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Aperitivo a Trastevere a Roma: 7 locali perfetti per l’estate

Aperitivo a Trastevere a Roma: 7 locali perfetti per l'estate

L’aperitivo a Trastevere, per romani e turisti, è un rito. E lo è ancora di più d’estate quando il bel tempo e le giornate lunghe permettono di riversarsi nelle strade con un bicchiere di vino alla mano oppure di godere di un piccolo dehors o di una terrazza per gustare un cocktail in compagnia. Dopo una giornata di lavoro o di “sgambettate” in giro per la città, l’happy hour può essere un momento rigenerante, soprattutto se all’aria aperta. 

Preappy

Ai piedi del Gianicolo e delimitato per un lato dal lungofiume, Trastevere è tra i quartieri più caratteristici e celebri della città con i suoi vicoli pittoreschi, le piccole piazze come Santa Maria in Trastevere con l’omonima basilica, le trattorie tipiche, le enoteche. Pur essendo molto frequentato dai turisti non ha perso la propria identità ed è amato anche dai romani. Se di giorno qui ci si può concedere piacevoli passeggiate, all’ora dell’aperitivo inizia la movida che prosegue fino a notte inoltrata. 

Aperitivo a Trastevere: i locali per stare all’aperto

Per un pre-cena nel quartiere in una serata estiva, ecco in gallery una selezione di indirizzi.

Cetrioli in agrodolce – Ricetta di Misya

Cetrioli in agrodolce - Ricetta di Misya

Innanzitutto sterilizzate barattoli e coperchi (qui la guida per farlo al meglio).
Lavate bene i cetrioli, strofinando bene anche la buccia, quindi asciugateli, tagliateli a fettine sottili, salateli con 2 cucchiai di sale grosso e metteteli in un colino con una ciotola sotto e un peso poggiato sopra.
Trascorsi 10 minuti strizzateli delicatamente, sciacquateli e asciugateli.

Nel frattempo mettete in una casseruola il sale restante, lo zucchero, l’acqua e l’aceto, portate a ebollizione e lasciate bollire per qualche minuto.
Iniziate a mettere i cetrioli nei vasetti, alternandoli con strati di aromi (tagliate l’aglio a fettine sottili o tritatelo e sminuzzate il peperoncino), quindi versateci sopra la soluzione agrodolce ancora bollente.

I cetrioli e le spezie dovranno essere completamente coperti dalla soluzione.
Una volta completata l’operazione chiudete bene i vasetti con il tappo e fateli raffreddare capovolti, in modo da fare formare il sottovuoto.

I cetrioli in agrodolce sono pronti, aspettate almeno 1-2 settimane prima di assaggiarli e consumateli entro 2-3 mesi.

Ricerche frequenti:

Dall’Umbria, la ricetta delle fave cottòre

La Cucina Italiana

Oggi qui non si parla più di confraternite ma di «comunità del cibo», gruppi di appassionati che tutelano le preparazioni storiche. «Ne abbiamo rifondate quattro, tra cui quella della Fregnaccia di Montecampano. I “fregnacciari” sono in gergo coloro che preparavano, con le erbe spontanee, una “magra” frittata con tante cicorie, farina, pecorino e… un uovo solo». Le erbe edibili, preziose in tempi di povertà, venivano raccolte dalle «erborine», le donne di casa che le sapevano riconoscere, una tradizione persa nel tempo e recuperata dagli chef stellati. La storia, d’altronde, è un serpente che si morde la coda. Come quello, dolce, che ci serve Giancarlo per dessert, fatto con albumi montati, mandorle grattugiate e cedri canditi: «Rappresenta l’uroboro, che simboleggia il ciclo dell’anno che scorre all’infinito».

Fave cottòre dell’Amerino con il maiale: la ricetta

Impegno: facile. Tempo 30 minuti più 12 ore di rposo per 4-6 persone

Ingredienti

800 g filetto di maiale
450 g fave cottòre 
200 g guanciale
1 cipolla 
vino bianco secco 
timo 
aglio olio extravergine di oliva
sale

Procedimento

«Questo piatto si prepara quando si macella il maiale, con la carne più tenera, ovvero il filetto. Si accompagna con la fava cottòra o mezza fava, date le sue dimensioni minute, un legume raro che cresce in una zona particolare, molto argillosa, alle pendici dei Monti Amerini, dove viene piantato tra i campi di ulivi, per concimare la terra. Per cuocere queste fave si segue il procedimento tramandato dalle donne più anziane. Raccoglietele in una pentola con acqua fredda, portate a ebollizione, spegnete e lasciate riposare per una notte. Scolatele, quindi rosolatele in un tegame con il guanciale tagliato a cubetti e la cipolla tritata, versate mezzo bicchiere di vino e mezzo di acqua e cuocete, coperto, per 20 minuti circa; regolate di sale. Per il filetto: tagliatelo a fettine, rosolatele in una padella calda con poco olio, sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco tiepido
e cuocete con il coperchio per 15 minuti. Completate con timo e 1-2 spicchi di aglio tritati finissimi e sale».

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