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Talento, Stefano Bollani e Food For Soul: grande festa Berlucchi

Talento, Stefano Bollani e Food For Soul: grande festa Berlucchi

Venerdì 22 ottobre è una grande giornata per la casa vinicola appena premiata Cantina dell’Anno 2022: ecco come partecipare

Venerdì 22 ottobre è un’altra data importante da segnare a calendario per la Guido Berlucchi, azienda pioniera della Franciacorta recentemente proclamata Cantina dell’anno 2022 da Gambero Rosso. Si apre una giornata di celebrazioni per il 60° anniversario dalla nascita della prima bottiglia di Franciacorta, voluta e creata da Franco Ziliani nel 1961 padre fondatore di una intera zona vinicola, con ben due eventi straordinari. Il primo di carattere culturale visionario: nella storica sede di Palazzo Lana in Borgonato (BS), si terrà in presenza su invito la 3° Edizione di Academia Berlucchi 2021 con tema “Talento, nutrimento per il Futuro”. Il secondo, uno straordinario concerto benefico di Stefano Bollani al Teatro Grande di Brescia aperto al pubblico, che contribuirà al sostegno della ONLUS “Food for Soul” di Lara Gilmore e Massimo Bottura. Congratulazioni!

Academia Berlucchi 2021

La 3° edizione di Academia Berlucchi del prossimo 22 ottobre avrà come tema il “Talento, nutrimento per il Futuro” alla quale parteciperanno – in una riflessione aperta sul Futuro, Nuove Generazioni e Sviluppo Sostenibile – nomi di grande spicco tra i quali l’architetto e urbanista Stefano Boeri, il botanico, saggista e divulgatore Prof. Stefano Mancuso, il teologo e filosofo Prof. Vito Mancuso, Irina Mella Burlacu, fondatrice e owner di Vita International, Lara Gilmore, fondatrice, insieme al marito Massimo Bottura, della ONLUS Food for Soul e Barbara Nappini, neo-presidente di Slow Food Italia. A condurre gli ospiti in dialogo tra loro saranno Giovanni Anversa, Vice Direttore ed autore di RAI 1, da sempre sensibile alle istanze socio-ambientali e Caroline Corbetta, curatrice d’arte contemporanea e fondatrice de @ilcrepaccio, collettivo d’Arte e membri fondatori del Board di Academia Berlucchi.

Stefano Bollani in concerto

A sottolineare l’indissolubile rapporto della Guido Berlucchi con il proprio territorio, la giornata del 22 ottobre si chiuderà con il concerto benefico straordinario del poliedrico artista Sefano Bollani al Teatro Grande di Brescia – aperto al pubblico. La serata contribuirà al sostegno della ONLUS Food for Soul, progetto culturale nato per dare luce e voce al potenziale inespresso di persone, luoghi, cibo. Il più talentuoso ed eclettico compositore italiano intratterrà il pubblico con le sue colte improvvisazioni e i suoi funambolici monologhi in musica. Come si legge nella presentazione ufficiale, Piano solo è “un omaggio all’arte dell’improvvisazione. Nel momento in cui Stefano Bollani sale sul palco per il suo one man show, tutto può accadere. Non esiste nessuna scaletta, nessun programma di sala a cui aggrapparsi per seguire il succedersi dei brani. Lo spettatore è trascinato in un’avventura ogni sera diversa, un viaggio a perdifiato attraverso orizzonti musicali solo apparentemente lontani. Si può passare così dalle sue composizioni a Carosone, dal jazz ai ritmi brasiliani, con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta. In questo vero e proprio flusso di coscienza musicale, il riso e l’emozione si mescolano”. 

I biglietti per il concerto del 22 ottobre (con ingresso dalle 20,00, per le dovute verifiche sanitarie) sono acquistabili sulla piattaforma www.vivaticket.com e presso la Biglietteria del Teatro Grande (tel. 030 2979333; biglietteria@teatrogrande.it . Orari: Mar-Ven 13.30-19.00, Sab 15.30-19.00).

Prezzi:

– PLATEA e PALCHI I-II -III ordine € 55,00

– I GALLERIA e PALCHI IV ordine € 30,00

– II GALLERIA € 20,00

 

Ricetta Pollock – Food for Soul

Ricetta Pollock - Food for Soul

Un inno alla creatività, con un’esplosione di colori e sapori perchè “cucinare è un atto d’amore”, ecco la ricetta Pollock della chef Karime Lopez, Gucci Osteria da Massimo Bottura

  • 100 g bietola
  • 100 g pomodori datterini gialli
  • 100 g 1 falda di peperone rosso privata dei semi
  • 50 g ricotta
  • olio extravergine di oliva
  • aglio
  • alloro
  • basilico
  • sale
  • 250 g latte
  • 25 g amido di mais
  • 25 g burro
  • 2 g macis (in alternativa, noce moscata)
  • sale
  • 90 g purea di patata cotta
  • 10 g purea di riso cotto
  • 1 uovo intero

PER LA SALSA DI DATTERINI GIALLI
Soffriggete 5 g di aglio a dadini piccolissimi e 2 foglie di basilico in 2 cucchiai di olio, aggiungete i pomodorini e cuocete per 20 minuti. Infine frullate, setacciate e salate poco.

PER LA SALSA DI PEPERONE
Cuocete il peperone in forno a 180 °C per 40 minuti, poi pelatelo e insaporitelo velocemente in padella con 2 cucchiai di olio, 5 g di aglio e 1 foglia di alloro. Eliminate l’alloro e frullate fino a ottenere una salsa omogenea, infine salate leggermente.

PER LA SALSA DI BIETOLA
Sbollentate la bietola per 2 minuti in acqua salata e poi raffreddatela in acqua e ghiaccio. Frullatene metà con l’acqua di cottura, fino a renderla una salsa omogenea.

PER IL RIPIENO
Battete al coltello la bietola rimasta, poi mescolatela con la ricotta, 1 cucchiaio di olio e un pizzico di sale.

PER LA BESCIAMELLA
Aromatizzate il latte con il macis e scaldatelo fino a farlo sobbollire; a parte amalgamate l’amido di mais con il burro. Versate il latte continuando a girare con una frusta finché la salsa non sarà omogenea, infine salatela leggermente.

PER I DISCHI DI PATATE
Amalgamate gli ingredienti e fate riposare il composto nella pellicola per 30 minuti. Stendetelo poi a circa 1 mm di spessore; tagliatelo, con un anello della misura desiderata, in 8 dischi e cuoceteli uno alla volta in acqua salata per 2 minuti.

PER L’IMPIATTAMENTO
Distribuite 1 cucchiaino di besciamella sul fondo di 4 piatti fondi per non fare appiccicare la pasta. Adagiate 1 disco in ciascun piatto, aggiungete il ripieno e coprite con un altro disco. Coprite i dischi di patate con le salse tiepide, facendole ricadere in modo casuale, alla maniera di Jackson Pollock.

Soul Food: la cucina povera nata dalla comunità afro-americana

Soul Food: la cucina povera nata dalla comunità afro-americana

Il Soul Food è la cucina della comunità afro-americana nata nel sud degli Stati Uniti, caratterizzata da ingredienti poveri e genuini e legata a doppio filo alla storia della loro cultura e della loro emancipazione

Per Soul Food, ovvero “il cibo dell’anima” si intende la cucina tradizionale della comunità africana nel sud degli Stati Uniti. Sebbene il termine sia stato coniato negli anni Sessanta, periodo in cui hanno visto la luce anche i primi ricettari, il Soul Food affonda le radici nel periodo della schiavitù e nei successivi 100 anni. La comunità afro-americana, infatti, abituata fin dal passato a utilizzare ingredienti economici e locali, ha portato avanti questa tradizione culinaria, dando vita a una cucina povera e semplice, ma ricca di sapore. Il cibo dell’anima, con il tempo, ha finito con l’influenzare la cucina di tutto il paese a con il diffondersi anche nel resto del mondo, dove è oggi molto apprezzata e riscoperta.

Storia ed evoluzione della cucina afro-americana “dell’anima”

La storia della cucina soul è andata di pari passo con quella dell’emancipazione di questa comunità e rappresenta una componente importante della questa cultura. I suoi sapori caratteristici, le lunghe preparazioni e molte delle ricette ideate e tramandate per generazioni, sono diventate famose negli anni Sessanta, proprio grazie all’ascesa dei movimenti nazionalisti neri. In particolare il termine Soul Food venne coniato nel 1962 da Amiri Baraka, attivista, poeta e figura di spicco nella lotta alla rivendicazione dei diritti dei cittadini americani di colore. Rispondendo al diffuso pregiudizio secondo il quale la sua comunità «non avesse una lingua o una cucina caratteristica», raccolse in un saggio il meglio della cucina afro-americana, specificando che si trattava appunto di una «cucina popolare dell’anima» che proveniva direttamente dai migranti del sud e che era per loro motivo di orgoglio. I primi libri di cucina soul iniziarono ad apparire nei negozi di libri progressisti negli anni 60 per poi diffondersi negli anni 70, mentre il primo ristorante fu aperto nel 1962 ad Harlem da Sylvia Woods, nota come la “regina del Soul Food”.
I ristoranti dell’anima iniziarono poi a fare la loro apparizione nelle grandi metropoli del paese, con una clientela sempre più diversificata, e questa cucina venne ben presto riconosciuta e amata a livello nazionale.

Ingredienti, caratteristiche e ricette popolari

La cucina soul è piuttosto piccante, ricca di aromi e condimenti, e contempla l’utilizzo di frattaglie e parti “di scarto” del maiale così come ingredienti poveri, accessibili, sostanziosi e versatili come la farina di mais.
Ma vediamo nello specifico quali sono gli ingredienti più utilizzati. Il re delle carni è appunto il maiale, di cui viene utilizzata ogni parte, incluso il grasso per friggere o il lardo impiegato per molte ricette dolci e salate. La farina di mais viene utilizzata in moltissimi modi e tante preparazioni, tra cui il pane di mais, una sorta di pancake fritto chiamato johnnycake e delle frittelle tonde chiamate hush puppies. Sul fronte di legumi e ortaggi, il Soul Food è caratterizzato da un’ampia varietà di fagioli e piselli, mentre le verdure si dividono tra quelle di origine africana, come l’okra e le patate dolci, o quelle americane, come cavoli e rape. Tra le ricette soul più famose spiccano il pollo fritto, la pancetta di maiale affumicata, secondi a base di pesce gatto, le costolette di manzo, l’Hoppin’ John (una zuppa fatta con bacon e fagioli dall’occhio nero) e l’insalata di patate. I piatti sono spesso conditi con una salsa piccante a base di aceto e peperoncini, con una miscela piccante di spezie chiamata Cajun o con la maionese.

I cuochi contemporanei che si cimentano nel cucinare il Soul Food, spesso lo rendono più “salutare”, limitando o evitando l’utilizzo di grassi animali quali il lardo, sostituendo l’olio di colza con altri oli vegetali e inserendo tagli di carni più magre.

Foto: frittelle di mais hush puppies_soul food_Flickr Christine Wisnieski.jpg
Foto: zuppa soul food hoppin’ john_Flickr Jeffreyw.jpg
Foto: pollo fritto soul food_Flickr stu_spivack.jpg

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