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Cous cous freddo, ricette e consigli

Cous cous freddo, ricette e consigli

Versatile, semplice da preparare, il cous cous in estate ha una marcia in più perché anche servito freddo è un piatto che può riservare grandi soddisfazioni. Ecco tre ricette e qualche consiglio per andare sul sicuro

Il cous cous è un piatto a base di granelli di semola di frumento scottati in acqua bollente. Sembra venire da lontano – la ricetta più conosciuta è quella che si prepara in alcuni paesi del Nord Africa – ma in realtà fa parte anche della cultura gastronomica italiana, specialmente di quella siciliana e di quella sarda. Il cous cous è molto versatile, si abbina bene con tanti ingredienti, è semplice da preparare e in estate ha una marcia in più. Ecco qualche trucco e tre ricette per preparare un ottimo cous cous freddo.

E poi lo sapevi che il couscous è un piatto italiano? 

Cinque trucchi per un cous cous perfetto

Preparare il cous cous è così semplice che anche un bambino ci potrebbe riuscire, ma per farlo come si deve è importante seguire questi cinque consigli. Per prima cosa, per cuocerlo non va fatto bollire. La semola va, invece, disposta in una teglia ampia e dal bordo alto, ricoperta a filo con l’acqua bollente già salata e lasciata riposare per qualche minuto. Per raggiungere il punto perfetto di cottura le proporzioni di acqua e cous cous devono essere di uno a uno. Per sgranare il cous cous, aggiungere un filo di olio e usare le dita, non la forchetta. E per finire non eccedere con il condimento, altrimenti si copre il sapore del cous cous. Ecco ora tre ricette per l’estate.

Avete mai pensato di poter profumare l’acqua del couscous?

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Cous cous di ceci, feta e verdure estive

Carboidrati, proteine e vitamine tutte racchiuse in un unico piatto, fresco e leggero. Per preparare il cous cous di ceci, feta e verdure estive servono 300 grammi di cous cous, 300 ml di acqua, 250 grammi di ceci lessati, due zucchine, un peperone rosso, una carota, un cipollotto, 50 grammi di olive nere denocciolate, 150 grammi di feta, olio, sale, pepe e menta fresca. Lavare tutte le verdure e tagliarle a dadini. Cuocerle in padella con un filo di olio iniziando dai peperoni e aggiungendo poi le carote, le zucchine e il cipollotto, in modo da preservarne la croccantezza. Far bollire l’acqua, salarla e versarla sul cous cous. Lasciare riposare cinque minuti e sgranare aggiungendo un filo di olio. Poi versarlo in una ciotola, aggiungere le verdure dopo averle salate, le olive, la feta tagliata a cubetti e i ceci. Condire con olio e pepe, aggiustare di sale e guarnire con le foglie di menta.

Perché non provare: Le nostre ricette per il cous cous vegetariano

Insalata di cous cous allo zafferano e alici

Per l’insalata di cous cous allo zafferano e alici occorrono 300 grammi di cous cous, 300 ml di acqua, 50 grammi di capperi sott’aceto, 80 grammi di olive taggiasche denocciolate, un pomodoro cuore di bue, quattro pomodorini, mezzo limone, 12 alici fresche, olio, sale, pepe, una bustina di zafferano e un rametto di basilico. Scaldare l’acqua, salarla, aggiungere lo zafferano e versarla sul cous cous. Lasciare riposare cinque minuti e sgranare con le dita aggiungendo un filo d’olio. Sfilettare le alici, condirle con succo di limone, olio, sale e pepe e scottarle in padella a fuoco vivo per due minuti. In una ciotola versare il cous cous, le olive, i capperi, il pomodoro cuore di bue fatto a dadini. Insaporire con un filo d’olio e una macinata di pepe. Riempire dei coppapasta con il cous cous condito e guarnire con le alici, i pomodori divisi a metà e i ciuffetti di basilico.

Cous cous con pesto di erbe aromatiche e mandorle

Gli ingredienti per il cous cous con pesto di erbe aromatiche e mandorle sono 300 grammi di cous cous, 300 ml di acqua, due cipollotti, un mazzetto misto di coriandolo, timo e menta, un paio di peperoni rossi sott’aceto, un cucchiaio di mandorle spellate, 600 grammi di petto di pollo, un cucchiaio di farina, un cucchiaino di paprika, mezzo limone, olio, pepe e sale. Mettere nel mixer le erbe aromatiche, i cipollotti, le mandorle, il succo e la scorza di mezzo limone, un filo d’olio e frullare il tutto, fino a ottenere un composto cremoso. Far bollire l’acqua e versarla sopra il cous cous, lasciare riposare cinque e minuti e sgranarlo con le dita. A questo punto versarlo in una ciotola, condirlo con il pesto di erbe aromatiche e i peperoni tagliati a filetti. In un piatto versare la farina e la paprika, impanare il petto di pollo tagliato a cubetti, farli saltare in padella con un filo di olio e adagiarli sopra il cous cous.

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In Lombardia tra lago (d’Iseo), una piccola Roma, montagne e piramidi

In Lombardia tra lago (d'Iseo), una piccola Roma, montagne e piramidi

In questa estate tutta italiana, la montagna avrà il suo riscatto. Qui, vi portiamo a scoprire i sentieri meno battuti della Lombardia, che partono dal lago più scenografico e arrivano in cima (lì dove si dice si veda la Madonnina), passando per riserve di daini e formaggi in cascina. E tra una villa Aventino e una piazza San Pietro, spuntano anche le piramidi

Non sarà grande come il lago di Garda, «nobile» come il Maggiore (e le sue ville storiche), famoso in tutto il mondo come il Lario (lago di Como), reso ancor più prestigioso da Alessandro Manzoni prima e George Clooney poi. Eppure fidatevi: quello d’Iseo è forse il lago più scenografico di tutta la Lombardia. 

Il lago d’Iseo

Si trova a metà strada tra Brescia e Bergamo, e se si arriva da quest’ultima poco prima si passa davanti a un altro lago, quello d’Endine: molto piccolo sì, ma altrettanto delizioso. La sua caratteristica migliore è che è rimasto naturalmente intatto, ossia ben incastonato tra valli, boschi e montagne che si riflettono nelle sue acque, senza troppi mattoni o cemento intorno. In inverno è frequente che la superficie si ghiacci, e che i locali si divertano a camminarci e pattinarci sopra (con quale coraggio non si sa, se volete provare vi raccomandiamo di informarvi bene prima sulle condizioni del ghiaccio).

Bossico, la «piccola Roma»

Superato Endine, in direzione Lovere, arriverete dritti sulle sponde del lago d’Iseo. Il nostro consiglio, però, è di non fermarvi qui e salire – letteralmente – lungo la strada che porta a Bossico (Bg), una località di montagna pressoché sconosciuta, ma molto accogliente, e da cui si gode una vista meravigliosa sul lago sottostante. E non solo.

Definita – certamente con un po’ di audacia – la piccola Roma, Bossico ha una piazza denominata San Pietro, una chiesa intitolata ai SS.Pietro e Paolo, una via Roma, e soprattutto ville storiche costruite tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, e chiamate con nomi legati proprio a Roma capitale: Celio, Quirinale, Vaticano, Pincio, Aventino, Campidoglio; più altre intitolate alla storia di Giuseppe Garibaldi: Caprera, Suello, Villa Glori…  Il perché è presto detto: proprio in virtù della sua incantevole posizione panoramica sul lago d’Iseo, Bossico divenne nel secondo Ottocento una località di villeggiatura particolarmente apprezzata dall’alta borghesia locale, che qui costruì ville intitolandole appunto con nomi romani e risorgimentali, in onore dei propri ideali patriottici (con buona pace della Lega oggi).

A Bossico si soggiorna comodamente sia presso l’Hotel Miralago sia presso l’Albergo Al Milano, entrambi in posizione centrale, con possibilità di parcheggio gratuita e dotati di un buon ristorante.

La zona è un ottimo punto di partenza per escursioni: l’altopiano di Bossico vanta infatti 50 chilometri di piacevoli sentieri e sentierini (ottimi per praticare il nordic walking, ma anche per schizzare in e-bike e mountain bike), due grandi aree attrezzate per picnic, una riserva di daini, e offre panorami davvero meravigliosi sui due laghi sottostati (Iseo e d’Endine, appunto), Monte Isola (l’isola lacustre al centro del lago), le valli adiacenti e sul massiccio montuoso della Presolana. La passeggiata più bella è quella che arriva fin sul monte Colombina (1459 metri alla portata di tutti), che riconoscerete dalla croce sulla cima. Lì troverete anche un quaderno di vetta su cui lasciare la vostra firma. Lo sguardo dall’alto abbraccerà le Orobie, la Valle Camonica, la Pianura Padana. Nei giorni particolarmente limpidi si dice che si possa avvistare persino il luccichio della Madonnina di Milano, ma sinceramente noi quella non l’abbiamo vista (tutto il resto sì).

In genere, ogni prima domenica di agosto, a Bossico si svolge la Festa del pane di patate: i cortili delle case del centro storico si aprono al pubblico e per l’occasione si (ri)accendono gli antichi forni a legna, dove il pane di patate qui tradizionale viene cotto secondo una ricetta antica, tramandata da generazioni, con farina, acqua, lievito, sale e patate bollite, rigorosamente a chilometro zero, perché quelle di Bossico hanno fama di essere particolarmente saporite e vengono coltivate anche oggi negli orti e nei campi dell’altopiano. Ai visitatori è dunque concesso osservare come questo pane viene impastato, cotto e sfornato, e alla fine anche assaggiarlo. È un appuntamento cui una volta vi raccomandiamo di partecipare, anche se purtroppo quest’anno non ci sarà a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Da fare, però, anche quest’anno, gustare uno dei (tanti) formaggi tradizionali prodotti nelle cascine della zona (sono quattro): qui il latte non si lavora come in un caseificio, non ci sono protocolli, strumenti di precisione. Si fa tutto a mano, e a occhio, seguendo esclusivamente la pazienza, l’esperienza e l’istinto. E come ci dice Patrizia Gandini dell’Ufficio Pro Loco: «Ogni gesto si ripete sempre uguale e sempre diverso, perché il latte crudo è un alimento vivo e le giornate non sono mai le stesse. Per questo i sapori dei formaggi dell’altopiano di Bossico sono unici, perché si fanno con artigianalità, tradizione, passione e buona natura, e in ogni formaggio – dal più stagionato alla ricotta o alla formaggella – si assaporano anche le emozioni e i profumi della montagna e del lago».

Nel fare i formaggi in cascina, ogni gesto si ripete sempre uguale e diverso, perché il latte crudo è un alimento vivo e le giornate non sono mai le stesse. Per questo i sapori dei formaggi dell’altopiano di Bossico sono unici

Un giro a Monte Isola

Dopo averla ammirata tanto dall’alto, riscendendo al lago non si può non far tappa a Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Europa, e che si trova proprio al centro del lago d’Iseo. È stata resa celebre nel 2016 dall’installazione The Floating Piers dell’artista Christo, scomparso di recente, e che consisteva in una «passerella galleggiante sul lago» che collegava le isole di Monte Isola e la vicina (e piccolissima) San Paolo alla terraferma (comune di Sulzano). Per arrivare a Monte Isola oggi la partenza è sempre da Sulzano solo che il lago si attraversa comunemente in traghetto. Il giro completo dell’isola è di 9 chilometri, da percorrere tranquillamente a piedi o in bicicletta, e facendo solo attenzione a scansare gli spericolati vespisti locali (in compenso qui macchine non ce ne sono). La passeggiata è facile, a parte qualche tratto più ripido a sud e che mette alla prova soprattutto il fiato dei ciclisti. Qua e là ci sono scorci molto belli, in particolare davanti all’isolotto (con castello) di Loreto. All’Hostaria Milago di Peschiera Maraglio (lì dove approda il traghetto) si mangia ottimo pesce di lago con vista super.

Le piramidi di Zone

Ma c’è ancora qualcosa di poco noto e molto suggestivo che vi vogliamo segnalare in zona. Nell’area del comune di Zone, 14 chilometri da Sulzano (ci troviamo sulla sponda bresciana del lago d’Iseo), c’è un Parco con delle vere piramidi, ossia sculture di pietra assolutamente naturali (e talvolta altissime) formatesi a causa dell’erosione dell’acqua a contatto con il particolare terreno di origine morenica della montagna. Vi assicuriamo che tra queste rocce lo spettacolo è garantito, anche se nella risalita ci sarà da sudare un pochino.

Ricetta Orata in crosta di finocchietto e limone

Ricetta Orata in crosta di finocchietto e limone
  • 2 Kg sale grosso
  • 800 g 2 orate già eviscerate
  • 500 g sale fino
  • 2 albumi
  • 1 limone
  • vino bianco
  • finocchietto
  • aglio
  • prezzemolo
  • olio extravergine di oliva

Per preparare l’orata in crosta di finocchietto e limone, imbottite il ventre dei due pesci con 1 spicchio di aglio e un rametto di prezzemolo.
Frullate finemente in un mixer un mazzetto di prezzemolo e uno di finocchietto, unite metà del sale fino e continuate a frullare. Montate a neve gli albumi.
Mescolate il sale grosso con il sale fino rimasto e poi con quello alle erbe. Amalgamate bene con le mani.
Incorporate quindi gli albumi montati, 2 cucchiai di vino bianco e la scorza grattugiata del limone.
Stendete uno strato di sale spesso 1 cm in una placca da forno foderata di carta da forno. Adagiatevi un pesce e copritelo con una strato di sale. Date alla crosta di sale la forma del pesce lasciando fuori la coda. Ripetete l’operazione per il secondo pesce.
Cuocete nel forno ventilato a 180 °C per 40-45 minuti.
Sfornate, quindi con un piccolo martello rompete la crosta partendo dal centro.
Sfilettate il pesce e conditelo con poco olio ed erbe aromatiche tritate a piacere.

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