Si tratta di uno degli agrumi più utilizzati in cucina, anche se la maggior parte delle ricette con i limoni richiedono solamente l’utilizzo del succo o della buccia. La pianta nasce migliaia di anni fa, dall’incrocio tra l’arancio e il cedro, ma approda in Italia dal Medio Oriente a cavallo tra l’11° e il 12° secolo.
La maggior parte delle varietà di piante di limone danno frutti due volte all’anno, anche se le varietà più comuni, che appartengono al cultivar “Femminello” – un riferimento all’elevata fertilità della pianta – fioriscono fino a 5 volte all’anno.
Quanti tipi di limone esistono in Italia?
È difficile stimare il numero esatto di varietà del limone, anche perché le differenze si basano molto sull’aspetto del frutto, piuttosto che sul gusto e le caratteristiche alimentari. I limoni verdi non sono una varietà diversa da quelli gialli, sono semplicemente stati raccolti in un momento diverso di maturazione, prima che abbiano completato il ciclo intero.
- Il limone femminello comune è la varietà più coltivata in Italia, principalmente in Sicilia.
- A seguire c’è il limone di Sorrento IGP.
- Il limone di Procida viene consumato anche da solo nell’insalata di limoni procidiana, un piatto fresco ed estivo in cui i limoni vengono conditi con olio, menta, cipolla e aglio.
- Dalla Sicilia, il limone di Siracusa IGP.
- Dall’altra parte dell stretto, in Calabria, si trova il limone di Rocca Imperiale IGP.
- In Puglia troviamo il limone Femminello del Gargano IGP, la cui buccia è particolarmente ricca di oli essenziali.
- Sempre dalla Sicilia, il limone Interdonato
- Ancora dalla Sicilia, il limone Interdonato di Messina IGP.
- E per restare in Sicilia, il limone monachello.
- Dalle pendici del fertile vulcano, il limone dell’Etna IGP, presente in due cultivar, il “Femminello” e “Monachello”.
- Dalla Costiera Amalfitana, il limone Costa d’Amalfi IGP, la varietà comunemente utilizzata nella preparazione del limoncello, grazie alla presenza abbondante di oli essenziali.
Come si possono conservare i limoni?
Il limone possiede una lista infinita di proprietà – dal contenuto elevato di vitamina C, sali minerali, calcio e ferro – e di benefici, come la disintossicazione dell’organismo e la regolarizzazione del metabolismo. Bisognerebbe consumare il succo di un limone ogni mattina per prevenire debolezza muscolare, anemia e carenza di calcio. L’importante è consumare sempre limoni freschi, e per poterlo fare bisogna imparare a conservarli. Ecco come.
Come conservare il succo
Versarlo in stampi da ghiaccio per il freezer e congelarlo. All’occorrenza, rimuovere uno o più cubetti e adoperarli come meglio si preferisce, come nel gelato al limone senza gelatiera.
Come conservare gli spicchi
Invece di lasciarli all’aria o nel frigo, senza involucro, si possono congelare in bustine apposite, oppure dalla parte del taglio a contatto con dell’acqua, in frigo.
Come conservare la scorza
Quando un limone è particolarmente pregiato, buttare via la scorza è un vero peccato. Potete essiccarla lentamente in forno oppure grattugiarla e riporla in congelatore. Per utilizzarla, basta rimuoverla dal freezer e mescolarla con gli ingredienti desiderati, ad esempio, con lo zucchero, per la ciambella al limone e lavanda.
Come conservare i limoni interi
Prendendo ispirazione dal Marocco e dall’India, li facciamo fermentare sotto sale (grosso) in vasetti, dove dopo 4 settimane i limoni risulteranno quasi cotti, con una buccia morbida e la polpa macerata.