkese, ispirato al concetto di La dolce vita, da cui il nome del gruppo LDV Hospitality. Un format foresto che incarna l’italianità all’estero, e non un tentativo di imbastardire la cucina italiana per incontrare i gusti altrui. Pasta e pane fatto in casa, spaghetti al pomodoro (e burro, cremosissimi) e menù da steak house, proprio come negli Stati Uniti. Amatissimo dagli expat, dai diplomatici, dai cittadini americani di Roma e persino dai turisti in viaggio che ritrovano così i sapori di casa e un locale in cui sentirsi trasportati a New York. Via Veneto è infatti un avamposto americano in Italia, non a caso il primo Hard Rock Cafe italiano aveva aperto qui, nel lontano 1998, e una delle discoteche più famose della capitale (aperta nel 1972) è proprio in zona e si chiama Jackie O’, intitolata all’iconica Jacqueline Kennedy, vedova di JFK, divenuta nel 1968 la signora Onassis.

Come pulire la zucca? Il tutorial fotografico passo passo

La Cucina Italiana

È l’ortaggio per eccellenza simbolo dell’autunno, matura in questo periodo ed è molto versatile in cucina. Ma come pulire la zucca? Dalle zuppe alle torte, la zucca si presta a tantissime preparazioni. Se cucinarla non è difficile, però, forse può spaventare il momento della sua pulizia. La famosa pianta della famiglia delle cucurbitacee infatti è molto grande e pesante: soprattutto se intera, può essere difficile da maneggiare e il rischio di pulirla nel modo sbagliato può essere dietro l’angolo.

Che coltello usare per tagliare la zucca?

La zucca è grande e dura. Sicuramente il modo migliore per non farsi male è scegliere un coltello adatto, con una lama affilata e che non vi faccia rischiare uno spiacevole incidente. Scegliete un coltello a lama lunga sufficientemente tagliente. Se la zucca è di piccole dimensioni potrete anche utilizzare un coltello più piccolo, per una grande zucca scegliete un coltello con lama da 15/20 centimetri.

Come pulire la zucca? La spiegazione passo passo

Pulire la zucca non è difficile, se sai come farlo. E allora ecco che vi spieghiamo noi come fare punto per punto, dalla scelta del coltello al momento prima della cottura!

Step 1: come aprirla

Appoggiate la vostra zucca su un tagliere. Con una mano, tenete ben ferma la zucca, con l’altra, rimanendo lontano quanto più possibile dalle dita della prima mano, praticate un’incisione sulla superficie utilizzando la punta del vostro coltello. Partite proprio dal picciolo. Affondate il coltello abbastanza da riuscire a incidere il frutto fino alla base. Ripetete l’operazione puntando il coltello a 1-2 cm dal primo taglio.

Step 2: togliere i semi

Ora potete togliere i semi. L’ideale è utilizzare un cucchiaio: prendete ciascuna fetta e aiutandovi con la posata scavate l’interno esportando la parte più morbida e centrale (non buttate i semi! Puliti, tostati e salati possono diventare un ottimo snack, sano e goloso).

Step 3: togliere la buccia

Ora potete procedere con il togliere la buccia. Appoggiando di piatto il pezzo che state lavorando, procedete dall’alto in basso, cominciando da metà altezza; fate forza sul coltello, seguendo la curva dello spicchio. Decorticare la zucca non è fondamentale: la buccia della zucca, infatti, è commestibile. Sicuramente, però, se vorrete ottenere una preparazione di colore arancione brillante meglio procedere con la decorticazione. Con la buccia avanzata e messa in forno a 200° con olio e sale potrete preparare delle ottime chips di zucca.

In alternativa, soprattutto se dovete utilizzare la polpa per creme o passati, potete cuocere gli spicchi con la buccia, a vapore. Sarà meno faticoso ricavare la polpa, e avrete anche meno scarto.

Step 4: fette o cubetti?

Ora non dovrete fare altro che procedere con l’ultimo step, ovvero il taglio della polpa nella forma desiderata. Spicchi, cubetti grandi o piccoli: a voi la scelta.

 La zucca Attenzione perché si conserva molto bene ma una volta tagliata va consumata rapidamente, altrimenti, sempre tagliata a pezzi si può congelare e essere utilizzata in altri momenti. Ecco come pulire la zucca.

Un supporto in più? Scorrete la gallery per vedere il tutorial fotografico

Come si conserva la zucca fresca

La zucca può essere conservata in frigorifero. Lasciata intera, se ha raggiunto il giusto grado di maturazione, la zucca può durare anche settimane. Una volta tagliata, invece, va messa in frigorifero e consumata entro circa 5 giorni. Un piccolo trucco per farla durare più a lungo? Avvolgetela con della pellicola trasparente a diretto contatto con la polpa una volta tagliata, prima di riporla in frigorifero. In alternativa, potrete utilizzare un contenitore ermetico: una scelta sicuramente più ecologica ma meno efficace rispetto a quella della pellicola trasparente. La giusta via per una conservazione ottimale e anche ecologica? I fogli in c’era d’api.

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