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Cappello di Guguţa – Ricetta di Misya

Cappello di Guguţa

Innanzitutto preparate la frolla: mescolate bene in una ciotola uovo e tuorlo con sale e aceto, poi incorporate prima burro e panna e infine anche la farina setacciata.

Senza riposo, dividete il panetto in 10 palline uguali, coprite con pellicola per alimenti e lasciate riposare in frigo per 1 ora.

Scolate le amarene dallo sciroppo.
Riprendete i panetti, stendetene 1 per volta in una striscia larga, disponeteci sopra una fila di amarene e arrotolate la frolla intorno alle amarene, infine chiudete bene le estremità: otterrete una specie di cannolo lungo e sottile, farcito di amarene (e con le estremità chiuse).
Procedete analogamente con tutte le altre palline di impasto.

Disponete tutti i cannoli sulla teglia rivestita di carta forno, leggermente separati tra di loro, quindi cuocete per circa 20 minuti o fino a leggera doratura, poi lasciate raffreddare completamente.

Preparate la crema: montate la panna ben fredda di frigo in una ciotola; a parte, montate il formaggio con lo zucchero.
Unite quindi i due composti, mescolando delicatamente, con un movimento dal basso verso l’alto, in modo da non far smontare la panna.

Assemblate il dolce: disponete 4 cannoli su di un vassoio o piatto da portata, copriteli con un sottile strato di crema, appoggiateci sopra altri 3 cannoli e create un secondo strato di crema.

Continuate con 2 cannoli, un terzo strato di crema, e concludete con l’ultimo cannolo, ottenendo una sorta di piramide.

Ricoprite completamente con la crema restante, livellando bene, e decorate con scagliette di cioccolato fondente.

Il cappello di Guguţa è pronto, non vi resta che servirlo, magari raccontando la fiaba da cui è nato.


Mai provato le polpette al panettone? La ricetta dei pasticcieri

La Cucina Italiana

Mai provato le polpette al panettone? Ci hanno pensato due pasticceri giovani e talentuosi, Marta Boccanera e Felice Venanzi, pasticceri APEI seguiti dal mitico Iginio Massari come mentore. Li trovate nel laboratorio della pasticceria Grué a Roma, dove oltre a produrre un ventaglio di creazioni fantastiche, hanno anche una parte di ristorazione leggera. Qui è venuto in mente loro di pensare a delle polpette al panettone, una ricetta intelligente e sfiziosa per riciclare il panettone avanzato, che potete replicare a casa facilmente.

Pasticceri per scelta personale e non tradizione familiare, Marta Boccanera e Felice Venanzi hanno alimentato l’amore per l’arte dolce a partire dal 2008. Insoddisfatti dal percorso di studi intrapreso – Scienze politiche e relazioni internazionali per Felice, Ingegneria meccanica per Marta – decidono a un passo dalla laurea di rivoluzionare la propria vita seguendo un corso di alta pasticceria tra i più quotati d’Italia. Dopo aver lavorato con alcuni dei pasticceri più rinomati del Belpaese e aver continuato a formarsi con corsi specialistici, puntano su Roma. Nel 2014 aprono Grué dove, sin dall’inizio preparano i loro dolci senza l’utilizzo di semilavorati e con ingredienti di alta qualità a partire dal burro, in un laboratorio d’avanguardia. A novembre 2022 la “Guida Pasticceri &Pasticcerie 2023” del Gambero Rosso gli assegna le Tre torte, che confermano anche quest’anno e aggiungono il premio Migliore comunicazione digitale. Altro importante riconoscimento del 2023 è l’inserimento nella lista dei “Migliori Pasticceri al Mondo – Luxury Pastry in the World by Iginio Massari”. Il grande Maestro Pasticciere bresciano è il loro mentore, presente anche nel romantico momento in cui Felice ha chiesto la mano a Marta lo scorso maggio durante la kermesse Dolce Amore a Napoli.

RICCARDO ROBERTI

Iginio Massari potrebbe essere il nonno di questi due coraggiosi pastry chef che hanno deciso di mollare tutto per dedicarsi alla loro passione, la pasticceria. Seguire il percorso indicato da un mito come il Maestro bresciano è la scelta migliore che potessero fare per la loro carriera professionale, non hanno dubbi. Avevano già conosciuto il Maestro prima ad un corso di pasticceria – Marta ricorda benissimo il primo giorno in cui Massari è entrato in aula, ha scritto con il cioccolato una frase d’auguri e ha sentenziato lapidario «se non saprete fare una scritta del genere non potrete mai essere dei bravi pasticceri, perché questa è la penna del pasticcere» – poi l’hanno convocato come consulente nel 2015. Sono stati 5 giorni davvero intensi, ricordano entrambi, in cui tutti venne rimesso in discussione, soppesato e pesato, tutto l’operato prendendo così la strada del successo che conosciamo oggi. Il primo riconoscimento arriva con il loro panettone al cioccolato Gianduioso, che vince il premio Panettone artigianale al cioccolato migliore d’Italia nel 2018. Da lì in poi, il percorso prende la piega giusta grazie all’esperienza, allo studio, alle prove continue.

Ricerche frequenti:

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Nella gallery trovate tanti tra i vini bianchi, rossi, bollicine e spirit che abbiamo segnalato sul numero di dicembre di La Cucina Italiana, e non solo. Bottiglie che secondo noi sarebbe bello regalare (oltre ai doni gastronomici, di cioccolato, i panettoni e tante altre idee da condividere in tavola), scelte tra grandi classici dell’enologia italiana e intriganti novità. Da dove cominciare?

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