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assaporare il presente di una città eterna

assaporare il presente di una città eterna

Un giro alla scoperta dei mercati di Vienna, tra prodotti tipici, specialità internazionali e locali alla moda dove fermarsi a mangiare

Colta, elegante, austera. Vienna, città di compositori, filosofi e artisti. Culla della cultura mitteleuropea, per secoli centrale operativa di una delle più importanti famiglie reali del Vecchio Continente, gli Asburgo. Famosa, gastronomicamente parlando, per le sue kaffeehaus, la torta Sacher e la Wiener Schnitzel (la cotoletta viennese). Crocevia di popoli, ponte tra Occidente e Oriente. Venire risucchiati dalla Storia è un attimo, con il rischio di perdersi la dimensione quotidiana di una città più dinamica e sfaccettata di quanto si possa immaginare. Per toccare con mano il suo lato cosmopolita e assaporare il suo presente, il consiglio è di farsi un giro – tra una visita all’Hofburg e una al Museo del Belvedere – tra i mercati di Vienna, in particolare quattro: Naschmarkt, Brunnenmarkt, Karmelitermarkt e Kutschkermarkt.

Naschmarkt: centrale, multietnico, un ristorante a cielo aperto

In centro, non lontano dalla Wiener Staatsoper (Teatro dell’Opera) e a pochi passi dal Palazzo della Secessione, c’è il Naschmarkt. Nato come mercato multietnico, oggi è certamente una delle attrazioni turistiche della città. Profumo di spezie e dolci dal sapore mediorientale, pregiati formaggi francesi e eccellenze made in Italy, frutta esotica e verdura freschissima: sui banchi si trova ben più dell’indispensabile. Anche le insegne parlano lingue diverse: tedesco, turco, un po’ di arabo e, ovviamente, italiano. Alcuni stalli, la sera, cambiano d’abito e si trasformano in wine bar, come l’Urbanek, un negozio di specialità gastronomiche, salumi e formaggi soprattutto, servite all’ora dell’aperitivo con degli ottimi vini austriaci. Tra i chioschi che vendono bratwurst e birra a buon mercato, si sono insinuati una serie di locali alla moda, che hanno trasformato il mercato in un grande ristorante a cielo aperto. Al Neni vengono serviti piatti israeliano-orientali, all’Orient & Occident specialità casalinghe turche; per gli amanti del pesce c’è Umar. In più, tutti i sabati dalle 6.30 alle 14.00 si svolge anche un coloratissimo mercato delle pulci (Wienzeile; dal lunedì al venerdì 6.00-19.30, sabato 6.00-18.00).

I mercati di Vienna.
I mercati di Vienna.

Karmelitermarkt, farmer’s market in un quartiere di tendenza

Al di là del Donaukanal, il canale che taglia la città in due, all’altezza di Leopoldgasse c’è un altro bel mercato, il Karmelitermarkt, nel sobborgo di Karmeliterviertel, un tempo abitato principalmente dalla comunità ebraica, oggi vivace quartiere di tendenza. Forse ancora poco noto, anche se si trova nell’attuale piazza dal 1910, negli ultimi anni è diventato un luogo di riferimento sia dal punto di vista gastronomico che culturale. Anche questo, come molti altri mercati di Vienna, ha degli stalli fissi – piccole costruzioni in muratura – e degli spazi più ampi attrezzati per gli ambulanti, che qui sono soprattutto contadini. Dal 2008 c’è anche un angolo di Slow Food Wien. Ogni sabato dalle 8 alle 13 i produttori si riuniscono e offrono cibo tradizionale fatto in casa: pane, miele, confetture, sottaceti, salse, salumi e formaggi. Tanti i locali intorno al mercato: per una pausa pranzo salutare c’è Kaas am Markt, un negozio di specialità gastronomiche e prodotti bio, dove si possono fare anche piccoli spuntini. Altro posto da provare è Schöne Perle, nell’adiacente Leopoldgasse, che propone una reinterpretazione della classica cucina viennese. E per chi proprio non riesce a farne a meno c’è Pizza Mari’, una pizzeria napoletana molto in voga in città (Leopoldsgasse; dal lunedì al venerdì 6.00-19.30, sabato 6.00-17.00 | Food stands dal lunedì al sabato 6.00-23.00).

Brunnenmarkt: tra i mercati di Vienna quello più simile a un bazar

Il Brunnenmarkt, nell’Ottakring, 16° distretto, è il mercato di strada più grande di Vienna. Si sviluppa intorno a Yppenplatz, che ospita la struttura del vecchio mercato coperto, oggi trasformato in un centro culturale per le arti performative, il Brunnenpassage. La piazza pullula di locali dove fermarsi a pranzo, dopo un’immersione in quello che facilmente ricorda il bazar di una città turca. Imboccando Brunnengasse, si viene letteralmente risucchiati dai circa 170 banchi disposti lungo la via, resa ancora più stretta dalla folla che la popola. Sulle bancarelle si trovano soprattutto frutta e verdura di stagione a buon mercato – tante patate, cipolle, cipollotti e rape di ogni sorta -, ma anche formaggi da tutta Europa, salumi d’Oltralpe, tagli di carne halal e pesce. Tanti i chioschi con spiedi di kebab speziati da prendere take away e dolci turchi strabordanti di miele. In uno c’è anche un forno da cui escono dei dischi fumanti di pane arabo. Nella parte posteriore della piazza, al sabato, c’è anche il mercato contadino, con un’offerta più ristretta di prodotti locali, al 90% bio: funghi, mele, miele, formaggi d’alpeggio. Tra i caffè che popolano l’area, una tappa obbligata è lo Staud’s Pavillon, dove si vendono confetture e specialità a base di verdure fin dal 1947. Meritano una visita anche Mani, che propone una rivisitazione della cucina mediorientale in chiave moderna e Völlerei, una moderna trattoria che offre i piatti classici della cucina austriaca leggermente rivisitati, il tutto accompagnato da ottime birre (dal lunedì al venerdì 6.00-19.30, sabato 6.00-17.00).

Kutschkermarkt, prodotti raffinati in un mercato di quartiere

Fuori dai soliti giri turistici, il Kutschkermarkt si trova nel 18° distretto, una zona per lo più residenziale, dove vivono molte famiglie giovani con bambini. Il mercato è l’ultimo su strada insieme al Brunnenmarkt. La via su cui si sviluppa è in salita e, tra un banco e l’altro, ci sono diversi locali molto curati dove fermarsi per un boccone. Il consiglio è di andarci il sabato quando, oltre ai venditori fissi, ci sono anche i banchi dei contadini con le loro prelibatezze: uova fresche, frutta e verdura biologiche, marmellate, ma anche vino e insaccati. Gli stalli sono tutti ben tenuti, alcuni dal design moderno e in molti si può sia comprare sia mangiare. Tra questi il più famoso è la Pöhl’s Cantine, il wine bar di Irene Pöhl, una pioniera del Kutschkermarkt, che di fronte ha anche un banco di formaggi e salumi, una boutique del gusto dove fare scorta di prodotti tipici da riportare a casa a come souvenir. Tra i banchi, ogni tanto c’è anche quello del nuovo astro della panificazione austriaca, Georg Öfferl, del forno Dampfbäckerei Öfferl, noto per il suo pane con pasta madre cotto a vapore, definito uno dei migliori della città (Kutschkergasse; dal lunedì al venerdì, 6.00-19.30, sabato 6.00-17.00 | Farmer’s Market 7.00-14.00).

Perdere peso senza ridurre le calorie: la dieta dell’orologio

Perdere peso senza ridurre le calorie: la dieta dell’orologio

Il programma alimentare è stato studiato dal Pennington Biomedical Research Center e prevede che tutti e tre i pasti principali vengano consumati nell’arco di sei ore

Le diete non fanno per voi, perché non riuscite a ridurre a lungo il numero di calorie ingerite ogni giorno? È un problema comune: i tassi di fallimento delle diete, secondo le statistiche, si aggirano intorno al 95%. Ma adesso una nuova ricerca ha individuato un “segreto” per bruciare i grassi in eccesso senza modificare la quantità delle calorie nel piatto. Secondo lo studio condotto dalla ricercatrice italiana Eleonora Poggiogalle del Pennington Biomedical Research Center in USA con l’équipe di Eric Ravussin e Courtney Peterson (e attualmente a La Sapienza Università di Roma), il segreto è consumare i tre pasti della giornata nell’arco di appena sei ore.

La dieta dell’orologio: gli orari
Si parte alle 8 del mattino con la prima colazione, si pranza alle 11 e si cena alle 14 del pomeriggio. Nelle 18 ore fra l’ultimo pasto e il primo del giorno successivo, invece, si digiuna. Questa «dieta dell’orologio» determina anche la diminuzione dell’appetito, e quindi può essere seguita senza troppi sforzi e senza neppure dover ridurre la quantità di zuccheri e grassi ingeriti. È un’alimentazione bilanciata: apporta il 50% di carboidrati, il 35% di grassi e il 15% di proteine, che però devono essere assunti rigorosamente nella prima parte della giornata.

L’esperimento
Per dimostrare l’efficacia di questo programma alimentare, gli studiosi hanno chiesto a pazienti in sovrappeso, tra i 20 e i 45 anni, di consumare colazione, pranzo e cena nell’arco di 12 ore, dalle 8 alle 20, per quattro giorni di seguito. Per i successivi quattro giorni, invece, l’arco di tempo in cui consumare i pasti è stato ridotto dalle 8 alle 14. In questa seconda fase, i ricercatori hanno riscontrato una riduzione dei livelli di grelina, l’ormone responsabile dell’aumento del «senso di fame». Il fattore di fondamentale importanza è stato il digiuno di 18 ore, che permette di ottimizzare lo smaltimento dei grassi senza effetti negativi sulla salute.

» Frittata di pasta al pesto

Misya.info

Innanzitutto cuocete la pasta e scolatela al dente e lasciatela intiepidire.
Sbattete le uova con poco sale, pepe e il pecorino.

Mescolate la pasta col battuto di uova, quindi incorporate anche il pesto.

Scaldate un po’ di olio in una padella antiaderente, quindi versateci dentro metà della pasta condita.
Cospargete con il formaggio a dadini, quindi coprite con la pasta restante.
Cuocete a fuoco medio basso finché l’uovo non si sarà rappreso, quindi con l’aiuto di un coperchio o un piatto, girate e cuocete il secondo lato a fiamma più alta.

La frittata di pasta al pesto è pronta, potete servirla calda, tiepida o anche fredda.

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