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Milano: dove fare brunch all’aperto (e in sicurezza)

Milano: dove fare brunch all'aperto (e in sicurezza)

Sei locali milanesi per godersi un brunch en plein air. Da quello eco-chic a quello smart con connessione iper veloce. Perché quel che conta è ritagliarsi un paio d’ore di relax e ottimo cibo

Un sereno brunch all’aperto per inaugurare le nuove libertà da zona gialla. Succede (anche) a Milano, dopo dove i lunghi mesi di “tutti a casa”, i locali stanno uno dopo l’altro riaprendo i battenti. Nella speranza di tante giornate di cielo azzurro e brezza primaverile, sì a un incontro con amici, parenti, fidanzati (rispettando sempre le regole) davanti a un tavolo imbandito di leccornie dolci e salate, in un concetto di pasto altamente informale e, per questo motivo, super rilassante. Buon cibo e buona compagnia, what else?

Ecco 6 posti a Milano dove fare brunch all’aperto, da quello eco-chic a quello smart con connessione iper veloce, quel che conta è ritagliarsi un paio d’ore di relax e ottimo cibo.

Ambiente stimolante nelle due location Santeria

Un po’ factory creativa, un po’ locale dal mood internazionale e cosmopolita, Santeria è un punto di ritrovo per chiunque desideri ricevere stimoli artistici, fare networking, ascoltare buona musica e, ovviamente, fare una pausa food & drink. Due indirizzi in due zone ben distinte di Milano: la prima in viale Toscana 31, nell’area in pieno sviluppo accanto all’ex scalo di Porta Romana;, la seconda – più raccolta e con un giardino segreto dove sostare a lungo – in Paladini 8, Città Studi. Brunch di sostanza, con molte proposte anche per il popolo del cruelty free. Se mangiate carne, invece, un grande must è il maxi burger.

Santeria, Paladini 8.

GūD Milano, tra i grattacieli di City Life

Un dehors davvero piacevole, che fa subito “spiaggia in città”. Il chiosco negli Orti Fioriti di City Life è da ormai diversi anni un must della bella stagione, in una location rilassante nel verde, circondati da grattacieli futuristici. Cosa mangiare? Si va dalle salutari e coloratissime bowl all’orientale riviste con ingredienti made in Italy alle focacce classiche e gourmet.

GūD Milano.

Street food messicano da Madre

In via Savona, zona Sud di Milano bazzicata da creativi e designer, un brunch very spicy composto da coloratissimi piatti della tradizione messicana. La founder del locale Madre, Costanza Zanolini, ha studiato maniacalmente la cucina made in Messico, facendo ben attenzione a non stravolgerne sapori e aromi. Dai ricchi burritos ai classici riso, fagioli e carne di pollo, con abbondante peperoncino.

Madre Milano.

Location eco-chic da Soulgreen

A un passo da Corso Como, un locale apprezzatissimo dai fan del cruelty free, anche se non mancano le proposte di pesce. Le maxi ciotole che guardano all’Asia sono una certezza, così come la qualità delle materie prime e le accurate mise en place. Ma per il brunch da Soulgreen è consigliatissima anche la strada degli “assaggini”, dolci e salati. Da bere, un estratto super healthy.

Soulgreen.

Brunch sul canale da Vista Darsena

Locale “all day long”, Vista Darsena propone un servizio di cucina smart a un passo dal molo. Consigliatissimo a chi intende godersi un brunch vista acqua, ma al contempo ha bisogno di mantenersi connesso e magari fare una call di lavoro. La navigazione, qui, è velocissima. I piatti gustosi, con scelta tra proposte mediterranee, maxi burger, bowl e focacce. Menzione speciale per i cocktail della casa, da provare.

Vista Darsena.

Sentirsi in un paesino da Bomaki Porta Venezia

Il locale nippo-brasiliano è a un passo dal Parco di Porta Venezia e dal trafficato Corso Buenos Aires. Eppure, la sensazione che si ha stando seduti ai suoi tavolini su strada è quella di essere in un piccolo, tranquillo paese. Sarà per la biblioteca di quartiere adiacente, sarà per le tante botteghe artigiane, ma il mood è quello (inaspettato a Milano). Lato menu, da Bomaki aspettatevi un brunch coloratissimo, altamente instagrammabile, con abbondante pesce crudo e mix esotico di frutta e verdura. Immancabili salse home made e bacchettine per servire.

Bomaki Porta Venezia.

Taste The Architect: architettura e cucina nella Food Academy di Signature Kitchen Suite

Taste The Architect: architettura e cucina nella Food Academy di Signature Kitchen Suite

Le lectio che ne deriva viene di volta in volta accompagnata e declinata in un parallelismo con il mondo food: ogni concetto architetturale viene infatti esemplificato attraverso la presentazione o rivisitazione di piatti che si fanno portatori dei medesimi valori e tendenze, diventandone l’equivalente gastronomico. Denominatore comune tra la dimensione dell’architettura e quella del food sono infatti le nuove esigenze di salute e benessere che, nel primo caso, determinano i nuovi spazi dell’abitare; nel secondo, nuove regole di alimentazione e stili di vita.

Episodio 1 Riprogettare la tradizione: la parmigiana – Ospite: Marco Piva
Monumenti ed edifici storici diventano emblematici nella riprogettazione urbana, trovando nuova vita e sorprendenti destinazioni d’uso. Come un classico della cucina italiana, la parmigiana, che con tecniche innovative e ingredienti originali assume un gusto del tutto inedito.
Il piatto della Food Academy: Parmigiana in doppia spirale.

Episodio 2 Il gusto della socialità – Ospite: Piero Lissoni
Cuore di ogni progetto di ospitalità sono gli spazi per la collettività. L’esperienza dell’architetto Piero Lissoni traccia un percorso che dal mondo project attraversa il product design dedicato alla socialità e alla convivialità, per giungere inaspettatamente attorno a un tavolo, per un inatteso “pranzo domenicale del 2030”.
Il piatto della Food Academy: Pollo e patate di una domenica del 2030

Episodio 3 Spaghetti green – Ospite: Paola Navone
Dagli orti urbani al mondo outdoor, passando dalla dimensione del progetto fino alla tavola. Il “green” colora interamente questo episodio ricco di sapori e curiosità, per mano di un’artista del calibro di Paola Navone, che mette in tavola non solo la sua creatività nel design, ma perfino dietro ai fornelli.
Il piatto della Food Academy: Spaghetti “green” di zucchine.

Episodio 4 La sostenibile leggerezza – Ospite: Massimo Roj
Cosa significa “progettare sostenibile”? Risponde l’architetto Massimo Roj che ha fatto di questo binomio concettuale un imperativo del suo modus operandi. Sulla massima “dal cucchiaio alla città” e viceversa, in questo episodio all’ecosostenibilità progettuale si affianca il consumo consapevole nell’alimentazione e in cucina.
Il piatto della Food Academy: Insalata di sgombro marinato e fiammato con agrumi.

Episodio 5 Masterplan a km 0 – Ospite: Massimiliano Locatelli
Se la dimensione locale prevale sulla globalizzazione, il progetto si esprime con proposte più attinenti al contesto ideologico in cui sorgono. Nelle opere retail e residenziali dell’architetto Massimiliano Locatelli lavorazioni, materie prime e cultura locali sono gli ingredienti primari, come fossero prodotti locali e di stagione per il più “milanese” dei risotti.
Il piatto della Food Academy: Risotto di primavera

Dove vedere Taste The Architect

Gli episodi di Taste the Architect, insieme alle ricette dei piatti preparati, sono disponibili dal 7 aprile su www.signaturekitchensuite.it e Indeho.com. Per chi si trova a Milano, un appuntamento live (in tutta sicurezza): dal 13 al 16 aprile 2021, in concomitanza con la Milano Design City di aprile, i visitatori dello showroom Signature Kitchen Suite di Via Manzoni 47 avranno la possibilità unica di assistere alla proiezione dei cinque episodi della serie nel luogo dove è stata girata, dalle ore 10:00 alle ore 19:00.

» Bon bon alla banana

Misya.info

Sbucciate le banane, tagliatele a tocchetti e schiacciatele con una forchetta.

Tritate finemente i biscotti con un mixer, quindi uniteli alle banane e mescolate fino ad ottenere un composto uniforme.

Spezzettate il cioccolato e scioglietelo (nel microonde o a bagnomaria).

Con le mani umide, create con il composto di banane e biscotti delle palline delle dimensioni di una noce, quindi passatele nel cioccolato e lasciatele asciugare su un foglio di carta forno, a temperatura ambiente o in frigorifero.

I bon bon alla banana sono pronti.

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