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Ricetta Brodo di cappone con amaretto e arancia

Ricetta Brodo di cappone con amaretto e arancia

Step 1

Scaldate a bagnomaria il liquore all’amaretto con l’arancia candita; lasciate in infusione per 25 minuti: il liquore prende l’aroma senza evaporare.

Step 2

Scaldate il burro con 1 spicchio di aglio schiacciato con la buccia, 4 foglie di salvia, 3 gherigli di noce, 1 cucchiaio di uvetta, sale e pepe. Cuocete finché il burro non prenderà un colore nocciola.

Step 3

Mettete in una grande casseruola il cappone, 1 rametto di rosmarino, 2 rametti di prezzemolo, 4 grani di pepe, il pomodoro inciso a croce, il sedano a tocchi, la cipolla sbucciata e tagliata in 4, il porro a listerelle, 5 foglie di salvia, timo.

Step 4

Versate il burro sul cappone, unite il vino e coprite tutto di acqua fredda. Fate sobbollire per 1 ora; unite poi l’amaretto con i canditi e 1 cucchiaio di sale grosso.

Step 5

Cuocete ancora per 1 ora e 30 minuti.

Torta di Natale dello chef

Torta di Natale dello chef

Innanzitutto preparate la crema: lavorate i tuorli con lo zucchero, incorporate la maizena e la vaniglia, poi anche il latte intiepidito, quindi portate sul fuoco e cuocete a fiamma bassa, mescolando costantemente, fino ad ottenere una crema liscia e densa.
Trasferite su di un piatto ampio e lasciate raffreddare coperta con pellicola a contatto.

Preparate anche la bagna, unendo 1 bicchiere di acqua con 1 cucchiaio di zucchero in un pentolino e portando a ebollizione, quindi spegnete e aggiungete il rum (in alternativa aggiungete buccia di 1 arancia durante la cottura dello sciroppo ed evitate il rum).

Montate la panna ben fredda di frigo e incorporatela alla crema ormai fredda, mescolando delicatamente per non far smontare la panna.

Veniamo alla parte più antipatica: predisponete i 3 dischi di pan di Spagna sul piano di lavoro e procedete a ritagliarli: dovrete ottenere 6 diversi dischi in totale.
Dovete ritagliare dal primo disco 1 cerchio da 17 cm di diametro e 1 da 5 cm più una stella; dal secondo disco 1 cerchio di 20 cm di diametro; dal terzo disco 1 cerchio da 13 cm, 1 da 9 cm e 1 altro da 5 cm.

Mettete il disco da 20 cm sul piatto da portata e bagnatelo leggermente con la bagna, quindi farcitelo con la crema e copritelo con il secondo disco, quello da 17 cm.

Bagnate e farcite anche il secondo disco e copritelo con il terzo disco, quello da 13 cm.
Bagnatelo, farcitelo e copritelo con il quarto disco, da 9 cm, procedendo a bagnare e farcire anche questo.

Create l’ultimo piano della torta con i i 2 dischi da 5 cm, bagnando e farcendo il primo e lasciando il secondo, quello in cima a tutto, senza farcia.
Procedete ora a creare su ogni livello una sorta di palizzata di Pavesini, lasciando che sia stesso la crema a fare da collante.

Dovrete realizzare 5 diverse palizzate di Pavesini, una per ogni livello della torta

Spezzettate il cioccolato e scioglietelo in microonde (o a bagnomaria).

Aiutandovi con un cucchiaio, lasciate colare il cioccolato fuso a filo sulla cima dei Pavesini, in modo che crei un decoro ma funga anche da collante tra di essi, una volta solidificato.
Lasciate asciugare il cioccolato, quindi decorate con poco zucchero a velo.

La torta di Natale dello chef è pronta, non vi resta che aggiungere la stella e servirla.


Che vino usare per il vin brulé? I nostri “caldi” consigli

La Cucina Italiana

Il freddo si fa più pungente, è ora di riscaldarsi con qualcosa di caldo, come il vin brulé. Prepararlo è semplice, ma che vino usare per il vin brulé? Usanza diffusa in tutta l’Europa continentale, viene preparato con vino, spezie ed erbe aromatiche che seguono prevalentemente le ricette tradizionali del luogo in cui ci si trova ad assaporarlo. Se qualcuno però volesse prepararselo in maniera autonoma quali prescrizioni deve seguire la per la selezione dell’ingrediente più importante? Insomma, quale vino è più adatto?

Che vino usare per il vin brulé? C’è una sola regola

Il risultato finale, per quello che concerne la qualità complessiva del prodotto, dipende necessariamente dal vino che scegliete. Ma quindi qual è il vino migliore per il vin brulé? Lasciate pure sullo scaffale le proposte più economiche di vini da tavola in brick, optate invece per etichette del vostro territorio di origine o tipiche del luogo in cui vi trovate al momento. Tenete a mente che il vin brulé deve profumare, sedurre chi degusta e invitare al sorso con il suo vapore: privilegiate vini morbidi, ricchi di aromi e di struttura, possibilmente con un buon residuo zuccherino se preferite un gusto più abboccato. La regola, forse l’avete già capito, è molto semplice: per avere un buon risultato, dovete partire da una buona materia prima! Quindi, non risparmiate sul prodotto che si mostrerà decisivo nel vostro vin brulé.

I vini consigliati

Se siete in centro Italia, o in Romagna, il vino migliore per il vin brulé è il Sangiovese, da preferire per il suo carattere deciso, mentre l’Emilia terra del Lambrusco saprà donarvi profumi molto suadenti: da preferire sono le varietà Grasparossa, Salamino e Maestri per la loro carica di colore. In Veneto, invece, si cambia colore e la tradizione vede l’impiego prevalente di vini bianchi come gli internazionali Sauvignon Blanc e Chardonnay (sul fronte rossi, volendo, si può anche usare il Cabernet Sauvignon). Queste varietà non mancano in Alto Adige, ma le popolazioni locali apprezzano maggiormente il Pinot Nero e la Schiava che, presso chi parla la lingua tedesca, è nota con il nome di Vernatsch. Nelle Langhe, chi è particolarmente esigente, non esita a utilizzare il Barolo come base per il proprio vin brulé: se avete a disposizione un altro budget, potete sempre affidarvi a un ottimo Nebbiolo o a una rubescente Barbera.

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