Per la ricetta delle scorze di cedro al gelo, tagliate a pezzetti la scorza del cedro, tenendo anche la parte bianca. Mescolate le scorze in una scodella con lo zucchero, premendole leggermente, in modo che lo zucchero aderisca bene. Adagiate le scorze su una placca rivestita di carta da forno, raffreddatele in freezer per 30 minuti, quindi servitele.
Mettetele nel boccale zucchero e buccia di limone e frullate per 30 sec., vel. Turbo. Aggiungete i fichi e il succo di limone, mescolate per 30 sec., vel. 1, e lasciare riposare per 30 minuti.
Riprendete il boccale e cuocete per 30 min. a 100°, vel. 1. Quando la marmellata vi sembrerà pronta, fate la prova del piattino per testarne la consistenza: eventualmente cuocete per altri 10-15 min., temp. Varoma, vel. 3.
Versate la marmellata ancora bollente nei vasetti sterilizzati, chiudete con il tappo e capovolgeteli, lasciandoli così fino al completo raffreddamento. Conservate in dispensa fino al momento di consumarla.
Il Pan Dalì è un pane tipico catalano ribattezzato in onore del pittore surrealista. Il suo primo nome è Pan de Crostons, per la croccantezza della sua crosta
A Barcellona lo chiamano Pan de Crostons, ma tutti lo conoscono anche come Pan Dalì. Il motivo va ricercato nella cotta che il pittore surrealista di Figueres si prese per questo tipo di pane a tre punte tipico della Catalogna. Come si intuisce dal nome di battesimo, l’altra particolarità, oltre alla forma che ricorda il cappello di un torero, è la crosta: “crostons”, infatti, in catalano significa “crostini”. Perché plurale? Perché le estremità del triangolo sono la parte più croccante.
Perché il Pan de Crostons si chiama anche Pan Dalì
Il cibo per Dalì era una vera ossessione. «La mia pittura è gastronomica, spermatica, esistenziale». Al pane, poi, ha sempre riservato un ruolo da protagonista in molte delle sue opere. Ma quella per il Pan de Crostons è stata una vera e propria folgorazione. L’ha avuta da bambino e lo ha accompagnato per tutta la vita. A raccontarla è lui stesso: «Il pane che mi metto spesso sulla testa è un cappello con il quale mi presentai a casa quando avevo sei anni. Svuotai un Pan de Crostons, questa forma di pane catalano a tre punte, e lo misi in testa per stupire i miei genitori». Una passione tale che quando ha trasformato la sua casa in un museo autocelebrativo, ha fatto tappezzare un’interaparete della Torre Galatea con dei calchi di gesso, tuttora visibili, proprio a forma di Pan de Crostons. Da quel momento è stato ribattezzato Pan Dalì.
Le particolarità di questo pane catalano
Si tratta di un pane bianco, a base di farina di frumento macinata a pietra e lievito madre. Una volta assaggiato, si capisce subito come mai l’artista se ne sia innamorato. Lo si potrebbe definire un pane “sonoro”. Dal colore dorato, basta una leggera pressione per fargli emettere un croc ben udibile. A questa particolare croccantezza corrisponde, poi, un sapore spiccatamente tostato. L’impasto è molto semplice. La differenza la fanno, oltre alla forma unica nel suo genere, la lunga lievitazione e la cottura lenta in particolari forni con la base di pietra. Per chi volesse provare a farlo a casa ecco gli ingredienti e la ricetta del forno La Torna che si trova all’interno del Mercato di Santa Caterina a Barcellona.
Ingredienti per tre pagnotte da 600 grammi
1 chilo di farina di frumento di media forza 600 grammi di acqua 250 grammi di pasta madre 10 grammi di sale
Procedimento
Setacciare la farina, unire la pasta madre e impastare, versando poca acqua per volta. Gli ultimi 50 grammi vanno dosati in base alla capacità assorbente della farina utilizzata. Dopodiché aggiungere il sale. Una volta ottenuto un impasto omogeneo eleggermente elastico, riporlo in frigorifero per 12 ore. Il giorno dopo, riportarlo a una temperatura compresa tra i 23° e i 24°C e dividerlo in tre pagnotte tonde. A questo punto lavorare la pasta per darle la giusta forma. Si passerà dall’avere tra le mani prima una bombetta, poi un cappello da torero.
Con le mani a cucchiaio schiacciare l’impasto, creando un bordo di circa 4-5 centimetri, lasciando invece al centro una montagnetta. È così che si forma la bombetta. Dopodiché, tirare i bordi fino a ottenere una forma triangolare. Di ciascuna punta piegare il lembo destro sul sinistro, poi posizionare la mano di taglio e schiacciare la pasta alla base del nuovo triangolino che si è formato. Si ottiene così il cappello da torero. Lasciare riposare un’altra ora. Portare il forno, possibilmente dotato di pietra refrattaria, alla temperatura di 210° C. Prima di infornare, spolverizzare il pane con un po’ di farina e adagiare l’impasto sulla pietra. I tempi di cottura variano tra i 50 e i 60 minuti a seconda della potenza del forno.