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Ricetta Risotto alla milanese – La Cucina Italiana

Ricetta Risotto alla milanese - La Cucina Italiana
  • 1 L brodo di carne
  • 320 g riso Carnaroli
  • 2 bustine di zafferano in polvere
  • pistilli di zafferano
  • formaggio grattugiato
  • burro
  • cipolla
  • vino bianco secco

Per la ricetta del risotto alla milanese, tritate 30 g di cipolla e appassitela in una casseruola con una noce di burro, senza farla colorire. Aggiungete il riso e tostatelo per 2 minuti. Sfumatelo con mezzo bicchiere di vino bianco.
Bagnate il riso con 2 mestoli di brodo bollente e portatelo a cottura in circa 15-17 minuti, aggiungendo il resto del brodo a mano a mano che si asciuga. A metà cottura, sciogliete lo zafferano in polvere in un mestolo di brodo e aggiungetelo al riso. Mantecate con 50 g di formaggio e 80 g di burro. Lasciate riposare per 2 minuti. Completate con pistilli di zafferano prima di servire.

Come cucinare i peperoncini verdi o friggitelli

Come cucinare i peperoncini verdi o friggitelli

Non sono piccanti e hanno un sapore leggermente amarognolo: i peperoncini verdi dolci, meglio conosciuti friggitelli, sono una verdura tipica campana coltivata sia nel territorio dell’Agro Nocerino Sarnese, in provincia di Salerno, sia nella zona di Acerra e Nola, in provincia di Napoli. Le due tipologie si differenziano leggermente: il peperoncino di fiume detto nocerese è più irregolare, mentre quello napoletano è caratterizzato da una forma allungata e appuntita.

Friggitelli o friarielli?

La differenza non è solo nella forma. I peperoncini verdi sono conosciuti in tutta Italia come friggiteli, ma nell’Agro Nocerino Sarnese, una delle principali zone di produzione, vengono chiamati normalmente friarielli. Sembrerà strano, visto che nel resto dell’Italia i friarielli vengono identificati esclusivamente in quelle che nella pratica sono cime di rapa.

In fondo, friggitelli e friarielli si riferiscono entrambi al metodo di cottura preferito, ovvero la frittura. Ma se vi trovate in Campania e state per ordinare al ristorante, è meglio usare il nome giusto: mentre nell’Agro dovrete chiedere il peperoncino friariello, o friariell, a Napoli dovrete chiamarli puparulill o peperunciello e’ ciumm (peperoncini di fiume).

Come cucinare i peperoncini verdi o friggitelli

Come specifica il nome, i peperoncini verdi sono stati inventati appositamente per essere fritti e sono perfetti come contorno o antipasto. Da nocerino doc, vi posso assicurare che questa ricetta è anche una goduriosa farcitura per panini, perfetta fra l’altro per accompagnare un hamburger con ingredienti italiani genuini.

friggitelli-con-pomodoroFriggitelli tradizionali
La ricetta tradizionale prevede l’utilizzo dei friggitelli interi, senza eliminare semi e picciolo (così potete mangiarli anche con le mani!).

Per prima cosa, lavate i friggitelli e asciugateli bene; in una padella con dell’olio extravergine di oliva rosolate uno spicchio d’aglio (a piacere, aggiungete del peperoncino essiccato); fate colorire i peperoncini saltandoli a fuoco vivace per qualche minuto, unite il sale, poi abbassate la fiamma e aggiungete un filo d’acqua; coprite con il coperchio e fate cuocere per circa 10 minuti, finché non saranno appassiti.
Di solito, a metà cottura si aggiungono dei pomodorini freschi: ne vien fuori un sughetto squisito.

Questa è probabilmente la ricetta più diffusa in Campania per assaporare la bontà dei friggitelli, ma non è l’unica.

Friggitelli con patate
Un’alternativa è abbinare i friggitelli alle patate. È fondamentale tagliarle a spicchi piuttosto piccoli, in modo da cuocerle più facilmente.
Potete procedere in due modi: nel primo caso, le patate vanno cotte insieme ai friggitelli, ma dovrete prevedere dei tempi un po’ più lunghi rispetto alla ricetta originale, necessari per assicurarvi la riuscita cottura delle patate.
In alternativa, potete prima preparare i friggitelli e, una volta cotti, rimuoverli momentaneamente dalla padella per cuocere la patate nel loro olio. Infine, mescolate di nuovo i friggitelli in padella insieme alle patate.

Friggitelli ripieni
Un’altra ricetta imprescindibile è quella dei friggitelli ripieni. Eliminate la parte superiore del peperoncino e cercate di rimuovere i semi al suo interno senza romperlo. Farcite i peperoncini come preferite e cuocete in forno per circa 20 minuti a 180°. Qualche idea per il ripieno? Provate con un classico trito di carne, uova, erbe aromatiche, pangrattato e formaggio grattugiato, oppure con un mix di pomodori, basilico, capperi, mollica di pane, pecorino o feta. Sbizzarritevi!

I friggitelli sono eccellenti anche come condimento per la pasta: in questo caso tagliateli a rondelle, assicurandovi di rimuovere semi e picciolo.

Qui sotto, tante idee e ricette originali con i peperoncini verdi.

Il vino della settimana: Franciacorta Non Dosato Grande Cuvée Alma Bellavista

Il vino della settimana: Franciacorta Non Dosato Grande Cuvée Alma Bellavista

Francesca Moretti firma a quattro mani con l’enologo Mattia Vezzola il suo primo Franciacorta. E crea un vino che le somiglia molto

“In famiglia mi chiamano ‘La tedesca’, perché sono precisa e diretta” mi racconta Francesca Moretti, mentre assaggiamo insieme un calice del nuovo nato di casa, il Franciacorta Non Dosato Grande Cuvée Alma. Dalla terrazza dell’azienda, il panorama spazia sui vigneti ed è facile capire perché questa collina si chiami Bellavista. Fondata nel 1977 dall’imprenditore Vittorio Moretti, oggi vede al comando proprio la figlia Francesca, che si occupa di tutte le tenute vinicole di famiglia (ne fanno parte anche Contadi Castaldi, in Franciacorta, Sella&Mosca in Sardegna, Acquagiusta, Petra e Teruzzi, in Toscana).

“Questo è il primo Franciacorta che firmo a quattro mani con il nostro storico enologo Mattia Vezzola e volevo che fosse un vino che mi somigliasse il più possibile; sono soddisfatta del risultato: amo i vini nudi, veri, come fossero uno specchio della realtà”. In effetti, questo nuovo Franciacorta somiglia poco agli altri vini di Bellavista, è più diretto, contemporaneo, con meno fronzoli e più terroir. Certo, si capisce che fa parte della stessa famiglia, ma appartiene a una nuova generazione. I profumi sono molto freschi e giocano con tutte le sfumature dei fiori e dei frutti bianchi, mentre il sorso colpisce per precisone e sapidità.

“Abbiamo affidato allo chardonnay il compito di dettare la finezza e la freschezza, con un piccolo aiuto del Pinot Nero, che dona eleganza, mentre i vini di riserva e il passaggio in legno di una minima parte dei vini base aggiungono corpo e rotondità e fanno da trait d’union con gli altri Franciacorta di Bellavista” racconta. Ora non resta che attendere il prossimo vino che Francesca ha già messo in cantiere, un Rosè che uscirà tra un paio di anni e che andrà a completare la linea Grande Cuvée Alma.

Perché adesso: è una novità ed è il primo Franciacorta Non Dosato di Bellavista.

Com’è fatto: la cuvée (90% chardonnay e 10% pinot nero) è composta da circa 80 vini base della vendemmia 2016,  con 9 annate di vini di riserva. I vini maturano per l’85% in acciaio e per il 15% in botti piccole. Affina sui lieviti per circa 30 mesi prima della sboccatura.

Da abbinare con: finger food, risotti, primi di mare, pesce di lago.

Servitelo a: 8 °C.

Prezzo: 35 euro.

bellavistawine.it

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