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Ricette con i limoni: 20 idee innovative

Ricette con i limoni: 20 idee innovative

Si tratta di uno degli agrumi più utilizzati in cucina, anche se la maggior parte delle ricette con i limoni richiedono solamente l’utilizzo del succo o della buccia. La pianta nasce migliaia di anni fa, dall’incrocio tra l’arancio e il cedro, ma approda in Italia dal Medio Oriente a cavallo tra l’11° e il 12° secolo. 

La maggior parte delle varietà di piante di limone danno frutti due volte all’anno, anche se le varietà più comuni, che appartengono al cultivar “Femminello” – un riferimento all’elevata fertilità della pianta – fioriscono fino a 5 volte all’anno

Tim Bird

Quanti tipi di limone esistono in Italia?

È difficile stimare il numero esatto di varietà del limone, anche perché le differenze si basano molto sull’aspetto del frutto, piuttosto che sul gusto e le caratteristiche alimentari. I limoni verdi non sono una varietà diversa da quelli gialli, sono semplicemente stati raccolti in un momento diverso di maturazione, prima che abbiano completato il ciclo intero. 

  1. Il limone femminello comune è la varietà più coltivata in Italia, principalmente in Sicilia.
  2. A seguire c’è il limone di Sorrento IGP.
  3. Il limone di Procida viene consumato anche da solo nell’insalata di limoni procidiana, un piatto fresco ed estivo in cui i limoni vengono conditi con olio, menta, cipolla e aglio.
  4. Dalla Sicilia, il limone di Siracusa IGP.
  5. Dall’altra parte dell stretto, in Calabria, si trova il limone di Rocca Imperiale IGP.
  6. In Puglia troviamo il limone Femminello del Gargano IGP, la cui buccia è particolarmente ricca di oli essenziali.
  7. Sempre dalla Sicilia, il limone Interdonato
  8. Ancora dalla Sicilia, il limone Interdonato di Messina IGP.
  9. E per restare in Sicilia, il limone monachello.
  10. Dalle pendici del fertile vulcano, il limone dell’Etna IGP, presente in due cultivar, il “Femminello” e “Monachello”.
  11. Dalla Costiera Amalfitana, il limone Costa d’Amalfi IGP, la varietà comunemente utilizzata nella preparazione del limoncello, grazie alla presenza abbondante di oli essenziali.

Come si possono conservare i limoni?

Il limone possiede una lista infinita di proprietà – dal contenuto elevato di vitamina C, sali minerali, calcio e ferro – e di benefici, come la disintossicazione dell’organismo e la regolarizzazione del metabolismo. Bisognerebbe consumare il succo di un limone ogni mattina per prevenire debolezza muscolare, anemia e carenza di calcio. L’importante è consumare sempre limoni freschi, e per poterlo fare bisogna imparare a conservarli. Ecco come. 

Come conservare il succo

Versarlo in stampi da ghiaccio per il freezer e congelarlo. All’occorrenza, rimuovere uno o più cubetti e adoperarli come meglio si preferisce, come nel gelato al limone senza gelatiera. 

Come conservare gli spicchi

Invece di lasciarli all’aria o nel frigo, senza involucro, si possono congelare in bustine apposite, oppure dalla parte del taglio a contatto con dell’acqua, in frigo. 

Come conservare la scorza

Quando un limone è particolarmente pregiato, buttare via la scorza è un vero peccato. Potete essiccarla lentamente in forno oppure grattugiarla e riporla in congelatore. Per utilizzarla, basta rimuoverla dal freezer e mescolarla con gli ingredienti desiderati, ad esempio, con lo zucchero, per la ciambella al limone e lavanda. 

Come conservare i limoni interi 

Prendendo ispirazione dal Marocco e dall’India, li facciamo fermentare sotto sale (grosso) in vasetti, dove dopo 4 settimane i limoni risulteranno quasi cotti, con una buccia morbida e la polpa macerata. 

20 ricette con i limoni

Parfait alle mandorle – Ricetta di Misya

Parfait alle mandorle

Mettete le mandorle in un mixer e frullatele grossolanamente (in alternativa potete tritarle al coltello).

Preparate le mandorle caramellate: fate sciogliere lo zucchero in una padella antiaderente, quindi unite le mandorle e continuate, mescolando spesso, finché non saranno di un bel color ambrato, quindi trasferitele su di un foglio di carta forno, stendetele con una spatola e lasciatele raffreddare.

Nel frattempo preparate la base: montate i tuorli con lo zucchero per almeno 10 minuti: dovranno risultare chiari e molto gonfi, poi incorporate il marsala poco per volta.

A parte, montate a neve ben ferma gli albumi, quindi aggiungeteli ai tuorli amalgamandoli delicatamente con una spatola, con un movimento dal basso verso l’alto.

A parte, con ciotola e fruste pulite e asciutte, montate la panna ben fredda di frigo, quindi incorporate anch’essa al composto di uova con la spatola, sempre delicatamente.

Infine, frullate grossolanamente il croccante alle mandorle ormai freddo e aggiungetene 2/3 al parfait (il resto lo userete per la decorazione), sempre mescolando con movimenti dal basso verso l’alto, in modo da non farlo smontare.

Foderate lo stampo con pellicola per alimenti, versateci dentro il composto, livellate bene la superficie e fate solidificare in freezer per almeno 6 ore o meglio ancora tutta la notte.

Prima di servire, preparate la salsa al cioccolato: fate sciogliere il cioccolato a pezzetti in microonde o a bagnomaria, quindi unite il burro e fatelo sciogliere stesso col calore del cioccolato, mescolando: in questo modo la vostra salsa risulterà bella lucida.

Riprendete il parfait, sformatelo su un piatto da portata, eliminate la pellicola, cospargete la superficie superiore con la salsa e decorate con il croccante messo da parte.

Il parfait alle mandorle è pronto, non vi resta che servirlo.

Ricerche frequenti:

Premio Mesa 2022: al via il bando per giovani chef e ristoratori

La Cucina Italiana

Alert a tutti i giovani chef e ristoratori emergenti tra i 20 e i 35 anni che hanno operato in Sardegna almeno a partire dalla stagione estiva 2018: Premio Mesa, il bando del concorso promosso da Cantina Mesa, è stato lanciato per il terzo anno. Occasione di alto valore culturale e sociale per il nostro territorio, focus sulla Sardegna, che vanta un eccezionale patrimonio di tradizione gastronomica capace di creare occupazione e ricchezza nel totale rispetto del territorio, della sua identità e della massima sostenibilità.

Premio Mesa, il master con Niko Romito

Forte di questa convinzione, l’iconica azienda vinicola fondata da Gavino Sanna nel Sulcis Iglesiente ha deciso di incoraggiare i giovani chef e ristoratori sardi determinati a sviluppare le proprie competenze ed il proprio impegno nel settore, attraverso un concorso che permetterà al vincitore di frequentare un Master di alta formazione con oggetto “Pane e Lievitati con Grani Antichi” presso l’Accademia Niko Romito, proposto con l’obiettivo di aumentare il patrimonio di competenze da poter restituire al territorio.

Premio Mesa, la giuria

Il Premio Mesa 2022 sarà deciso da una giuria di esperti del settore che affiancano Gavino Sanna, a partire dal nostro Direttore Maddalena Fossati (anche di Traveller Italia). Insieme a loro, tanti nomi importanti come Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose; Pietro Pio Pitzalis, fondatore e direttore di Reporter Gourmet; Sergio Mei, per un ventennio executive chef del Four Season Hotel di Milano e oggi riconosciuto tra i massimi esponenti della cucina italiana; Alberto Piras, sommelier de Il Luogo di Aimo e Nadia, ristorante **Michelin di Milano. 

Una giuria d’elezione chiamata a proclamare il vincitore di questa terza edizione che seguirà Gavino Piu – attualmente chef del Santa Marì Catalan Bistrot di Alghero – che l’ha convinta nel 2019 con il suo “Filetto di vitello al Buio Buio, come una volta”, proposto in abbinamento al Carignano del Sulcis Riserva Buio Buio e Andrea Serusi – ora in servizio presso Frades La Terrazza di Porto Cervo – vincitore della seconda edizione con “Tottu trota”, un omaggio alla specie autoctona della trota sarda, un tempo molto comune e ora in via di estinzione, presentato in abbinamento a Rosa Grande Carignano del Sulcis DOC Rosato.

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