Tag: ricette torte salate con pasta sfoglia

Prepariamo la cheesecake… di spinaci

Prepariamo la cheesecake... di spinaci

Base croccante di crackers e uno strato di verdure e formaggio: impossibile resistere a questa cheesecake salata

La cheesecake di spinaci è una versione salata del più conosciuto dolce americano a base di biscotti, formaggio spalmabile e topping di marmellata di frutti di bosco, amato nel mondo anglosassone, ma ormai diventato famosissimo anche in Italia. La composizione della versione salata prevede lo stesso concetto di ingredienti di quella dolce e cioè una base croccante e un ripieno di formaggio, in questo caso, unito a delle verdure di stagione come gli spinaci.

La base della cheesecake

Che siano crackers salati, integrali, di farina di legumi, di farina di riso o taralli, o ancora fette biscottate o, perché no, pane secco sbriciolato: tutti questi ingredienti sono perfetti per la base della vostra cheesecake agli spinaci. Potete decidere di amalgamarli con del burro fuso o lasciato a temperatura ambiente. Fondamentale che siano ridotti in briciole il più possibile omogenee: potete sminuzzarli con l’aiuto di un mixer o manualmente.

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La ricetta della cheese cake di spinaci

Ingredienti

400 g spinaci lessati e strizzati, 200 g formaggio spalmabile, 80 g Emmental, 150 g ricotta vaccina, 100 g Parmigiano Reggiano, 100 g crackers salati, 2 uova, 50 g burro, sale.

Procedimento

per prima cosa sminuzzate gli spinaci lessati e strizzati, metteteli in una ciotola e unite la ricotta, il Parmigiano, le uova, un pizzico di sale, il formaggio spalmabile e metà Emmental. Mescolate bene e tenete da parte. Nel frattempo spezzettate i crackers, mettendoli all’interno di un sacchetto di carta e pestandoli delicatamente con il pestabistecche. Versate i crackers in una ciotola e impastateli con il burro che avrete fatto fondere a bagnomaria in un pentolino. Distribuite sul fondo di una teglia rotonda il composto di crackers e burro, livellandolo bene con l’aiuto di una spatola. Adagiatevi sopra il ripieno di ricotta e spinaci, finite con l’Emmental rimasto e infornate a forno già caldo (200°) per circa 25 minuti. Una volta cotta, lasciate raffreddare prima di servire. Come molte altre torte salate, anche questa è perfetta mangiata il giorno seguente alla preparazione.

Nel tutorial qualche consiglio per una torta deliziosa

Ricerche frequenti:

Una dispensa a prova di farfalline

Una dispensa a prova di farfalline

Nel periodo primaverile questi insetti si annidano nei nostri cibi rendendoli inutilizzabili. Ecco tutte le strategie per correre ai ripari e ridurre il rischio che accada

Potreste dover affrontare una situazione da incubo se non doveste decidere di correre ai ripari in tempo: il problema sarebbe l’avere a che fare con uno strano svolazzare d’insetti all’interno della vostra dispensa e subito dopo nell’intera cucina. Stiamo parlando delle farfalline, quegli odiosi insetti che in primavera si annidano nelle confezioni di cibo e che vi possono dare il tormento per settimane.

Chi sono questi insetti

Si chiamano farfalline del cibo, ma sono anche conosciute come tarme della farina e si cibano di tutti i grani, che siano integri o macinati. Farine, pasta, riso, ma anche biscotti, frutta secca, cereali da colazione, fette biscottate: tutto è un possibile cibo per questi insetti che annidano le loro larve nelle pieghe delle confezioni. Una volta che i prodotti ne sono stati intaccati non c’è rimedio, occorre buttare tutto. Per questo è fondamentale agire d’anticipo.

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Una dispensa a prova di farfalline

Il primo passo da fare è svuotare tutto e disinfettare. Le larve potrebbero avere già infestato gli scaffali della vostra dispensa e allora tutto potrebbe essere inutile. Quindi svuotate mensole e armadi e con uno straccio imbevuto di acqua e aceto passate tutte le superfici: in questo modo del tutto naturale avrete disinfettato ogni angolo della dispensa. Il secondo step consiste nel passare al miscoscopio ogni confezione, soprattutto quelle già aperte: se vedete delle piccole larve, anche soltanto sulla superficie dei pacchetti, buttate tutto, potrebbero essercene anche all’interno.

Come conservare correttamente i cibi

Una volta che vi sarete assicurati di non avere alimenti intaccati dalle farfalline, versate il contenuto di sacchetti già aperti in barattoli, meglio se di vetro, con un tappo a chiusura ermetica. In questo modo sarete certi che le odiose farfalline non potranno contaminare nulla.

Nel tutorial qualche altro consiglio per tenere lontane le farfalline dalla vostra dispensa

Orto casalingo: cosa, come e quando

Orto casalingo: cosa, come e quando

La quarantena ha spinto molti italiani a riscoprire l’orto casalingo, che sia nel giardino o nel balcone. Ecco alcuni consigli per avere ottimi risultati

Ci volevano mesi di quarantena per riscoprirci tutti un po’ coltivatori, per ricordarci la bellezza di avere un proprio orto e la soddisfazione, per altro quasi a costo zero, dell’autoproduzione. Sono stati tantissimi, infatti, quelli che in questo periodo, complice anche la stagione primaverile in corso, hanno iniziato a coltivare qualcosa sul proprio balcone, da ortaggi e verdure a frutti ed erbe aromatiche. Insomma, l’orto si è rivelato uno dei passatempi più utili e insieme piacevole, in grado di farci recuperare quel rapporto con la natura che in città spesso tanto ci manca. Vediamo insieme che cosa possiamo coltivare, come e quando.

Cosa

Sul nostro balcone, anche in città, possiamo coltivare davvero (quasi) tutto. Tra le coltivazioni più comuni, anche perché si adattano più facilmente, ci sono le erbe aromatiche, ingredienti immancabili in cucina, quali menta, peperoncino, salvia, rosmarino, basilico, timo, origano, erba cipollina, maggiorana, dragoncello, prezzemolo, camomilla. In tutti questi casi potete prendere e trapiantare le piantine già pronte, oppure procedere per talea: provate a tenere un rametto di menta nell’acqua e vedrete che in pochi giorni produrrà delle radici che potete poi piantare.
In secondo luogo ortaggi e verdure come pomodori, insalate, zucchine, cavoli, legumi, che anche in questo caso potete acquistare già sviluppati, oppure procedere con un semenzaio, che sicuramente vi darà più soddisfazione. Come? È molto più semplice di quel che si crede: nel caso di pomodori, peperoni o peperoncini basta prendere delicatamente i semi, pulirli dalla polpa, asciugarli e poi farli seccare al sole o all’aria aperta. In seguito, tra marzo e aprile, mettere i semi a una distanza di almeno due centimetri fra loro, in un contenitore tipo tapperware a temperatura ambiente, senza sbalzi termici, su una base di cotone o carta assorbente che deve rimanere sempre leggermente umida (non bagnata!), coperta con una pellicola forata per la traspirazione. Dopo qualche giorno, vedrete nascere i primi germogli, che andranno poi interrati in vasi, anche se non saranno ancora pronti per stare all’esterno: per questo dovrete avere la premura di tenerli dentro casa, almeno durante la notte. Ma nell’orto non possono mancano frutti come ulivo, avocado, arance, mele, corbezzolo, melagrana, frutti di bosco o limoni; in quest’ultimo caso vi basterà prendere qualche seme e procedere come detto in precedenza (anche se in realtà i limoni si riproducono pure per margotta). Siate consapevoli, però, che con la frutta il tempo è dilatato in anni, per cui ci vogliono vasi grossi e tanta pazienza.

Come

È fondamentale che le piante abbiano tre elementi nella quantità giusta: luce solare, acqua e sostanze nutritive, proprio come gli esseri umani! Per questo, innanzitutto, è importante scegliere una posizione ideale in modo che la pianta abbia luce naturale: in caso si trovi all’interno, ad esempio su una mensola, deve essere lontana da fonti di calore quali termosifoni o fornelli; nel caso di spazi all’aperto quali davanzale, terrazzo o balcone bisogna controllare l’esposizione. Ad esempio, se esposta a nord, ci sono più difficoltà per piante come peperoni e pomodori in quanto c’è meno luce; ma è anche vero che ci sono piante come frutti di bosco, insalate e erbe aromatiche, zucche e zucchine, cavoli, rape o carote, che si adattano più facilmente. Per quanto riguarda l’irrigazione, ogni pianta richiede una quantità diversa d’acqua; in generale, di base, è sempre meglio che ricevano poca acqua, ma frequentemente, proprio come fanno gli impianti d’irrigazione, ormai facili da installare e programmare, soprattutto per quando, speriamo presto, si tornerà a poter viaggiare e uscire. I vasi devono essere sufficientemente grandi affinché le radici abbiano spazio per svilupparsi e per reggere il peso della pianta. A questo scopo, potrebbe essere utile, oltre che bello da vedere, il riutilizzo di vecchie scatole o pentole da riciclare, l’importante è che non siano di materiali tossici; ricordatevi però di fare dei fori sulla base affinché possa drenare l’acqua in eccesso. Oggi esiste un sistema innovativo come l’idroponica, che si trova anche all’Ikea (kit krydda), dove non si utilizza la terra ma l’acqua (come dice la parola stessa), utile perché essendo più sicuro a livello igienico non attira gli insetti come invece fa la terra. A questo proposito, cercate di tenere il più possibile lontani insetti invasivi come le formiche, preferibilmente con trappole e non con veleni. Infine, se volete autoprodurvi anche il terriccio senza comprarlo, potete provare a fare il compost con scarti selezionati di frutta e verdura, fogliame, legno, carta assorbente; ma attenzione poiché ci sono delle regole da seguire e non si tratta di un mero accumulo di rifiuti, quanto di una coltivazione batterica che decompone gli scarti.

Quando

Avere un proprio orto sul balcone permette anche di avere sempre prodotti stagionali, per altro a costo quasi zero: l’importante è rispettare (e aspettare) le stagioni. Per questo l’autoproduzione ha anche una funzione educativa, soprattutto per i più piccoli, in grado di insegnare il bello dell’attesa e la preziosità della pazienza. Come forse già saprete, ogni prodotto ha un proprio periodo di coltivazione, che può variare a seconda del clima. Da piantare o seminare in primavera ci sono aglio, cipolla, patate, piselli, fagioli, fave, lattuga, spinaci, bietole, cicoria, melone, cetriolo, anguria, zucchine, peperone, melanzane, verza, sedano, pomodori ed erbe aromatiche. In quello d’estate, invece, rapanelli, broccoli, finocchi, barbabietole, zucche, zucchine, cardi, porri, sedano, finocchi, fagioli, carote, erbe aromatiche, radicchio. In autunno è la volta di carote, radicchio, cime di rape, verza, barbabietole, broccoli, fave, piselli, insalate varie quali lattuga, rucola. Re dell’orto d’inverno sono i cavoli, dai broccoli ai cavolfiori, così come in realtà anche altre varietà se coperte in una piccola serra.

Non dimentichiamo che d’estate alcune piante come la lavanda, la salvia o la menta (oltre che per il mojito) sono utili anche per tenere lontane le zanzare, mentre durante tutto l’anno hanno anche una funzione: quella di rendere le nostre case più belle, ma soprattutto più vive. Inoltre, ricordatevi che le piante non possono mentire: se le trattate bene, vi daranno frutti, altrimenti vi lasceranno a bocca asciutta. Infine, avere un orto sul balcone non va pensato come qualcosa solo in funzione nostra e dei nostri bisogni, ma anche come un modo per aiutare l’ambiente e la biodiversità degli animali che su di esso si regge e vive, come ad esempio tutte le api e gli uccellini che verranno a farvi visita!

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