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» Parmigiana di zucchine e fiori a crudo

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Mondate zucchine e fiori: eliminate le estremità dalle zucchine e tagliatele a fettine sottili nel senso della lunghezza; eliminate base e pistilli dai fiori e apriteli (in modo da stenderli in un foglio unico).

Ungete la teglia e iniziate a comporre la vostra parmigiana: create uno strato di zucchine, salate, quindi create uno strato di fiori, infine aggiungete mozzarella e un filo d’olio.
Continuate così, creando altri strati a partire dalle zucchine.

Concludete con uno strato di zucchine, condite con un filo d’olio e poi con il parmigiano grattugiato, quindi cuocete per circa 40 minuti in forno statico preriscaldato a 180°C.

La parmigiana di zucchine e fiori a crudo è pronta: lasciatela riposare per almeno 10 minuti prima di servirla.

Il melone in una torta soffice: la ricetta

Il melone in una torta soffice: la ricetta

Siete dei fan del melone e lo vorreste gustare in tutte le portate? Questa ricetta è per voi, perché vi consentirà di apprezzare il vostro frutto preferito non soltanto con il prosciutto, in qualche antipasto, in un primo o in uno spiedino, ma addirittura in un dolce! La torta soffice al melone è perfetta per la colazione e la merenda, con la sua consistenza morbida e con quel gusto così fresco e delicato. Inoltre è facilissima da preparare e piacerà anche ai bambini!

Il melone: quale scegliere?

Di varietà di melone ce ne sono tantissime, le più indicate per la preparazione di questa torta sono il melone bianco, con la polpa chiara e dolce,  calorico, il melone Cantalupo, di forma ovale, con la polpa arancione e molto profumata, o il Retato, dalla scorza verrucosa di colore grigio-verde con scanalature più o meno intense, e dalla polpa soda e arancione. Per la preparazione della torta soffice al melone andrebbero scelti esemplari al giusto gradi di maturazione: acerbi sarebbero insapori e troppo maturi renderebbero l’impasto acquoso.

La ricetta della torta soffice al melone

Ingredienti

300g farina, 250 g melone, 150 g burro, 1 bustina di lievito, 3 uova, 100 g latte

Procedimento

In una ciotola mescolate con le fruste lo zucchero con le uova. Unite il burro a temperatura ambiente e setacciate la farina con il lievito. Unitela al composto di uova e burro e continuate a mescolare. Versate a filo il latte e amalgamatelo al tutto. Nel frattempo pulite il melone e tagliatelo a pezzetti. Imburrate una teglia a cerniera di 24 cm di diametro, infarinatela e versateci l’impasto. Unite i pezzetti di melone al composto, mescolate delicatamente e infornate a 180° per  40 minuti circa. Attendete 20 minuti prima di sformare la torta.

Intolleranti al lattosio? Si può usare l’olio!

Se avete problemi di intolleranze al lattosio, non preoccupatevi, questa torta verrà benissimo anche senza l’uso del burro (e al posto del latte comune metterete quello lattosio free!). Sostituite quindi i 150 g di burro con 150 g di olio di semi, di girasole o vari è uguale. Inseritelo subito dopo aver montato le uova con lo zucchero e mescolate bene. Unite poi la farina setacciata con il lievito, il latte e le fettine di melone. Il risultato sarà altrettanto buono!

Nel tutorial trovate ancora qualche consiglio per una torta ancora più gustosa!

In Lombardia tra lago (d’Iseo), una piccola Roma, montagne e piramidi

In Lombardia tra lago (d'Iseo), una piccola Roma, montagne e piramidi

In questa estate tutta italiana, la montagna avrà il suo riscatto. Qui, vi portiamo a scoprire i sentieri meno battuti della Lombardia, che partono dal lago più scenografico e arrivano in cima (lì dove si dice si veda la Madonnina), passando per riserve di daini e formaggi in cascina. E tra una villa Aventino e una piazza San Pietro, spuntano anche le piramidi

Non sarà grande come il lago di Garda, «nobile» come il Maggiore (e le sue ville storiche), famoso in tutto il mondo come il Lario (lago di Como), reso ancor più prestigioso da Alessandro Manzoni prima e George Clooney poi. Eppure fidatevi: quello d’Iseo è forse il lago più scenografico di tutta la Lombardia. 

Il lago d’Iseo

Si trova a metà strada tra Brescia e Bergamo, e se si arriva da quest’ultima poco prima si passa davanti a un altro lago, quello d’Endine: molto piccolo sì, ma altrettanto delizioso. La sua caratteristica migliore è che è rimasto naturalmente intatto, ossia ben incastonato tra valli, boschi e montagne che si riflettono nelle sue acque, senza troppi mattoni o cemento intorno. In inverno è frequente che la superficie si ghiacci, e che i locali si divertano a camminarci e pattinarci sopra (con quale coraggio non si sa, se volete provare vi raccomandiamo di informarvi bene prima sulle condizioni del ghiaccio).

Bossico, la «piccola Roma»

Superato Endine, in direzione Lovere, arriverete dritti sulle sponde del lago d’Iseo. Il nostro consiglio, però, è di non fermarvi qui e salire – letteralmente – lungo la strada che porta a Bossico (Bg), una località di montagna pressoché sconosciuta, ma molto accogliente, e da cui si gode una vista meravigliosa sul lago sottostante. E non solo.

Definita – certamente con un po’ di audacia – la piccola Roma, Bossico ha una piazza denominata San Pietro, una chiesa intitolata ai SS.Pietro e Paolo, una via Roma, e soprattutto ville storiche costruite tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, e chiamate con nomi legati proprio a Roma capitale: Celio, Quirinale, Vaticano, Pincio, Aventino, Campidoglio; più altre intitolate alla storia di Giuseppe Garibaldi: Caprera, Suello, Villa Glori…  Il perché è presto detto: proprio in virtù della sua incantevole posizione panoramica sul lago d’Iseo, Bossico divenne nel secondo Ottocento una località di villeggiatura particolarmente apprezzata dall’alta borghesia locale, che qui costruì ville intitolandole appunto con nomi romani e risorgimentali, in onore dei propri ideali patriottici (con buona pace della Lega oggi).

A Bossico si soggiorna comodamente sia presso l’Hotel Miralago sia presso l’Albergo Al Milano, entrambi in posizione centrale, con possibilità di parcheggio gratuita e dotati di un buon ristorante.

La zona è un ottimo punto di partenza per escursioni: l’altopiano di Bossico vanta infatti 50 chilometri di piacevoli sentieri e sentierini (ottimi per praticare il nordic walking, ma anche per schizzare in e-bike e mountain bike), due grandi aree attrezzate per picnic, una riserva di daini, e offre panorami davvero meravigliosi sui due laghi sottostati (Iseo e d’Endine, appunto), Monte Isola (l’isola lacustre al centro del lago), le valli adiacenti e sul massiccio montuoso della Presolana. La passeggiata più bella è quella che arriva fin sul monte Colombina (1459 metri alla portata di tutti), che riconoscerete dalla croce sulla cima. Lì troverete anche un quaderno di vetta su cui lasciare la vostra firma. Lo sguardo dall’alto abbraccerà le Orobie, la Valle Camonica, la Pianura Padana. Nei giorni particolarmente limpidi si dice che si possa avvistare persino il luccichio della Madonnina di Milano, ma sinceramente noi quella non l’abbiamo vista (tutto il resto sì).

In genere, ogni prima domenica di agosto, a Bossico si svolge la Festa del pane di patate: i cortili delle case del centro storico si aprono al pubblico e per l’occasione si (ri)accendono gli antichi forni a legna, dove il pane di patate qui tradizionale viene cotto secondo una ricetta antica, tramandata da generazioni, con farina, acqua, lievito, sale e patate bollite, rigorosamente a chilometro zero, perché quelle di Bossico hanno fama di essere particolarmente saporite e vengono coltivate anche oggi negli orti e nei campi dell’altopiano. Ai visitatori è dunque concesso osservare come questo pane viene impastato, cotto e sfornato, e alla fine anche assaggiarlo. È un appuntamento cui una volta vi raccomandiamo di partecipare, anche se purtroppo quest’anno non ci sarà a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Da fare, però, anche quest’anno, gustare uno dei (tanti) formaggi tradizionali prodotti nelle cascine della zona (sono quattro): qui il latte non si lavora come in un caseificio, non ci sono protocolli, strumenti di precisione. Si fa tutto a mano, e a occhio, seguendo esclusivamente la pazienza, l’esperienza e l’istinto. E come ci dice Patrizia Gandini dell’Ufficio Pro Loco: «Ogni gesto si ripete sempre uguale e sempre diverso, perché il latte crudo è un alimento vivo e le giornate non sono mai le stesse. Per questo i sapori dei formaggi dell’altopiano di Bossico sono unici, perché si fanno con artigianalità, tradizione, passione e buona natura, e in ogni formaggio – dal più stagionato alla ricotta o alla formaggella – si assaporano anche le emozioni e i profumi della montagna e del lago».

Nel fare i formaggi in cascina, ogni gesto si ripete sempre uguale e diverso, perché il latte crudo è un alimento vivo e le giornate non sono mai le stesse. Per questo i sapori dei formaggi dell’altopiano di Bossico sono unici

Un giro a Monte Isola

Dopo averla ammirata tanto dall’alto, riscendendo al lago non si può non far tappa a Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Europa, e che si trova proprio al centro del lago d’Iseo. È stata resa celebre nel 2016 dall’installazione The Floating Piers dell’artista Christo, scomparso di recente, e che consisteva in una «passerella galleggiante sul lago» che collegava le isole di Monte Isola e la vicina (e piccolissima) San Paolo alla terraferma (comune di Sulzano). Per arrivare a Monte Isola oggi la partenza è sempre da Sulzano solo che il lago si attraversa comunemente in traghetto. Il giro completo dell’isola è di 9 chilometri, da percorrere tranquillamente a piedi o in bicicletta, e facendo solo attenzione a scansare gli spericolati vespisti locali (in compenso qui macchine non ce ne sono). La passeggiata è facile, a parte qualche tratto più ripido a sud e che mette alla prova soprattutto il fiato dei ciclisti. Qua e là ci sono scorci molto belli, in particolare davanti all’isolotto (con castello) di Loreto. All’Hostaria Milago di Peschiera Maraglio (lì dove approda il traghetto) si mangia ottimo pesce di lago con vista super.

Le piramidi di Zone

Ma c’è ancora qualcosa di poco noto e molto suggestivo che vi vogliamo segnalare in zona. Nell’area del comune di Zone, 14 chilometri da Sulzano (ci troviamo sulla sponda bresciana del lago d’Iseo), c’è un Parco con delle vere piramidi, ossia sculture di pietra assolutamente naturali (e talvolta altissime) formatesi a causa dell’erosione dell’acqua a contatto con il particolare terreno di origine morenica della montagna. Vi assicuriamo che tra queste rocce lo spettacolo è garantito, anche se nella risalita ci sarà da sudare un pochino.

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