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Varietà del pomodoro: le ricette che sanno già d’estate

La Cucina Italiana

Datterino. Cresce in grappolo e ha forma piccola e allungata. Dal sapore molto dolce, è ideale per il consumo fresco, in particolare per la preparazione di sughi, ma è anche protagonista di piatti da chef. Può essere abbinato a portate di pesce o a formaggi in crema.

Di Belmonte. È caratteristico della località di Belmonte Calabro, in provincia di Cosenza. Dal colore tendente al rosato, è riconoscibile per le sue dimensioni: può superare il chilo di peso. Consumato crudo viene tagliato a fette spesse come bistecche e condito con olio, sale e origano.

Di Manduria. Dalle dimensioni medio-piccole, è coltivato nella provincia di Taranto in un’area ristretta fra i comuni di Manduria, Maruggio e altri limitrofi. Un piatto tipico è la ‘Jatedda’: insalata estiva a base di pomodorini freschi, aglio, olio, sale, capperi e/o origano con cui si condisce il pane raffermo.

Pachino. Il pomodoro di Pachino, a Indicazione Geografica Protetta, prende il nome dal comune omonimo della provincia di Siracusa. Questa varietà fu introdotta nel 1989 da una multinazionale sementiera israeliana, ma la coltivazione attecchì al punto da diventare un’eccellenza del territorio. Comprende quattro varietà: ciliegino, costoluto, tondo liscio e grappolo. Viene utilizzato ad esempio per la preparazione di primi piatti di pesce. Qualche idea? Tagliolini in salsa rosa con pomodorini Pachino e mazzancolle, oppure pasta, pesce spada e pomodorini Pachino.

Patataro. Di forma appiattita, viene utilizzato per il consumo fresco e per la preparazione di salse e sughi. È molto diffuso per il suo ‘sapore antico’, le sue qualità rustiche e l’adattabilità alle coltivazioni in zone di siccità.

Pomodorino vesuviano o Piennolo. È una DOP dal 2009.Ha una forma ovale allungata ed è tradizionalmente raccolto a grappolo e appeso sui balconi: ecco spiegato  il nome di ‘piennolo’, che significa ‘pendolo’. È caratterizzato da un sapore dolce e pronunciato.

San Marzano. Dalla forma allungata, prende il nome dal comune di San Marzano sul Sarno (Salerno) e ha conquistato il marchio DOP. Viene utilizzato a livello industriale per la produzione di pelati e concentrati ed è adatto alla preparazione di conserve casalinghe. Si presta anche come ingrediente di insalate fresche.

Lasagne di melanzane: la ricetta vegetariana da fare ora

Lasagne di melanzane: la ricetta vegetariana da fare ora

Le lasagne di melanzane sono un’ottima alternativa vegetariana alla classica lasagna preparata con il tradizionale ragù alla bolognese. Le lasagne di melanzane, fidatevi, sono un piatto che non potete assolutamente perdervi. Le lasagne alle melanzane sono un primo piatto dal sapore delicato, facili e veloci da preparare, ideali per pranzi speciali o domenicali, e perfette anche se le temperature iniziano ad alzarsi.

Protagonista indiscussa di questa ricetta, ovviamente sua maestà la melanzana violetta lunga: stretta e leggermente ovale nella forma, con la buccia viola, ha un sapore robusto ideale per la preparazione di sughi vegetali, ragù, risotti e tutte le ricette elaborate che possono risaltarne il gusto.

La melanzana violetta lunga vanta proprietà depurative, diuretiche e antinfiammatorie grazie al fatto che ha un contenuto modesto di vitamine, soprattutto potassio e sali minerali, e, essendo ricca di acqua, è indicata nelle diete ipocaloriche.

Arricchita da una vellutata besciamella e dalla scamorza affumicata, siamo certi che queste lasagne alle melanzane saranno amate da tutti.

Lasagne di melanzane: la ricetta

Fiori di pasta sfoglia – Ricetta di Misya

Fiori di pasta sfoglia - Ricetta di Misya

Innanzitutto preparate il ripieno: per quello dolce, sbattete il formaggio con lo zucchero; per quello salato, sbattete insieme Philadelphia e grana, aggiungendo un pizzico di sale e pepe a piacere.

Con un coppapasta da circa 6 cm ricavate tanti cerchietti, quindi reimpastate gli avanzi e stendeteli per ricavarne ancora degli altri.

Mettete un pochino di ripieno al centro di ogni cerchio, chiudete a mezzaluna (sigillando bene i bordo), poi ripiegate a C per formare il petalo.

Unite 5 petali tra di loro per formare un fiore.
Man mano che sono pronti disponete i fiori sulla teglia rivestita di carta forno, spennellate con l’uovo leggermente sbattuto, posizionate 1 ciliegia candita al centro di ogni fiore e cuocete in forno ventilato preriscaldato a 180°C, per circa 10 minuti o fino a doratura.

Fate lo stesso con i fiori salati, spennellateli con l’uovo rimasto e decorate il centro con i semi di papavero, quindi cuocete (stessa modalità).

I fiori di pasta sfoglia sono pronti, non vi resta che decorar quelli dolci con zucchero a velo e servirli.


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