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Ricetta Frittelle di semolino per Carnevale

Ricetta Frittelle di semolino per Carnevale
  • 400 g latte
  • 150 g semolino
  • zucchero semolato g 80, più qualche cucchiaio
  • 50 g prugne secche
  • 50 g albicocche secche
  • un uovo
  • una mela
  • un limone non trattato
  • acqua di fior d’arancio
  • olio per friggere
  • sale

Per fare le frittelle di semolino per Carnevale, mettete a bollire il latte con altrettanta acqua. Salatelo al bollore e versatevi a pioggia il semolino, mescolando tutto il tempo. Cuocetelo per 10′. Togliete dal fuoco la polentina così ottenuta e versatela in una ciotola. Unitevi g 80 di zucchero, l’uovo, le prugne e le albicocche secche tagliate a minuscoli pezzi. Mescolatevi anche la mela, sbucciata e fatta a piccolissimi dadi. Aromatizzate l’impasto con la scorza grattugiata del limone e un cucchiaio di acqua di fior d’arancio. Scaldate abbondante olio nella padella dei fritti. Friggetevi l’impasto a palline grosse come una noce. Rotolatele man mano che saranno pronte nello zucchero, quindi portatele in tavola caldissime.

Pan d’arancio, un dolce che sa di Sicilia

Pan d'arancio, un dolce che sa di Sicilia

Tutto nel mixer, arance con la buccia compresa, e il dolce è presto fatto: una ricetta semplicissima per la colazione o la merenda d’inverno

La sua consistenza è morbida e soffice e il suo profumo è intenso e agrumato: è il pan d’arancio, un dolce tipico della tradizione siciliana, che si prepara durante l’inverno utilizzando le arance intere, buccia compresa, trasformate in una purea. Aggiunta all’impasto, l’arancia dona leggerezza e un aroma che si sprigiona in tutta casa. Semplicissimo da fare, questo dolce richiede poco tempo e pochi ingredienti per un risultato che piacerà a grandi e piccoli. Scopriamo insieme come preparare il pan d’arancio.

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La ricetta del pan d’arancio

Ingredienti

Per preparare il pan d’arancio vi serviranno: 1 arancia intera (non trattata), 250 g di farina, 250 g di zucchero, 100 g di burro, 1 bustina di lievito per dolci, 3 uova.

Procedimento

In una ciotola (o nel bicchiere dell’impastatore) mescolate uova e zucchero e sbattetele fino a quando non otterrete un composto chiaro e spumoso.

Unite poi la farina setacciata, il burro lasciato ammorbidire (potete toglierlo dal frigo mezz’ora prima) e il lievito.

A parte lavate bene l’arancia intera, tagliatela a pezzi e frullatela, buccia compresa. Dovrete ottenere una purea. Accendete il forno a 180°C.

Unite la purea al resto dell’impasto, amalgamate bene. Trasferite il tutto in uno stampo da plum cake imburrato e cuocete in forno per 40 minuti a 180°C. Controllate sempre la cottura con uno stecchino.

Scoprite nel tutorial altri consigli per preparare questo dolce

La Milanese cotta e cruda (pure brevettata) di Giancarlo Perbellini

La Milanese cotta e cruda (pure brevettata) di Giancarlo Perbellini

Dallo chef bistellato una versione rivoluzionaria della cotoletta dove il morbido della metà cruda e il croccante della metà cotta creano un gioco piacevole. La ricetta? Solo indizi. Coperta dal brevetto, sarà pubblica tra vent’anni…

«Tutto è partito dall’apertura di Locanda Perbellini a Milano e dallo studio dei piatti della tradizione lombarda», racconta Giancarlo Perbellini. «Come non pensare alla cotoletta? Difatti l’ho messa subito in carta, in una mia versione ed è richiestissima. Ma poi ho deciso di andare oltre, ricordandomi di quella geniale, divisa a cubi e ricomposta, di Gualtiero Marchesi. Da lì è partito un percorso di mesi per riscrivere, in chiave moderna, il metodo di preparazione di questo piatto simbolo della città più internazionale in Italia». È una bella provocazione: il cuoco scaligero per eccellenza, bistellato Michelin con Casa Perbellini, uno dei maestri della Nuova Cucina Italiana che si cimenta su un piatto simbolo di Milano, sempre popolare. Così è nata la sua Milanese cotta e cruda che abbiamo assaggiato in anteprima.

Un lungo studio

Perbellini non nasconde un certo orgoglio nella realizzazione. «Dietro a questo piatto ci sono molte riflessioni, molte sperimentazioni e anche molta tecnica. La Milanese cotta e cruda, così come l’ho pensata, coniuga insieme sapori, consistenze e apporti nutritivi. Per crearla mi sono concentrato sui contrappunti, a partire dalla combinazione di elementi opposti e complementari per far vivere al palato una doppia sensazione, gustosa, netta ed equilibrata», afferma. Detto che nel piatto risulta elegante e stilosa, convince subito all’assaggio. Il gioco di contrasti è notevole: il morbido crudo con la sua freschezza esalta la parte cotta, porosa e croccante, in un connubio che fa emergere il sapore deciso del filetto di vitello e la distintiva leggerezza conferita dalla speciale panatura.

Doppia cottura

Abbiamo incalzato Perbellini sulla preparazione per sapere il massimo consentito dal segreto professionale. A lui la parola. «Il filetto viene tagliato in cilindretti da tre cm di altezza, successivamente impanato a metà, per rendere visibile la doppia cottura, nella farina, nell’uovo e nel panko. Nella cottura nel burro chiarificato, ovviamente, si deve curare la metà impanata e lasciare morbida l’altra. Il passaggio finale è per qualche istante nella salamandra. La serviamo tagliata in due parti, accompagnata da patate all’olio di pistacchio, abbondante maionese di limone e un velo di salsa di pollo allo sweet chili».

Servita in due locali

Perbellini ha deciso di tutelare con un brevetto il processo di preparazione con grande dovizia di dettagli, e nel contempo il design, ovvero lo stile d’impiattamento. E si è affidato a un’azienda specializzata quale Bugnion. «Questo brevetto per noi rappresenta un unicum e quindi lo chef appare come un vero e proprio innovatore in questo ambito», spiega l’ingegner Marco Lissandrini, direttore della sede veronese. «Curiosamente nella nostra città , nel 1894, Domenico Melegatti brevettò l’intero processo di produzione del suo pandoro. Quindi abbiamo anche un fil rouge». Per conoscere la ricetta in dettaglio, bisognerà attendere vent’anni, allo scadere del brevetto. Intanto la Milanese cotta e cruda entrerà fuori menu della Locanda Quattro Cuochi a Verona e ovviamente di Locanda Perbellini a Milano, a partire dal mese di aprile. A introdurlo ci sarà un libretto che racconterà storia e segreti di questa creazione gastronomica.

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