Tag: siti cucina ricette

la pasta da “spezzare” La Cucina Italiana

la pasta da "spezzare" La Cucina Italiana

Gli ziti sono un particolare formato di pasta di grano duro, di forma allungata, tubolare, lunghi circa 25 cm e lisci.
Praticamente delle pennette lisce che si sentono spaghetti.
Hanno un diametro maggiore rispetto ai bucatini e, seppure rientrino per dimensione nella pasta lunga, vengono tradizionalmente utilizzati nelle ricette tipiche dell’Italia meridionale perlopiù spezzati.
Sono ideali per le cotture in forno e per realizzare timballi e frittate, ma possono essere utilizzati anche come pasta da condire a piacere.
Per cuocere 100 g di ziti servono in media 1 litro di acqua e 7 g di sale, ma se volete ripassarla in forno scolatela molto al dente.

Perché si chiamano Ziti?

Secondo la tradizione napoletana questa pasta veniva preparata in occasione dei fidanzamenti.
I fidanzati infatti in dialetto si chiamano “ziti”.

Ziti alla napoletana

Per preparare questo piatto tipicamente campano partite dal condimento.
Fate un soffritto di sedano, carota, cipolla e aglio e rosolate 500 g di polpa di vitellone tritata e 100 g di pancetta.
Sfumate con il vino bianco e poi, una volta evaporato l’alcol, aggiungete 400 g di passata di pomodoro.
Salate e pepate e aggiungete ogni tanto poca acqua calda. Il sugo deve cuocere per circa due ore.
Una volta pronto, cuocete la pasta spezzata in acqua bollente salata, scolatela e conditela con il sugo.
Versatela in una pirofila e cospargetela con 100 g di caciocavallo e 100 g di mozzarella.
Infornate a 180° per 30 minuti e lasciate riposare prima di servire.

Ziti lardiati

Questa ricetta è molto semplice e veloce, ma allo stesso tempo gustosa.
Preparate un soffritto con la cipolla tritata e l’olio e aggiungete del lardo di colonnata.
Versate poi della passata di pomodoro e proseguite la cottura.
Salate e pepate e aggiungete delle foglie di basilico per profumare.
Spezzate la pasta e cuocetela in acqua bollente salata.
Scolatela e conditela con il sugo e abbondante pecorino grattugiato.

Ziti alla genovese

Questo primo è in bianco e si prepara con un condimento molto gustoso a base di carne, la classica genovese.
Partite da un soffritto di sedano, carote e cipolla e rosolate circa 600 g di girello o magatello, poi sfumate con del vino bianco e una volta evaporato l’alcol aggiungete due foglie di alloro e lasciate cuocere ancora la carne con il coperchio e a fuoco bassissimo per circa due ore.
Aggiungete di tanto in tanto acqua calda o brodo per non far asciugare troppo il condimento.
Alla fine salate e pepate e sfaldate un po’ la carne, che se di prima qualità sarà morbida come burro.
Con questo sugo condite la pasta spezzata, cotta e scolate al dente e completate con del parmigiano grattugiato.

Ziti con le melanzane

Una ricetta che somiglia ad una pasta alla Norma perché ha dentro le melanzane fritte e un formaggio molto saporito che è il caciocavallo siciliano, al posto della ricotta salata.
La particolarità di questo piatto è la cottura in forno.
Preparate un sugo semplice di pomodoro e cipolla e profumatelo con il basilico.
A parte tagliate a cubetti la melanzana e friggetela in olio bollente.
Scolatela per bene e poi mescolatela con il sugo.
Condite la pasta cotta intera o spezzata e riempite una pirofila.
Cospargete tutto di caciocavallo siciliano e cuocete a 200° per 10 minuti.

Cupola di ziti

Potete creare una scenografica cupola di ziti se volete stupire i vostri ospiti.
Basta utilizzare uno stampo speciale per la cottura della vostra pasta al forno e cioè una cupola appunto.
Condite la pasta con un sugo semplice arricchito con caciocavallo e mozzarella oppure con ragu e piselli o con le melanzane come nella ricetta precedente.
Imburrate e cospargete di pangrattato uno stampo e poi riempitelo.
Infornate a 200° per 10 minuti.
Potete utilizzare ziti interi, cuocerli a parte e utilizzarli per foderare la teglia e poi altri spezzati per riempire la cupola.
Per un effetto scenografico dovreste posizionare uno zito sopra l’altro in maniera regolare per rivestire tutte le pareti.

Borghese. Il miglior ristorante di cucina regionale di Milano

Borghese. Il miglior ristorante di cucina regionale di Milano

Da quello veneziano a quello napoletano, da quello sardo a quello altoatesino, ecco i locali in sfida sulla cucina regionale nella puntata milanese di 4 Ristoranti

Chi vive a Milano può raggiungere in poco tempo qualsiasi regione d’Italia, almeno dal punto di vista culinario. Calabresi, pugliesi, liguri, laziali e molti altri: tutti hanno portato in città gli ingredienti e i sapori della propria terra d’origine. Alessandro Borghese, visitando il capoluogo lombardo, farà un viaggio su e giù per lo Stivale e, nella puntata andata in onda su Sky Uno e disponibile in chiaro su TV8 lunedì 22 marzo, lo chef ci condurrà alla scoperta del miglior ristorante con cucina regionale di Milano.

Tra rispetto della tradizione e nuove formule adattate al contesto meneghino, i 4 ristoranti dell’episodio si sfideranno su location, menu, servizio e conto. I ristoratori si voteranno a vicenda formando una classifica, ma i voti di Alessandro Borghese potranno confermare o ribaltare il risultato. In attesa di vedere la puntata, scopriamo i locali in gara a Milano.

I 4 ristoranti di cucina regionale in sfida a Milano

Tàscaro (Porta Venezia)

Sandra (38 anni) è la titolare del suo bacaro, la tipica osteria di Venezia in cui ci si può fermare a bere uno spritz e gustare cicchetti. Fierissima delle proprie origini, propone le ricette della famiglia, tutte rigorosamente venete: sarde in saor, baccalà mantecato, fegato alla veneziana, risotto al radicchio. Fedele alla tradizione, Sandra non è scesa a compromessi con Milano. Anche il menu è scritto tutto in veneto. Il Tàscaro è un bacaro moderno, tutto in ferro e vetro, rivestito da carta da parati veneziana. I rimandi a Venezia sono pochi, ma mirati: la bandiera con il Leone di San Marco, il remo di una gondola e le numerose bottiglie per preparare lo spritz.

Napoli 1820 (Navigli)

Rosario (54 anni) non ha mai tagliato il cordone ombelicale con la terra natia e fa la spola, tre volte a settimana, tra il suo ristorante di Napoli e quello di Milano. Rosario è instancabile, porta sulle tavole milanesi materie prime autentiche che trasporta egli stesso in macchina. Nato come cuoco, ora ha demandato la cucina al figlio Antonio, mentre lui si occupa della gestione del locale. Propone una cucina completamente partenopea, ma il suo locale non è troppo folkloristico anche se non mancano il forno a legna e le rappresentazioni del Vesuvio alle pareti.

Frades Porto Cervo (Duomo)

Roberto (29 anni) è il titolare e lo chef del suo locale dove ha creato, in pieno centro a Milano, un ponte con la Costa Smeralda. Avendo già un ristorante a Porto Cervo, frequentato da molti milanesi, ha deciso di sbarcare anche nel capoluogo lombardo. Roberto è ambizioso e propone sia piatti della tradizione (culurgiones, fregula, seadas) sia piatti che, partendo da ingredienti sardi, si mescolano a ricette di altre regioni. Per esempio, la cotoletta viene impanata col pane carasau. Il locale è curato, con l’ulivo all’ingresso, il granito della Gallura alle pareti e gli arazzi intessuti a mano.

Ristorante Rifugio (Bullona)

Markus (48 anni) è il titolare di questa tipica stübe, il salotto delle baite del Trentino-Alto Adige. Con il suo ristorante tutto in legno, Markus vuole dare ai clienti la possibilità di immergersi completamente nelle calde atmosfere della propria regione. Da vero perfezionista ha curato ogni dettaglio, dalla stufa in ceramica alle sedie intagliate e rivestite di lana. La cucina è tipica, dalla carne salada ai canederli ai rosti di patate. La passione di Markus per gli oggetti antichi trova espressione sulle pareti del locale, che sono piene di orologi antichi e campane tradizionali di ogni grandezza. Il locale ha tre sale: una “gotica”, che richiama l’omonimo stile artistico, una tipica della Val Pusteria, con capitelli intagliati, e una zona birreria più intima e raccolta.

La ricetta della lasagna di carbonara

La ricetta della lasagna di carbonara

Il piatto romano più famoso si trasforma in una lasagna gustosa, grazie alla creatività dello chef Ciro Scamardella di Pipero che ha pensato a una versione perfetta per il delivery #laricettadellochef

Se c’è un punto di riferimento a Roma per la carbonara è senza dubbio Pipero. Il ristorante stellato in Corso Vittorio Emanuele ha fatto del piatto romano una sua bandiera, nonostante il resto del menu sia un concentrato di creatività, affidato alle mani esperte di Ciro Scamardella.

Premesso che una carbonara stellata ha poco di diverso da una casalinga, se non la cura nell’amalgamare l’uovo con il pecorino (solo tuorli), pastorizzandolo a bagnomaria e assicurandosi che non stracci. Ecco perché dallo stesso Pipero si possono acquistare i kit carbonara, con la spiegazione dei trucchi dello chef.

Ma fra le novità messe a punto in questo periodo un po’ particolare, a tema carbonara, ce n’è un’altra che sta conquistando gli appassionati di delivery romani: la lasagna di carbonara, che viene portata nelle case dei romani dallo stesso Alessandro Pipero, il geniale maître che ha dato vita al progetto Piperhome e che il pubblico del piccolo schermo ha apprezzato nel programma di Real Time Primo appuntamento.

L’idea è nata dal fatto che un piatto caldo di spaghetti alla carbonara è impossibile farlo viaggiare in delivery (se non in modalità kit), così Ciro Scamardella ha tirato fuori dal cilindro non un coniglio ma la sua personale versione di lasagna, che non ha problemi con le consegne e che si candida come nuovo piatto del pranzo della domenica.

La ricetta: Lasagna di carbonara per 4-6 persone

Ingredienti per la pasta all’uovo


12 tuorli d’uovo
100 g farina 00
100 g semola rimacinata
1-2 cucchiai d’acqua
2 g sale

Procedimento per la pasta all’uovo

In una planetaria con la foglia mischiare la farina 00 con la semola, far girare per qualche minuto e poi aggiungere il sale, far girare per altri 2 minuti. Aggiungere il tuorlo e far incordare bene l’impasto a velocità 2, aggiungere l’acqua e far girare finché non diventa ben compatto. Quando è pronto l’impasto, dividerlo in due metà e mettere sottovuoto. Lasciare in frigo per 2 ore, dopodiché iniziare a sfogliare con la macchina stendipasta, aiutandosi spolverando di volta in volta con semola rimacinata. Ottenere una falda molto sottile e ritagliarla ottenendo dei rettangoli di 9 cm x 10 cm. Sbollentarli in pentola con abbondante acqua salata per 2 minuti e scolarli in una contenitore con acqua fredda e ghiaccio. Tamponarli e conservarli ungendo di olio tra uno strato e l’altro.

Ingredienti per la salsa d’uovo

200 ml latte
15 g burro
15 g farina
1 tuorlo d’uovo
sale
pepe

Procedimento per la salsa d’uovo

Fare un roux con il burro e la farina. Farlo colorare leggermente e poi aggiungere il latte poco alla volta, aiutandosi con una frusta. Inizialmente tenderà a raggrupparsi poi una volta aggiunta tutta la parte di latte sarà liquido. Portare a bollore e lasciar bollire per 8 minuti facendo attenzione a non farlo attaccare. Spostare dal fuoco e aggiungere i tuorli di uovo, frullare con il frullatore a immersione e aggiustare di sale e pepe.

Ingredienti per il grasso di guanciale e il guanciale croccante

300 g guanciale

Procedimento per il grasso di guanciale

Pulire il guanciale eliminando il pepe e la cotenna. Ottenere delle fette non troppo spesse in modo poi da poterle ritagliare ottenendo delle listarelle sottili. Mettere in una padella fredda le listarelle e lasciare che diventino croccanti. Man mano che si cuoceranno inizieranno a rilasciare del grasso, che toglieremo e conserveremo per l’assemblaggio della lasagna. Appena le listarelle diventano ben croccanti scolarle e mettere in placca con carta assorbente.

Ingredienti per il mix di formaggi

200 g parmigiano 24 mesi
200 g pecorino Dop poco salato

Procedimento per il mix di formaggi

Frullare entrambi i formaggi avendo cura di aver tolto la buccia precedentemente. Unirli e tenere in frigo.

Assemblaggio e cottura

Procedere quindi all’assemblaggio della lasagna, alternando gli strati con la salsa all’uovo, i formaggi, il guanciale e qualche cucchiaio di grasso. Chiudere con salsa e formaggio e tenere da parte un po’ di mix di formaggi e di listarelle di guanciale croccante per finire il piatto in uscita dal forno. Cuocere in forno a 220° misto con il 50% di umidità per 4 minuti, portare a una temperatura al cuore di 70°. In uscita mettere una spolverata del mix di pecorino e parmigiano e qualche listarella di guanciale.

Proudly powered by WordPress