Tag: ricette pasta fredda

Iva Zanicchi: il suo piatto dell’infanzia

Iva Zanicchi: il suo piatto dell'infanzia

Una passione, quella per il cibo, che Iva sente di avere nel DNA quasi quanto la musica: «Non posso dire di essere una grande cuoca. Mia nonna lo era, forse un po’ ho preso da lei. Faccio pochi piatti, ma quelli che faccio sono buonissimi. Sono presuntuosa? Anche (ride, ndr)». Un amore manifestato già in tenerissima età: «Dopo aver mangiato mi mettevo sempre a piangere. Mia mamma era disperata, voleva chiamare il dottore. Poi una prozia ha detto: questa bambina ha fame. Mi ha fatto il pancotto. Sai cos’è?». Le rispondo in maniera vaga, sperando che anche questo sia un piatto tipico di Ligonchio (risposta: no, si fa un po’ dappertutto): «L’ho mangiato, mi sono addormentata e non ho più pianto. Da lì abbiamo capito tutto».

Iva Zanicchi
Il primo premio vinto da Iva Zanicchi al Festival di Sanremo del 1967 con Non pensare a me

Tornerebbe al Festival? È la donna che ne ha vinti di più, tre. «Quest’anno ci provo davvero, sei il primo a cui lo dico». Il ritorno della Zanicchi dopo la vittoria dei Måneskin, sembra già tutto giusto: «Quei ragazzi sono un miracolo italiano, sono molto contenta per loro». Li inviterebbe a cena? «Certo, gli farei le patatine fritte con una bella milanesina. Col manico, quella vera. Sono giovani, meglio quella degli hamburger che mangiano in America». O, perché no, a questo punto anche una bella pattona. Da Los Angeles a Vaglie è un attimo.

Pattona dell’Appennino emiliano

«Mescolate la farina con una frusta unendo acqua gassata (130‐140 g circa) e un pizzico di sale fino a ottenere una pastella piuttosto fluida. Preparate un battuto con lardo, un ciuffetto di rosmarino e un po’ di aglio, fondetelo in una padella (ø 22‐24 cm), quindi filtratelo in una ciotola. Versate nella padella unta e ben calda un mestolino di pastella e cuocete una sottile crespella, sui due lati: è la” solada” o “soletta”.  Schiacciate le patate, calde, mescolatele con l’uovo, sale, noce moscata e il battuto filtrato; amalgamate i formaggi: dovrete ottenere un purè piuttosto compatto. Stendetelo sulla crespella formando uno strato di 4‐5 cm, non più basso. Servite la pattona, decorata a piacere, come una frittata su un piatto di portata o su un tagliere, a grandi spicchi oppure a quadretti, per l’aperitivo. Si mangia con le mani».

Pattona dell’Appennino emiliano

Ingredienti per 4-6 persone

500 g patate bollite
75 g farina 00
70 g parmigiano grattugiato
60 g lardo
20 g pecorino grattugiato
1 uovo
acqua gassata
aglio – rosmarino – sale – noce moscata

Testo di Filippo Ferrari

Foto di Giacomo Bretzel.

 

Ricerche frequenti:

Le ricette più gustose per il weekend dell’8 gennaio

Le ricette più gustose per il weekend dell'8 gennaio

Cosa cucinare questo weekend? Ecco i primi, i secondi e i dolci migliori da preparare nel fine settimana dell’8 gennaio

Le festività sono appena giunte al termine, ma c’è ancora tanta voglia di passare il weekend in buona compagnia. Per voi che anche dopo le feste non volete rinunciare ai piaceri della tavola, ecco 10 ricette che vi permetteranno di esplorare sapori ogni volta nuovi.

Ne abbiamo per tutti i gusti: dall’esplosiva pizza preparata con farina con polenta e condita con salsiccia, radicchio e cipolla, fino al minestrone di verdure gratinato, adatto a chi desidera un pasto salutare, ma con quel tocco goloso che non può mancare.

Cosa cucinare nel weekend dell’8 gennaio: primi

Avete mai preparato l’orzotto? Si tratta di un’ottima alternativa al classico risotto, diffusa soprattutto nel Friuli, a base di orzo perlato. Se preparato come si deve, avrà una consistenza cremosa che vi conforterà durante le giornate più fredde. Provate il nostro orzotto alla curcuma e squacquerone.

Il weekend è il momento giusto per dedicarsi alla preparazione della pasta fresca fatta in casa: oggi vi proponiamo i ravioli alla rucola con carciofi e mandorle.
Gennaio è anche il mese degli agrumi, il cui aroma può diventare facilmente protagonista di un primo piatto. Ve lo dimostriamo con la ricetta delle eliche alla panna profumate con arancia e limone, pronte in soli 15 minuti.

Cosa cucinare nel weekend dell’8 gennaio: secondi

Che domenica sarebbe senza arrosto? Questa volta vi consigliamo la ricetta per uno stinco di vitello indimenticabile, insaporito con le mele e il cavolo cappuccio.

Se invece avete in mente un menù di mare, abbiamo quello che fa per voi. Con gli ingredienti e gli abbinamenti giusti, il pesce può dare il meglio anche in inverno: il sarago, che insieme alla verza, le noci e il ribes vi conquisterà al primo assaggio.

Infine, il contorno che stavate aspettando: cime di rapa e sedano di Verona con pane piccante.

Cosa cucinare nel weekend dell’8 gennaio: dolci

Avete già finito i cioccolatini e le caramelle della Befana? Nessun problema: per chi ha ancora voglia di cioccolato c’è la doppia torta al cioccolato con caramello alle nocciole. E per le prossime colazioni amerete questo dolcissimo plum cake alle pere e amaretti con crumble.

Cuocere a vapore

Cuocere a vapore

Dalla tradizione orientale un metodo di cottura sano e rispettoso dei nutrienti dei cibi, adatto alle verdure ma non solo

Sarà per le tendenze vegane o vegetariane che sono in aumento costante, ma la cottura a vapore è tornata di gran moda, merito, non ultimo, delle sempre più diffuse teorie salutiste. Cuocere a vapore infatti preserva del tutto le caratteristiche organolettiche e nutrizionali di ogni cibo, perché la cottura avviene per convezione (il calore si espande attraverso il calore) e ogni alimento assorbe l’umidità ma non cede nulla e mantiene ogni suo sapore inalterato. Questa tipologia di cottura è anche indicata per chi deve seguire un regime alimentare ipocalorico, perché non si deve aggiungere alcun condimento.

Cosa serve

L’attrezzatura necessaria consiste in cestelli di bambù, che si incastrano l’uno sopra l’altro e che si appoggiano su una pentola colma d’acqua. Se avete poco tempo a disposizione, potete utilizzare anche il cestello di acciaio da porre all’interno della pentola pressione: fate attenzione che l’acqua non bagni gli alimenti e che non evapori tutta prima che i cibi siano cotti completamente. In commercio ci sono anche forni a vapore, che consentono di cuocere contemporaneamente grandi quantità di cibo, mantenendo costante la temperatura del vapore.

Questo metodo di cottura è un processo abbastanza veloce: i tempi variano in base al tipo di alimento, alla sua consistenza e a come è stato tagliato. Generalmente però, per cuocere le verdure servono non più di 15 minuti.

Carni e pesci possono essere adagiati su un letto di alghe o erbe aromatiche, perché acquistino più sapore e perché le carni mantengano più morbidezza. Quando avete terminato di cuocere i vostri alimenti, non buttate l’acqua: potete riutilizzarla per cuocere altri prodotti, arricchendone il sapore.

Seguite tutti i nostri consigli sulla cottura al vapore:

Sfoglia la gallery

Provate alcune delle nostre ricette più buone a vapore

Proudly powered by WordPress